M' 'o vveco io
SHOW TIME - Rivieccio su "NM": "Una sentenza che farà discutere per anni"
12.11.2020 17:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non mi ha disgustato la decisione della Corte d’appello della Figc. Me l’aspettavo la'inammissibilità del ricorso della SSC Napoli! Mi ha offeso e indignato la motivazione della sentenza per mano di un raffinato costituzionalista che però nella circostanza si è lasciato fin troppo condizionare dalle motivazioni assunte dal giudice Mastandrea in primo grado. C’è un passaggio che non riesco ad accettare, ed è quello relativo “all’alibi precostituito“ che il Napoli pur di non giocare a Torino si sarebbe costruito parecchi giorni con una serie di comportamenti. In pratica si accusa la gloriosa società azzurra con 96 anni di onorata storia, di slealtà e scorrettezza sportiva. Una presa di posizione destinata a fare polemiche, ad avere strascichi in ogni altra sede giudiziaria. Intanto resta il punto di penalizzazione e il 3 a 0 confermato a favore della Juve. Ma può una Società essere condannata sulla base del mero processo all’intenzione e della supposizione? Può un esperto ed abile magistrato arrivare a scandagliare la psiche di De Laurentiis e dedurne che il Napoli aveva già deciso di non partire per Torino? Solo perché aveva Insigne infortunato e Zielinski positivo al Covid? Fossi in De Laurentiis, pur di tutelare l’immagine sue e della Società che rappresenta, con degli esperti in diritto penale percorrerei tutte le strade per ravvisare eventualmente una lesione diffamatoria dell’immagine del Napoli, da anni con i bilanci cristallini e la trasparenza palese. Così come sono certo che davanti al Tar fra due mesi le cose cambieranno e il Napoli si vedrà riconosciuto il suo diritto, che resta quello di tutelare la salute propria e degli avversari di fronte a una comunicazione dell’Asl. Ma anche se il Tar dovesse darci ragione, non potrà sicuramente, perché non rientra nelle sue competenze, restituirci il punto a tavolino. E neanche il tavolino che finora è rimasto nelle lande padane e non è ancora tornato indietro nonostante le ripetute missive alla Juve e ad Amazon. Resta lo sconcerto per una decisione che fa male al calcio, fa male allo sport, ma fa ancora peggio al Napoli e ai napoletani. Che dopo che per anni negli stadi italiani devono sentirsi chiamare colerosi e quant’altro, ora probabilmente dovranno pure passare per i “soliti imbroglioni” che volevano fregare il sistema. Mi pare invece che il sistema sia marcio, ma già da parecchio. E allora non lamentiamoci se il pubblico non va più allo stadio e se gli ascolti e gli introiti commerciali calano. La peggiore pandemia non è quella del Covid, ma quella della stupidità umana e ancor peggio della malafede, contro le quali purtroppo non esiste nessun vaccino.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

12/11/2024 - 17:15

NAPOLI - Non mi ha disgustato la decisione della Corte d’appello della Figc. Me l’aspettavo la'inammissibilità del ricorso della SSC Napoli! Mi ha offeso e indignato la motivazione della sentenza per mano di un raffinato costituzionalista che però nella circostanza si è lasciato fin troppo condizionare dalle motivazioni assunte dal giudice Mastandrea in primo grado. C’è un passaggio che non riesco ad accettare, ed è quello relativo “all’alibi precostituito“ che il Napoli pur di non giocare a Torino si sarebbe costruito parecchi giorni con una serie di comportamenti. In pratica si accusa la gloriosa società azzurra con 96 anni di onorata storia, di slealtà e scorrettezza sportiva. Una presa di posizione destinata a fare polemiche, ad avere strascichi in ogni altra sede giudiziaria. Intanto resta il punto di penalizzazione e il 3 a 0 confermato a favore della Juve. Ma può una Società essere condannata sulla base del mero processo all’intenzione e della supposizione? Può un esperto ed abile magistrato arrivare a scandagliare la psiche di De Laurentiis e dedurne che il Napoli aveva già deciso di non partire per Torino? Solo perché aveva Insigne infortunato e Zielinski positivo al Covid? Fossi in De Laurentiis, pur di tutelare l’immagine sue e della Società che rappresenta, con degli esperti in diritto penale percorrerei tutte le strade per ravvisare eventualmente una lesione diffamatoria dell’immagine del Napoli, da anni con i bilanci cristallini e la trasparenza palese. Così come sono certo che davanti al Tar fra due mesi le cose cambieranno e il Napoli si vedrà riconosciuto il suo diritto, che resta quello di tutelare la salute propria e degli avversari di fronte a una comunicazione dell’Asl. Ma anche se il Tar dovesse darci ragione, non potrà sicuramente, perché non rientra nelle sue competenze, restituirci il punto a tavolino. E neanche il tavolino che finora è rimasto nelle lande padane e non è ancora tornato indietro nonostante le ripetute missive alla Juve e ad Amazon. Resta lo sconcerto per una decisione che fa male al calcio, fa male allo sport, ma fa ancora peggio al Napoli e ai napoletani. Che dopo che per anni negli stadi italiani devono sentirsi chiamare colerosi e quant’altro, ora probabilmente dovranno pure passare per i “soliti imbroglioni” che volevano fregare il sistema. Mi pare invece che il sistema sia marcio, ma già da parecchio. E allora non lamentiamoci se il pubblico non va più allo stadio e se gli ascolti e gli introiti commerciali calano. La peggiore pandemia non è quella del Covid, ma quella della stupidità umana e ancor peggio della malafede, contro le quali purtroppo non esiste nessun vaccino.

 

 

Gino Rivieccio

 

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