NAPOLI - Ho ascoltato mugugni per la vittoria del Napoli a Palermo e resto sinceramente senza parole. Nel calcio contano i risultati, le vittorie e quindi i tre punti. Non più tardi di due mesi fa non ascoltavo le stesse chiacchiere, sponda Inter, dopo l'incredibile sfilza di 1-0 consecutivi. Non si può pretendere sempre il bel gioco, soprattutto se di fronte ti ritrovi un Palermo stordito da una settimana certamente non semplice. Qui a Napoli, invece, anzichè celebrare i 27 gol in campionato, 29 stagionali, di Gonzalo Higuain, il 75% di possesso palla, con 64 punti in classifica (1 in più rispetto a quelli raccolti nell'intera passata stagione), ci chiediamo come mai non scenda in campo Manolo Gabbiadini, sorvolando magari sul piccolo dettaglio relativo al recupero dall'infortunio o sull'impossibilità di schierarlo al posto di quella macchina da gol del "Pipita". Questa continua ricerca del pelo nell'uovo non può giovare alla squadra, che invece a mio avviso sta disputando una stagione straordinaria e bene fa a mettersi le mani sulle orecchie, andando avanti, senza ascoltare nessuno. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Napoli campione d'inverno e in piena lotta per lo scudetto a 9 giornate dal termine della stagione. Anche questo dettaglio deve far riflettere: c'è stata una crescita del club, che nei precedenti cambi di allenatore, alla prima stagione, parlava sempre di un anno di programmazione, per consentire al nuovo allenatore di conoscere il materiale a disposizione, mentre invece con Sarri, dopo appena tre mesi, ci siamo divertiti e lo stiamo facendo ancora oggi. Alla vigilia della trasferta siciliana, in conferenza stampa, lo stesso allenatore me l'aveva detto: "Il sogno non si azzera". E allora avanti così, una gara alla volta, chi vivrà vedrà. Ed è questo lo spirito giusto con cui affrontare le prossime finali. A Palermo mi è piaciuta la compattezza difensiva, bene i due centrali Albiol e Koulibaly, bravo Ghoulam, meno Hysaj, richiamato all'ordine da Reina, a centrocampo in molti hanno voluto esaltare la prestazione di Jorginho, che a mio avviso è stata in linea con i suoi standard, per questo motivo anche nelle pagelle non sono stato largo di manica. Qualche errorino non grave l'ha fatto anche Allan, Hamsik è sceso in campo con la febbre, Callejon ha fatto il solito gioco oscuro, Mertens ha sfiorato il raddoppio e Higuain si è fatto trovare pronto all'appuntamento con il gol: questo per dire che può capitare di non fare "fuoco e fiamme" ma basta portare a casa il risultato. Piccola parentesi sul fallo da rigore, perchè qualcuno ha avuto anche da ridire su questo: ci sono due falli, uno su Albiol da parte di Andelkovic, e l'altro sul "Pipita", la cui maglia è stata tirata da Struna, di cosa vogliamo parlare? Sono un estimatore di Insigne, per questo mi permetto di dargli un consiglio: non deve intestardirsi nella giocata personale, l'assist in alcuni casi può essere più importante della conclusione. Lo sa bene anche lui, ma, dato che la fortuna non sempre ci ha sorriso, puta caso una ripartenza rosanero fosse finita in rete, e per quanto mi riguarda ho ancora negli occhi il fortunatissima gol di Zaza, avrebbe rimesso in pari il match ed ora sarebbe venuto giù il mondo. Per fortuna così non è stato, avanti con grinta!

di Napoli Magazine
14/03/2016 - 20:45
NAPOLI - Ho ascoltato mugugni per la vittoria del Napoli a Palermo e resto sinceramente senza parole. Nel calcio contano i risultati, le vittorie e quindi i tre punti. Non più tardi di due mesi fa non ascoltavo le stesse chiacchiere, sponda Inter, dopo l'incredibile sfilza di 1-0 consecutivi. Non si può pretendere sempre il bel gioco, soprattutto se di fronte ti ritrovi un Palermo stordito da una settimana certamente non semplice. Qui a Napoli, invece, anzichè celebrare i 27 gol in campionato, 29 stagionali, di Gonzalo Higuain, il 75% di possesso palla, con 64 punti in classifica (1 in più rispetto a quelli raccolti nell'intera passata stagione), ci chiediamo come mai non scenda in campo Manolo Gabbiadini, sorvolando magari sul piccolo dettaglio relativo al recupero dall'infortunio o sull'impossibilità di schierarlo al posto di quella macchina da gol del "Pipita". Questa continua ricerca del pelo nell'uovo non può giovare alla squadra, che invece a mio avviso sta disputando una stagione straordinaria e bene fa a mettersi le mani sulle orecchie, andando avanti, senza ascoltare nessuno. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Napoli campione d'inverno e in piena lotta per lo scudetto a 9 giornate dal termine della stagione. Anche questo dettaglio deve far riflettere: c'è stata una crescita del club, che nei precedenti cambi di allenatore, alla prima stagione, parlava sempre di un anno di programmazione, per consentire al nuovo allenatore di conoscere il materiale a disposizione, mentre invece con Sarri, dopo appena tre mesi, ci siamo divertiti e lo stiamo facendo ancora oggi. Alla vigilia della trasferta siciliana, in conferenza stampa, lo stesso allenatore me l'aveva detto: "Il sogno non si azzera". E allora avanti così, una gara alla volta, chi vivrà vedrà. Ed è questo lo spirito giusto con cui affrontare le prossime finali. A Palermo mi è piaciuta la compattezza difensiva, bene i due centrali Albiol e Koulibaly, bravo Ghoulam, meno Hysaj, richiamato all'ordine da Reina, a centrocampo in molti hanno voluto esaltare la prestazione di Jorginho, che a mio avviso è stata in linea con i suoi standard, per questo motivo anche nelle pagelle non sono stato largo di manica. Qualche errorino non grave l'ha fatto anche Allan, Hamsik è sceso in campo con la febbre, Callejon ha fatto il solito gioco oscuro, Mertens ha sfiorato il raddoppio e Higuain si è fatto trovare pronto all'appuntamento con il gol: questo per dire che può capitare di non fare "fuoco e fiamme" ma basta portare a casa il risultato. Piccola parentesi sul fallo da rigore, perchè qualcuno ha avuto anche da ridire su questo: ci sono due falli, uno su Albiol da parte di Andelkovic, e l'altro sul "Pipita", la cui maglia è stata tirata da Struna, di cosa vogliamo parlare? Sono un estimatore di Insigne, per questo mi permetto di dargli un consiglio: non deve intestardirsi nella giocata personale, l'assist in alcuni casi può essere più importante della conclusione. Lo sa bene anche lui, ma, dato che la fortuna non sempre ci ha sorriso, puta caso una ripartenza rosanero fosse finita in rete, e per quanto mi riguarda ho ancora negli occhi il fortunatissima gol di Zaza, avrebbe rimesso in pari il match ed ora sarebbe venuto giù il mondo. Per fortuna così non è stato, avanti con grinta!
