L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Mertens osa far gol, Banti spiana la strada a Ronaldo, Allegri e Sandro non sentono i cori, e tutti vissero felici e contenti, che signorilità Carlo e Dries"
30.09.2018 23:58 di Napoli Magazine

NAPOLI - Prendiamo un non appassionato di calcio che legge il risultato di Juventus-Napoli. Dopo aver appreso del 3-1, senza magari nemmeno aver visto la partita, sicuramente gli verrebbe da dire: "Beh, di che parlate, non c'è stata partita, gli sconfitti devono soltanto fare i complimenti agli avversari per la figuraccia". Peccato che non è andata proprio così. In un mondo senza polemiche e senza episodi dubbi, l'ammissione di inferiorità l'avrebbe fatta qualsiasi sportivo o analista tecnico, senza giri di parole, me per primo. Da inguaribile romantico, devo ammettere che sogno uno scontro tra Juventus e Napoli che mi faccia dire, al fischio finale, che ha vinto l'uno ed ha demeritato l'altro, senza se e senza ma. Nel 90% dei casi, ahimè, questo presupposto non si verifica. E vien da pensare che la casualità sta diventando davvero disarmante, dopo Inter-Juventus della scorsa stagione, senza voler scomodare Pechino. Ormai non basta nemmeno più la VAR. E non venitemi a dire che si sta facendo del vittimismo. Ciò contro cui punto il dito è la gestione dei cartellini da parte del direttore di gara. Non è possibile che si sorvoli su un fallo di mano di Chiellini, per poi ammonire poco dopo sistematicamente Rui, Koulibaly e Hysaj per falli di simile portata, ignorando del tutto il face to face Bonucci-Allan o che CR7 tiri disinteressatamente per ben due volte in porta seppur a gioco fermo senza ricevere nemmeno un piccolo richiamo verbale. Ho apprezzato molto la signorilità di Ancelotti e Mertens nel post partita, che hanno parlato di decisioni "superficiali" dell'arbitro Banti. A mio avviso, siccome mi rifiuto di pensare a condizionamenti di altro tipo, perchè in tal caso dovrei cambiare mestiere, si tratta di incapacità. E se un direttore di gara non è all'altezza di assicurare un giudizio equilibrato è giusto che si dedichi ad altro nella vita, magari alla lettura dei libri sull'esistenzialismo di Kierkegaard, senza voler fare alcun tipo di polemica. Il doppio giallo a Mario Rui, onestamente, mi è sembrato eccessivo, ha pregiudicato un incontro intero. Bravo il Napoli a non demoralizzarsi e a restare in piedi fin quando Ronaldo non è salito in cattedra definitivamente. Tanto di cappello per l'assist a Mandzukic, per il palo colpito e ribadito in rete proprio dal compagno di reparto, e per il tris confezionato di testa per Bonucci. Su questi gesti tecnici c'e' poco da dire. Di sicuro avrei voluto vedere un confronto 11 contro 11 fino alla fine della gara. Con un Allan sempre più straordinario, da libro cuore per sagacia e dedizione. Nonostante queste premesse, il Napoli il gol del pari l'ha anche sfiorato con Callejon, senza dimenticare che un palo con Zielinski l'ha centrato nel primo tempo. Per cui, guardando al numero delle azioni pericolose, fossi nella Juventus, non gioirei più di tanto. Purtroppo, come ha detto Dries, "tante piccole cose", in merito alla gestione della gara, in momenti chiave, hanno inciso sull'andamento del match. Di sicuro qualcosa in più avrebbero potuto fare le bocche da fuoco azzurre, da Insigne a Milik, passando per lo stesso Mertens e Callejon, ma qui subentra il discorso sulla personalità, che pian piano la formazione sta acquisendo. Intanto una nota di merito va ad Ospina, che seppur stilisticamente non impeccabile, qualche pezza ce l'ha messa, ed un plauso va fatto anche a Malcuit, subentrato con personalità in un momento non semplice. No comment invece per i cori beceri e razzisti contro i napoletani (che solo Allegri e Alex Sandro non hanno sentito, probabilmente per la troppa concentrazione sul campo) proferiti dagli incivili senza cultura dello Stadium, "straordinari" nell'accanirsi perfino contro il loro ex allenatore Ancelotti, apostrofato col termine "maiale" a più riprese, bravo a stigmatizzare il tutto con la contemplazione della Champions del 2003 in bacheca. Il rammarico comunque resta, ma anche la convinzione che questo Napoli abbia fatto tesoro di quest'esperienza. La squadra darà del filo da torcere a chiunque fino al termine del campionato. In sintesi, ricapitolando: Mertens osa far gol, Banti spiana la strada a Ronaldo, Allegri e Sandro non sentono i cori, e tutti vissero felici e contenti. Ma non siamo soltanto alla settima giornata? Ah no, è già fuga Juve. Almeno così dicono. Allora scudetto in tasca, chapeau. O forse no? Chissà. Intanto è già tempo di Champions, il Liverpool bussa alla porta. Poi si ripenserà al campionato. Un passo alla volta. A testa altissima. Sempre.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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di Napoli Magazine

30/09/2024 - 23:58

NAPOLI - Prendiamo un non appassionato di calcio che legge il risultato di Juventus-Napoli. Dopo aver appreso del 3-1, senza magari nemmeno aver visto la partita, sicuramente gli verrebbe da dire: "Beh, di che parlate, non c'è stata partita, gli sconfitti devono soltanto fare i complimenti agli avversari per la figuraccia". Peccato che non è andata proprio così. In un mondo senza polemiche e senza episodi dubbi, l'ammissione di inferiorità l'avrebbe fatta qualsiasi sportivo o analista tecnico, senza giri di parole, me per primo. Da inguaribile romantico, devo ammettere che sogno uno scontro tra Juventus e Napoli che mi faccia dire, al fischio finale, che ha vinto l'uno ed ha demeritato l'altro, senza se e senza ma. Nel 90% dei casi, ahimè, questo presupposto non si verifica. E vien da pensare che la casualità sta diventando davvero disarmante, dopo Inter-Juventus della scorsa stagione, senza voler scomodare Pechino. Ormai non basta nemmeno più la VAR. E non venitemi a dire che si sta facendo del vittimismo. Ciò contro cui punto il dito è la gestione dei cartellini da parte del direttore di gara. Non è possibile che si sorvoli su un fallo di mano di Chiellini, per poi ammonire poco dopo sistematicamente Rui, Koulibaly e Hysaj per falli di simile portata, ignorando del tutto il face to face Bonucci-Allan o che CR7 tiri disinteressatamente per ben due volte in porta seppur a gioco fermo senza ricevere nemmeno un piccolo richiamo verbale. Ho apprezzato molto la signorilità di Ancelotti e Mertens nel post partita, che hanno parlato di decisioni "superficiali" dell'arbitro Banti. A mio avviso, siccome mi rifiuto di pensare a condizionamenti di altro tipo, perchè in tal caso dovrei cambiare mestiere, si tratta di incapacità. E se un direttore di gara non è all'altezza di assicurare un giudizio equilibrato è giusto che si dedichi ad altro nella vita, magari alla lettura dei libri sull'esistenzialismo di Kierkegaard, senza voler fare alcun tipo di polemica. Il doppio giallo a Mario Rui, onestamente, mi è sembrato eccessivo, ha pregiudicato un incontro intero. Bravo il Napoli a non demoralizzarsi e a restare in piedi fin quando Ronaldo non è salito in cattedra definitivamente. Tanto di cappello per l'assist a Mandzukic, per il palo colpito e ribadito in rete proprio dal compagno di reparto, e per il tris confezionato di testa per Bonucci. Su questi gesti tecnici c'e' poco da dire. Di sicuro avrei voluto vedere un confronto 11 contro 11 fino alla fine della gara. Con un Allan sempre più straordinario, da libro cuore per sagacia e dedizione. Nonostante queste premesse, il Napoli il gol del pari l'ha anche sfiorato con Callejon, senza dimenticare che un palo con Zielinski l'ha centrato nel primo tempo. Per cui, guardando al numero delle azioni pericolose, fossi nella Juventus, non gioirei più di tanto. Purtroppo, come ha detto Dries, "tante piccole cose", in merito alla gestione della gara, in momenti chiave, hanno inciso sull'andamento del match. Di sicuro qualcosa in più avrebbero potuto fare le bocche da fuoco azzurre, da Insigne a Milik, passando per lo stesso Mertens e Callejon, ma qui subentra il discorso sulla personalità, che pian piano la formazione sta acquisendo. Intanto una nota di merito va ad Ospina, che seppur stilisticamente non impeccabile, qualche pezza ce l'ha messa, ed un plauso va fatto anche a Malcuit, subentrato con personalità in un momento non semplice. No comment invece per i cori beceri e razzisti contro i napoletani (che solo Allegri e Alex Sandro non hanno sentito, probabilmente per la troppa concentrazione sul campo) proferiti dagli incivili senza cultura dello Stadium, "straordinari" nell'accanirsi perfino contro il loro ex allenatore Ancelotti, apostrofato col termine "maiale" a più riprese, bravo a stigmatizzare il tutto con la contemplazione della Champions del 2003 in bacheca. Il rammarico comunque resta, ma anche la convinzione che questo Napoli abbia fatto tesoro di quest'esperienza. La squadra darà del filo da torcere a chiunque fino al termine del campionato. In sintesi, ricapitolando: Mertens osa far gol, Banti spiana la strada a Ronaldo, Allegri e Sandro non sentono i cori, e tutti vissero felici e contenti. Ma non siamo soltanto alla settima giornata? Ah no, è già fuga Juve. Almeno così dicono. Allora scudetto in tasca, chapeau. O forse no? Chissà. Intanto è già tempo di Champions, il Liverpool bussa alla porta. Poi si ripenserà al campionato. Un passo alla volta. A testa altissima. Sempre.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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