NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Un Calcio alla Radio", su Radio Napoli Centrale: "La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis? Io farei conferenze periodiche, riprenderei il format di tre appuntamenti settimanali con interviste all'allenatore e a un calciatore. Possiamo parlare, magari, dei contenuti della conferenza, ma dopo aver parlato con il presidente, anche oltre la conferenza stampa, l'importante è che ci sia un progetto per rendere vincente il Napoli. Non è troppo influente il suo carattere o come risponde alle domande, ma le ambizioni che possono essere date al Napoli. La "simpatia" non ha un peso per noi giornalisti e credo non abbia peso nemmeno in ambito lavorativo. Ancelotti, Benitez, Sarri e tanti altri allenatori hanno avuto un buon percorso con De Laurentiis, le speculazioni su possibili problemi sorgono sempre nel momento della rottura, ma al momento della firma tutti gli allenatori sono stati felici di poter lavorare con lui. Il presidente ha preso coscienza della situazione, dobbiamo dirlo visto che lui ha dichiarato e ammesso i suoi errori facendo un "mea culpa" chiaro ed evidente. Bisogna fare un'analisi per quello che è: ADL si è esposto, è motivato e ha detto di voler vincere. Con il presidente abbiamo parlato di tanti temi, ho chiesto anche se fosse possibile restare a Castel Volturno e la possibilità c'è, ma solo nel caso possa esserci un'opportunità vantaggiosa rispetto allo spostarsi ad Afragola, questa valutazione, comunque, si farà in tempi brevi. Come mai non sono intervenuto in conferenza? Le domande hanno un ordine che il Napoli stabilisce, se c'è spazio o possibilità io mi inserisco, specie quando viene dato maggior spazio al web dove "Napoli Magazine" è stato il promotore mezzo. Io non sono un conscitore di tutte le canzoni di Geolier, ma pensare a un ragazzo napoletano che va a Sanremo e trionfa, non solo per i voti del pubblico che pesano solo per il 33%, mi ricorda i miei inizi, quando partii da una pagina bianca e con un sogno. Geolier è la dimostrazione che con il lavoro e il sacrificio, anche partendo da zone "più difficili", si possono raggiungere i propri obiettivi".
di Napoli Magazine
10/02/2024 - 13:14
NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Un Calcio alla Radio", su Radio Napoli Centrale: "La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis? Io farei conferenze periodiche, riprenderei il format di tre appuntamenti settimanali con interviste all'allenatore e a un calciatore. Possiamo parlare, magari, dei contenuti della conferenza, ma dopo aver parlato con il presidente, anche oltre la conferenza stampa, l'importante è che ci sia un progetto per rendere vincente il Napoli. Non è troppo influente il suo carattere o come risponde alle domande, ma le ambizioni che possono essere date al Napoli. La "simpatia" non ha un peso per noi giornalisti e credo non abbia peso nemmeno in ambito lavorativo. Ancelotti, Benitez, Sarri e tanti altri allenatori hanno avuto un buon percorso con De Laurentiis, le speculazioni su possibili problemi sorgono sempre nel momento della rottura, ma al momento della firma tutti gli allenatori sono stati felici di poter lavorare con lui. Il presidente ha preso coscienza della situazione, dobbiamo dirlo visto che lui ha dichiarato e ammesso i suoi errori facendo un "mea culpa" chiaro ed evidente. Bisogna fare un'analisi per quello che è: ADL si è esposto, è motivato e ha detto di voler vincere. Con il presidente abbiamo parlato di tanti temi, ho chiesto anche se fosse possibile restare a Castel Volturno e la possibilità c'è, ma solo nel caso possa esserci un'opportunità vantaggiosa rispetto allo spostarsi ad Afragola, questa valutazione, comunque, si farà in tempi brevi. Come mai non sono intervenuto in conferenza? Le domande hanno un ordine che il Napoli stabilisce, se c'è spazio o possibilità io mi inserisco, specie quando viene dato maggior spazio al web dove "Napoli Magazine" è stato il promotore mezzo. Io non sono un conscitore di tutte le canzoni di Geolier, ma pensare a un ragazzo napoletano che va a Sanremo e trionfa, non solo per i voti del pubblico che pesano solo per il 33%, mi ricorda i miei inizi, quando partii da una pagina bianca e con un sogno. Geolier è la dimostrazione che con il lavoro e il sacrificio, anche partendo da zone "più difficili", si possono raggiungere i propri obiettivi".