LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro su "NM": "Napoli-Roma, il derby del tifo e Amadei, simbolo di una visione del calcio serena ed appassionante"
13.10.2016 17:37 di Napoli Magazine

NAPOLI - Da sempre gli incontri tra Roma e Napoli hanno i caratteri di un ''derby'', con particolare vivacità in campo e sugli spalti. Non proprio partite che ''valgono un campionato'' ma certo confronti che portano con sè entusiasmi e attese. Un ''classico'' del torneo che mobilita le tifoserie e che ha purtroppo registrato negli ultimi tempi l'assurda attività di frange ''romaniste'', spinta fino alla violenza estrema, come tutti ricordano. Una degenerazione della passione calcistica che va cancellata, eliminando i comportamenti negativi del tifo, dove si manifestino. Le ''sfide'' tra azzurri e giallorossi hanno, in questo campo, una tradizione di civile passione sportiva che va difesa per ridare al derby tutto il suo fascino. Negli anni '50 un giocatore di gran valore come Amedeo Amadei fu il simbolo di una visione del calcio serena e appassionante, pur nell'impegno e nella tensione del confronto in campo. Lui nato a Frascati, presso la Capitale, dopo aver dato conto della sua bravura nella Roma passò al Napoli nel 1950. Da centravanti divenne mezz'ala, guidando il gioco degli azzurri. Poi nel 1960 fu l'allenatore del Napoli. Lo chiamavano ''il fornaretto di Frascati'' , per il lavoro della sua famiglia. Al Vomero, il derby tra azzurri e giallorossi richiamava i ''quarantamila'' che riempivano le gradinate in quel tempo. Cori, bandiere, tric-trac lanciati sulla pista di atletica e forieri di multe alla Società ma gioiosi in quei momenti allo stadio. Amadei segnava gol talvolta spettacolari, poi, col numero 10, guidò l'attacco del Napoli fino alla conclusione della sua carriera. E la partita con la Roma mobilitava i tifosi anche per le trasferte nella Capitale. Treni speciali e tanti pullman per consentire agli appassionati d' esser vicini alla squadra. Tra giallorossi e azzurri c'era aria di derby due volte all'anno. E tra i tifosi delle due formazioni si realizzava il derby del tifo, tra passione e fantasia. Un modo di seguire il calcio e la squadra del cuore con pacifica passione.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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di Napoli Magazine

13/10/2024 - 17:37

NAPOLI - Da sempre gli incontri tra Roma e Napoli hanno i caratteri di un ''derby'', con particolare vivacità in campo e sugli spalti. Non proprio partite che ''valgono un campionato'' ma certo confronti che portano con sè entusiasmi e attese. Un ''classico'' del torneo che mobilita le tifoserie e che ha purtroppo registrato negli ultimi tempi l'assurda attività di frange ''romaniste'', spinta fino alla violenza estrema, come tutti ricordano. Una degenerazione della passione calcistica che va cancellata, eliminando i comportamenti negativi del tifo, dove si manifestino. Le ''sfide'' tra azzurri e giallorossi hanno, in questo campo, una tradizione di civile passione sportiva che va difesa per ridare al derby tutto il suo fascino. Negli anni '50 un giocatore di gran valore come Amedeo Amadei fu il simbolo di una visione del calcio serena e appassionante, pur nell'impegno e nella tensione del confronto in campo. Lui nato a Frascati, presso la Capitale, dopo aver dato conto della sua bravura nella Roma passò al Napoli nel 1950. Da centravanti divenne mezz'ala, guidando il gioco degli azzurri. Poi nel 1960 fu l'allenatore del Napoli. Lo chiamavano ''il fornaretto di Frascati'' , per il lavoro della sua famiglia. Al Vomero, il derby tra azzurri e giallorossi richiamava i ''quarantamila'' che riempivano le gradinate in quel tempo. Cori, bandiere, tric-trac lanciati sulla pista di atletica e forieri di multe alla Società ma gioiosi in quei momenti allo stadio. Amadei segnava gol talvolta spettacolari, poi, col numero 10, guidò l'attacco del Napoli fino alla conclusione della sua carriera. E la partita con la Roma mobilitava i tifosi anche per le trasferte nella Capitale. Treni speciali e tanti pullman per consentire agli appassionati d' esser vicini alla squadra. Tra giallorossi e azzurri c'era aria di derby due volte all'anno. E tra i tifosi delle due formazioni si realizzava il derby del tifo, tra passione e fantasia. Un modo di seguire il calcio e la squadra del cuore con pacifica passione.

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
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