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NM LIVE - Albarella: "De Bruyne? L’orgoglio e le sua motivazione ci fanno capire il campione che è, bravo il Napoli a valorizzare McTominay"
18.09.2025 14:30 di Napoli Magazine
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NAPOLI – EUGENIO ALBARELLA, preparatore atletico, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato: "La storia dice che le squadre italiane, quando è il momento di competere con avversari importanti, ci riescono sempre. Il fatto che le inglesi corrono più delle italiane è un luogo comune che viene smentito nei fatti: i picchi di velocità sono leggermente maggiori, ma sono strategie tattiche perché hanno meno spazio a disposizione. In questo momento storico, parlare di turnover è anacronistico. Le squadre devono raggiungere il ritmo gara giocando di più. Se i dati dicono che una squadra per raggiungere certi ritmi devono fare circa 7 partite, allora siamo in quel tempo lì. Poi ci sono i cosiddetti ‘animali da competizione’, quei giocatori che preferiscono competere piuttosto che allenarsi. Quindi, è più facile lavorare durante la settimana con atleti con livello più basso. Perché il City ha lasciato andare De Bruyne? Quando il grasso arriva a certi livelli, arriva anche in quelli vitali (ride, ndr). Il Manchester City, potendo fare grandi investimenti, ha deciso di cedere un ‘vecchiotto’. Poi, abbiamo scoperto che l’orgoglio e le motivazioni di un grande campione come De Bruyne ci fanno capire perché si fanno certe scelte. Nei vari dipartimenti ognuno guarda il proprio ‘stagno’. Non possiamo dire che al Manchester United non siano passati campioni. Ci sono stati giocatori poco utilizzati, ma non perché non siano validi. E’ il caso di McTominay, bravo il Napoli a valorizzarlo. E’ un Napoli in evoluzione. Non è l’anno zero. Conte è riuscito a creare la cultura e la forma mentis delle sue strategie. Il secondo step è iniziare a sviluppare le qualità dei singoli atleti, quelle che possono essere più congeniali alla squadra. Ipotesi maxi stop? E’ già un passo in avanti della FIFA di assecondare le necessità degli atleti. Ciò fa evitare lunghi viaggi e adattamenti al fuso orario. Se in 3 settimane si condensano quattro partite è già un passo in avanti".

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18/09/2025 - 14:30

NAPOLI – EUGENIO ALBARELLA, preparatore atletico, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato: "La storia dice che le squadre italiane, quando è il momento di competere con avversari importanti, ci riescono sempre. Il fatto che le inglesi corrono più delle italiane è un luogo comune che viene smentito nei fatti: i picchi di velocità sono leggermente maggiori, ma sono strategie tattiche perché hanno meno spazio a disposizione. In questo momento storico, parlare di turnover è anacronistico. Le squadre devono raggiungere il ritmo gara giocando di più. Se i dati dicono che una squadra per raggiungere certi ritmi devono fare circa 7 partite, allora siamo in quel tempo lì. Poi ci sono i cosiddetti ‘animali da competizione’, quei giocatori che preferiscono competere piuttosto che allenarsi. Quindi, è più facile lavorare durante la settimana con atleti con livello più basso. Perché il City ha lasciato andare De Bruyne? Quando il grasso arriva a certi livelli, arriva anche in quelli vitali (ride, ndr). Il Manchester City, potendo fare grandi investimenti, ha deciso di cedere un ‘vecchiotto’. Poi, abbiamo scoperto che l’orgoglio e le motivazioni di un grande campione come De Bruyne ci fanno capire perché si fanno certe scelte. Nei vari dipartimenti ognuno guarda il proprio ‘stagno’. Non possiamo dire che al Manchester United non siano passati campioni. Ci sono stati giocatori poco utilizzati, ma non perché non siano validi. E’ il caso di McTominay, bravo il Napoli a valorizzarlo. E’ un Napoli in evoluzione. Non è l’anno zero. Conte è riuscito a creare la cultura e la forma mentis delle sue strategie. Il secondo step è iniziare a sviluppare le qualità dei singoli atleti, quelle che possono essere più congeniali alla squadra. Ipotesi maxi stop? E’ già un passo in avanti della FIFA di assecondare le necessità degli atleti. Ciò fa evitare lunghi viaggi e adattamenti al fuso orario. Se in 3 settimane si condensano quattro partite è già un passo in avanti".