L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, ora affidiamoci a Higuain!"
19.02.2016 12:16 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Nel momento in cui ho letto la formazione scelta da Sarri non vi nascondo che ho subito pensato: "Bene, sarà la gara di Gabbiadini". Al fischio finale, dopo una sconfitta amara grazie al bellissimo gol di Denis Suarez, imprendibile per Reina, devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa in più. L'arbitro ha lasciato molto a desiderare: spesso lontano dall'azione, nella prima parte del match, soprattutto, ha fischiato a senso unico fino ad arrivare al capolavoro del rigore non concesso sul traversone di Callejon per evidente tocco di braccio di Bruno Soriano in piena area, qui si fischia rigore tutta la vita, ma non focalizziamoci solo sulla direzione arbitrale. In difesa la squadra è stata attenta, non ha concesso quasi nulla a Soldado e Baptistao. Solo un errore di Chiriches, solo una piccola svista di Koulibaly, con Hysaj e Strinic che hanno fluttuato tra la linea di fondo e quella di metà campo, lì dove Hamsik non ha brillato, ma ha fatto il suo, David Lopez ha navigato sui suoi ritmi blandi, senza eccellere, e Valdifiori che, come da inizio stagione, è alla ricerca della migliore condizione fisica: da applausi il lancio per il tiro a volo di destro di Callejon sull'esterno della rete, da collera il fallo che ha portato al gol del match point per i sottomarini gialli. Al di là del fallo al limite dell'area, si è notato che a fine partita il passo non era al pari dei compagni, complice probabilmente la mancanza di continuità in gare ufficiali. Se Callejon e Mertens, come i subentrati Insigne e Higuain, hanno provato a smuovere le acque, non è riuscito ad inquadrare la porta Gabbiadini, lui stesso visibilmente poco contento per il destino poco entusiasmante delle sue conclusioni. Si deciderà tutto al San Paolo, intanto si torna con la testa al campionato. Al San Paolo, di lunedì sera, c'è il Milan. Sarri avrà sicuramente raccolto un dato, dopo la seconda sconfitta consecutiva: il Napoli è forte, ma non può rinunciare al suo terminale offensivo. Gonzalo Higuain è e resta l'uomo che può fare la differenza con la sola presenza in campo e di questo ne sono ben consapevoli gli avversari degli azzurri. Lo ha confermato anche Antonio Careca: "Ai miei tempi il turn over non esisteva, si giocava anche con la febbre". In un momento delicato della stagione non resta che aggrapparsi al puntero argentino, quel numero 9 che tanto ha elettrizzato i tifosi partenopei, il Pipita, senza se e senza ma, quel che sarà si vedrà.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, ora affidiamoci a Higuain!"

di Napoli Magazine

19/02/2016 - 12:16

NAPOLI - Nel momento in cui ho letto la formazione scelta da Sarri non vi nascondo che ho subito pensato: "Bene, sarà la gara di Gabbiadini". Al fischio finale, dopo una sconfitta amara grazie al bellissimo gol di Denis Suarez, imprendibile per Reina, devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa in più. L'arbitro ha lasciato molto a desiderare: spesso lontano dall'azione, nella prima parte del match, soprattutto, ha fischiato a senso unico fino ad arrivare al capolavoro del rigore non concesso sul traversone di Callejon per evidente tocco di braccio di Bruno Soriano in piena area, qui si fischia rigore tutta la vita, ma non focalizziamoci solo sulla direzione arbitrale. In difesa la squadra è stata attenta, non ha concesso quasi nulla a Soldado e Baptistao. Solo un errore di Chiriches, solo una piccola svista di Koulibaly, con Hysaj e Strinic che hanno fluttuato tra la linea di fondo e quella di metà campo, lì dove Hamsik non ha brillato, ma ha fatto il suo, David Lopez ha navigato sui suoi ritmi blandi, senza eccellere, e Valdifiori che, come da inizio stagione, è alla ricerca della migliore condizione fisica: da applausi il lancio per il tiro a volo di destro di Callejon sull'esterno della rete, da collera il fallo che ha portato al gol del match point per i sottomarini gialli. Al di là del fallo al limite dell'area, si è notato che a fine partita il passo non era al pari dei compagni, complice probabilmente la mancanza di continuità in gare ufficiali. Se Callejon e Mertens, come i subentrati Insigne e Higuain, hanno provato a smuovere le acque, non è riuscito ad inquadrare la porta Gabbiadini, lui stesso visibilmente poco contento per il destino poco entusiasmante delle sue conclusioni. Si deciderà tutto al San Paolo, intanto si torna con la testa al campionato. Al San Paolo, di lunedì sera, c'è il Milan. Sarri avrà sicuramente raccolto un dato, dopo la seconda sconfitta consecutiva: il Napoli è forte, ma non può rinunciare al suo terminale offensivo. Gonzalo Higuain è e resta l'uomo che può fare la differenza con la sola presenza in campo e di questo ne sono ben consapevoli gli avversari degli azzurri. Lo ha confermato anche Antonio Careca: "Ai miei tempi il turn over non esisteva, si giocava anche con la febbre". In un momento delicato della stagione non resta che aggrapparsi al puntero argentino, quel numero 9 che tanto ha elettrizzato i tifosi partenopei, il Pipita, senza se e senza ma, quel che sarà si vedrà.

 

 

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