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MR Z - Napoli, ecco perchè il giudizio su Ancelotti va espresso tra un anno
07.05.2019 17:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - E' difficile, complicato e forse perfino inutile addentrarsi nello scottante tema del giudizio sulla stagione del Napoli che sta per concludersi e che, anzi, si è già virtualmente conclusa dopo la vittoria sul Cagliari di domenica sera e la matematica conquista del secondo posto in classifica. C'è chi critica Ancelotti, chi rimpiange Sarri e ci sono gli oppositori agguerriti da una parte e dall'altra. Il comune denominatore che in certi momenti di difficoltà o di crisi della squadra esce fuori e tende ad accomunare tutti è poi la critica a De Laurentiis, accusato di nefandezze varie. Ha lasciato andare via Sarri (ma il tecnico toscano non se n'è andato da solo?) ha preso Ancelotti come parafulmine (ma l'attuale allenatore non è uno dei più titolati al mondo fra quanti sono ancora in attività?), non ha fatto gli acquisti che doveva. Personalmente - e i lettori di Napoli Magazine già lo sanno - ciò di cui accuso De Laurentiis e Ancelotti assieme è l'aver ceduto Hamsik in un momento cruciale della stagione. Capisco le ragioni del cuore, capisco la volontà di non fare un torto al capitano, ma sarei stato molto chiaro con lo slovacco sin dalla prima volta in cui lui o il suo agente avevano avanzato la richiesta di andar via: adesso non se ne parla proprio, ripassa a fine stagione e faremo il possibile per accontentarti. La perdita di Hamsik, unita a quella di Albiol dovuta a cause ben diverse, è stata a mio giudizio la madre di tutte le battaglie perse. Il Napoli il campionato non lo avrebbe vinto comunque perché la Juventus in estate a una squadra già fortissima aveva aggiunto anche Ronaldo, Cancelo ed Emre Can (senza contare la fragorosa esplosione di Kean), ma in Coppa Italia e in Europa League avrebbe potuto dire la sua. Con la partenza del capitano la squadra si è sfilacciata, ha perso la sua identità, senza contare che la rinuncia contemporanea a Rog (anche il croato doveva essere per forza accontentato?) ha ridotto al lumicino i ricambi a centrocampo. Tutti questi bei discorsi, comunque, lasciano ormai il tempo che trovano. Ora bisogna pensare alla prossima stagione. Ancelotti concluderà il suo primo anno al Napoli più o meno con lo stesso risultato di Sarri e francamente io non mi aspettavo nulla di più. Ora però si vedrà davvero quel che vale e quel che conta un allenatore così importante e blasonato. Dovrà gestire le cessioni, indicare i nuovi acquisti e soprattutto far valere il suo carisma per convincere calciatori di livello a trasferirsi a Napoli. Un po' quello che fece Benitez al suo primo anno in azzurro. Il giudizio vero su Ancelotti non possiamo esprimerlo oggi. Dobbiamo rinviare tutto al prossimo anno. Ecco perché ora le critiche sono inutili e lasciano il tempo che trovano. Facciamolo lavorare in pace e così potremo davvero capire se Ancelotti potrà rappresentare per il Napoli il condottiero capace di portare la squadra a raggiungere traguardi importanti, quelli destinati a rimanere scolpiti nella storia della società.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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07/05/2024 - 17:33

NAPOLI - E' difficile, complicato e forse perfino inutile addentrarsi nello scottante tema del giudizio sulla stagione del Napoli che sta per concludersi e che, anzi, si è già virtualmente conclusa dopo la vittoria sul Cagliari di domenica sera e la matematica conquista del secondo posto in classifica. C'è chi critica Ancelotti, chi rimpiange Sarri e ci sono gli oppositori agguerriti da una parte e dall'altra. Il comune denominatore che in certi momenti di difficoltà o di crisi della squadra esce fuori e tende ad accomunare tutti è poi la critica a De Laurentiis, accusato di nefandezze varie. Ha lasciato andare via Sarri (ma il tecnico toscano non se n'è andato da solo?) ha preso Ancelotti come parafulmine (ma l'attuale allenatore non è uno dei più titolati al mondo fra quanti sono ancora in attività?), non ha fatto gli acquisti che doveva. Personalmente - e i lettori di Napoli Magazine già lo sanno - ciò di cui accuso De Laurentiis e Ancelotti assieme è l'aver ceduto Hamsik in un momento cruciale della stagione. Capisco le ragioni del cuore, capisco la volontà di non fare un torto al capitano, ma sarei stato molto chiaro con lo slovacco sin dalla prima volta in cui lui o il suo agente avevano avanzato la richiesta di andar via: adesso non se ne parla proprio, ripassa a fine stagione e faremo il possibile per accontentarti. La perdita di Hamsik, unita a quella di Albiol dovuta a cause ben diverse, è stata a mio giudizio la madre di tutte le battaglie perse. Il Napoli il campionato non lo avrebbe vinto comunque perché la Juventus in estate a una squadra già fortissima aveva aggiunto anche Ronaldo, Cancelo ed Emre Can (senza contare la fragorosa esplosione di Kean), ma in Coppa Italia e in Europa League avrebbe potuto dire la sua. Con la partenza del capitano la squadra si è sfilacciata, ha perso la sua identità, senza contare che la rinuncia contemporanea a Rog (anche il croato doveva essere per forza accontentato?) ha ridotto al lumicino i ricambi a centrocampo. Tutti questi bei discorsi, comunque, lasciano ormai il tempo che trovano. Ora bisogna pensare alla prossima stagione. Ancelotti concluderà il suo primo anno al Napoli più o meno con lo stesso risultato di Sarri e francamente io non mi aspettavo nulla di più. Ora però si vedrà davvero quel che vale e quel che conta un allenatore così importante e blasonato. Dovrà gestire le cessioni, indicare i nuovi acquisti e soprattutto far valere il suo carisma per convincere calciatori di livello a trasferirsi a Napoli. Un po' quello che fece Benitez al suo primo anno in azzurro. Il giudizio vero su Ancelotti non possiamo esprimerlo oggi. Dobbiamo rinviare tutto al prossimo anno. Ecco perché ora le critiche sono inutili e lasciano il tempo che trovano. Facciamolo lavorare in pace e così potremo davvero capire se Ancelotti potrà rappresentare per il Napoli il condottiero capace di portare la squadra a raggiungere traguardi importanti, quelli destinati a rimanere scolpiti nella storia della società.

 

 

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