L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Questo Napoli fa paura: merito di Ancelotti, Zielinski e Mertens"
26.08.2018 16:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il silenzio, il Napoli nel pallone, la contestazione, sotto di 2 gol, la nebbia nella testa. Reset, e riparti. Sembra essere stato proprio questo l'input telecomandato da Carlo Ancelotti, vero artefice della remuntada da sogno al San Paolo, ai danni del suo vecchio Milan. Sì perchè, anche sotto di due gol, e con un Hamsik non ancora a proprio agio nel ruolo di regista basso, la squadra partenopea non ha dato la sensazione di poter andare al tappeto. Possesso palla fluido, fin troppo, che però non è sfociato in conclusioni nella prima parte del match. E' bastato un clic, nella testa di Zielinski, che dopo un primo tempo anonimo, ha iniziato a fare il bello e il cattivo tempo. E' bastato inserire un centrocampista tutto muscoli alla Diawara per riequilibrare le sorti di un centrocampo, sorretto fino a quell'istante da quel fenomeno di generosità chiamato Allan. E con il movimento di Milik, spesso chiuso, ma bravo a creare lo spazio per il primo gol di Piotr, la musica è cambiata. Ancora grazie a Zielinski il bis, ma anche ad Allan, Callejon e Insigne. Il Napoli ha saputo ritrovare dentro di sè le proprie certezze, mentali e fisiche. Tanto che il Milan, per stessa ammissione di Gattuso, è andato in bambola sul 2-1. Poco da fare quando il Napoli fa il Napoli. Se poi metti dentro Mertens, i giochi si chiudono e il trionfo è scritto. La domanda che mi pongo è una: si può fare a meno di Mertens titolare? Senza voler creare dualismi, credo che il belga rappresenti una forza innata per questa squadra, un folletto che si intende alla perfezione, con uno sguardo, sia con Insigne, che con Callejon ed Allan non può, a mio avviso, partire dalla panchina. Un bene per il Napoli, che lo stesso Ancelotti sa bene di avere a disposizione. Non e' un problema di ruolo, ma di schieramento. E se la difesa, dopo qualche titubanza, ha annullato di fatto Higuain, asfissiato e annichilito, il merito va diviso equamente tra Albiol e Koulibaly. Prezioso anche Luperto, dopo lo stop di Mario Rui, quest'ultimo bravo a procurarsi un rigore che Valeri (inspiegabilmente) ha deciso di eclissare senza l'aiuto della VAR. Da rivedere Hysaj, ancora un po' troppo fumoso nei disimpegni. Sul portiere vi dico la mia, senza giri di parole: dall'alto della tribuna stampa, mi è parso che Ospina potesse fare qualcosa in piu' sia su Bonaventura che su Calabria. Da un portiere della sua esperienza è lecito attendersi di più. Nonostante il doppio handicap, pero', la reazione da big c'e' stata. Questo Napoli ha battuto Lazio e Milan, due squadre che in molti davano perfino davanti ai partenopei ai blocchi di partenza. Vuoi vedere che aveva ragione Carletto? La squadra c'è e si vede. Ancelotti ha avuto un merito enorme finora: ha saputo leggere e correggere in corso d'opera le formazioni scelte, passando dal 4-3-3 al 4-4-2, che in alcuni casi è parso perfino un 4-2-4. I complimenti sono meritati. Team e allenatore meritano la piena fiducia. Questo Napoli fa paura. 

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

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26/08/2024 - 16:44

NAPOLI - Il silenzio, il Napoli nel pallone, la contestazione, sotto di 2 gol, la nebbia nella testa. Reset, e riparti. Sembra essere stato proprio questo l'input telecomandato da Carlo Ancelotti, vero artefice della remuntada da sogno al San Paolo, ai danni del suo vecchio Milan. Sì perchè, anche sotto di due gol, e con un Hamsik non ancora a proprio agio nel ruolo di regista basso, la squadra partenopea non ha dato la sensazione di poter andare al tappeto. Possesso palla fluido, fin troppo, che però non è sfociato in conclusioni nella prima parte del match. E' bastato un clic, nella testa di Zielinski, che dopo un primo tempo anonimo, ha iniziato a fare il bello e il cattivo tempo. E' bastato inserire un centrocampista tutto muscoli alla Diawara per riequilibrare le sorti di un centrocampo, sorretto fino a quell'istante da quel fenomeno di generosità chiamato Allan. E con il movimento di Milik, spesso chiuso, ma bravo a creare lo spazio per il primo gol di Piotr, la musica è cambiata. Ancora grazie a Zielinski il bis, ma anche ad Allan, Callejon e Insigne. Il Napoli ha saputo ritrovare dentro di sè le proprie certezze, mentali e fisiche. Tanto che il Milan, per stessa ammissione di Gattuso, è andato in bambola sul 2-1. Poco da fare quando il Napoli fa il Napoli. Se poi metti dentro Mertens, i giochi si chiudono e il trionfo è scritto. La domanda che mi pongo è una: si può fare a meno di Mertens titolare? Senza voler creare dualismi, credo che il belga rappresenti una forza innata per questa squadra, un folletto che si intende alla perfezione, con uno sguardo, sia con Insigne, che con Callejon ed Allan non può, a mio avviso, partire dalla panchina. Un bene per il Napoli, che lo stesso Ancelotti sa bene di avere a disposizione. Non e' un problema di ruolo, ma di schieramento. E se la difesa, dopo qualche titubanza, ha annullato di fatto Higuain, asfissiato e annichilito, il merito va diviso equamente tra Albiol e Koulibaly. Prezioso anche Luperto, dopo lo stop di Mario Rui, quest'ultimo bravo a procurarsi un rigore che Valeri (inspiegabilmente) ha deciso di eclissare senza l'aiuto della VAR. Da rivedere Hysaj, ancora un po' troppo fumoso nei disimpegni. Sul portiere vi dico la mia, senza giri di parole: dall'alto della tribuna stampa, mi è parso che Ospina potesse fare qualcosa in piu' sia su Bonaventura che su Calabria. Da un portiere della sua esperienza è lecito attendersi di più. Nonostante il doppio handicap, pero', la reazione da big c'e' stata. Questo Napoli ha battuto Lazio e Milan, due squadre che in molti davano perfino davanti ai partenopei ai blocchi di partenza. Vuoi vedere che aveva ragione Carletto? La squadra c'è e si vede. Ancelotti ha avuto un merito enorme finora: ha saputo leggere e correggere in corso d'opera le formazioni scelte, passando dal 4-3-3 al 4-4-2, che in alcuni casi è parso perfino un 4-2-4. I complimenti sono meritati. Team e allenatore meritano la piena fiducia. Questo Napoli fa paura. 

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

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