Sono passati quasi 10 anni dalla fatidica stagione 2015, ma Valentino Rossi non perdona e non dimentica quello che per lui resta il 'biscotto' avvelenato preparato dagli spagnoli per impedirgli di vincere il decimo mondiale. In particolare, non dimentica lo scontro in pista con Marc Marquez in Malesia che poi gli costò la partenza dall'ultimo posto a Valencia e l'addio al titolo a favore di Jorge Lorenzo. "Il mio pensiero su Marquez, a distanza di quasi 10 anni, è che è un pilota fortissimo, un fuoriclasse molto aggressivo. Ma nel 2015 ha proprio passato il segno... - ha detto il Dottore, ospite del podcast di Andrea Migno - Perché se tu sei un pilota cattivo sportivamente, al limite dello sporco perché vuole vincere, di esempi di piloti così ce n'è tanti. Ma mai nessun fuoriclasse del Motorsport ha lottato per fare perdere un altro pilota. Quello è ciò che marca la linea. Mai nessuno è stato così sporco per far perdere qualcun altro". I problemi erano iniziati in Argentina, ha ricordato Rossi, "assolutamente la cosa peggiore che mi sia capitata a livello sportivo. A 2-3 giri dal traguardo lo supero ed al tornantino successivo mi viene addosso pieno, mi tampona di proposito, prova a buttarmi giù. Io che ero davanti torno nella mia linea, ci tocchiamo e cade lui. Se prima non c'erano mai stati problemi fra me e Marquez da quella gara il nostro rapporto è andato in frantumi. Anche se ha continuato a fingere ed a leccarmi il culo". Dopo un altro scontro ad Assen, prima in pista e poi nella corsia dei box, secondo Rossi la lotta per il titolo MotoGP divenne una guerra con ben poco di sportivo. "Venni anche a sapere che soprattutto Alzamora (manager di Marquez fino al 2022, ndr) andava in giro per il paddock a dire agli spagnoli: 'Noi il Mondiale non lo possiamo più vincere ma non lo vince neanche lui...'. Mi arrivò all'orecchio da amici spagnoli che iniziarono a mettermi in guardia: 'Stai attento nelle ultime gare...'". Ed effettivamente in Malesia Marquez "mi ha danneggiato, tutta la gara, ha cercato di farmi cadere tre-quattro volte ma non mi ha preso il manubrio", finché "ci siamo toccati, io di certo non volevo buttarlo giù, ma gli si è impigliata la manopola nel mio ginocchio ed è caduto. E alla fine la morale è che mi hanno fatto perdere il mondiale, perché a Valencia sono partito ultimo". Dopo la gara, a Sepang, Mike Webb (responsabile della direzione gara, ndr) gli comunica la sua decisione: "A Valencia partirai ultimo". "Appena ho sentito quelle parole mi si è gelato il sangue. Ho pensato 'è finita, ho perso il mondiale' - è il ricordo di Rossi - Poi ho guardato Marquez e Marc ha fatto un cenno col capo ad Alzamora come a dire: 'E' fatta!'". Solo per impedire a lui di vincere il titolo, è il chiodo fisso di Rossi, Marquez si era inserito in una lotta che non lo riguardava direttamente. Tanto che "a Valencia lui poteva vincere, invece ha scortato Lorenzo al traguardo".
di Napoli Magazine
12/09/2024 - 13:35
Sono passati quasi 10 anni dalla fatidica stagione 2015, ma Valentino Rossi non perdona e non dimentica quello che per lui resta il 'biscotto' avvelenato preparato dagli spagnoli per impedirgli di vincere il decimo mondiale. In particolare, non dimentica lo scontro in pista con Marc Marquez in Malesia che poi gli costò la partenza dall'ultimo posto a Valencia e l'addio al titolo a favore di Jorge Lorenzo. "Il mio pensiero su Marquez, a distanza di quasi 10 anni, è che è un pilota fortissimo, un fuoriclasse molto aggressivo. Ma nel 2015 ha proprio passato il segno... - ha detto il Dottore, ospite del podcast di Andrea Migno - Perché se tu sei un pilota cattivo sportivamente, al limite dello sporco perché vuole vincere, di esempi di piloti così ce n'è tanti. Ma mai nessun fuoriclasse del Motorsport ha lottato per fare perdere un altro pilota. Quello è ciò che marca la linea. Mai nessuno è stato così sporco per far perdere qualcun altro". I problemi erano iniziati in Argentina, ha ricordato Rossi, "assolutamente la cosa peggiore che mi sia capitata a livello sportivo. A 2-3 giri dal traguardo lo supero ed al tornantino successivo mi viene addosso pieno, mi tampona di proposito, prova a buttarmi giù. Io che ero davanti torno nella mia linea, ci tocchiamo e cade lui. Se prima non c'erano mai stati problemi fra me e Marquez da quella gara il nostro rapporto è andato in frantumi. Anche se ha continuato a fingere ed a leccarmi il culo". Dopo un altro scontro ad Assen, prima in pista e poi nella corsia dei box, secondo Rossi la lotta per il titolo MotoGP divenne una guerra con ben poco di sportivo. "Venni anche a sapere che soprattutto Alzamora (manager di Marquez fino al 2022, ndr) andava in giro per il paddock a dire agli spagnoli: 'Noi il Mondiale non lo possiamo più vincere ma non lo vince neanche lui...'. Mi arrivò all'orecchio da amici spagnoli che iniziarono a mettermi in guardia: 'Stai attento nelle ultime gare...'". Ed effettivamente in Malesia Marquez "mi ha danneggiato, tutta la gara, ha cercato di farmi cadere tre-quattro volte ma non mi ha preso il manubrio", finché "ci siamo toccati, io di certo non volevo buttarlo giù, ma gli si è impigliata la manopola nel mio ginocchio ed è caduto. E alla fine la morale è che mi hanno fatto perdere il mondiale, perché a Valencia sono partito ultimo". Dopo la gara, a Sepang, Mike Webb (responsabile della direzione gara, ndr) gli comunica la sua decisione: "A Valencia partirai ultimo". "Appena ho sentito quelle parole mi si è gelato il sangue. Ho pensato 'è finita, ho perso il mondiale' - è il ricordo di Rossi - Poi ho guardato Marquez e Marc ha fatto un cenno col capo ad Alzamora come a dire: 'E' fatta!'". Solo per impedire a lui di vincere il titolo, è il chiodo fisso di Rossi, Marquez si era inserito in una lotta che non lo riguardava direttamente. Tanto che "a Valencia lui poteva vincere, invece ha scortato Lorenzo al traguardo".