NAPOLI - Fuori dalla Coppa Italia, ed è giusto così. Inutile girarci intorno. L'Atalanta ha meritato il passaggio in semifinale. D'altronde si sa, Gasperini era e si conferma "bestia nera" degli azzurri, come sottolineato da lui stesso in conferenza stampa dopo la partita con un sorriso smagliante. Sarri, a sua difesa, ha spiegato ai presenti che ha optato per il turn over per non correre il rischio di usurare troppo Hamsik, Insigne, Callejon e Mertens. Scelta condivisibile, per carità, ma l'attenzione non era rivolta a questo aspetto: era infatti lecito attendersi di più dalle seconde linee, i giovani che hanno deluso le attese. Doveva essere la loro partita e non lo è stata. Ma andiamo con ordine. Ho letto critiche eccessive nei confronti di Sepe, che a mio avviso non ha colpe su entrambi i gol presi. Se davanti ai suoi piedi gli scivolano a pochi metri Mario Rui e Chiriches, spalancando la via del gol a Castagne e Gomez, c'è poco da aggiungere. In difesa, per l'appunto, mi aspettavo molto di piu' da entrambi. Il rumeno non puo' commettere questi errori, come lo stesso Rui, e a dir la verità nemmeno Hysaj mi ha convinto piu' di tanto, mentre Koulibaly ha cercato di ostacolare a sportellate sia Cornelius che lo stesso Gomez. A centrocampo salvo Rog, per il carattere. Non mi ha convinto invece Diawara, che non ha saputo prendere le giuste distanze in fase di impostazione del gioco, con Hamsik che ha tentato a piu' riprese di ricamare per un reparto offensivo spesso abulico nelle proprie geometrie. Nel primo tempo, in effetti, qualche occasione sia a Callejon che a Zielinski era capitata, ma la porta è rimasta una chimera. Considerazione valida per Ounas, che ci ha messo la buona volontà, senza però pungere piu' di tanto. Non e' chiaramente mia intenzione gettare la croce addosso ai giovani, che avrebbero dovuto sfoderare tutt'altra prestazione per convincere Sarri a ruotare i titolarissimi. Dopo questa eliminazione, invece, il segnale lanciato alla societa' e' chiarissimo. I titolarissimi restano intoccabili, i giovani devono ancora maturare, e se va allungata la rosa bisogna farlo con pedine di esperienza, altrimenti la musica non cambia. Lo sa De Laurentiis e ne e' consapevole anche Sarri che lancia segnali di fumo a Giuntoli. Di sicuro resta la delusione, per un Napoli che voleva dimostrare di avere elementi in grado di farti andare avanti in Coppa, dando un attimo di respiro ai soliti noti, cosa che purtroppo non si e' verificata. Questo e' il vero ragionamento che e' stato fatto e non, come ho sentito da qualche parte, che il Napoli ha scelto di uscire dalla Coppa Italia, competizione che ti consentiva di alzare un trofeo con appena 4 partite e che era un obiettivo più che perseguibile. Di positivo resta il gol di Mertens, che fa morale, dopo essere rimasto a lungo a secco. Per cui, che questa eliminazione sia di insegnamento per la stagione da vivere, a ritmi alti, tra campionato ed Europa League. D'ora in poi, non sono ammesse scuse.

di Napoli Magazine
03/01/2018 - 07:00
NAPOLI - Fuori dalla Coppa Italia, ed è giusto così. Inutile girarci intorno. L'Atalanta ha meritato il passaggio in semifinale. D'altronde si sa, Gasperini era e si conferma "bestia nera" degli azzurri, come sottolineato da lui stesso in conferenza stampa dopo la partita con un sorriso smagliante. Sarri, a sua difesa, ha spiegato ai presenti che ha optato per il turn over per non correre il rischio di usurare troppo Hamsik, Insigne, Callejon e Mertens. Scelta condivisibile, per carità, ma l'attenzione non era rivolta a questo aspetto: era infatti lecito attendersi di più dalle seconde linee, i giovani che hanno deluso le attese. Doveva essere la loro partita e non lo è stata. Ma andiamo con ordine. Ho letto critiche eccessive nei confronti di Sepe, che a mio avviso non ha colpe su entrambi i gol presi. Se davanti ai suoi piedi gli scivolano a pochi metri Mario Rui e Chiriches, spalancando la via del gol a Castagne e Gomez, c'è poco da aggiungere. In difesa, per l'appunto, mi aspettavo molto di piu' da entrambi. Il rumeno non puo' commettere questi errori, come lo stesso Rui, e a dir la verità nemmeno Hysaj mi ha convinto piu' di tanto, mentre Koulibaly ha cercato di ostacolare a sportellate sia Cornelius che lo stesso Gomez. A centrocampo salvo Rog, per il carattere. Non mi ha convinto invece Diawara, che non ha saputo prendere le giuste distanze in fase di impostazione del gioco, con Hamsik che ha tentato a piu' riprese di ricamare per un reparto offensivo spesso abulico nelle proprie geometrie. Nel primo tempo, in effetti, qualche occasione sia a Callejon che a Zielinski era capitata, ma la porta è rimasta una chimera. Considerazione valida per Ounas, che ci ha messo la buona volontà, senza però pungere piu' di tanto. Non e' chiaramente mia intenzione gettare la croce addosso ai giovani, che avrebbero dovuto sfoderare tutt'altra prestazione per convincere Sarri a ruotare i titolarissimi. Dopo questa eliminazione, invece, il segnale lanciato alla societa' e' chiarissimo. I titolarissimi restano intoccabili, i giovani devono ancora maturare, e se va allungata la rosa bisogna farlo con pedine di esperienza, altrimenti la musica non cambia. Lo sa De Laurentiis e ne e' consapevole anche Sarri che lancia segnali di fumo a Giuntoli. Di sicuro resta la delusione, per un Napoli che voleva dimostrare di avere elementi in grado di farti andare avanti in Coppa, dando un attimo di respiro ai soliti noti, cosa che purtroppo non si e' verificata. Questo e' il vero ragionamento che e' stato fatto e non, come ho sentito da qualche parte, che il Napoli ha scelto di uscire dalla Coppa Italia, competizione che ti consentiva di alzare un trofeo con appena 4 partite e che era un obiettivo più che perseguibile. Di positivo resta il gol di Mertens, che fa morale, dopo essere rimasto a lungo a secco. Per cui, che questa eliminazione sia di insegnamento per la stagione da vivere, a ritmi alti, tra campionato ed Europa League. D'ora in poi, non sono ammesse scuse.
