L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, il peccato originale sbatte sui guantoni di Reina e spegne il gol di Hamsik: le responsabilità"
06.11.2016 19:30 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Il pareggio casalingo del Napoli contro la Lazio ha il sapore della sconfitta, amplificato dall'assenza di Sarri in Press Conference, silente con la stampa alla vigilia del match e nel post gara, eccezion fatta per le tv a pagamento, la radio ufficiale e Radio Rai. Nemmeno il tempo di esultare per il super gol di Marek Hamsik, dopo una vera e propria partita a scacchi, con le due compagini che si sbilanciavano a fisarmonica, che dopo pochi secondi Keita ha spento gli entusiasmi del San Paolo grazie alla cortese collaborazione di Pepe Reina, reo di non essersi opposto degnamente al tiro giunto sul proprio palo, mal coperto da Chiriches. In difesa il Napoli non ha commesso grossi errori, con una prestazione non eccelsa ma dignitosa di Ghoulam e Hysaj, ed un super Koulibaly che non ha commesso sciocchezze. A centrocampo Diawara ha confermato la grande personalità, nonostante la giovane età, mentre Zielinski ha deluso le aspettative. E poi Hamsik: ho letto super complimenti per il capitano azzurro, che a dir la verità fino al gol non mi ha impressionato più di tanto. Questa però è la sua forza, improvvisamente si accende come una lampadina ed incide sulla partita, com'era accaduto anche col Besiktas. Purtroppo le note dolenti arrivano sempre dall'attacco: Callejon ha accusato un pò la fatica, Mertens non ha inquadrato bene la porta, mentre Insigne è apparso finalmente generoso e motivato, con trame di gioco interessanti. Il subentrato Gabbiadini, che avrebbe potuto e dovuto spaccare il match, ancora una volta non ha convinto: è vero che la posizione non è la sua preferita, ma se si trova di fronte al portiere anzichè regalargli un assist rasoterra qualcosa in più è lecito attendersi. Il peccato originale del Napoli resta questo: manca una vera punta e, dispiace doverlo rimarcare, è stato commesso un chiaro errore di valutazione in estate. Non è possibile basare l'esito di un campionato, con coppe annesse, sul solo Milik. Magari con due attaccanti in più ora il Napoli sarebbe in un'altra posizione di classifica, per questo nelle scorse settimane ho più volte invocato l'ingaggio di uno svincolato: il rischio è quello di perdere il contatto con la vetta e ce ne stiamo accorgendo. E' pur vero che Sarri non è ancora riuscito a trovare un modulo congeniale a Gabbiadini, e probabilmente mai lo farà se le risposte dal campo sono quelle che stiamo vedendo. Il peccato originale, dunque, sbatte sui guantoni di Reina e spegne il bel gol di Hamsik. Riflessioni da fare, con la classifica che diventa anonima e la consapevolezza di avere tra le mani una bella squadra, completa nei reparti, ma incompiuta proprio nel terminale offensivo. Il bel gioco può gonfiare il proprio ego, ma soltanto i gol e le vittorie lo esaltano. Le chiacchiere su Aubameyang e quanti altri non distraggono sulle responsabilità che, prima o poi, qualcuno dovrà assumersi.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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06/11/2016 - 19:30

NAPOLI - Il pareggio casalingo del Napoli contro la Lazio ha il sapore della sconfitta, amplificato dall'assenza di Sarri in Press Conference, silente con la stampa alla vigilia del match e nel post gara, eccezion fatta per le tv a pagamento, la radio ufficiale e Radio Rai. Nemmeno il tempo di esultare per il super gol di Marek Hamsik, dopo una vera e propria partita a scacchi, con le due compagini che si sbilanciavano a fisarmonica, che dopo pochi secondi Keita ha spento gli entusiasmi del San Paolo grazie alla cortese collaborazione di Pepe Reina, reo di non essersi opposto degnamente al tiro giunto sul proprio palo, mal coperto da Chiriches. In difesa il Napoli non ha commesso grossi errori, con una prestazione non eccelsa ma dignitosa di Ghoulam e Hysaj, ed un super Koulibaly che non ha commesso sciocchezze. A centrocampo Diawara ha confermato la grande personalità, nonostante la giovane età, mentre Zielinski ha deluso le aspettative. E poi Hamsik: ho letto super complimenti per il capitano azzurro, che a dir la verità fino al gol non mi ha impressionato più di tanto. Questa però è la sua forza, improvvisamente si accende come una lampadina ed incide sulla partita, com'era accaduto anche col Besiktas. Purtroppo le note dolenti arrivano sempre dall'attacco: Callejon ha accusato un pò la fatica, Mertens non ha inquadrato bene la porta, mentre Insigne è apparso finalmente generoso e motivato, con trame di gioco interessanti. Il subentrato Gabbiadini, che avrebbe potuto e dovuto spaccare il match, ancora una volta non ha convinto: è vero che la posizione non è la sua preferita, ma se si trova di fronte al portiere anzichè regalargli un assist rasoterra qualcosa in più è lecito attendersi. Il peccato originale del Napoli resta questo: manca una vera punta e, dispiace doverlo rimarcare, è stato commesso un chiaro errore di valutazione in estate. Non è possibile basare l'esito di un campionato, con coppe annesse, sul solo Milik. Magari con due attaccanti in più ora il Napoli sarebbe in un'altra posizione di classifica, per questo nelle scorse settimane ho più volte invocato l'ingaggio di uno svincolato: il rischio è quello di perdere il contatto con la vetta e ce ne stiamo accorgendo. E' pur vero che Sarri non è ancora riuscito a trovare un modulo congeniale a Gabbiadini, e probabilmente mai lo farà se le risposte dal campo sono quelle che stiamo vedendo. Il peccato originale, dunque, sbatte sui guantoni di Reina e spegne il bel gol di Hamsik. Riflessioni da fare, con la classifica che diventa anonima e la consapevolezza di avere tra le mani una bella squadra, completa nei reparti, ma incompiuta proprio nel terminale offensivo. Il bel gioco può gonfiare il proprio ego, ma soltanto i gol e le vittorie lo esaltano. Le chiacchiere su Aubameyang e quanti altri non distraggono sulle responsabilità che, prima o poi, qualcuno dovrà assumersi.

 

 

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