M' 'o vveco io
L'ANALISI di GINO RIVIECCIO: 'Napoli, non possiamo più aspettare'
24.09.2014 17:18 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dunque facciamo un passo indietro. La mazzata arriva l’8 agosto. Quel giorno sono sulla barca del mio amico Dino Celentano quando le agenzie battono il nome dell’avversario del sorteggio per i preliminari di Champions: il temibilissimo Athletic Bilbao con l’aggravante della seconda partita al San Mames dove nessuna squadra italiana ha mai vinto. Probabilmente a quell’ora nel segreto dell’urna maledetta, insieme alla pallina la dea bendata dimentica di mandare il seguente sms a De Laurentiis: “Se credi di superare facilmente il turno e pensi ti possano bastare gli acquisti che hai fatto, ho sbagliato pallina!”. Il presidente sorride: “E’ vero, un pò mi girano le palline ma la sorte e la mia indole vincente mi faranno superare anche questo scoglio….”. Ci incagliamo tra le acque spagnole senza aver fatto neanche l’inchino e, cosa più grave, da quell’eliminazione qualcuno comincia ad abbandonare la nave. Certo, una scialuppa di salvataggio ci sarebbe stata se in quelle stesse ore i suoi fedelissimi “esperti” di mercato gli avessero fatto capire che con Michu e Koulibaly, senza Reina, Behrami e con i nazionali affaticati dal mondiale, sarebbe stato più difficile del previsto superare il turno e sfatare la cabala. Non sapremo mai se tentativo di persuasione ci fu o se il buon Aurelio aveva già messo il catenaccio al portafogli. E forse non sapremo mai in tutta questa vicenda la reazione di Benitez. Certo è che da quell’eliminazione tutto sommato ipotizzabile è incominciata la discesa negli inferi. Non mi fece cambiare idea una vittoria a Genova al 95’ per un evidente calo nel finale dei grifoni. A peggiorare la situazione la sosta per la qualificazione agli europei, dove ancora ci si chiede perché un allenatore di siffatta esperienza invece di rimanere a Castelvolturno e migliorare la condizione dei nuovi oltre di quelli non convocati dalle rispettive nazionali, preferisca rincasare a Liverpool. Non che sia un reato prendersi qualche giorno di riposo in famiglia, però forse una saggezza mediterranea avrebbe consigliato altre opzioni. La botta interna col Chievo lascia il segno, annacquato solo dal “cicatrene” della vittoria sullo Sparta Praga. Ma evidentemente non sono bastati i tre punti cuciti contro i cechi perchè la ferita è molto più profonda e infatti a Udine ha ripreso a sanguinare. Il quadro attuale è abbastanza chiaro al di là dei miglioramenti che ci potranno essere da qui a seguire: ci troviamo di fronte a una cartella clinica molto sballata. Gli esami danno un Napoli con trigliceridi oltre la norma, colesterolo tattico elevato, aritmia difensiva preoccupante mentre dell’ affiatamento coi nuovi solo tracce. Dove sono da ricercare le cause della patologia? Nello spogliatoio? In società o sulla panchina? E’ quello che i veri tifosi, gli unici che hanno davvero a cuore le sorti di questa squadra, stano cercando di capire. Forse neanche la scienza quasi esatta del pallone sa cosa fare. L’esperienza mi dice che se le cose dovessero peggiorare nelle prossime tre partite la ricetta è già pronta : il medico di famiglia Edy Reja già visto allo stadio Friuli disponibile ad accollarsi per affetto e gratitudine l’ennesimo traghettamento verso sponde meno agitate. Il punto è capire se è più stanco Benitez o De Laurentiis? La squadra o i tifosi? Forse in campo manca un’anima, un carattere, una “cattiveria” sportiva che sopperisca alle carenze tecniche e tattiche. Ma forse manca anche uno con le famose otto palle che al momento opportuno sappia alzare la voce nello spogliatoio. Clonare Krol, Bruscolotti o Diego sarebbe impossibile, ma perdere gente come Reina o disfarsi facilmente di Cavani e di Lavezzi può essere stato un lento suicidio. Vi prego consultatevi e trovate la cura: noi non possiamo più aspettare!





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


ULTIMISSIME M' 'O VVECO IO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'ANALISI di GINO RIVIECCIO: 'Napoli, non possiamo più aspettare'

di Napoli Magazine

24/09/2024 - 17:18

NAPOLI - Dunque facciamo un passo indietro. La mazzata arriva l’8 agosto. Quel giorno sono sulla barca del mio amico Dino Celentano quando le agenzie battono il nome dell’avversario del sorteggio per i preliminari di Champions: il temibilissimo Athletic Bilbao con l’aggravante della seconda partita al San Mames dove nessuna squadra italiana ha mai vinto. Probabilmente a quell’ora nel segreto dell’urna maledetta, insieme alla pallina la dea bendata dimentica di mandare il seguente sms a De Laurentiis: “Se credi di superare facilmente il turno e pensi ti possano bastare gli acquisti che hai fatto, ho sbagliato pallina!”. Il presidente sorride: “E’ vero, un pò mi girano le palline ma la sorte e la mia indole vincente mi faranno superare anche questo scoglio….”. Ci incagliamo tra le acque spagnole senza aver fatto neanche l’inchino e, cosa più grave, da quell’eliminazione qualcuno comincia ad abbandonare la nave. Certo, una scialuppa di salvataggio ci sarebbe stata se in quelle stesse ore i suoi fedelissimi “esperti” di mercato gli avessero fatto capire che con Michu e Koulibaly, senza Reina, Behrami e con i nazionali affaticati dal mondiale, sarebbe stato più difficile del previsto superare il turno e sfatare la cabala. Non sapremo mai se tentativo di persuasione ci fu o se il buon Aurelio aveva già messo il catenaccio al portafogli. E forse non sapremo mai in tutta questa vicenda la reazione di Benitez. Certo è che da quell’eliminazione tutto sommato ipotizzabile è incominciata la discesa negli inferi. Non mi fece cambiare idea una vittoria a Genova al 95’ per un evidente calo nel finale dei grifoni. A peggiorare la situazione la sosta per la qualificazione agli europei, dove ancora ci si chiede perché un allenatore di siffatta esperienza invece di rimanere a Castelvolturno e migliorare la condizione dei nuovi oltre di quelli non convocati dalle rispettive nazionali, preferisca rincasare a Liverpool. Non che sia un reato prendersi qualche giorno di riposo in famiglia, però forse una saggezza mediterranea avrebbe consigliato altre opzioni. La botta interna col Chievo lascia il segno, annacquato solo dal “cicatrene” della vittoria sullo Sparta Praga. Ma evidentemente non sono bastati i tre punti cuciti contro i cechi perchè la ferita è molto più profonda e infatti a Udine ha ripreso a sanguinare. Il quadro attuale è abbastanza chiaro al di là dei miglioramenti che ci potranno essere da qui a seguire: ci troviamo di fronte a una cartella clinica molto sballata. Gli esami danno un Napoli con trigliceridi oltre la norma, colesterolo tattico elevato, aritmia difensiva preoccupante mentre dell’ affiatamento coi nuovi solo tracce. Dove sono da ricercare le cause della patologia? Nello spogliatoio? In società o sulla panchina? E’ quello che i veri tifosi, gli unici che hanno davvero a cuore le sorti di questa squadra, stano cercando di capire. Forse neanche la scienza quasi esatta del pallone sa cosa fare. L’esperienza mi dice che se le cose dovessero peggiorare nelle prossime tre partite la ricetta è già pronta : il medico di famiglia Edy Reja già visto allo stadio Friuli disponibile ad accollarsi per affetto e gratitudine l’ennesimo traghettamento verso sponde meno agitate. Il punto è capire se è più stanco Benitez o De Laurentiis? La squadra o i tifosi? Forse in campo manca un’anima, un carattere, una “cattiveria” sportiva che sopperisca alle carenze tecniche e tattiche. Ma forse manca anche uno con le famose otto palle che al momento opportuno sappia alzare la voce nello spogliatoio. Clonare Krol, Bruscolotti o Diego sarebbe impossibile, ma perdere gente come Reina o disfarsi facilmente di Cavani e di Lavezzi può essere stato un lento suicidio. Vi prego consultatevi e trovate la cura: noi non possiamo più aspettare!





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com