L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Gonzalo Higuain spazza via gli orrori in bianco e nero"
21.03.2016 20:58 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Partiamo da una premessa. Per garantire la regolarità completa del campionato, le ultime 10 giornate dovrebbero giocarsi, come si faceva non più tardi di 15-20 anni fa, sempre contemporaneamente, e non in tre-quattro giorni diversi: va bene il dio denaro, ma a tutto c'è un limite. Il Napoli, invece, continua a scendere in campo già conoscendo il risultato della Juventus e questo aspetto psicologico rappresenta, a mio avviso, una pressione evitabile. Concordo con Sarri: l'orario delle 18, così come quello delle 12:30 (scelto dalla Lega per disputare la prossima gara tra Udinese e Napoli), è un non-sense assoluto. Ripensando a quanto accaduto nel derby di Torino, c'è poco da sorridere. Si può discutere sulla difficoltà di individuare un fuorigioco (anche se va detto che il guardalinee era in perfetta linea, che Maxi Lopez era tenuto in gioco da Cuadrado e che nel dubbio il gol va convalidato), ma non si può sorvolare su due aspetti: se il signor Rizzoli concede un rigore per un fallo da dietro, deve ammonire Alex Sandro. Lo dice il regolamento e di qui non si passa. Tra l'altro l'esterno juventino, già ammonito, andava espulso e sul 2-2, con un uomo in meno, la musica sarebbe stata diversa, anche perchè la Juventus è apparsa piuttosto stanca. Se non fosse stato per le giocate dei singoli, sarebbe finita diversamente. E poi il caso Bonucci, diffidato da 10 giornate e finalmente "colpito" con un giallo: spiegatemi perchè se Insigne allontana il pallone viene ammonito e se Bonucci fa 3-4 falli a centrocampo e prende a muso duro il direttore di gara non viene estratto il cartellino rosso per somma di ammonizioni. Con tutti questi dubbi, che hanno un pò offuscato la mente nell'immediata vigilia della sfida del San Paolo, ci siamo presentati a Fuorigrotta. Pronti, via, e gol di Rincon su maxi ingenuità griffata Jorginho-Koulibaly-Albiol-Reina. Un primo tempo stregato, con gli azzurri che non si sono scomposti e anzi hanno iniziato a prendere a pallonate la porta di Perin, irritante per la reattività nell'opporsi come un gatto felino a ogni conclusione. Tutta questa aura negativa, per fortuna, è stata spazzata via da Gonzalo Higuain. Il "Pipita" si è reso protagonista di una doppietta straordinaria, con il secondo gol che entra di diritto nella storia delle reti più belle siglate in maglia azzurra. Higuain non solo conferma di meritare il valore della clausola, ma probabilmente vale anche qualcosa in più di 94 milioni. Ventinove gol in trenta partite, un gol ogni 88 minuti, è un qualcosa che si avvicina molto al paranormale. Molti temono le sirene dall'estero, ma al momento non ci sono "pazzi" disposti a fare follie. Vedremo più in là. Piccola parentesi sul gol di El Kaddouri, ben servito da Gabbiadini: secondo alcuni c'era un lieve fuorigioco. Ammesso che ci fosse, di cosa vogliamo parlare? La partita era finita! Tornando invece alle prestazioni dei singoli, se in difesa l'unico che mi ha convinto è stato Ghoulam, con gli altri sotto tono e Hysaj troppo bloccato, a centrocampo mi è piaciuta la grinta di Allan, Jorginho bene a tratti, con Hamsik tra alti e bassi. In attacco, Callejon ha fatto il suo, così come Mertens, poco pungente Insigne. Nel frattempo però godiamoci un "Pipita" da sogno, per altre 8 finali, da vivere insieme, tenendo lontane le inseguitrici e dando un "calcio" agli orrori in bianco e nero che continuano ad offoscure l'immagine del nostro pallone azzurro che tanto ci piace e tanto ci elettrizza: vittorie sofferte, pulite e meritate, senza aiuti e senza ombre.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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21/03/2016 - 20:58

NAPOLI - Partiamo da una premessa. Per garantire la regolarità completa del campionato, le ultime 10 giornate dovrebbero giocarsi, come si faceva non più tardi di 15-20 anni fa, sempre contemporaneamente, e non in tre-quattro giorni diversi: va bene il dio denaro, ma a tutto c'è un limite. Il Napoli, invece, continua a scendere in campo già conoscendo il risultato della Juventus e questo aspetto psicologico rappresenta, a mio avviso, una pressione evitabile. Concordo con Sarri: l'orario delle 18, così come quello delle 12:30 (scelto dalla Lega per disputare la prossima gara tra Udinese e Napoli), è un non-sense assoluto. Ripensando a quanto accaduto nel derby di Torino, c'è poco da sorridere. Si può discutere sulla difficoltà di individuare un fuorigioco (anche se va detto che il guardalinee era in perfetta linea, che Maxi Lopez era tenuto in gioco da Cuadrado e che nel dubbio il gol va convalidato), ma non si può sorvolare su due aspetti: se il signor Rizzoli concede un rigore per un fallo da dietro, deve ammonire Alex Sandro. Lo dice il regolamento e di qui non si passa. Tra l'altro l'esterno juventino, già ammonito, andava espulso e sul 2-2, con un uomo in meno, la musica sarebbe stata diversa, anche perchè la Juventus è apparsa piuttosto stanca. Se non fosse stato per le giocate dei singoli, sarebbe finita diversamente. E poi il caso Bonucci, diffidato da 10 giornate e finalmente "colpito" con un giallo: spiegatemi perchè se Insigne allontana il pallone viene ammonito e se Bonucci fa 3-4 falli a centrocampo e prende a muso duro il direttore di gara non viene estratto il cartellino rosso per somma di ammonizioni. Con tutti questi dubbi, che hanno un pò offuscato la mente nell'immediata vigilia della sfida del San Paolo, ci siamo presentati a Fuorigrotta. Pronti, via, e gol di Rincon su maxi ingenuità griffata Jorginho-Koulibaly-Albiol-Reina. Un primo tempo stregato, con gli azzurri che non si sono scomposti e anzi hanno iniziato a prendere a pallonate la porta di Perin, irritante per la reattività nell'opporsi come un gatto felino a ogni conclusione. Tutta questa aura negativa, per fortuna, è stata spazzata via da Gonzalo Higuain. Il "Pipita" si è reso protagonista di una doppietta straordinaria, con il secondo gol che entra di diritto nella storia delle reti più belle siglate in maglia azzurra. Higuain non solo conferma di meritare il valore della clausola, ma probabilmente vale anche qualcosa in più di 94 milioni. Ventinove gol in trenta partite, un gol ogni 88 minuti, è un qualcosa che si avvicina molto al paranormale. Molti temono le sirene dall'estero, ma al momento non ci sono "pazzi" disposti a fare follie. Vedremo più in là. Piccola parentesi sul gol di El Kaddouri, ben servito da Gabbiadini: secondo alcuni c'era un lieve fuorigioco. Ammesso che ci fosse, di cosa vogliamo parlare? La partita era finita! Tornando invece alle prestazioni dei singoli, se in difesa l'unico che mi ha convinto è stato Ghoulam, con gli altri sotto tono e Hysaj troppo bloccato, a centrocampo mi è piaciuta la grinta di Allan, Jorginho bene a tratti, con Hamsik tra alti e bassi. In attacco, Callejon ha fatto il suo, così come Mertens, poco pungente Insigne. Nel frattempo però godiamoci un "Pipita" da sogno, per altre 8 finali, da vivere insieme, tenendo lontane le inseguitrici e dando un "calcio" agli orrori in bianco e nero che continuano ad offoscure l'immagine del nostro pallone azzurro che tanto ci piace e tanto ci elettrizza: vittorie sofferte, pulite e meritate, senza aiuti e senza ombre.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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