L'Editoriale
LA RIFLESSIONE - Antonio Petrazzuolo: "Sarri oggi ama la Juve e si sente gobbo, come quando si inchinava ai tifosi per amore del Napoli, parole e musica a tutela del proprio posto di lavoro"
18.04.2020 14:16 di Napoli Magazine

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", scrive sui suoi profili social: "Sarri può amare chi vuole e può sentirsi gobbo quanto gli pare, per carità. Ognuno è libero di manifestare le proprie idee. Permetteteci però un senso di perplessità sul concetto di “coerenza” delle proprie azioni. Il dito medio, la maglia a strisce, l’inchino ai tifosi, lo scudetto perso in albergo a Firenze, che ora, tinto di bianco e nero, vede come una sua sconfitta in quanto si è autodefinito “scarso”: parole e musica proferite di sua spontanea volontà, che oggi agli occhi dei napoletani diventano del tutto artefatte, costruite, come i saltelli del suo amato figlio Higuain sotto la Curva. Sono certamente professionisti, di sicuro incoerenti e irriguardosi verso il passato e chi li ha resi celebri, idolatrandoli con grande amore per un tentativo di conquista dello scudetto da loro fallito, ma che dimostrano nei fatti di essere coerenti nel presente, a tutela dell’attuale posto di lavoro (non so se anche verso gli attuali sostenitori), che gli assicura cospicui guadagni, prerogativa fondamentale nel loro modo di vedere le cose prima ancora delle vittorie sul campo contro il diretto concorrente. D’altronde lo stesso Sarri disse chiaro e tondo che voleva arricchirsi: tanti soldi, w i soldi, poi però non lamentiamoci dei fischi al San Paolo. Ecco perché ad oggi risulta difficile credere ancora alla bontà delle loro parole. Senz’offesa per nessuno. Mi sembra una cartolina abbastanza veritiera dei fatti. Tutto qui.

 

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LA RIFLESSIONE - Antonio Petrazzuolo: "Sarri oggi ama la Juve e si sente gobbo, come quando si inchinava ai tifosi per amore del Napoli, parole e musica a tutela del proprio posto di lavoro"

di Napoli Magazine

18/04/2020 - 14:16

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", scrive sui suoi profili social: "Sarri può amare chi vuole e può sentirsi gobbo quanto gli pare, per carità. Ognuno è libero di manifestare le proprie idee. Permetteteci però un senso di perplessità sul concetto di “coerenza” delle proprie azioni. Il dito medio, la maglia a strisce, l’inchino ai tifosi, lo scudetto perso in albergo a Firenze, che ora, tinto di bianco e nero, vede come una sua sconfitta in quanto si è autodefinito “scarso”: parole e musica proferite di sua spontanea volontà, che oggi agli occhi dei napoletani diventano del tutto artefatte, costruite, come i saltelli del suo amato figlio Higuain sotto la Curva. Sono certamente professionisti, di sicuro incoerenti e irriguardosi verso il passato e chi li ha resi celebri, idolatrandoli con grande amore per un tentativo di conquista dello scudetto da loro fallito, ma che dimostrano nei fatti di essere coerenti nel presente, a tutela dell’attuale posto di lavoro (non so se anche verso gli attuali sostenitori), che gli assicura cospicui guadagni, prerogativa fondamentale nel loro modo di vedere le cose prima ancora delle vittorie sul campo contro il diretto concorrente. D’altronde lo stesso Sarri disse chiaro e tondo che voleva arricchirsi: tanti soldi, w i soldi, poi però non lamentiamoci dei fischi al San Paolo. Ecco perché ad oggi risulta difficile credere ancora alla bontà delle loro parole. Senz’offesa per nessuno. Mi sembra una cartolina abbastanza veritiera dei fatti. Tutto qui.