NAPOLI - È da Capodanno che si fa il nome di Lobotka al punto che qualcuno approfittando della giornata di san Silvestro lo aveva già chiamato Lobotka ‘e Capodanno. Per ora vi è una trattativa che dura dal 2019, un tira e molla su trecentomila euro, un po’ come quando al mercato della frutta uno cerca di risparmiare sul prezzo dei mandarini o delle pere. Intanto si è affacciato Demme arrivato ieri a Fiumicino con l’unica tifosa pugliese ad attenderlo che gli ha detto: "Demme nu vaso“. Di positivo ha il nome di Maradona, speriamo che lo ricordi anche in qualche gesta più che in qualche festa. Poi i soliti nomi che si fanno da mesi ma che mi sa servono solo a riempire l’elenco telefonico di Giuntoli e le pagine dei quotidiani sportivi che non sanno in questo periodo più cosa inventarsi. (sul ritorno di Ibra ho contato 657 pagine). Intanto l’arrivo di Demme e di Lobotka potrebbe creare qualche problema di formazione a Gattuso che ho saputo trascorre buona parte delle sue giornate in preghiera in una chiesa di Castel Volturno chiedendosi se può rinunciare a Fabian Ruiz, con il conseguente deprezzamento morale ed economico dello spagnolo. Un’ipotesi che De Laurentiis attraverso sant’Aurelio gli ha fatto sapere non sta né in cielo né in terra, per cui mettetevi nei panni del povero Ringhio che sa che deve cambiare molto a centrocampo facendo giocare i nuovi arrivati, ma senza scontentare i vecchi “arrivati” che finora lo hanno scontentato. Un bel rebus, come il recupero di Mertens che continua a essere curato in Belgio e quello di Koulibaly che continua a essere curato dal Manchester. Auguriamoci che qualcuno si curi anche di noi tifosi che non sappiamo più chi pregare.

Gino Rivieccio

Napoli Magazine
 

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