Mister Z
MR Z - Addio, Granada romantica, paese di luce, di sangue e d'amor!
15.12.2020 18:46 di Napoli Magazine

NAPOLI - Claudio Villa, buonanima, cantava la bellezza di una “città del sole e dei fior”. Oggi Granada è più che alto conosciuta per la presenza nel centrocampo della squadra, settima in classifica della Liga, di Gonalons, un tipo che sette anni fa rifiutò il Napoli e l’Italia per poi pentirsi quattro anni dopo, arrivare alla Roma ed essere successivamente ceduto proprio alla squadra spagnola, senza essere minimamente riuscito a far breccia nel cuore dei tifosi giallorossi. Insomma una meteora che, con il senno del poi, possiamo dire abbia fatto bene a rinunciare a quel trasferimento, anche perché non sarebbe riuscito a scolpire il suo nome a caratteri indelebili nella storia del Calcio Napoli. Altro elemento di spicco della squadra che il sorteggio ha posto sulla strada degli azzurri, che dovranno affrontarla nel mese di febbraio per i sedicesimi di finale di Europa League, è Darwin Machís, un attaccante venezuelano che nella stagione 2018-2019 ha giocato nell’Udinese, senza lasciare a sua volta un ricordo incancellabile di sé (13 presenze e zero gol). E’ lui il goleador della squadra. Bisogna allora preoccuparsi, aver paura? Gli avversari, è perfino inutile precisarlo, vanno tutti rispettati e le partite non si vincono mai a parole, ma solo sul terreno di gioco. Tuttavia bisogna ammettere che l’urna, se avesse riservato al Napoli il Salisburgo, il Benfica o il Lille, sarebbe stata molto meno generosa. E poi, volete mettere lo sfizio di buttare fuori Gonalons dalla competizione europea? Basterà un Napoli concentrato e sicuro di sé per andare avanti in Coppa e cantare, come faceva Claudio Villa, ma con uno spirito decisamente diverso “Addio, Granada romantica, paese di luce, di sangue e d'amor!”. Nel frattempo, mentre attendiamo che la squadra torni ad esibirsi in Europa, concentriamoci sul campionato che domani presenta per gli azzurri un ostacolo cioè l’Inter, non da poco, forse lo scoglio più difficile da affrontare in questo periodo. Al Meazza domani sera la squadra di Gattuso si gioca una buona parte del suo futuro prossimo. Una sconfitta rappresenterebbe un vigoroso colpo di freno alle aspirazioni e ai sogni di vertice che la classifica attuale rende concreti. La speranza è che Gattuso riesca a caricare la squadra al punto giusto e soprattutto che l’allenatore sappia fare le scelte necessarie (anche se dolorose) per opporsi al meglio all’Inter. Nessuno può immaginare che Lozano, l’unico che riesce a saltare l’uomo con irrisoria facilità e a creare superiorità numerica, possa essere tenuto fuori anche solo per un minuto, soprattutto dopo quel che ha fatto vedere domenica scorsa. Ma la domanda che tutti si pongono in questo momento non riguarda il messicano, bensì Ruiz. Il giocatore lento, impacciato, fuori dal gioco in maniera quasi imbarazzante visto in campo nel primo tempo contro la Sampdoria può essere preferito al metronomo Demme, piccolo ma pieno di fosforo, vero scudo davanti alla difesa, perfino più dell’aitante Bakayoko? La domanda è retorica. Al momento fra i due non c’è partita. Speriamo solo che Gattuso se ne renda conto.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

15/12/2024 - 18:46

NAPOLI - Claudio Villa, buonanima, cantava la bellezza di una “città del sole e dei fior”. Oggi Granada è più che alto conosciuta per la presenza nel centrocampo della squadra, settima in classifica della Liga, di Gonalons, un tipo che sette anni fa rifiutò il Napoli e l’Italia per poi pentirsi quattro anni dopo, arrivare alla Roma ed essere successivamente ceduto proprio alla squadra spagnola, senza essere minimamente riuscito a far breccia nel cuore dei tifosi giallorossi. Insomma una meteora che, con il senno del poi, possiamo dire abbia fatto bene a rinunciare a quel trasferimento, anche perché non sarebbe riuscito a scolpire il suo nome a caratteri indelebili nella storia del Calcio Napoli. Altro elemento di spicco della squadra che il sorteggio ha posto sulla strada degli azzurri, che dovranno affrontarla nel mese di febbraio per i sedicesimi di finale di Europa League, è Darwin Machís, un attaccante venezuelano che nella stagione 2018-2019 ha giocato nell’Udinese, senza lasciare a sua volta un ricordo incancellabile di sé (13 presenze e zero gol). E’ lui il goleador della squadra. Bisogna allora preoccuparsi, aver paura? Gli avversari, è perfino inutile precisarlo, vanno tutti rispettati e le partite non si vincono mai a parole, ma solo sul terreno di gioco. Tuttavia bisogna ammettere che l’urna, se avesse riservato al Napoli il Salisburgo, il Benfica o il Lille, sarebbe stata molto meno generosa. E poi, volete mettere lo sfizio di buttare fuori Gonalons dalla competizione europea? Basterà un Napoli concentrato e sicuro di sé per andare avanti in Coppa e cantare, come faceva Claudio Villa, ma con uno spirito decisamente diverso “Addio, Granada romantica, paese di luce, di sangue e d'amor!”. Nel frattempo, mentre attendiamo che la squadra torni ad esibirsi in Europa, concentriamoci sul campionato che domani presenta per gli azzurri un ostacolo cioè l’Inter, non da poco, forse lo scoglio più difficile da affrontare in questo periodo. Al Meazza domani sera la squadra di Gattuso si gioca una buona parte del suo futuro prossimo. Una sconfitta rappresenterebbe un vigoroso colpo di freno alle aspirazioni e ai sogni di vertice che la classifica attuale rende concreti. La speranza è che Gattuso riesca a caricare la squadra al punto giusto e soprattutto che l’allenatore sappia fare le scelte necessarie (anche se dolorose) per opporsi al meglio all’Inter. Nessuno può immaginare che Lozano, l’unico che riesce a saltare l’uomo con irrisoria facilità e a creare superiorità numerica, possa essere tenuto fuori anche solo per un minuto, soprattutto dopo quel che ha fatto vedere domenica scorsa. Ma la domanda che tutti si pongono in questo momento non riguarda il messicano, bensì Ruiz. Il giocatore lento, impacciato, fuori dal gioco in maniera quasi imbarazzante visto in campo nel primo tempo contro la Sampdoria può essere preferito al metronomo Demme, piccolo ma pieno di fosforo, vero scudo davanti alla difesa, perfino più dell’aitante Bakayoko? La domanda è retorica. Al momento fra i due non c’è partita. Speriamo solo che Gattuso se ne renda conto.

 

 

Mario Zaccaria

 

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