L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, il poker di scuse: da Milik a Dries Mertens, passando per Verdi e Younes, Ancelotti li ha rianimati!"
02.04.2019 12:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Roma non è mai un campo semplice, nonostante gli infortuni e il momento no dei giallorossi. Per questo il 4-1 disegnato dal Napoli assume i contorni del trionfo, per importanza (ai fini del consolidamento del secondo posto in classifica) e consistenza (quattro gol non sono mai casuali). C'è un poker di scuse, a mio avviso, da riservare ai quattro marcatori risolutivi. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, Milik, Mertens, Verdi e Younes spesso hanno dovuto digerire critiche feroci, per certi versi eccessive. E' pur vero che, chi per problemi fisici, chi per fasi di adattamento, non hanno spesso brillato nel corso della stagione. Ora però le risposte sono arrivate. Pronti, via. Cucchiaino di Verdi, tacco da ballerino e sinistro micidiale all'incrocio dei pali griffato Arkadiusz Milik. Un gol assurdo. Per chi ama il calcio la scena si ripete in loop, con un sorriso compiaciuto, stampato sul volto di ogni spettatore, anche in questo momento. Poco importa se poi nel corso del match il polacco si sia visto poco, perche' quel gesto e' valso il costo del biglietto, oltre che fondamentale per dare un segnale immediato alle speranze dei padroni di casa. Non condivido le critiche rifilate alla squadra, per l'atteggiamento assunto nella prima mezz'ora: con la Roma spuntata, forti del vantaggio, il vantaggio è stato gestito senza strafare. E' pur vero che il gol sbagliato da Verdi, come ammesso da lui stesso, non è ammissibile con il risultato ancora in bilico, ma la bravura del numero 9 nel rimediare al misfatto, con l'euro-conclusione a mezza altezza, senza dimenticare l'assist al bacio in apertura per la rete di Milik, non va affatto sminuita. All'intervallo ero convinto del ritorno rabbioso del Napoli, grazie anche all'ingiustizia subìta per la momentanea rete del pareggio: non discuto il tocco di braccio di Mario Rui, seppur spinto in verità da Nzonzi, o l'uscita in ritardo di Meret su Schick, ma la decisione dell'arbitro Calvarese, che ha concesso un rigore a recupero ampiamente scaduto, con ben otto secondi scivolati via dallo scoccare del 47° minuto. Bene ha fatto Ancelotti a protestare a gara in corso, anche per alcune decisioni apparse eccessive, come i gialli sventolati al vento con troppa serenità. L'episodio del rigore, tra l'altro, ha inciso negativamente sulla concentrazione di Meret. Nonostante tutto, però il Napoli ha dato una dimostrazione di forza, perchè, con Mertens prima, Verdi e Younes poi, ha chiuso subito ogni velleità di rimonta, facendo calare il sipario sulla pratica capitolina e sulle parole di Perotti, che all'intervallo è apparso stranamente convinto di poter vincere la sfida. In secondo piano perfino i cori sul Vesuvio, spenti dal 4-1 finale. Tra le note positive, di questa giornata trionfale, il 78° gol da record di Dries Mertens, che ha agganciato Edinson Cavani nella storia dei marcatori del Napoli in serie A e Vojak a 103 reti tra i marcatori complessivi della storia azzurra. Un segnale inequivocabile che Mertens c'è e vuole continuare con convinzione la sua avventura partenopea, puntando Marek Hamsik, grazie anche alla benedizione ricevuta direttamente da Sir Carlo Ancelotti, sempre piu' rianimatore di un gruppo che sta riassaporando la sete di vittorie.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

02/04/2024 - 12:55

NAPOLI - Roma non è mai un campo semplice, nonostante gli infortuni e il momento no dei giallorossi. Per questo il 4-1 disegnato dal Napoli assume i contorni del trionfo, per importanza (ai fini del consolidamento del secondo posto in classifica) e consistenza (quattro gol non sono mai casuali). C'è un poker di scuse, a mio avviso, da riservare ai quattro marcatori risolutivi. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, Milik, Mertens, Verdi e Younes spesso hanno dovuto digerire critiche feroci, per certi versi eccessive. E' pur vero che, chi per problemi fisici, chi per fasi di adattamento, non hanno spesso brillato nel corso della stagione. Ora però le risposte sono arrivate. Pronti, via. Cucchiaino di Verdi, tacco da ballerino e sinistro micidiale all'incrocio dei pali griffato Arkadiusz Milik. Un gol assurdo. Per chi ama il calcio la scena si ripete in loop, con un sorriso compiaciuto, stampato sul volto di ogni spettatore, anche in questo momento. Poco importa se poi nel corso del match il polacco si sia visto poco, perche' quel gesto e' valso il costo del biglietto, oltre che fondamentale per dare un segnale immediato alle speranze dei padroni di casa. Non condivido le critiche rifilate alla squadra, per l'atteggiamento assunto nella prima mezz'ora: con la Roma spuntata, forti del vantaggio, il vantaggio è stato gestito senza strafare. E' pur vero che il gol sbagliato da Verdi, come ammesso da lui stesso, non è ammissibile con il risultato ancora in bilico, ma la bravura del numero 9 nel rimediare al misfatto, con l'euro-conclusione a mezza altezza, senza dimenticare l'assist al bacio in apertura per la rete di Milik, non va affatto sminuita. All'intervallo ero convinto del ritorno rabbioso del Napoli, grazie anche all'ingiustizia subìta per la momentanea rete del pareggio: non discuto il tocco di braccio di Mario Rui, seppur spinto in verità da Nzonzi, o l'uscita in ritardo di Meret su Schick, ma la decisione dell'arbitro Calvarese, che ha concesso un rigore a recupero ampiamente scaduto, con ben otto secondi scivolati via dallo scoccare del 47° minuto. Bene ha fatto Ancelotti a protestare a gara in corso, anche per alcune decisioni apparse eccessive, come i gialli sventolati al vento con troppa serenità. L'episodio del rigore, tra l'altro, ha inciso negativamente sulla concentrazione di Meret. Nonostante tutto, però il Napoli ha dato una dimostrazione di forza, perchè, con Mertens prima, Verdi e Younes poi, ha chiuso subito ogni velleità di rimonta, facendo calare il sipario sulla pratica capitolina e sulle parole di Perotti, che all'intervallo è apparso stranamente convinto di poter vincere la sfida. In secondo piano perfino i cori sul Vesuvio, spenti dal 4-1 finale. Tra le note positive, di questa giornata trionfale, il 78° gol da record di Dries Mertens, che ha agganciato Edinson Cavani nella storia dei marcatori del Napoli in serie A e Vojak a 103 reti tra i marcatori complessivi della storia azzurra. Un segnale inequivocabile che Mertens c'è e vuole continuare con convinzione la sua avventura partenopea, puntando Marek Hamsik, grazie anche alla benedizione ricevuta direttamente da Sir Carlo Ancelotti, sempre piu' rianimatore di un gruppo che sta riassaporando la sete di vittorie.

 

 

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