Napoli MagazineNapoli Magazine onlineuuid:2e3ed185-2070-478c-85f7-0c6a57cd8bc4;id=102542024-03-28T22:59:09Z1392766SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, un menu incerto"NAPOLI - Dopo due settimane invelenite dalle polemiche sul caso Acerbi il cui epilogo firmato dalla procura federale conferma che il nostro calcio più che di Acerbi pullula di… Immaturi, si riprende a giocare al calcio e si comincia col Napoli nell’anticipo di sabato alle 12:30 contro i bergamaschi. Anche questa delicata sfida non è stata scevra di polemiche e battibecchi tra De Laurentiis e DAZN, colpevole di aver anticipato per ingranaggi televisivi di palinsesto, la partita al sabato piuttosto che posticiparla al lunedì di Pasquetta come avrebbe desiderato il patron del Napoli al fine di consentire a Calzona di ritorno dalla Slovacchia, una preparazione più accurata della sfida. Insomma tra Barcellona e interruzione d’intervista a Politano, caso Acerbi e anticipo con gli orobici, il piatto forte è stato il litigio alla puttanesca, che in qualche caso condito dal pepe, ha sfiorato la rissa sulla tavola del campionato. In preda a un nervosismo palpabile, il patron azzurro ora però deve fare i conti con un menu alquanto incerto se è vero che prima di scegliere l’allenatore per la prossima stagione, sarà opportuno capire chi sarà il direttore sportivo o il general manager per la nuova gestione del ristorante azzurro. Altrimenti si rischia di fare la fine di quella compagnia teatrale che arruolò degli attori senza sapere quale spettacolo sarebbe andato in scena perché non era stato ancora deciso il copione. Un errore che dopo quelli generati nel post scudetto, nessuno perdonerebbe mai a questo imprenditore che ha visto per 20 anni il vento girare a suo favore ma che ora deve dimostrare tutta la sua abilità: mettere la vela a mare e fiutare d’ora in poi il maestrale del mondo del calcio da che parte tira. Soprattutto facendo capire se il Napoli e Napoli possono contare ancora sulla sua abilità e sulla sua determinazione. E’ necessario capirlo sin da ora, senza sotterfugi, manifestando apertamente con chiarezza programmi e investimenti. Lasciando stare per ora la questione stadio Bagnoli con la tribuna Nisida e la curva Coroglio. L’augurio è che l’azzurro faccia capolino tra le nuvole gonfie di una stagione finora alluvionata. Ma soprattutto l’augurio è che De La sulla tavola pasquale tra un tortellino in brodo e l’agnello, ritrovi la pace. Soprattutto con la sua coscienza, tormentata da un’annata dissennata che finora ha prodotto solo visualizzazioni da parte dei suoi più accaniti e inflessibili detrattori. Buona Pasqua! Gino Rivieccio Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-28T22:00:00ZNAPOLI - Dopo due settimane invelenite dalle polemiche sul caso Acerbi il cui epilogo firmato dalla procura federale conferma che il nostro calcio più che di Acerbi pullula di… Immaturi, si riprende a giocare al calcio e si comincia col Napoli nell’anticipo di sabato alle 12:30 contro i bergamaschi. Anche questa delicata sfida non è stata scevra di polemiche e battibecchi tra De Laurentiis e DAZN, colpevole di aver anticipato per ingranaggi televisivi di palinsesto, la partita al sabato piuttosto che posticiparla al lunedì di Pasquetta come avrebbe desiderato il patron del Napoli al fine di consentire a Calzona di ritorno dalla Slovacchia, una preparazione più accurata della sfida. Insomma tra Barcellona e interruzione d’intervista a Politano, caso Acerbi e anticipo con gli orobici, il piatto forte è stato il litigio alla puttanesca, che in qualche caso condito dal pepe, ha sfiorato la rissa sulla tavola del campionato. In preda a un nervosismo palpabile, il patron azzurro ora però deve fare i conti con un menu alquanto incerto se è vero che prima di scegliere l’allenatore per la prossima stagione, sarà opportuno capire chi sarà il direttore sportivo o il general manager per la nuova gestione del ristorante azzurro. Altrimenti si rischia di fare la fine di quella compagnia teatrale che arruolò degli attori senza sapere quale spettacolo sarebbe andato in scena perché non era stato ancora deciso il copione. Un errore che dopo quelli generati nel post scudetto, nessuno perdonerebbe mai a questo imprenditore che ha visto per 20 anni il vento girare a suo favore ma che ora deve dimostrare tutta la sua abilità: mettere la vela a mare e fiutare d’ora in poi il maestrale del mondo del calcio da che parte tira. Soprattutto facendo capire se il Napoli e Napoli possono contare ancora sulla sua abilità e sulla sua determinazione. E’ necessario capirlo sin da ora, senza sotterfugi, manifestando apertamente con chiarezza programmi e investimenti. Lasciando stare per ora la questione stadio Bagnoli con la tribuna Nisida e la curva Coroglio. L’augurio è che l’azzurro faccia capolino tra le nuvole gonfie di una stagione finora alluvionata. Ma soprattutto l’augurio è che De La sulla tavola pasquale tra un tortellino in brodo e l’agnello, ritrovi la pace. Soprattutto con la sua coscienza, tormentata da un’annata dissennata che finora ha prodotto solo visualizzazioni da parte dei suoi più accaniti e inflessibili detrattori. Buona Pasqua! Gino Rivieccio Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392691VIDEO NM - Napoli, la presentazione della nuova maglia da D’Angelo, Massa: "E' bellissima", Bianchini: "Napoli è un faro, combatteremo il razzismo coi nostri mezzi", Geolier: "La maglia è una bandiera", Luchè: "Tifo Napoli, la maglia ci dà identità"NAPOLI – La SSC Napoli in collaborazione con il Main Partner MSC Crociere ha presentato, da D’Agelo Santa Caterina in via Aniello Falcone al Vomero, la nuova maglia in edizione limitata con la quale il Napoli scenderà in campo nella sfida casalinga contro l'Atalanta sabato 30 marzo. Presente all’evento Valentina De Laurentiis, style designer della SSC Napoli. Leonardo Massa, Managing Director Italia di MSC Crociere, ha affermato, come evidenziato da “Napoli Magazine”: “A questa maglia teniamo in modo particolare, racconta parte della nostra storia condivisa col calcio Napoli. Abbiamo raccontato durante la presentazione a bordo di World Europa, lo scorso luglio, di "Napoli to the world" e voglio dire, quale modo migliore di scoprire il mondo se non con le navi Msc? Questa maglia lo racconta bene, c’è la rosa dei venti che è una indicazione per tutti i marinai e non solo. Poi, abbiamo scelto quattro porti iconici per la nostra compagnia che rappresentano anche alcune aree geografiche in cui siamo presenti: Napoli, Dubai, Copenaghen, Miami e gli Stati Uniti. E' una maglia per noi stupenda, ci tenevamo, quindi grazie al calcio Napoli per averla realizzata. Arriva in un momento che racconta due elementi importantissimi della crescita della nostra azienda. Il primo è legato alla sostenibilità, perchè la sostenibilità per noi è un valore importante, è l'asset con cui l'azienda sta guardando al futuro e continuando a crescere. A Napoli questa estate ci saranno ben tre navi alla settimana di Msc Crociere e significa circa mezzo milione di ospiti che durante il 2024 grazie alle navi Msc scoprirà Napoli e questo meraviglioso territorio. Un altro valore importantissimo per noi è quello della inclusività, la nave da crociera rappresenta l’inclusività in modo assoluto, abordo abbiamo 70 nazionalità differenti, lavorano gomito a gomito russi, ucraini, israeliani, palestinesi, in un ambiente 'chiuso' come la nave, a dimostrare che l'essere umano ha valori molto sani quando gli si dà degli obiettivi comuni, nel caso specifico il lavoro. Forza Napoli sempre e grazie per questa bellissima maglia. Parliamo dei valori della nostra azienda, sulla nave lavorano 1000-1500 persone insieme, 7 giorni su 7, e lo fanno di nazionalità differenti, religioni e culture differenti e succede una cosa meravigliosa: tutti insieme lavorando gomito a gomito in un ambiente chiuso, in una situazione di fatto difficile per la convivenza, realizzano un prodotto straordinario per i nostri ospiti e decretano in successo della nostra azienda leader. Questa maglia parlando di inclusività, vuole raccontare anche questo”. Tommaso Bianchini, Chief International Development Officer della SSC Napoli ha affermato, come evidenziato da “Napoli Magazine”: "E’ un onore essere qui, un anno fa ci siamo incontrati per discutere di questo progetto con Msc e oggi stiamo andando a chiudere un cerchio. Il primo cerchio, perché poi è un contratto lungo e sicuramente se ne apriranno anche altri. La prima e la seconda maglia lanciate su World Europa, nave straordinaria, partendo dal Golfo di Napoli, passando per Capri e sbucando a Malibù a lanciare questo manifesto da Napoli verso il mondo. Sulla terza maglia siamo andati in Nuova Zelanda come ispirazione Maori, quarta maglia invece Cimitero delle Fontanelle, grande luogo iconico di Napoli che poi è tornato sul Natale, quando siamo andati a scoprire i presepi, una tradizione millenaria. Questa quinta maglia va un po’ a sintetizzare tutto, perché parte da Napoli e Napoli è quella rosa dei venti che indica la strada verso gli altri porti: Miami, Dubai e Copenaghen e questo è l’inizio di un viaggio che mi auguro sia lunghissimo per il Napoli e Msc perché il principio valoriale che ci lega è veramente molto forte. Siamo partiti con un manifesto che non è un claim, ma è proprio un manifesto ideologico, perché il Napoli calcio è un ponte che va a mettere insieme Napoli con il resto del mondo, perché il Napoli nasce in città ma grazie poi al movimento dei napoletani che hanno conquistato il mondo e che lo riempiono di passione e di tifo per la propria squadra, c’è stata questa esplosione assurda di gioia il 4 maggio 2023 quando in centinaia di città, migliaia di città, questa grandissima gioia è esplosa, perché questo manifesto amplia il confine, il confine non è più soltanto Napoli ma è la comunità dei napoletani nel mondo e che vivono di inclusione, di accoglienza, che vivono di diversità, perché Napoli è contaminazione di stili architettonici, di cibo, di persone, di musica e qui oggi siamo molto felici di avere Geolier e Luchè. Geolier in particolare è andato a Sanremo a cantare in napoletano, sembrava un sacrilegio quasi ed è stato premiato perché è in corso un rinascimento napoletano reale che parla di musica, di cinema, di teatro, di arte, di cibo ed anche di inclusione. In pochissimi anni si è sovvertito un connubio che vedeva invece Napoli associata ad eventi molto negativi della società, oggi Napoli è invece un faro, la verità è che oggi tutti vorrebbero essere napoletani e noi siamo fieri di esserlo e di portare Napoli in giro per il mondo. Il destino del brand Napoli è un destino di fashion, di moda. Il presidente nel 2020 ebbe una visione che sembrava un po’ folle all’inizio perché disse di voler internalizzare tutto, in un mondo che esternalizza lui ha scelto di fare il contrario, quindi internalizzare un processo di andare a produrre i kit è una scelta che non fa nessuno, siamo gli unici al mondo a fare un discorso del genere e grazie a Valentina De Laurentiis che si è messa a disegnare, a fare la designer insieme ad Armani, quindi un marchio iconico, forse il più iconico al mondo è stato scelto per fare questa partnership, e grazie soprattutto al gruppo di lavoro che giornalmente va dalla produzione, alla logistica, alla distribuzione, alla commercializzazione, che sono fasi complicatissime, in aziende con sponsor tecnici importanti parli di 18 mesi in 500 persone, qui si fa in tre mesi, è una rivoluzione. Per questo, siamo diventati un fashion brand, siamo in grado di recepire le esigenze del mercato e metterle a sistema, è un grande colpo di marketing. Questa è l’ultima maglia di questa stagione, lo scudetto è ben presente perché è stato incredibile, ancora abbiamo negli occhi quelle giornate intensissime, dalla Roma in poi è stato dal 29 gennaio col gol di Simeone si è iniziato a festeggiare lo scudetto. La maglia debutterà il 30 marzo contro l'Atalanta e dal 13 sarà in vendita in tutti i nostri punti vendita sia fisici che online, sarà l'ultima maglia per questa stagione. Quando si parla di rinascimento napoletano il valore dell’inclusività, dell’accoglienza, dell’uguaglianza è fondamentale, lo sport ha il dovere di educare i giovani e non solo i giovani e nostro dovere è fare attività per evitare che in futuro accadano ancora questo tipo di episodi spiacevoli. Abbiamo girato il primo di una serie di contenuti in cui un giovane giocatore delle giovanili incontra un idolo che potrebbe essere anche un fratello maggiore, Mane ha incontrato Juan Jesus, fatto prima del fatto, perché il Napoli aveva già iniziato prima a fare una sorta di mentoring in cui il calciatore di successo racconta a ragazzi che subiscono le stesse cose ma senza il clamore mediatico e quindi spesso lo interiorizzano. Juan Jesus che racconta il razzismo a questo bambino secondo me è il migliore prodotto fatto dal Napoli in questa stagione ed è stato fatto prima del fatto di Milano. Questa è la nostra posizione, è stata rappresentata da un comunicato abbastanza netto. Andremo avanti a combattere il razzismo con i nostri mezzi e strumenti e cercando di lanciare i messaggi giusti per le future generazioni. Se la maglietta vedrà la patch della Lega Calcio che domenica propone ancora in questo weekend la lotta al razzismo? Il Napoli ha comunicato già che qualsiasi iniziativa contro il razzismo sarà fatta dal Napoli direttamente e non più per interposti enti, società e organizzazioni e quindi la risposta è no, andremo avanti da soli. Abbiamo raggiunto anche l’Antartide, stiamo raccogliendo dal nostro digital team anche foto della maglia del Napoli di questa stagione in tutto il mondo. Il Napoli ha consolidato un posizionamento internazionale negli anni, lo scudetto è stato il capolavoro finale, ma il Napoli è da 13 anni di fila in Europa, ha disputato per anni la Champions League, ha fatto l’Europa League, l’anno scorso siamo arrivati fino ai quarti sfiorando le semifinali e sappiamo il modo in cui siamo usciti, il Napoli oggi è una realtà mondiale, lo scudetto ha velocizzato un processo già in atto e che continueremo a portare avanti. Se poi arrivano altri scudetti sarà più facile, ma il Napoli oggi è una realtà mondiale, attrae giocatori mondiali, siamo il solo club al mondo a gestire i diritti di immagine anche per i singoli giocatori e questo è molto più importante che vincere lo scudetto. Siamo riusciti a convincere Kim che è arrivato prima dello scudetto, siamo entrati in un mercato in Sud Corea in cui eravamo assenti al 100%, oggi il Napoli assieme al Tottenham e al Bayern che si vanno ad aggiungere, ha una base consolidata, quindi Kim è andato via ma continuiamo a interagire con milioni di fans in Corea. Quando si semina bene poi resta. Per noi la parte sportiva è un di più, ma non può essere il focus unico, perché altrimenti non funziona. Se ci sarà la maglia da campo e anche la replica? No, è una edizione speciale ed avrà solo la maglia da campo". Il rapper Geolier ha affermato come evidenziato da “Napoli Magazine”: "La maglia per me è importante, è una bandiera, al di là della squadra rappresenta un popolo. Quando indosso la maglietta del Napoli, anche nei live, sto facendo vedere Napoli e le persone di Napoli, quindi al di là della maglia in sè, è una bandiera. Portare la cultura napoletana nel mondo? E' il motore, lo faccio per questo. Quanti anni ho? 24 compiuti da due giorni. A Sanremo un vicolo con una pizzeria a me dedicata? Era per sentirmi a casa, anzi mi hanno fatto un piacere, mi sentivo sempre a Napoli, perchè ho il bisogno di sentirmi a casa. Se il 30 marzo vado al Maradona? Ovviamente, ci vado sempre, vado a vedere la maggior parte delle partite". Il rapper Luchè ha affermato come evidenziato da “Napoli Magazine”: “Tifo Napoli da sempre, il mio rapporto è intimo, lo seguo nei momenti belli e brutti, per me il Napoli è quel break di cui necessito quando lavoro tanto, arriva la partita e si ferma il mondo per me. Napoli dall’inizio della mia carriera la porto sulle spalle, anche prima di Emanuele (Geolier, ndr), abbiamo sempre lanciato le maglie dal palco, è sempre stato quel simbolo, quell’oggetto soprattutto quando andavamo fuori, che ci dava anche una identità dal punto di vista dei colori, e che ci chiedevano, perché poi i napoletani sono in tutt’Italia, ogni volta che suonavamo cacciavi la maglia ed è sempre impazzito il pubblico, è sempre stato un oggetto apprezzato dai nostri fan”. Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com Ecco ivideo di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T22:59:09Z2024-03-27T11:52:00ZNAPOLI – La SSC Napoli in collaborazione con il Main Partner MSC Crociere ha presentato, da D’Agelo Santa Caterina in via Aniello Falcone al Vomero, la nuova maglia in edizione limitata con la quale il Napoli scenderà in campo nella sfida casalinga contro l'Atalanta sabato 30 marzo. Presente all’evento Valentina De Laurentiis, style designer della SSC Napoli. Leonardo Massa, Managing Director Italia di MSC Crociere, ha affermato, come evidenziato da “Napoli Magazine”: “A questa maglia teniamo in modo particolare, racconta parte della nostra storia condivisa col calcio Napoli. Abbiamo raccontato durante la presentazione a bordo di World Europa, lo scorso luglio, di "Napoli to the world" e voglio dire, quale modo migliore di scoprire il mondo se non con le navi Msc? Questa maglia lo racconta bene, c’è la rosa dei venti che è una indicazione per tutti i marinai e non solo. Poi, abbiamo scelto quattro porti iconici per la nostra compagnia che rappresentano anche alcune aree geografiche in cui siamo presenti: Napoli, Dubai, Copenaghen, Miami e gli Stati Uniti. E' una maglia per noi stupenda, ci tenevamo, quindi grazie al calcio Napoli per averla realizzata. Arriva in un momento che racconta due elementi importantissimi della crescita della nostra azienda. Il primo è legato alla sostenibilità, perchè la sostenibilità per noi è un valore importante, è l'asset con cui l'azienda sta guardando al futuro e continuando a crescere. A Napoli questa estate ci saranno ben tre navi alla settimana di Msc Crociere e significa circa mezzo milione di ospiti che durante il 2024 grazie alle navi Msc scoprirà Napoli e questo meraviglioso territorio. Un altro valore importantissimo per noi è quello della inclusività, la nave da crociera rappresenta l’inclusività in modo assoluto, abordo abbiamo 70 nazionalità differenti, lavorano gomito a gomito russi, ucraini, israeliani, palestinesi, in un ambiente 'chiuso' come la nave, a dimostrare che l'essere umano ha valori molto sani quando gli si dà degli obiettivi comuni, nel caso specifico il lavoro. Forza Napoli sempre e grazie per questa bellissima maglia. Parliamo dei valori della nostra azienda, sulla nave lavorano 1000-1500 persone insieme, 7 giorni su 7, e lo fanno di nazionalità differenti, religioni e culture differenti e succede una cosa meravigliosa: tutti insieme lavorando gomito a gomito in un ambiente chiuso, in una situazione di fatto difficile per la convivenza, realizzano un prodotto straordinario per i nostri ospiti e decretano in successo della nostra azienda leader. Questa maglia parlando di inclusività, vuole raccontare anche questo”. Tommaso Bianchini, Chief International Development Officer della SSC Napoli ha affermato, come evidenziato da “Napoli Magazine”: "E’ un onore essere qui, un anno fa ci siamo incontrati per discutere di questo progetto con Msc e oggi stiamo andando a chiudere un cerchio. Il primo cerchio, perché poi è un contratto lungo e sicuramente se ne apriranno anche altri. La prima e la seconda maglia lanciate su World Europa, nave straordinaria, partendo dal Golfo di Napoli, passando per Capri e sbucando a Malibù a lanciare questo manifesto da Napoli verso il mondo. Sulla terza maglia siamo andati in Nuova Zelanda come ispirazione Maori, quarta maglia invece Cimitero delle Fontanelle, grande luogo iconico di Napoli che poi è tornato sul Natale, quando siamo andati a scoprire i presepi, una tradizione millenaria. Questa quinta maglia va un po’ a sintetizzare tutto, perché parte da Napoli e Napoli è quella rosa dei venti che indica la strada verso gli altri porti: Miami, Dubai e Copenaghen e questo è l’inizio di un viaggio che mi auguro sia lunghissimo per il Napoli e Msc perché il principio valoriale che ci lega è veramente molto forte. Siamo partiti con un manifesto che non è un claim, ma è proprio un manifesto ideologico, perché il Napoli calcio è un ponte che va a mettere insieme Napoli con il resto del mondo, perché il Napoli nasce in città ma grazie poi al movimento dei napoletani che hanno conquistato il mondo e che lo riempiono di passione e di tifo per la propria squadra, c’è stata questa esplosione assurda di gioia il 4 maggio 2023 quando in centinaia di città, migliaia di città, questa grandissima gioia è esplosa, perché questo manifesto amplia il confine, il confine non è più soltanto Napoli ma è la comunità dei napoletani nel mondo e che vivono di inclusione, di accoglienza, che vivono di diversità, perché Napoli è contaminazione di stili architettonici, di cibo, di persone, di musica e qui oggi siamo molto felici di avere Geolier e Luchè. Geolier in particolare è andato a Sanremo a cantare in napoletano, sembrava un sacrilegio quasi ed è stato premiato perché è in corso un rinascimento napoletano reale che parla di musica, di cinema, di teatro, di arte, di cibo ed anche di inclusione. In pochissimi anni si è sovvertito un connubio che vedeva invece Napoli associata ad eventi molto negativi della società, oggi Napoli è invece un faro, la verità è che oggi tutti vorrebbero essere napoletani e noi siamo fieri di esserlo e di portare Napoli in giro per il mondo. Il destino del brand Napoli è un destino di fashion, di moda. Il presidente nel 2020 ebbe una visione che sembrava un po’ folle all’inizio perché disse di voler internalizzare tutto, in un mondo che esternalizza lui ha scelto di fare il contrario, quindi internalizzare un processo di andare a produrre i kit è una scelta che non fa nessuno, siamo gli unici al mondo a fare un discorso del genere e grazie a Valentina De Laurentiis che si è messa a disegnare, a fare la designer insieme ad Armani, quindi un marchio iconico, forse il più iconico al mondo è stato scelto per fare questa partnership, e grazie soprattutto al gruppo di lavoro che giornalmente va dalla produzione, alla logistica, alla distribuzione, alla commercializzazione, che sono fasi complicatissime, in aziende con sponsor tecnici importanti parli di 18 mesi in 500 persone, qui si fa in tre mesi, è una rivoluzione. Per questo, siamo diventati un fashion brand, siamo in grado di recepire le esigenze del mercato e metterle a sistema, è un grande colpo di marketing. Questa è l’ultima maglia di questa stagione, lo scudetto è ben presente perché è stato incredibile, ancora abbiamo negli occhi quelle giornate intensissime, dalla Roma in poi è stato dal 29 gennaio col gol di Simeone si è iniziato a festeggiare lo scudetto. La maglia debutterà il 30 marzo contro l'Atalanta e dal 13 sarà in vendita in tutti i nostri punti vendita sia fisici che online, sarà l'ultima maglia per questa stagione. Quando si parla di rinascimento napoletano il valore dell’inclusività, dell’accoglienza, dell’uguaglianza è fondamentale, lo sport ha il dovere di educare i giovani e non solo i giovani e nostro dovere è fare attività per evitare che in futuro accadano ancora questo tipo di episodi spiacevoli. Abbiamo girato il primo di una serie di contenuti in cui un giovane giocatore delle giovanili incontra un idolo che potrebbe essere anche un fratello maggiore, Mane ha incontrato Juan Jesus, fatto prima del fatto, perché il Napoli aveva già iniziato prima a fare una sorta di mentoring in cui il calciatore di successo racconta a ragazzi che subiscono le stesse cose ma senza il clamore mediatico e quindi spesso lo interiorizzano. Juan Jesus che racconta il razzismo a questo bambino secondo me è il migliore prodotto fatto dal Napoli in questa stagione ed è stato fatto prima del fatto di Milano. Questa è la nostra posizione, è stata rappresentata da un comunicato abbastanza netto. Andremo avanti a combattere il razzismo con i nostri mezzi e strumenti e cercando di lanciare i messaggi giusti per le future generazioni. Se la maglietta vedrà la patch della Lega Calcio che domenica propone ancora in questo weekend la lotta al razzismo? Il Napoli ha comunicato già che qualsiasi iniziativa contro il razzismo sarà fatta dal Napoli direttamente e non più per interposti enti, società e organizzazioni e quindi la risposta è no, andremo avanti da soli. Abbiamo raggiunto anche l’Antartide, stiamo raccogliendo dal nostro digital team anche foto della maglia del Napoli di questa stagione in tutto il mondo. Il Napoli ha consolidato un posizionamento internazionale negli anni, lo scudetto è stato il capolavoro finale, ma il Napoli è da 13 anni di fila in Europa, ha disputato per anni la Champions League, ha fatto l’Europa League, l’anno scorso siamo arrivati fino ai quarti sfiorando le semifinali e sappiamo il modo in cui siamo usciti, il Napoli oggi è una realtà mondiale, lo scudetto ha velocizzato un processo già in atto e che continueremo a portare avanti. Se poi arrivano altri scudetti sarà più facile, ma il Napoli oggi è una realtà mondiale, attrae giocatori mondiali, siamo il solo club al mondo a gestire i diritti di immagine anche per i singoli giocatori e questo è molto più importante che vincere lo scudetto. Siamo riusciti a convincere Kim che è arrivato prima dello scudetto, siamo entrati in un mercato in Sud Corea in cui eravamo assenti al 100%, oggi il Napoli assieme al Tottenham e al Bayern che si vanno ad aggiungere, ha una base consolidata, quindi Kim è andato via ma continuiamo a interagire con milioni di fans in Corea. Quando si semina bene poi resta. Per noi la parte sportiva è un di più, ma non può essere il focus unico, perché altrimenti non funziona. Se ci sarà la maglia da campo e anche la replica? No, è una edizione speciale ed avrà solo la maglia da campo". Il rapper Geolier ha affermato come evidenziato da “Napoli Magazine”: "La maglia per me è importante, è una bandiera, al di là della squadra rappresenta un popolo. Quando indosso la maglietta del Napoli, anche nei live, sto facendo vedere Napoli e le persone di Napoli, quindi al di là della maglia in sè, è una bandiera. Portare la cultura napoletana nel mondo? E' il motore, lo faccio per questo. Quanti anni ho? 24 compiuti da due giorni. A Sanremo un vicolo con una pizzeria a me dedicata? Era per sentirmi a casa, anzi mi hanno fatto un piacere, mi sentivo sempre a Napoli, perchè ho il bisogno di sentirmi a casa. Se il 30 marzo vado al Maradona? Ovviamente, ci vado sempre, vado a vedere la maggior parte delle partite". Il rapper Luchè ha affermato come evidenziato da “Napoli Magazine”: “Tifo Napoli da sempre, il mio rapporto è intimo, lo seguo nei momenti belli e brutti, per me il Napoli è quel break di cui necessito quando lavoro tanto, arriva la partita e si ferma il mondo per me. Napoli dall’inizio della mia carriera la porto sulle spalle, anche prima di Emanuele (Geolier, ndr), abbiamo sempre lanciato le maglie dal palco, è sempre stato quel simbolo, quell’oggetto soprattutto quando andavamo fuori, che ci dava anche una identità dal punto di vista dei colori, e che ci chiedevano, perché poi i napoletani sono in tutt’Italia, ogni volta che suonavamo cacciavi la maglia ed è sempre impazzito il pubblico, è sempre stato un oggetto apprezzato dai nostri fan”. Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com Ecco ivideo di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine) Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392468GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, un'impresa titanica"NAPOLI - Il presente, gramo, vive nella nostalgia del recente passato di gloria e nella proiezione di un futuro tutto da scrivere. E' stato un bene che il campionato sia stato fermo per dare spazio alla Nazionale di Spalletti, così si sono evitate ulteriori cervellotiche esternazioni di un presidente che pare soffra della sindrome dell'abbandono, nel senso che chi gli sta vicino, dopo un po', non ne può più e va altrove. Una storia tutta da inventare, questa del Napoli di oggi sbattuto tra i marosi e che deve fare affidamento sulla professionalità di chi ha già un'altra maglia addosso. Osimhen, Zielinski e qualcun altro. Nell'affannosa ricerca di un posto in Europa, allo stato attuale difficilissimo da raggiungere ma mai dire mai. Intanto, il buon vento aureliano pare che abbia ripreso a spirare se è vero che all'Atalanta, prossima avversaria nel giorno della vigilia pasquale dovessero mancare sia Koopmeiners sia De Katelaere. Vedremo. Intanto, radio mercato diffonde notizie incoraggianti per l'azzurro sbiadito di oggi. Non sarà il David di Donatello, ma indubbimente Jonathan, mezzo yankee e mezzo canadese, è un fior d'attaccante e guarda caso milita nel Lille dove fu pescato Zolla Gialla, un segno del destino? Se qualcosa di buono s'intravede in entrata, è anche vero che ci sarà da difendersi per quanto concerne le uscite, in particolare quella eventuale di Lobotka sul quale hanno messo gli occhi più di uno squadrone continentale, il Barcellona su tutti. Tarare entrate ed uscite costituirà il compito più delicato per una società strutturata in maniera patriarcale senza un direttore sportivo che possa agire in autonomia scrutando e vagliando e, soprattutto, decidendo. Fa piacere constatare che Spalletti, un super tecnico, stia infondendo nei calciatori della Nazionale convinzioni tattiche e stimoli nuovi, come aveva fatto a Napoli. La perdita del certaldese non sarà mai troppo rimpianta. Dopo di lui, il diluvio. Una serie di scelte improvvide, Calzona a parte che almeno sta cercando di dare alla squadra un volto tatticamente ben definito. Qualificare la Slovacchia agli Europei è stato un capolavoro. Ora sta provando a riportare il Napoli verso l'Europa perduta. Sarà un'impresa titanica. Molto passa dal risultato che verrà nella mattinata di sabato al Maradona che ha fatto segnare un altro pienone d'amore e di speranza. Buona Pasqua a tutti. Adolfo Mollichelli Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-27T11:00:00ZNAPOLI - Il presente, gramo, vive nella nostalgia del recente passato di gloria e nella proiezione di un futuro tutto da scrivere. E' stato un bene che il campionato sia stato fermo per dare spazio alla Nazionale di Spalletti, così si sono evitate ulteriori cervellotiche esternazioni di un presidente che pare soffra della sindrome dell'abbandono, nel senso che chi gli sta vicino, dopo un po', non ne può più e va altrove. Una storia tutta da inventare, questa del Napoli di oggi sbattuto tra i marosi e che deve fare affidamento sulla professionalità di chi ha già un'altra maglia addosso. Osimhen, Zielinski e qualcun altro. Nell'affannosa ricerca di un posto in Europa, allo stato attuale difficilissimo da raggiungere ma mai dire mai. Intanto, il buon vento aureliano pare che abbia ripreso a spirare se è vero che all'Atalanta, prossima avversaria nel giorno della vigilia pasquale dovessero mancare sia Koopmeiners sia De Katelaere. Vedremo. Intanto, radio mercato diffonde notizie incoraggianti per l'azzurro sbiadito di oggi. Non sarà il David di Donatello, ma indubbimente Jonathan, mezzo yankee e mezzo canadese, è un fior d'attaccante e guarda caso milita nel Lille dove fu pescato Zolla Gialla, un segno del destino? Se qualcosa di buono s'intravede in entrata, è anche vero che ci sarà da difendersi per quanto concerne le uscite, in particolare quella eventuale di Lobotka sul quale hanno messo gli occhi più di uno squadrone continentale, il Barcellona su tutti. Tarare entrate ed uscite costituirà il compito più delicato per una società strutturata in maniera patriarcale senza un direttore sportivo che possa agire in autonomia scrutando e vagliando e, soprattutto, decidendo. Fa piacere constatare che Spalletti, un super tecnico, stia infondendo nei calciatori della Nazionale convinzioni tattiche e stimoli nuovi, come aveva fatto a Napoli. La perdita del certaldese non sarà mai troppo rimpianta. Dopo di lui, il diluvio. Una serie di scelte improvvide, Calzona a parte che almeno sta cercando di dare alla squadra un volto tatticamente ben definito. Qualificare la Slovacchia agli Europei è stato un capolavoro. Ora sta provando a riportare il Napoli verso l'Europa perduta. Sarà un'impresa titanica. Molto passa dal risultato che verrà nella mattinata di sabato al Maradona che ha fatto segnare un altro pienone d'amore e di speranza. Buona Pasqua a tutti. Adolfo Mollichelli Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392538COMUNICATO - Acerbi assolto, la SSC Napoli: "Restiamo basiti, non aderiremo più a iniziative delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli"NAPOLI - Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la "giustizia" sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte...dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione. #iostoconjj #IostoconJJ Clicca qui per il comunicato: https://t.co/NcsG9DhkEV pic.twitter.com/QDKTwuQ218 — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 26, 20242024-03-28T22:59:09Z2024-03-26T17:43:00ZNAPOLI - Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la "giustizia" sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte...dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione. #iostoconjj #IostoconJJ Clicca qui per il comunicato: https://t.co/NcsG9DhkEV pic.twitter.com/QDKTwuQ218 — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 26, 2024Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392494GIUDICE SPORTIVO - Serie A, Acerbi assolto dalle accuse di razzismo nei confronti di Juan Jesus, nessuna squalifica per il nerazzurroIl Giudice Sportivo della Serie A ha assolto Francesco Acerbi dalle accuse di Juan Jesus di insulti razzisti, per mancanza di prove. Ecco il comunicato ufficiale: "Il Giudice Sportivo, Vista la decisione interlocutoria di cui al C.U. n. 192 del 19 marzo 2024, con cui, letto il referto del Direttore di gara, sono stati disposti approfondimenti istruttori, a cura della Procura federale, sentiti se del caso anche i diretti interessati, in ordine a quanto riportato nel referto stesso circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite dal calciatore della Soc. Internazionale Francesco Acerbi nei confronti del calciatore della Soc. Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus; Vista la documentazione pervenuta dalla Procura Federale, in particolare i verbali di audizione dei diretti interessati, compreso il video dello scontro di gioco depositato dal calciatore Juan Jesus, nonché lo stralcio della registrazione dei pertinenti colloqui Arbitro/Sala VAR; Sentito il Direttore di gara sullo svolgersi dei fatti in campo; Ritenuto di dover premettere che l’odierno procedimento si è incardinato presso il Giudice sportivo nazionale a norma degli artt. 65, 66 e 68 CGS, sulla base dunque delle risultanze dei documenti ufficiali e in particolare di quanto riportato nel referto del Direttore di gara circa gli accadimenti in campo al minuto 13° del secondo tempo di gara, puntualmente rappresentati dall’Arbitro medesimo, che riferiva in particolare: quanto segnalatogli dal calciatore Juan Jesus circa le presunte espressioni offensive di discriminazione razziale da parte del calciatore Francesco Acerbi; la piena disponibilità manifestata dall’Arbitro stesso per ogni eventuale e conseguente decisione; l’interruzione del gioco al fine di consentire un chiarimento tra i calciatori; la ripresa del gioco infine (dopo un’interruzione durata circa un minuto e trenta secondi) in seguito al confronto tra i calciatori e non avendo espresso il calciatore Juan Jesus alcun dissenso al riguardo; Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video, muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale; Rilevato, altresì, che la condotta discriminatoria, per la sua intrinseca gravità e intollerabilità, perdipiù quando riferita alla razza, al colore della pelle o alla religione della persona, deve essere sanzionata con la massima severità a norma del Codice di giustizia sportiva e delle norme internazionali sportive, ma occorre nondimeno, e a fortiori, che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza (cfr. per tutte Corte federale d’appello, SS.UU., 11 maggio 2021, n. 105); Rilevato che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale; Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata P.Q.M. di non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale). Il Giudice Sportivo: dott. Gerardo Mastrandrea"2024-03-28T22:59:09Z2024-03-26T14:43:00ZIl Giudice Sportivo della Serie A ha assolto Francesco Acerbi dalle accuse di Juan Jesus di insulti razzisti, per mancanza di prove. Ecco il comunicato ufficiale: "Il Giudice Sportivo, Vista la decisione interlocutoria di cui al C.U. n. 192 del 19 marzo 2024, con cui, letto il referto del Direttore di gara, sono stati disposti approfondimenti istruttori, a cura della Procura federale, sentiti se del caso anche i diretti interessati, in ordine a quanto riportato nel referto stesso circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite dal calciatore della Soc. Internazionale Francesco Acerbi nei confronti del calciatore della Soc. Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus; Vista la documentazione pervenuta dalla Procura Federale, in particolare i verbali di audizione dei diretti interessati, compreso il video dello scontro di gioco depositato dal calciatore Juan Jesus, nonché lo stralcio della registrazione dei pertinenti colloqui Arbitro/Sala VAR; Sentito il Direttore di gara sullo svolgersi dei fatti in campo; Ritenuto di dover premettere che l’odierno procedimento si è incardinato presso il Giudice sportivo nazionale a norma degli artt. 65, 66 e 68 CGS, sulla base dunque delle risultanze dei documenti ufficiali e in particolare di quanto riportato nel referto del Direttore di gara circa gli accadimenti in campo al minuto 13° del secondo tempo di gara, puntualmente rappresentati dall’Arbitro medesimo, che riferiva in particolare: quanto segnalatogli dal calciatore Juan Jesus circa le presunte espressioni offensive di discriminazione razziale da parte del calciatore Francesco Acerbi; la piena disponibilità manifestata dall’Arbitro stesso per ogni eventuale e conseguente decisione; l’interruzione del gioco al fine di consentire un chiarimento tra i calciatori; la ripresa del gioco infine (dopo un’interruzione durata circa un minuto e trenta secondi) in seguito al confronto tra i calciatori e non avendo espresso il calciatore Juan Jesus alcun dissenso al riguardo; Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video, muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale; Rilevato, altresì, che la condotta discriminatoria, per la sua intrinseca gravità e intollerabilità, perdipiù quando riferita alla razza, al colore della pelle o alla religione della persona, deve essere sanzionata con la massima severità a norma del Codice di giustizia sportiva e delle norme internazionali sportive, ma occorre nondimeno, e a fortiori, che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza (cfr. per tutte Corte federale d’appello, SS.UU., 11 maggio 2021, n. 105); Rilevato che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale; Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata P.Q.M. di non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale). Il Giudice Sportivo: dott. Gerardo Mastrandrea"Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392288MR Z - Napoli, obiettivo Champions!NAPOLI - Dice Calzona: io e i ragazzi ci crediamo ancora nella conquista della qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Questo è sicuramente un dato positivo perché significa che la squadra e l’allenatore non guardano alle ultime nove giornate che mancano alla conclusione della stagione come a un fastidio, a un dente che fa male e che bisogna dolorosamente affidare alle mani di un odontoiatra per l’inevitabile estrazione. Insomma Calzona e i suoi se la vogliono giocare fino in fondo e questo è fondamentale perché peraltro oltre alla qualificazione alla Champions League, che resta un obiettivo estremamente difficile da raggiungere, rimangono altri due potenziali traguardi ‘europei’, vale a dire l’Europa League e la Conference League che valgono sicuramente di meno (anche e soprattutto in termini economici) della competizione regina, ma che - se agguantate - farebbero rimanere il Napoli sul carro prestigioso del calcio internazionale, vetrina nella quale, indipendentemente da valutazioni sull’importanza dei singoli tornei, è meglio rimanere piuttosto che esserne tagliati fuori. Per ottenere il passaporto per la Champions League del prossimo anno occorrerebbe agganciare la quinta posizione in classifica (è ormai quasi scontato che l’Italia, che è prima nel ranking d’annata, avrà diritto a una rappresentante in più nel torneo). La distanza dalla Roma effettivamente non è incolmabile. Si tratta di sei punti e i giallorossi dovranno venire al ‘Maradona’ per cui il divario è potenzialmente di tre sole lunghezze. In mezzo c’è l’Atalanta che ha due punti di vantaggio sul Napoli ma deve recuperare ancora la partita con la Fiorentina rinviata a causa della morte di Joe Barone. La situazione è fluida e la strada è in salita. Tuttavia bisogna dare fiducia all’allenatore e alla squadra. L’impegno è garantito, il risultato no. Ma in ogni caso anche se la meta non dovesse essere raggiunta, l’onore delle armi dovrà essere concesso. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-26T14:00:00ZNAPOLI - Dice Calzona: io e i ragazzi ci crediamo ancora nella conquista della qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Questo è sicuramente un dato positivo perché significa che la squadra e l’allenatore non guardano alle ultime nove giornate che mancano alla conclusione della stagione come a un fastidio, a un dente che fa male e che bisogna dolorosamente affidare alle mani di un odontoiatra per l’inevitabile estrazione. Insomma Calzona e i suoi se la vogliono giocare fino in fondo e questo è fondamentale perché peraltro oltre alla qualificazione alla Champions League, che resta un obiettivo estremamente difficile da raggiungere, rimangono altri due potenziali traguardi ‘europei’, vale a dire l’Europa League e la Conference League che valgono sicuramente di meno (anche e soprattutto in termini economici) della competizione regina, ma che - se agguantate - farebbero rimanere il Napoli sul carro prestigioso del calcio internazionale, vetrina nella quale, indipendentemente da valutazioni sull’importanza dei singoli tornei, è meglio rimanere piuttosto che esserne tagliati fuori. Per ottenere il passaporto per la Champions League del prossimo anno occorrerebbe agganciare la quinta posizione in classifica (è ormai quasi scontato che l’Italia, che è prima nel ranking d’annata, avrà diritto a una rappresentante in più nel torneo). La distanza dalla Roma effettivamente non è incolmabile. Si tratta di sei punti e i giallorossi dovranno venire al ‘Maradona’ per cui il divario è potenzialmente di tre sole lunghezze. In mezzo c’è l’Atalanta che ha due punti di vantaggio sul Napoli ma deve recuperare ancora la partita con la Fiorentina rinviata a causa della morte di Joe Barone. La situazione è fluida e la strada è in salita. Tuttavia bisogna dare fiducia all’allenatore e alla squadra. L’impegno è garantito, il risultato no. Ma in ogni caso anche se la meta non dovesse essere raggiunta, l’onore delle armi dovrà essere concesso. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171392180NM LIVE - Pierpaolo Marino a "NM": "Ringrazio Gargano per la stima, tornerei volentieri a Napoli nel ruolo di d.g., sarei molto felice se mi richiamassero, risponderei "sì"NAPOLI - Pierpaolo Marino, ex d.g. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Napoli Magazine", dopo la bella intervista concessa ai nostri microfoni dall'ex azzurro Walter Gargano (leggi qui)in cui l'uruguaiano auspica un ritorno di Marino all'ombra del Vesuvio nel ruolo di direttore generale: "Mi ha fatto un immenso piacere che Gargano abbia detto queste cose - ha sottolineato Marino -, lo portai a Napoli quando era conosciuto solo in Uruguay. Faceva parte del trio degli Under 21 di quella campagna acquisti, mirata e fortunata, che vide l'arrivo contestuale anche di Hamsik e Lavezzi. Non sento Gargano da tanti anni, per cui leggere queste sue parole di stima mi riempiono di orgoglio. Gargano è sempre stato un uomo sincero, un duro, con lui ho anche avuto a volte dei confronti accesi, ma solo ed esclusivamente per quanto riguardava l'aspetto lavorativo. Che si sia ricordato di me e dei miei metodi di lavoro volti a far funzionare lo spogliatoio mi fa molto piacere. Un mio ritorno a Napoli? In tutta sincerità non credo che ci sia questa possibilità, ma tornerei volentieri. Sarei felice se mi richiamassero. Riuscimmo a portare il bilancio in attivo in serie B, un qualcosa di inedito. E poi il centro sportivo di Castel Volturno è nato con me, sono stati 5 anni di lavoro intenso, che hanno posto le basi per il Napoli del futuro. Napoli è sempre nel mio cuore, per cui in caso di chiamata si risponde sempre positivamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-25T17:45:00ZNAPOLI - Pierpaolo Marino, ex d.g. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Napoli Magazine", dopo la bella intervista concessa ai nostri microfoni dall'ex azzurro Walter Gargano (leggi qui)in cui l'uruguaiano auspica un ritorno di Marino all'ombra del Vesuvio nel ruolo di direttore generale: "Mi ha fatto un immenso piacere che Gargano abbia detto queste cose - ha sottolineato Marino -, lo portai a Napoli quando era conosciuto solo in Uruguay. Faceva parte del trio degli Under 21 di quella campagna acquisti, mirata e fortunata, che vide l'arrivo contestuale anche di Hamsik e Lavezzi. Non sento Gargano da tanti anni, per cui leggere queste sue parole di stima mi riempiono di orgoglio. Gargano è sempre stato un uomo sincero, un duro, con lui ho anche avuto a volte dei confronti accesi, ma solo ed esclusivamente per quanto riguardava l'aspetto lavorativo. Che si sia ricordato di me e dei miei metodi di lavoro volti a far funzionare lo spogliatoio mi fa molto piacere. Un mio ritorno a Napoli? In tutta sincerità non credo che ci sia questa possibilità, ma tornerei volentieri. Sarei felice se mi richiamassero. Riuscimmo a portare il bilancio in attivo in serie B, un qualcosa di inedito. E poi il centro sportivo di Castel Volturno è nato con me, sono stati 5 anni di lavoro intenso, che hanno posto le basi per il Napoli del futuro. Napoli è sempre nel mio cuore, per cui in caso di chiamata si risponde sempre positivamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171385271DIRETTA ONLINE - Serie A, Inter-Napoli 1-1: live report e dettagliMILANO - Inter-Napoli (1-1), 29° turno del campionato di serie A. Ecco report, formazioni, statistiche, precedenti, dettagli, cronaca e curiosità.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T21:39:00ZMILANO - Inter-Napoli (1-1), 29° turno del campionato di serie A. Ecco report, formazioni, statistiche, precedenti, dettagli, cronaca e curiosità.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389350SKY - Xavi: "Siamo felici, il Napoli è una grande squadra, con questo Barca possiamo sognare"Xavi, allenatore del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la vittoria in Champions contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "E' stata una notte magica per il Barcellona, per il barcellonismo, siamo orgogliosi, felici, soddisfatti per la squadra, sono contento per i giocatori, ora siamo tra le 8 migliori squadre d'Europa con giocatori giovani, con questo Barcellona possiamo sognare. E' un orgoglio, un piacere, un segnale che stiamo facendo le cose giuste, c'erano tanti gocarotori della Cantera, c'è un futuro e dobbiamo continuare a coltivarlo bene. Il Napoli è una grande squadra, hanno giocato con coraggio, abbiamo creato occasioni e pure loro ne hanno avute, è una grande squadra che sta attraversando un momento difficile, per me è un grande orgoglio aver battuto questo Napoli".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T22:50:00ZXavi, allenatore del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la vittoria in Champions contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "E' stata una notte magica per il Barcellona, per il barcellonismo, siamo orgogliosi, felici, soddisfatti per la squadra, sono contento per i giocatori, ora siamo tra le 8 migliori squadre d'Europa con giocatori giovani, con questo Barcellona possiamo sognare. E' un orgoglio, un piacere, un segnale che stiamo facendo le cose giuste, c'erano tanti gocarotori della Cantera, c'è un futuro e dobbiamo continuare a coltivarlo bene. Il Napoli è una grande squadra, hanno giocato con coraggio, abbiamo creato occasioni e pure loro ne hanno avute, è una grande squadra che sta attraversando un momento difficile, per me è un grande orgoglio aver battuto questo Napoli".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391863NM LIVE - Walter Gargano a "NM": "Napoli, punta su Antonio Conte e riprendi Pierpaolo Marino! In attacco vedrei bene Icardi, mando un grande abbraccio al mio amico Juan Jesus, è un professionista serissimo, non ha mai litigato con nessuno"NAPOLI -Walter Gargano, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista esclusiva a "Napoli Magazine": "Il Napoli ha attraversato e sta attraversando dei momenti particolari ma è fortissimo e può ancora raggiungere la zona Champions. Restano nove partite al termine del campionato. Gli azzurri stanno facendo un pò di fatica perchè ormai tutti sanno come gioca il Napoli, dagli allenatori ai giocatori delle altre squadre. Per questo motivo è difficile ripetere il tipo di gioco mostrato fino alla scorsa stagione. Spalletti non è più sulla panchina del Napoli ed anche se Calzona ha un'idea simile, sia al tipo di gioco di Spalletti che di Sarri, è comunque diverso. Non è facile allenare una piazza come Napoli. Gli scontri diretti contro Atalanta, Roma e Bologna incideranno tantissimo nella corsa ad un piazzamento in Champions, perchè tutte e tre al momento sono sopra agli azzurri in classifica. Il Napoli ha l'obbligo di provare a centrare la zona Champions e per farlo deve assolutamente vincere queste partite. Mi piacerebbe vedere Conte, o in alternativa Gasperini, sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. Conte ha tanta grinta, fa giocare la squadra con la voglia di arrivare sempre alla vittoria, questo è un aspetto che piace tanto ai tifosi e si integrerebbe alla perfezione con una piazza come Napoli. Conte conosce il calcio italiano, ha esperienza ed ha anche allenato in Europa, quindi a mio avviso sarebbe la scelta giusta. Il sostituto di Osimhen? Meglio puntare su una certezza, anche se l'ingaggio potrebbe essere alto. Io prenderei Icardi, che è argentino e farebbe benissimo nel Napoli. I tifosi lo accoglierebbero alla grande. E con un allenatore come Conte, al di là del passato, potrebbe esprimersi al meglio. Altrimenti anche Zirkzee o Gimenez del Feyenoord potrebbero essere dei profili interessanti per il Napoli. Entrambi stanno disputando grandi stagioni. Se Osimhen non resta, io prenderei comunque uno come Icardi. Kvara e Lobotka vanno assolutamente confermati. Quando si parla di mercato spesso in tanti ripetono la frase: "Presidè, caccia i soldi". Io penso che, oltre ai punti fermi della squadra, servono anche altri elementi di qualità per poter arrivare a certi traguardi. La motivazione di avere riserve all'altezza è fondamentale anche per chi ha il posto da titolare assicurato, a volte quando sai che alle tue spalle hai qualcuno bravo come te sei portato a dare sempre più, anche se non sei al 100% della forma fisica. Il portiere del futuro? A me piace tanto Gollini, ha un grande carattere. Anche Meret è migliorato. Poi decide il mister chi far giocare tra Meret e Gollini. La difesa del Napoli non mi dispiace così tanto come molti criticano. Lo stesso Juan Jesus si è fatto trovare pronto. Spesso succede che quando cambi spesso l'allenatore poi perdi qualche certezza, perchè magari non piaci al mister che preferisce qualcun altro. Kim ha fatto benissimo a Napoli. Conte in difesa giocherebbe a 3, o a 5, e così facendo cambierebbe il modo di giocare, non è detto che con un allenatore del genere servano poi tanti innesti in difesa e chi c'è potrebbe pure andare bene. Un nuovo stadio e un nuovo centro sportivo a Bagnoli? Io credo in De Laurentiis, perchè è un imprenditore capace di realizzare qualsiasi progetto. Devo dire però che ho trovato davvero bello e significativo intitolare lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona, per cui penso che De Laurentiis debba mettersi d'accordo con il Comune, trovare una soluzione a lungo termine oprovare a comprarlo direttamente legando la titolarità dell'impianto alla prorietà della SSC Napoli. I tifosi, a mio avviso, sarebbero dispiaciuti di andare a vedere il Napoli in un altro stadio. Il Napoli è l'orgoglio di tutti i tifosi, tutti noi napoletani amiano Diego ed è bellissimo avere uno Stadio con il nome di Maradona. Petrachi o Tare come d.s. del Napoli? Sono persone esperte, possono fare bene, io però riprenderei Pierpaolo Marino, perchè Marino conosce bene la piazza, sapeva tutto e rimetteva tutti in riga. Marino ha fatto grandi cose a Napoli, ne abbiamo vissuti di ritiri insieme, e ci tengo a dire che lo rivedrei bene come direttore. Garcia, Mazzarri e Calzona? Ognuno ha il suo modo di giocare, qualche giocata si è vista. Gli errori non sono stati degli allenatori, ma della società che ha sbagliato la scelta iniziale. I giocatori erano abituati a giocare benissimo, poi è arrivato un mister che puntava sulla palla lunga e sulla seconda palla, così ti cambia gioco, ti cambia l'animo e sono venuti meno pure i risultati. Juan Jesus-Acerbi? E' stato un episodio che mi è dispiaciuto molto. Acerbi l'ho affrontato quand'ero a Napoli, e ricordo che era già molto duro. Poi probabilmente, arrivando all'Inter, ha pensato di essere diventato il miglior Materazzi. Bisogna solo chiedere scusa, senza troppe chiacchiere. Juan Jesus lo conosco benissimo, è davvero un bravo ragazzo, ho solo parole positive per lui, non ha mai litigato con nessuno. Trovo assurdo dover parlare ancora di razzismo nel 2024. Il labiale è stato chiaro, si è visto che ha detto "nero". Io tra l'altro sono molto amico di Juan Jesus, quando ero a Napoli parlavo in portoghese con lui e Jorginho. Gli mando un forte abbraccio, mi dispiace che gli sia capitata una situazione del genere e spero che la Lega prenda provvedimenti seri per evitare che episodi del genere non si ripetano nuovamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-25T22:55:00ZNAPOLI -Walter Gargano, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista esclusiva a "Napoli Magazine": "Il Napoli ha attraversato e sta attraversando dei momenti particolari ma è fortissimo e può ancora raggiungere la zona Champions. Restano nove partite al termine del campionato. Gli azzurri stanno facendo un pò di fatica perchè ormai tutti sanno come gioca il Napoli, dagli allenatori ai giocatori delle altre squadre. Per questo motivo è difficile ripetere il tipo di gioco mostrato fino alla scorsa stagione. Spalletti non è più sulla panchina del Napoli ed anche se Calzona ha un'idea simile, sia al tipo di gioco di Spalletti che di Sarri, è comunque diverso. Non è facile allenare una piazza come Napoli. Gli scontri diretti contro Atalanta, Roma e Bologna incideranno tantissimo nella corsa ad un piazzamento in Champions, perchè tutte e tre al momento sono sopra agli azzurri in classifica. Il Napoli ha l'obbligo di provare a centrare la zona Champions e per farlo deve assolutamente vincere queste partite. Mi piacerebbe vedere Conte, o in alternativa Gasperini, sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. Conte ha tanta grinta, fa giocare la squadra con la voglia di arrivare sempre alla vittoria, questo è un aspetto che piace tanto ai tifosi e si integrerebbe alla perfezione con una piazza come Napoli. Conte conosce il calcio italiano, ha esperienza ed ha anche allenato in Europa, quindi a mio avviso sarebbe la scelta giusta. Il sostituto di Osimhen? Meglio puntare su una certezza, anche se l'ingaggio potrebbe essere alto. Io prenderei Icardi, che è argentino e farebbe benissimo nel Napoli. I tifosi lo accoglierebbero alla grande. E con un allenatore come Conte, al di là del passato, potrebbe esprimersi al meglio. Altrimenti anche Zirkzee o Gimenez del Feyenoord potrebbero essere dei profili interessanti per il Napoli. Entrambi stanno disputando grandi stagioni. Se Osimhen non resta, io prenderei comunque uno come Icardi. Kvara e Lobotka vanno assolutamente confermati. Quando si parla di mercato spesso in tanti ripetono la frase: "Presidè, caccia i soldi". Io penso che, oltre ai punti fermi della squadra, servono anche altri elementi di qualità per poter arrivare a certi traguardi. La motivazione di avere riserve all'altezza è fondamentale anche per chi ha il posto da titolare assicurato, a volte quando sai che alle tue spalle hai qualcuno bravo come te sei portato a dare sempre più, anche se non sei al 100% della forma fisica. Il portiere del futuro? A me piace tanto Gollini, ha un grande carattere. Anche Meret è migliorato. Poi decide il mister chi far giocare tra Meret e Gollini. La difesa del Napoli non mi dispiace così tanto come molti criticano. Lo stesso Juan Jesus si è fatto trovare pronto. Spesso succede che quando cambi spesso l'allenatore poi perdi qualche certezza, perchè magari non piaci al mister che preferisce qualcun altro. Kim ha fatto benissimo a Napoli. Conte in difesa giocherebbe a 3, o a 5, e così facendo cambierebbe il modo di giocare, non è detto che con un allenatore del genere servano poi tanti innesti in difesa e chi c'è potrebbe pure andare bene. Un nuovo stadio e un nuovo centro sportivo a Bagnoli? Io credo in De Laurentiis, perchè è un imprenditore capace di realizzare qualsiasi progetto. Devo dire però che ho trovato davvero bello e significativo intitolare lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona, per cui penso che De Laurentiis debba mettersi d'accordo con il Comune, trovare una soluzione a lungo termine oprovare a comprarlo direttamente legando la titolarità dell'impianto alla prorietà della SSC Napoli. I tifosi, a mio avviso, sarebbero dispiaciuti di andare a vedere il Napoli in un altro stadio. Il Napoli è l'orgoglio di tutti i tifosi, tutti noi napoletani amiano Diego ed è bellissimo avere uno Stadio con il nome di Maradona. Petrachi o Tare come d.s. del Napoli? Sono persone esperte, possono fare bene, io però riprenderei Pierpaolo Marino, perchè Marino conosce bene la piazza, sapeva tutto e rimetteva tutti in riga. Marino ha fatto grandi cose a Napoli, ne abbiamo vissuti di ritiri insieme, e ci tengo a dire che lo rivedrei bene come direttore. Garcia, Mazzarri e Calzona? Ognuno ha il suo modo di giocare, qualche giocata si è vista. Gli errori non sono stati degli allenatori, ma della società che ha sbagliato la scelta iniziale. I giocatori erano abituati a giocare benissimo, poi è arrivato un mister che puntava sulla palla lunga e sulla seconda palla, così ti cambia gioco, ti cambia l'animo e sono venuti meno pure i risultati. Juan Jesus-Acerbi? E' stato un episodio che mi è dispiaciuto molto. Acerbi l'ho affrontato quand'ero a Napoli, e ricordo che era già molto duro. Poi probabilmente, arrivando all'Inter, ha pensato di essere diventato il miglior Materazzi. Bisogna solo chiedere scusa, senza troppe chiacchiere. Juan Jesus lo conosco benissimo, è davvero un bravo ragazzo, ho solo parole positive per lui, non ha mai litigato con nessuno. Trovo assurdo dover parlare ancora di razzismo nel 2024. Il labiale è stato chiaro, si è visto che ha detto "nero". Io tra l'altro sono molto amico di Juan Jesus, quando ero a Napoli parlavo in portoghese con lui e Jorginho. Gli mando un forte abbraccio, mi dispiace che gli sia capitata una situazione del genere e spero che la Lega prenda provvedimenti seri per evitare che episodi del genere non si ripetano nuovamente". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391887G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, si va a caccia grossa!"NAPOLI - A caccia grossa. Niente distrazioni e al bando le divagazioni della settimana di calcio internazionale. Il Napoli ha altre cose a cui badare e pensare e che riguardano il presente immediato e il futuro ricorrente. Ecco perché va messo tutto da parte ed anche in tutta fretta, almeno per quanto ci riguarda. D’accordo, sono ben dieci gli azzurri impegnati nelle rispettive nazionali e qualche contraccolpo potrebbero accusare, ma è l’intero ambiente - dal club alla tifoseria – a far ricostruire e ritrovare l’atmosfera necessaria per realizzare le ultime speranze e i prossimi progetti. Insomma le motivazioni ci sono, tocca rimettersi sul pezzo, in altre parole non lasciamoci incantare dai tempi morti della sosta giacchè domani inizia la settimana più importante di quel Napoli che porta ancora lo scudetto sulle maglie, un segno di orgoglio e d’onore. Ma in ballo ci sono anche tantissimi altri interessi che potrebbero consentire al Napoli una nuova stagione di maggiore spessore. A farla breve nell’immediato e cioè sabato prossimo, c’è l’ultimo assalto alla Champions. Al Maradona si gioca mezz'ora dopo mezzogiorno, già, sarà un mezzogiorno di fuoco, visto che dal fronte opposto c’è l’Atalanta di Gasperini che viaggia a 47 punti, tallonato dal Napoli a quota 45. Davanti aloro due, piuttosto staccati in alto ecco il Bologna e la Roma quasi a distanza di sicurezza, mentre alle spalle dell’Atalanta e del Napoli inseguono Fiorentina e Lazio con 43 punti. Quali saranno comunque le intenzioni degli azzurri e quelli della Dea? Entrambi vanno realmente a caccia di quel quinto posto che potrebbe riaprire le porte della Champions insieme all’Inter, alla Juve, al Milan ed al Bologna. Ma non va dimenticato che nella mischia delle combattenti c’è anche la Roma: in classifica la squadra di De Rossi vanta 51 punti, insomma battaglia grossa. C’è da aggiungere che il patron del Napoli ha tuttavia sul tavolo di lavoro un piano B, se la squadra non dovesse centrare il traguardo più importante. Un traguardo imminente sarebbe l’Europa League e nel peggiore dei casi la Conference League. Un eventuale ridimensionamento potrebbe accelerare il progetto di una rivoluzione totale della squadra azzurra, progetto nel quale il presidente sta già fissando tasselli importanti, anche in dipendenza dagli introiti relativi alla partenza di Osimhen, tra i120 e i 130 milioni di euro, come sappiamo. In ballo ci sarebbe anche il futuro di Kvaratskhelia, ma tocchiamo ferro. Piuttosto c’è da sottolineare che in tutto il mondo si parla e si sparla di De Laurentiis, ancora per l’episodio dell’intervista bloccata a Politano. Al riguardo va registrato l’ intervento dell’Ordine Nazionale dei giornalisti. In realtà la figuraccia l’ha rimediata pure Politano al quale ADLha tirato pubblicamente le orecchie. Al momento c’è anche un altro argomento di delicata importanza all’ordine del giorno, quello che riguarda Juan Jesus e Acerbi. A tal riguardo, il Club azzurro ha fatto un fronte compatto, quello che appunto ha dovuto fare. Obbligato l’applauso. Restiamo adesso in attesa di una sentenza esemplare e senza mezze misure nei confronti di Acerbi. Gianfranco Lucariello Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-24T22:55:00ZNAPOLI - A caccia grossa. Niente distrazioni e al bando le divagazioni della settimana di calcio internazionale. Il Napoli ha altre cose a cui badare e pensare e che riguardano il presente immediato e il futuro ricorrente. Ecco perché va messo tutto da parte ed anche in tutta fretta, almeno per quanto ci riguarda. D’accordo, sono ben dieci gli azzurri impegnati nelle rispettive nazionali e qualche contraccolpo potrebbero accusare, ma è l’intero ambiente - dal club alla tifoseria – a far ricostruire e ritrovare l’atmosfera necessaria per realizzare le ultime speranze e i prossimi progetti. Insomma le motivazioni ci sono, tocca rimettersi sul pezzo, in altre parole non lasciamoci incantare dai tempi morti della sosta giacchè domani inizia la settimana più importante di quel Napoli che porta ancora lo scudetto sulle maglie, un segno di orgoglio e d’onore. Ma in ballo ci sono anche tantissimi altri interessi che potrebbero consentire al Napoli una nuova stagione di maggiore spessore. A farla breve nell’immediato e cioè sabato prossimo, c’è l’ultimo assalto alla Champions. Al Maradona si gioca mezz'ora dopo mezzogiorno, già, sarà un mezzogiorno di fuoco, visto che dal fronte opposto c’è l’Atalanta di Gasperini che viaggia a 47 punti, tallonato dal Napoli a quota 45. Davanti aloro due, piuttosto staccati in alto ecco il Bologna e la Roma quasi a distanza di sicurezza, mentre alle spalle dell’Atalanta e del Napoli inseguono Fiorentina e Lazio con 43 punti. Quali saranno comunque le intenzioni degli azzurri e quelli della Dea? Entrambi vanno realmente a caccia di quel quinto posto che potrebbe riaprire le porte della Champions insieme all’Inter, alla Juve, al Milan ed al Bologna. Ma non va dimenticato che nella mischia delle combattenti c’è anche la Roma: in classifica la squadra di De Rossi vanta 51 punti, insomma battaglia grossa. C’è da aggiungere che il patron del Napoli ha tuttavia sul tavolo di lavoro un piano B, se la squadra non dovesse centrare il traguardo più importante. Un traguardo imminente sarebbe l’Europa League e nel peggiore dei casi la Conference League. Un eventuale ridimensionamento potrebbe accelerare il progetto di una rivoluzione totale della squadra azzurra, progetto nel quale il presidente sta già fissando tasselli importanti, anche in dipendenza dagli introiti relativi alla partenza di Osimhen, tra i120 e i 130 milioni di euro, come sappiamo. In ballo ci sarebbe anche il futuro di Kvaratskhelia, ma tocchiamo ferro. Piuttosto c’è da sottolineare che in tutto il mondo si parla e si sparla di De Laurentiis, ancora per l’episodio dell’intervista bloccata a Politano. Al riguardo va registrato l’ intervento dell’Ordine Nazionale dei giornalisti. In realtà la figuraccia l’ha rimediata pure Politano al quale ADLha tirato pubblicamente le orecchie. Al momento c’è anche un altro argomento di delicata importanza all’ordine del giorno, quello che riguarda Juan Jesus e Acerbi. A tal riguardo, il Club azzurro ha fatto un fronte compatto, quello che appunto ha dovuto fare. Obbligato l’applauso. Restiamo adesso in attesa di una sentenza esemplare e senza mezze misure nei confronti di Acerbi. Gianfranco Lucariello Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391936MEDIASET - Napoli, Calzona: "I ragazzi ce la stanno mettendo tutta! Credo nella Champions, riconferma? Non ci penso, a fine stagione vedremo"SLOVACCHIA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli e commissario tecnico della Nazionale slovacca, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sport Mediaset. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "L'obiettivo della Slovacchia? Noi abbiamo ottenuto un risultato fantastico. Siamo partiti dalla quinta fascia e nessuno ci dava credito. Quello che faremo all'Europeo è tutto di guadagnato. Il nostro obiettivo era partecipare all'Europeo, ma vogliamo fare bene e passare il turno. Se così non fosse, non sarà un fallimento. Il doppio ruolo? E' compatibile solo in questo periodo, dove non ci sono partite ufficiali. Quando ci saranno partite ufficiali, sarebbe incompatibile. E' capitata in una situazione dove era possibile farlo, ma quando ci sono competizioni ufficiali non è compatibile. Napoli? Ho dei ragazzi che mi seguono e sono venuti fuori da una situazione difficile. Dobbiamo vincere sempre per raggiungere una posizione di prestigio. A volte non ci riesci e c'è molta pressione. Abbinare qualità del gioco, qualità tattica e risultati non sempre è facile. Devo ringraziare i ragazzi, perchè ce la stanno mettendo tutta e questo mi fa piacere. Champions? Ci crediamo, perche la matematica non ci condanna. Dobbiamo fare un piccolo filotto per rientrare e abbiamo la fortuna degli scontri diretti, dove dobbiamo sfruttare l'occasione per racimolare punti. Eliminazione? Pareggiare la partita dallo 0-2 ci avrebbe dato un bello slancio. Anche l'occasione con Lindstrom che non abbiamo sfruttato. Sono situazioni che capitano e ci dispiace, ma dobbiamo guardare avanti e pensare al campionato. Juan Jesus? Non l'ho sentito, a fine partita l'ho visto 30 secondi e gli ho fatto i complimenti per la gara. La Giustizia Sportiva farà il suo corso e vedremo come finirà. Conferma al Napoli? Non ci penso, perchè gli accordi sono per questi mesi. Ho un accordo con la Federazione e qualuque cosa succede decideremo tutti insieme. Ringrazio la Federazione per avermi dato l'opportunità di allenare questa squadra, era il mio sogno, per cui andiamo avanti e vediamo cosa succede. Vediamo di raggiungere una posizione importante, poi vedremo a giugno".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-23T22:00:00ZSLOVACCHIA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli e commissario tecnico della Nazionale slovacca, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sport Mediaset. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "L'obiettivo della Slovacchia? Noi abbiamo ottenuto un risultato fantastico. Siamo partiti dalla quinta fascia e nessuno ci dava credito. Quello che faremo all'Europeo è tutto di guadagnato. Il nostro obiettivo era partecipare all'Europeo, ma vogliamo fare bene e passare il turno. Se così non fosse, non sarà un fallimento. Il doppio ruolo? E' compatibile solo in questo periodo, dove non ci sono partite ufficiali. Quando ci saranno partite ufficiali, sarebbe incompatibile. E' capitata in una situazione dove era possibile farlo, ma quando ci sono competizioni ufficiali non è compatibile. Napoli? Ho dei ragazzi che mi seguono e sono venuti fuori da una situazione difficile. Dobbiamo vincere sempre per raggiungere una posizione di prestigio. A volte non ci riesci e c'è molta pressione. Abbinare qualità del gioco, qualità tattica e risultati non sempre è facile. Devo ringraziare i ragazzi, perchè ce la stanno mettendo tutta e questo mi fa piacere. Champions? Ci crediamo, perche la matematica non ci condanna. Dobbiamo fare un piccolo filotto per rientrare e abbiamo la fortuna degli scontri diretti, dove dobbiamo sfruttare l'occasione per racimolare punti. Eliminazione? Pareggiare la partita dallo 0-2 ci avrebbe dato un bello slancio. Anche l'occasione con Lindstrom che non abbiamo sfruttato. Sono situazioni che capitano e ci dispiace, ma dobbiamo guardare avanti e pensare al campionato. Juan Jesus? Non l'ho sentito, a fine partita l'ho visto 30 secondi e gli ho fatto i complimenti per la gara. La Giustizia Sportiva farà il suo corso e vedremo come finirà. Conferma al Napoli? Non ci penso, perchè gli accordi sono per questi mesi. Ho un accordo con la Federazione e qualuque cosa succede decideremo tutti insieme. Ringrazio la Federazione per avermi dato l'opportunità di allenare questa squadra, era il mio sogno, per cui andiamo avanti e vediamo cosa succede. Vediamo di raggiungere una posizione importante, poi vedremo a giugno".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391552NM LIVE - Massimo Agostini a "NM": "Napoli, Gimenez del Feyenoord potrebbe essere la soluzione giusta, 4-5 difensori nel mirino, dal d.s. al nuovo allenatore fino al mercato e lo stadio, dipende tutto da ADL"NAPOLI -Massimo Agostini, allenatore, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Mancano 9 partite alla fine del campionato, per cui ci sono ancora tanti punti in palio. In programma noto tra l'altro scontri diretti contro Atalanta, Roma e Bologna, per cui il Napoli di fatto può ancora sperare nella qualificazione in Champions. Saranno partite significative, e se il Napoli dovesse vincere queste tre sfide potrebbe recuperare un bel pò di svantaggio. E' difficile capire le intenzioni di De Laurentiis sul futuro. Bisogna capire che tipo di squadra vuole fare. Conte, Italiano, Palladino, Gasperini, Pecchia, Sarri e lo stesso Calzona sono tutti allenatori che potrebbero far bene, la scelta che farà ADL dipenderà anche dal traguardo che spera di poter raggiungere nella prossima stagione. Tra i nomi fatti, Conte è l'allenatore più vincente, dovesse arrivare lui servirebbe poi realizzare un mercato di livello. Gli altri allenatori menzionati, con idee diverse, pure potrebbero far bene. Con la partenza di Osimhen, entreranno tanti milioni in cassa da poter investire. Per sostituire il bomber, Zirkzee è un nome importante, ma è pur vero che Gimenez del Feyenoord sta facendo tanti gol, potrebbe essere la scelta giusta. Se il Napoli vuole restare ai vertici della serie A, dovrà comunque ripartire da gente come Kvara e Lobotka, oltre agli altri top. Poi e' chiaro che un paio di cessioni possono anche starci, ma i giocatori di valore non devono mancare. Meret, Gollini e Caprile sono tre portieri di livello, Caprile è giovane e sta mostrando le sue qualità. Gollini e Meret sono portieri esperti. Il sostituto di Kim? Credo che ci siano 4-5 difensori nel mirino del Napoli, vedrei bene ad esempio uno traCalafiori e Scalvini, dipenderà molto dalle scelte che farà il direttore sportivo insieme al presidente e al futuro allenatore. Per un presidente avere uno stadio e il centro sportivo di proprietà è importante. Ipotizzare, però, di abbandonare lo Stadio Maradona, che sarebbe il vecchio San Paolo nel quale anche io ho giocato, può sembrare per i tifosi un sacrilegio. Non credo che sia così facile abbandonare l'impianto di Fuorigrotta, però l'idea di uno stadio nuovo con centro sportivo annesso sarebbe un progetto significativo per una piazza come Napoli. In azzurro servirebbe un direttore sportivo di livello. Sarri ha lavorato con Tare, mentre il duo Conte-Petrachi pure potrebbe essere una prospettiva interessante. Entrambi i profili hanno fatto bene dal punto di vista dirigenziale nel calcio. Petrachi ne capisce di calciatori, come pure Tare. Garcia e Mazzarri qualche errore l'hanno commesso. Soprattutto Garcia ha sbagliato a voler cambiare subito sistema di gioco, con automatismi che erano ormai collaudati da tempo. Ad inizio stagione si poteva andare avanti sulla scia di Spalletti. Mazzarri invece ha tentato di restituire un certo agonismo alla squadra. Calzona poi è quello che ha dato un po' di tranquillità al gruppo, riuscendo ad ottenere qualche risultato, per questo credo che sia giusto chiudere la stagione con lui. Juan Jesus-Acerbi? Difficile esprimersi da fuori, non bisogna essere frettolosi, non parlerei di razzismo, nella concitazione del momento possono essere state fraintese delle frasi, poi è chiaro che se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-23T21:55:00ZNAPOLI -Massimo Agostini, allenatore, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Mancano 9 partite alla fine del campionato, per cui ci sono ancora tanti punti in palio. In programma noto tra l'altro scontri diretti contro Atalanta, Roma e Bologna, per cui il Napoli di fatto può ancora sperare nella qualificazione in Champions. Saranno partite significative, e se il Napoli dovesse vincere queste tre sfide potrebbe recuperare un bel pò di svantaggio. E' difficile capire le intenzioni di De Laurentiis sul futuro. Bisogna capire che tipo di squadra vuole fare. Conte, Italiano, Palladino, Gasperini, Pecchia, Sarri e lo stesso Calzona sono tutti allenatori che potrebbero far bene, la scelta che farà ADL dipenderà anche dal traguardo che spera di poter raggiungere nella prossima stagione. Tra i nomi fatti, Conte è l'allenatore più vincente, dovesse arrivare lui servirebbe poi realizzare un mercato di livello. Gli altri allenatori menzionati, con idee diverse, pure potrebbero far bene. Con la partenza di Osimhen, entreranno tanti milioni in cassa da poter investire. Per sostituire il bomber, Zirkzee è un nome importante, ma è pur vero che Gimenez del Feyenoord sta facendo tanti gol, potrebbe essere la scelta giusta. Se il Napoli vuole restare ai vertici della serie A, dovrà comunque ripartire da gente come Kvara e Lobotka, oltre agli altri top. Poi e' chiaro che un paio di cessioni possono anche starci, ma i giocatori di valore non devono mancare. Meret, Gollini e Caprile sono tre portieri di livello, Caprile è giovane e sta mostrando le sue qualità. Gollini e Meret sono portieri esperti. Il sostituto di Kim? Credo che ci siano 4-5 difensori nel mirino del Napoli, vedrei bene ad esempio uno traCalafiori e Scalvini, dipenderà molto dalle scelte che farà il direttore sportivo insieme al presidente e al futuro allenatore. Per un presidente avere uno stadio e il centro sportivo di proprietà è importante. Ipotizzare, però, di abbandonare lo Stadio Maradona, che sarebbe il vecchio San Paolo nel quale anche io ho giocato, può sembrare per i tifosi un sacrilegio. Non credo che sia così facile abbandonare l'impianto di Fuorigrotta, però l'idea di uno stadio nuovo con centro sportivo annesso sarebbe un progetto significativo per una piazza come Napoli. In azzurro servirebbe un direttore sportivo di livello. Sarri ha lavorato con Tare, mentre il duo Conte-Petrachi pure potrebbe essere una prospettiva interessante. Entrambi i profili hanno fatto bene dal punto di vista dirigenziale nel calcio. Petrachi ne capisce di calciatori, come pure Tare. Garcia e Mazzarri qualche errore l'hanno commesso. Soprattutto Garcia ha sbagliato a voler cambiare subito sistema di gioco, con automatismi che erano ormai collaudati da tempo. Ad inizio stagione si poteva andare avanti sulla scia di Spalletti. Mazzarri invece ha tentato di restituire un certo agonismo alla squadra. Calzona poi è quello che ha dato un po' di tranquillità al gruppo, riuscendo ad ottenere qualche risultato, per questo credo che sia giusto chiudere la stagione con lui. Juan Jesus-Acerbi? Difficile esprimersi da fuori, non bisogna essere frettolosi, non parlerei di razzismo, nella concitazione del momento possono essere state fraintese delle frasi, poi è chiaro che se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391348NM LIVE - Pià a "NM": "Napoli, andrei a riprendere Kim, in panchina vedrei bene De Zerbi, in attacco punterei su Zirkzee, il d.s.? Conosco Petrachi, farebbe molto bene in azzurro"NAPOLI -Inacio Pià, ex attaccante del Napoli, attualmente operatore di mercato ed intermediario,ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Le speranze per il Napoli di centrare la qualificazione alla prossima Champions ci sono ancora, anche se non è semplice a questo punto della stagione raggiungere l'obiettivo. Ci sono diverse squadre davanti agli azzurri, che nel frattempo non dovrebbero mai perdere sperando in un passo falso delle altre. Tutto è comunque ancora possibile. Il Napoli deve mantenere un ritmo Champions nelle prossime partite di campionatodopo la sosta, per continuare a sperare di recuperare posizioni, anche se sono certo che Atalanta, Roma e Bologna continueranno a giocarsela gara dopo gara. Chi vorrei sulla panchina del Napoli nella prossima stagione? Personalmente mi piacerebbe vedere Roberto De Zerbi, tra tutti i nomi che stanno circolando è quello che mi intriga di più, gioca un calcio divertente e conosce la piazza avendoci giocato da calciatore. Chi vorrei per il dopo Osimhen? Io sono calcisticamente innamorato di Zirkzee, ha tutte le qualità fisiche e tecniche per giocare nel Napoli, ed in più con le sue giocate credo che esalterebbe i tifosi. Se la società, dopo questa stagione deludente, intende ripartire subito per essere competitiva per la lotta scudetto bisogna confermare i giocatori di livello, e tra questi ci sonoKvaratskhelia e Lobotka. Due portieri su cui puntare tra Meret, Gollini e Caprile? Io darei ancora fiducia a Meret e Gollini, che si integrano bene. Un sostituto di Kim da piazzare al centro della difesa? Andrei a riprendere Kim, magari anche in prestito, dato che non sta trovando tantissimo spazio al Bayern Monaco. L'idea di un nuovo stadio e di un nuovo centro sportivo a Bagnoli? E' un progetto suggestivo. Il Napoli, però, per la sua storia calcistica dovrebbe giocare sempre allo Stadio Maradona, anche se andrebbero fatti, come sento dire, dei lavori di adeguamento strutturale. Petrachi d.s. al Napoli in caso di arrivo di Antonio Conte? Ho avuto Petrachi al Torino, è un dirigente molto preparato, è sempre aggiornato su tutto, potrebbe fare bene all'ombra del Vesuvio. Garcia, Mazzarri e Calzona? Quando i risultati non arrivano, il primo a pagare è sempre l'allenatore, è una vecchia regola non scritta del calcio, anche perchè non è che a stagione in corso puoi cambiare tutti i giocatori o gran parte di loro. A mio avviso, la colpa per la stagione deludente del Napoli va suddivisa equamente tra allenatori, giocatori e società. Il caso Juan Jesus-Acerbi? Mi è parsa una situazione veramente brutta, non si possono sentire più, nè vedere, queste cose in campo, è ora di finirla una volta e per sempre". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-22T22:57:00ZNAPOLI -Inacio Pià, ex attaccante del Napoli, attualmente operatore di mercato ed intermediario,ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Le speranze per il Napoli di centrare la qualificazione alla prossima Champions ci sono ancora, anche se non è semplice a questo punto della stagione raggiungere l'obiettivo. Ci sono diverse squadre davanti agli azzurri, che nel frattempo non dovrebbero mai perdere sperando in un passo falso delle altre. Tutto è comunque ancora possibile. Il Napoli deve mantenere un ritmo Champions nelle prossime partite di campionatodopo la sosta, per continuare a sperare di recuperare posizioni, anche se sono certo che Atalanta, Roma e Bologna continueranno a giocarsela gara dopo gara. Chi vorrei sulla panchina del Napoli nella prossima stagione? Personalmente mi piacerebbe vedere Roberto De Zerbi, tra tutti i nomi che stanno circolando è quello che mi intriga di più, gioca un calcio divertente e conosce la piazza avendoci giocato da calciatore. Chi vorrei per il dopo Osimhen? Io sono calcisticamente innamorato di Zirkzee, ha tutte le qualità fisiche e tecniche per giocare nel Napoli, ed in più con le sue giocate credo che esalterebbe i tifosi. Se la società, dopo questa stagione deludente, intende ripartire subito per essere competitiva per la lotta scudetto bisogna confermare i giocatori di livello, e tra questi ci sonoKvaratskhelia e Lobotka. Due portieri su cui puntare tra Meret, Gollini e Caprile? Io darei ancora fiducia a Meret e Gollini, che si integrano bene. Un sostituto di Kim da piazzare al centro della difesa? Andrei a riprendere Kim, magari anche in prestito, dato che non sta trovando tantissimo spazio al Bayern Monaco. L'idea di un nuovo stadio e di un nuovo centro sportivo a Bagnoli? E' un progetto suggestivo. Il Napoli, però, per la sua storia calcistica dovrebbe giocare sempre allo Stadio Maradona, anche se andrebbero fatti, come sento dire, dei lavori di adeguamento strutturale. Petrachi d.s. al Napoli in caso di arrivo di Antonio Conte? Ho avuto Petrachi al Torino, è un dirigente molto preparato, è sempre aggiornato su tutto, potrebbe fare bene all'ombra del Vesuvio. Garcia, Mazzarri e Calzona? Quando i risultati non arrivano, il primo a pagare è sempre l'allenatore, è una vecchia regola non scritta del calcio, anche perchè non è che a stagione in corso puoi cambiare tutti i giocatori o gran parte di loro. A mio avviso, la colpa per la stagione deludente del Napoli va suddivisa equamente tra allenatori, giocatori e società. Il caso Juan Jesus-Acerbi? Mi è parsa una situazione veramente brutta, non si possono sentire più, nè vedere, queste cose in campo, è ora di finirla una volta e per sempre". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391060VIDEO SSCN - Juan Jesus: "Siamo tutti uguali, non c'è differenza, chi fa razzismo ha un cervello piccolo, servirebbero delle leggi più forti"NAPOLI - Juan Jesus, difensore del Napoli, è stato protagonista di un video pubblicato sul canale Youtube della società azzurra in compagnia di Mohamed Seick Mane, attaccante del Napoli Under 15. Il brasiliano, vittima di insulti razzisti nell'ultimo match contro l'Inter, ha voluto sensibilizzare in merito a questo argomento. Ecco le sue parole: "Il razzismo è una situazione che, purtroppo, viviamo da tanto tempo. Le leggi ci sono, ma non vengono molto rispettate. Mi dispiace, perchè siamo tutti uguali. Siamo fatti da Dio, abbiamo tutti lo stesso compito di vivere sulla terra e non ci sono differenze. Negli stadi ancora ci sono razzisti. Tante persone non hanno la consapevolezza che queste cose possono ferire, perchè anche noi siamo esseri umani con cuore, anima e cervello, mi auguro che si possano fare leggi un po' più forti rispetto a quelle attuali". Prende parola, poi, il giovane Seck: "Anche a me è capitato. Lo scorso anno un difensore avversario mi ha chiamato "Ne*ro", ma io non ho risposto perchè penso a giocare e non a quello che mi viene detto, perchè sono felice di essere nero". Continua Juan Jesus: "Se succede di nuovo tu digli che gli fai due gol, così quando glieli fai si sta zitto. Dico alle vittime di razzismo di essere forti, perchè sappiamo che chi lo fa ha un cervello piccolo. Tu sai dentro di te che sei perfetto come Dio ti ha fatto, sei qua per essere un calciatore e devi dire al mister o al direttore di gara cosa è successo. Non è per un colore diverso o per una religione diversa che la gente può fare quello che vuole. Cerca di essere forte di testa e non ascoltare nessuno". Voices breaking silence. Napoli e Juan insieme contro ogni forma di razzismo ?? ?? #ForzaNapoliSempre #KeepRacismOut pic.twitter.com/FUPi2BQ0BB — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 20, 20242024-03-28T22:59:09Z2024-03-20T12:20:00ZNAPOLI - Juan Jesus, difensore del Napoli, è stato protagonista di un video pubblicato sul canale Youtube della società azzurra in compagnia di Mohamed Seick Mane, attaccante del Napoli Under 15. Il brasiliano, vittima di insulti razzisti nell'ultimo match contro l'Inter, ha voluto sensibilizzare in merito a questo argomento. Ecco le sue parole: "Il razzismo è una situazione che, purtroppo, viviamo da tanto tempo. Le leggi ci sono, ma non vengono molto rispettate. Mi dispiace, perchè siamo tutti uguali. Siamo fatti da Dio, abbiamo tutti lo stesso compito di vivere sulla terra e non ci sono differenze. Negli stadi ancora ci sono razzisti. Tante persone non hanno la consapevolezza che queste cose possono ferire, perchè anche noi siamo esseri umani con cuore, anima e cervello, mi auguro che si possano fare leggi un po' più forti rispetto a quelle attuali". Prende parola, poi, il giovane Seck: "Anche a me è capitato. Lo scorso anno un difensore avversario mi ha chiamato "Ne*ro", ma io non ho risposto perchè penso a giocare e non a quello che mi viene detto, perchè sono felice di essere nero". Continua Juan Jesus: "Se succede di nuovo tu digli che gli fai due gol, così quando glieli fai si sta zitto. Dico alle vittime di razzismo di essere forti, perchè sappiamo che chi lo fa ha un cervello piccolo. Tu sai dentro di te che sei perfetto come Dio ti ha fatto, sei qua per essere un calciatore e devi dire al mister o al direttore di gara cosa è successo. Non è per un colore diverso o per una religione diversa che la gente può fare quello che vuole. Cerca di essere forte di testa e non ascoltare nessuno". Voices breaking silence. Napoli e Juan insieme contro ogni forma di razzismo ?? ?? #ForzaNapoliSempre #KeepRacismOut pic.twitter.com/FUPi2BQ0BB — Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 20, 2024Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391196MERCATO - Cammaroto svela a "NM": "Napoli, in 13-14 pronti a partire con potenziali 180-200 milioni da investire, per la panchina ci sono Conte, Italiano e Gasperini, per l'attacco obiettivo Zirkzee, Gimenez l'alternativa, rumors su Icardi"NAPOLI -Il pareggio a San Siro ha lasciato in eredità gli strascichi del casoAcerbi-Jesus ma soprattutto ha spento una larga parte delle ambizioni Champions del Napoli. Sino a quanto c'è la matematica c'è anche speranza ma in casa azzurra è già partito il timer per il countdown che separa i campioni d'Italia dalla chiusura di questa stagione e da una rifondazione che sarà molto simile a quella dell'estate che poi portò allo scudetto. Tra calciatori in rosa e altri in prestito sono in 13-14 ad avere la valigia in mano e il club partenopeo ha la ferma convinzione di poter realizzare una cifra pesantissima sulla quale rifondare la squadra. Con i 130 milioni virtualmente in cassa di Osimhen (poco cambia che poi a pagarli Psg o Chelsea), De Laurentiis potrà permettersi di ammortizzare anche la possibile o probabile perdita del posto Champions, e a quelle maxi-somma si aggiungeranno i soldi che verranno ricavati dalle partenze dei vari Meret, Ostigard, Simeone, Raspadori e quelle dei rientranti Zanoli, Zerbin e Folorunsho (su quale c'è una riflessione in corso ma sembra pravelere l'idea di realizzare una plusvalenza importante), mentre Lindstrom potrebbe andare in prestito per non svalutare l'investimento. Ecco perchè il Napoli potrebbe ritrovarsi con 180-200 milioni a disposizione per un mercato molto importante e un monte ingaggi che si libererà oltre all'ingaggio di Osimhen anche di quelli dei vari Zielinski, Demme e Rui. De Laurentiis prepara la stretta sulla scelta del nuovo tecnico, stavolta non vuole sbagliare ma sa anche che non potrà fare casting estivi o diluire i tempi. Il bivio del progetto è adesso, ed entro aprile dovrà arrivare la decisione sul dopo-Calzona. Pochi dubbi sul fatto che Calzona verrà congedato, con il ringraziamento per aver accettato un incarico che in tanti avrebbero rifiutato, nella tempesta di una stagione già compromessa. Cadono altre candidature alla panchina azzurra: Pioli, lo avevamo detto in tempi non sospetti, va verso la conferma al Milan e sono andati a vuoti altri tentativi di avvicinamento a De Zerbi, che non ne vuole sapere di tornare in Italia adesso. E allora ad oggi lo scenario porta ad uno sprint a tre per contendersi la guida del nuovo Napoli, cioè Conte, Italiano e Gasperini. Conte rimane la prima opzione, senza se e senza ma, di Aurelio De Laurentiis, convinto di poter convincerlo ad accettare Napoli per una grande sfida. L'opzione Roma, d'altronde, per Conte è caduta e quella del Milan quasi. E per il Bayern Monaco ci sono Mourinho o Xabi Alonso. E allora in Italia (e non solo) rimane il Napoli, senza scordare che la Juve ha altre idee per il dopo Allegri e ha il grande obiettivo di Thiago Motta. La novità semmai è che Giuntoli ha due nomi per il sostituto di Allegri e se dovesse saltare Thiago Motta, che viene corteggiato anche all'estero, attenzione perché a quel punto il ds bianconero potrebbe andare su Italiano, suo pallino dai tempi del Napoli. Italiano, dunque, ad oggi è l'alternativa a Conte per il Napoli, ed è anche l'alternativa a Motta per la Juventus. Gasperini è un'idea "parcheggiata" in seconda fila da De Laurentiis. Capitolo Sarri: al momento è la prima opzione per la Fiorentina, mentre non risultano contatti con il Napoli, le parole di ADL sulle sue dimissioni sono un "macigno" per un ragionamento sul ritorno a Napoli, con il presidente che tra l'altro è rimasto scottato dall'esperienza Mazzarri e non vorrebbe una "minestra riscaldata". Adl ha maturato l'idea che un altro ritorno assai difficilmente sortirebbe gli effetti della prima esperienza: vale anche per Sarri, a maggior ragione. Intanto è partita la "caccia" al dopo-Osimhen in un reparto nel quale in realtà il Napoli prenderà due attaccanti importanti, perchè oltre al nigeriano partirà pure Simeone e verrà sacrificato anche Raspadori che non trova spazio e viene corteggiato dalla Juve. Zirkzee è il grande obiettivo del Napoli che sta provando ad anticipare la concorrenza e a far valere il peso dei buoni rapporti con il Bayern Monaco, prima ancora che con il Bologna. Gimenez è un'alternativa. Ancora rumors su David del Lille, nome accostato al Napoli ma, a quanto risulta, è un'opzione che non rientra tra le prime scelte dei partenopei, in una ipotetica graduatoria al sesto-settimo posto tra i nomi che il Napoli punta per l'erede di Osimhen. E' stato accostato al Napoli, invece, Icardi che vuole tornare in Italia: il Napoli lo apprezza e lo considera ancora un goleador importante ma non gli darebbe mai i 10 milioni che percepisce al Galatasaray e neanche la metà. Icardi dovrebbe abbattersi l'ingaggio del 60%, altrimenti non ci sono margini di trattativa con i partenopei. E' una pista suggestiva da escludere sicuramentein un caso: se dovesse arrivare in panchina Conte, non prenderebbe nemmeno in considerazione l'eventualità di riavere Maurito, da lui subito epurato nella sua passata esperienza di tecnico all'Inter. Emanuele Cammaroto Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-21T22:55:00ZNAPOLI -Il pareggio a San Siro ha lasciato in eredità gli strascichi del casoAcerbi-Jesus ma soprattutto ha spento una larga parte delle ambizioni Champions del Napoli. Sino a quanto c'è la matematica c'è anche speranza ma in casa azzurra è già partito il timer per il countdown che separa i campioni d'Italia dalla chiusura di questa stagione e da una rifondazione che sarà molto simile a quella dell'estate che poi portò allo scudetto. Tra calciatori in rosa e altri in prestito sono in 13-14 ad avere la valigia in mano e il club partenopeo ha la ferma convinzione di poter realizzare una cifra pesantissima sulla quale rifondare la squadra. Con i 130 milioni virtualmente in cassa di Osimhen (poco cambia che poi a pagarli Psg o Chelsea), De Laurentiis potrà permettersi di ammortizzare anche la possibile o probabile perdita del posto Champions, e a quelle maxi-somma si aggiungeranno i soldi che verranno ricavati dalle partenze dei vari Meret, Ostigard, Simeone, Raspadori e quelle dei rientranti Zanoli, Zerbin e Folorunsho (su quale c'è una riflessione in corso ma sembra pravelere l'idea di realizzare una plusvalenza importante), mentre Lindstrom potrebbe andare in prestito per non svalutare l'investimento. Ecco perchè il Napoli potrebbe ritrovarsi con 180-200 milioni a disposizione per un mercato molto importante e un monte ingaggi che si libererà oltre all'ingaggio di Osimhen anche di quelli dei vari Zielinski, Demme e Rui. De Laurentiis prepara la stretta sulla scelta del nuovo tecnico, stavolta non vuole sbagliare ma sa anche che non potrà fare casting estivi o diluire i tempi. Il bivio del progetto è adesso, ed entro aprile dovrà arrivare la decisione sul dopo-Calzona. Pochi dubbi sul fatto che Calzona verrà congedato, con il ringraziamento per aver accettato un incarico che in tanti avrebbero rifiutato, nella tempesta di una stagione già compromessa. Cadono altre candidature alla panchina azzurra: Pioli, lo avevamo detto in tempi non sospetti, va verso la conferma al Milan e sono andati a vuoti altri tentativi di avvicinamento a De Zerbi, che non ne vuole sapere di tornare in Italia adesso. E allora ad oggi lo scenario porta ad uno sprint a tre per contendersi la guida del nuovo Napoli, cioè Conte, Italiano e Gasperini. Conte rimane la prima opzione, senza se e senza ma, di Aurelio De Laurentiis, convinto di poter convincerlo ad accettare Napoli per una grande sfida. L'opzione Roma, d'altronde, per Conte è caduta e quella del Milan quasi. E per il Bayern Monaco ci sono Mourinho o Xabi Alonso. E allora in Italia (e non solo) rimane il Napoli, senza scordare che la Juve ha altre idee per il dopo Allegri e ha il grande obiettivo di Thiago Motta. La novità semmai è che Giuntoli ha due nomi per il sostituto di Allegri e se dovesse saltare Thiago Motta, che viene corteggiato anche all'estero, attenzione perché a quel punto il ds bianconero potrebbe andare su Italiano, suo pallino dai tempi del Napoli. Italiano, dunque, ad oggi è l'alternativa a Conte per il Napoli, ed è anche l'alternativa a Motta per la Juventus. Gasperini è un'idea "parcheggiata" in seconda fila da De Laurentiis. Capitolo Sarri: al momento è la prima opzione per la Fiorentina, mentre non risultano contatti con il Napoli, le parole di ADL sulle sue dimissioni sono un "macigno" per un ragionamento sul ritorno a Napoli, con il presidente che tra l'altro è rimasto scottato dall'esperienza Mazzarri e non vorrebbe una "minestra riscaldata". Adl ha maturato l'idea che un altro ritorno assai difficilmente sortirebbe gli effetti della prima esperienza: vale anche per Sarri, a maggior ragione. Intanto è partita la "caccia" al dopo-Osimhen in un reparto nel quale in realtà il Napoli prenderà due attaccanti importanti, perchè oltre al nigeriano partirà pure Simeone e verrà sacrificato anche Raspadori che non trova spazio e viene corteggiato dalla Juve. Zirkzee è il grande obiettivo del Napoli che sta provando ad anticipare la concorrenza e a far valere il peso dei buoni rapporti con il Bayern Monaco, prima ancora che con il Bologna. Gimenez è un'alternativa. Ancora rumors su David del Lille, nome accostato al Napoli ma, a quanto risulta, è un'opzione che non rientra tra le prime scelte dei partenopei, in una ipotetica graduatoria al sesto-settimo posto tra i nomi che il Napoli punta per l'erede di Osimhen. E' stato accostato al Napoli, invece, Icardi che vuole tornare in Italia: il Napoli lo apprezza e lo considera ancora un goleador importante ma non gli darebbe mai i 10 milioni che percepisce al Galatasaray e neanche la metà. Icardi dovrebbe abbattersi l'ingaggio del 60%, altrimenti non ci sono margini di trattativa con i partenopei. E' una pista suggestiva da escludere sicuramentein un caso: se dovesse arrivare in panchina Conte, non prenderebbe nemmeno in considerazione l'eventualità di riavere Maurito, da lui subito epurato nella sua passata esperienza di tecnico all'Inter. Emanuele Cammaroto Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171391019STANISLAV - Lobotka: "Non siamo ancora ai livelli di Barcellona e Real Madrid ma siamo sulla strada giusta, futuro? A Napoli sono felice"NAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, è stato premiato come miglior calciatore slovacco del 2023 e ha rilasciato alcune dichiarazioni sul palco al momento della premiazione: "Una gioia indescrivibile, sono contento di aver vinto questo trofeo. Si tratta di uno stimolo in più per me, sono orgoglioso. Quando inizi a giocare a calcio sogni un giorno di poter raggiungere questo titolo. Hamsik ne ha vinti otto, ma sono sicuro che ne scambierebbe uno come me per lo scudetto che abbiamo vinto con il Napoli. Ho sempre fatto il tifo per Marek quando era in corsa per questo premio e so che adesso anche lui fa il tifo per me. Ero molto nervoso, non pensavo di vincere. La vittoria mia è un premio per tutta la stagione che abbiamo fatto lo scorso anno con il Napoli. Devo dire che il 2023 è stato un anno strano. La prima parte è stata bellissima mentre la seconda parte no. Sono state due cose contrastanti tra di loro a mio modo di vedere. Siamo il Napoli, non il Barcellona o il Real Madrid che collezionano trofei ogni anno. Non siamo ancora a quei livelli, ma siamo sulla giusta strada per arrivarci. Calzona? Si può dire che lo vedo più spesso della mia ragazza. Con lui mi trovo bene, il mister ha fatto molto in un mese di lavoro. Anche se i risultati non sono completamente dalla nostra parte, in termini di gioco siamo migliorati. Penso che siamo sulla strada giusta. Il mister sta dimostrando di avere le qualità per fare il primo allenatore anche in un club, ha un potenziale importante secondo me. La colpa per quell'Europeo 2021 è stata mia perché non giocavo. Non ero pronto. In quel periodo, il mio obiettivo era giocare più minuti con il Napoli, ma non fu così. Ero comunque felice di poter prendere parte a quella competizione. Adesso le cose sono cambiate. Tutti vogliono giocare per squadre in grado di vincere sempre, è il sogno che si ha fin da bambini. Al momento però sono a Napoli e sono felice di stare lì. Vedremo cosa ci riserverà il futuro. Xavi era il mio idolo, quando ho sentito le sue parole su di me, sono stato felice. Credo sia un peccato che lasci il Barcellona a fine stagione".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-20T09:38:00ZNAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, è stato premiato come miglior calciatore slovacco del 2023 e ha rilasciato alcune dichiarazioni sul palco al momento della premiazione: "Una gioia indescrivibile, sono contento di aver vinto questo trofeo. Si tratta di uno stimolo in più per me, sono orgoglioso. Quando inizi a giocare a calcio sogni un giorno di poter raggiungere questo titolo. Hamsik ne ha vinti otto, ma sono sicuro che ne scambierebbe uno come me per lo scudetto che abbiamo vinto con il Napoli. Ho sempre fatto il tifo per Marek quando era in corsa per questo premio e so che adesso anche lui fa il tifo per me. Ero molto nervoso, non pensavo di vincere. La vittoria mia è un premio per tutta la stagione che abbiamo fatto lo scorso anno con il Napoli. Devo dire che il 2023 è stato un anno strano. La prima parte è stata bellissima mentre la seconda parte no. Sono state due cose contrastanti tra di loro a mio modo di vedere. Siamo il Napoli, non il Barcellona o il Real Madrid che collezionano trofei ogni anno. Non siamo ancora a quei livelli, ma siamo sulla giusta strada per arrivarci. Calzona? Si può dire che lo vedo più spesso della mia ragazza. Con lui mi trovo bene, il mister ha fatto molto in un mese di lavoro. Anche se i risultati non sono completamente dalla nostra parte, in termini di gioco siamo migliorati. Penso che siamo sulla strada giusta. Il mister sta dimostrando di avere le qualità per fare il primo allenatore anche in un club, ha un potenziale importante secondo me. La colpa per quell'Europeo 2021 è stata mia perché non giocavo. Non ero pronto. In quel periodo, il mio obiettivo era giocare più minuti con il Napoli, ma non fu così. Ero comunque felice di poter prendere parte a quella competizione. Adesso le cose sono cambiate. Tutti vogliono giocare per squadre in grado di vincere sempre, è il sogno che si ha fin da bambini. Al momento però sono a Napoli e sono felice di stare lì. Vedremo cosa ci riserverà il futuro. Xavi era il mio idolo, quando ho sentito le sue parole su di me, sono stato felice. Credo sia un peccato che lasci il Barcellona a fine stagione".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390982SHAKHTAR DONETSK - Sudakov: "In estate il Napoli ha offerto 40 milioni, ma il club rifiutò"NAPOLI - Georgiy Sudakov, centrocampista dello Shakhtar Donetsk, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media ucraini riportate dal Corriere dello Sport: "Galatasaray, Manchester City e Barcellona? Non so di trattative con loro. So però che ci sono state le proposte ufficiali di Juventus e Napoli: lo Shakhtar ha rifiutato 40 milioni dal Napoli, lo ha detto Sergei Anatolyevich Palkin. Certo, all’inizio ero un po’ turbato, ma poi ho compreso le ragioni del club: non ho ancora dato tutto e vuole ovviamente ricavare di più dalla mia cessione. E così ho accettato di rinnovare fino all’inverno 2028 prolungando di altri 6 mesi, perché il mio contratto era fino all’estate, con un ingaggio superiore e condizioni molto convenienti: alcuni hanno detto che lo Shakhtar mi ha lanciato un osso, ma non è così. Parlano in maniera inappropriata. Comunque, Palkin ha detto che magari tra 6 mesi o un anno andrò in Europa: io mi fido di lui e del presidente".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-20T07:12:00ZNAPOLI - Georgiy Sudakov, centrocampista dello Shakhtar Donetsk, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media ucraini riportate dal Corriere dello Sport: "Galatasaray, Manchester City e Barcellona? Non so di trattative con loro. So però che ci sono state le proposte ufficiali di Juventus e Napoli: lo Shakhtar ha rifiutato 40 milioni dal Napoli, lo ha detto Sergei Anatolyevich Palkin. Certo, all’inizio ero un po’ turbato, ma poi ho compreso le ragioni del club: non ho ancora dato tutto e vuole ovviamente ricavare di più dalla mia cessione. E così ho accettato di rinnovare fino all’inverno 2028 prolungando di altri 6 mesi, perché il mio contratto era fino all’estate, con un ingaggio superiore e condizioni molto convenienti: alcuni hanno detto che lo Shakhtar mi ha lanciato un osso, ma non è così. Parlano in maniera inappropriata. Comunque, Palkin ha detto che magari tra 6 mesi o un anno andrò in Europa: io mi fido di lui e del presidente".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390705MISTER Z - Napoli, ogni sforzo per conquistare un posto in EuropaNAPOLI - Un punto conquistato è pur sempre un punto. A volte può perfino bastare per vincere un campionato o anche per agguantare una qualificazione. Averlo poi ottenuto a casa dell’Inter, indiscussa capolista del campionato, ormai prossima a cucirsi matematicamente e virtualmente lo scudetto sulle magliette, rende merito alla squadra e a Calzona che evidentemente qualcosa di buono stanno facendo e se non altro si stanno impegnando per invertire la tendenza negativa di una intera stagione. Certo non si può non considerare che il pareggio di domenica scorsa, in termini matematici, allontana ancor di più il Napoli dalla qualificazione Champions che quest’anno si conquisterà anche con la quinta posizione in classifica, grazie al ranking europeo stagionale nel quale l’Italia è ancora al primo posto (la certezza non c’è ancora, ma l’esito è quasi scontato). La Roma, che è piazzata al quinto posto, fino a qualche giorno fa aveva solo 4 punti di vantaggio, ma dopo l’ultima giornata, grazie alla pur stentata vittoria sul Sassuolo, ha portato il margine sul Napoli a sei lunghezze. La strada da percorrere è ancora tanta, ma le possibilità di ricucire lo strappo si riducono sempre di più ogni domenica che passa. E’ vero, i giallorossi a fine aprile dovranno venire a giocare al ‘Maradona’ quando mancheranno quattro turni alla conclusione del campionato, ma è difficile pensare che a quel punto, con una vittoria, possa realizzare il sorpasso. Purtroppo il Napoli non sembra aver ritrovato la forza, il vigore, lo spirito e la mentalità che aveva lo scorso anno. Insomma una partita può andar bene ma nella successiva è possibile che si rallenti nuovamente il passo. E battute d’arresto, per come si sono messe le cose, non sono più consentite, pena l’addio a ogni residua speranza. Se la Champions dovesse sfuggire ci si potrebbe consolare (ma fino a un certo punto…) con un’altra competizione europea. L’Europa League sarebbe una buona soluzione di riserva, un po’ meno la Conference League. In ogni caso sarebbe importante conquistare un posto in Europa per il quindicesimo anno consecutivo. Si tratterebbe di incrementare un record assoluto del quale la Società, i calciatori, i tecnici e soprattutto i tifosi non potrebbero che essere fieri. Certo non sentir risuonare allo stadio quella celebre musichetta, non poter riascoltare il boato ‘The Champions!’ che riempie le orecchie e i cuori di tutti sarebbe un peccato. Ma l’importante è che la squadra faccia ogni sforzo per provarci fino in fondo. Poi accetteremo quel che sarà. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-19T22:56:00ZNAPOLI - Un punto conquistato è pur sempre un punto. A volte può perfino bastare per vincere un campionato o anche per agguantare una qualificazione. Averlo poi ottenuto a casa dell’Inter, indiscussa capolista del campionato, ormai prossima a cucirsi matematicamente e virtualmente lo scudetto sulle magliette, rende merito alla squadra e a Calzona che evidentemente qualcosa di buono stanno facendo e se non altro si stanno impegnando per invertire la tendenza negativa di una intera stagione. Certo non si può non considerare che il pareggio di domenica scorsa, in termini matematici, allontana ancor di più il Napoli dalla qualificazione Champions che quest’anno si conquisterà anche con la quinta posizione in classifica, grazie al ranking europeo stagionale nel quale l’Italia è ancora al primo posto (la certezza non c’è ancora, ma l’esito è quasi scontato). La Roma, che è piazzata al quinto posto, fino a qualche giorno fa aveva solo 4 punti di vantaggio, ma dopo l’ultima giornata, grazie alla pur stentata vittoria sul Sassuolo, ha portato il margine sul Napoli a sei lunghezze. La strada da percorrere è ancora tanta, ma le possibilità di ricucire lo strappo si riducono sempre di più ogni domenica che passa. E’ vero, i giallorossi a fine aprile dovranno venire a giocare al ‘Maradona’ quando mancheranno quattro turni alla conclusione del campionato, ma è difficile pensare che a quel punto, con una vittoria, possa realizzare il sorpasso. Purtroppo il Napoli non sembra aver ritrovato la forza, il vigore, lo spirito e la mentalità che aveva lo scorso anno. Insomma una partita può andar bene ma nella successiva è possibile che si rallenti nuovamente il passo. E battute d’arresto, per come si sono messe le cose, non sono più consentite, pena l’addio a ogni residua speranza. Se la Champions dovesse sfuggire ci si potrebbe consolare (ma fino a un certo punto…) con un’altra competizione europea. L’Europa League sarebbe una buona soluzione di riserva, un po’ meno la Conference League. In ogni caso sarebbe importante conquistare un posto in Europa per il quindicesimo anno consecutivo. Si tratterebbe di incrementare un record assoluto del quale la Società, i calciatori, i tecnici e soprattutto i tifosi non potrebbero che essere fieri. Certo non sentir risuonare allo stadio quella celebre musichetta, non poter riascoltare il boato ‘The Champions!’ che riempie le orecchie e i cuori di tutti sarebbe un peccato. Ma l’importante è che la squadra faccia ogni sforzo per provarci fino in fondo. Poi accetteremo quel che sarà. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390725NO TO RACISM - Juan Jesus: "Acerbi mi ha detto “Vai via nero, sei solo un negro”, ha chiesto scusa, dopo la mia protesta! Oggi ha cambiato versione, non ho nulla da aggiungere"NAPOLI - Juan Jesus, difensore del Napoli, ha pubblicato su Instagram un messaggio, dopo l'episodio di razzismo avvenuto in campo a San Siro contro l'Inter:Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”. Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Juan Jesus (@juan05jesus)2024-03-28T22:59:09Z2024-03-18T21:02:00ZNAPOLI - Juan Jesus, difensore del Napoli, ha pubblicato su Instagram un messaggio, dopo l'episodio di razzismo avvenuto in campo a San Siro contro l'Inter:Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”. Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Juan Jesus (@juan05jesus)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390513L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, un punto che sa di piccola rivalsa e mantiene viva una speranza Champions, prima della rivoluzione"NAPOLI - Un pareggio a San Siro non è mai un punto banale, o qualcosa da buttare via. Se poi si considera che si era sotto di un gol, ecco che il guizzo di Juan Jesus, propiziato col goniometro da Politano,assume i contorni di una mezza impresa, considerando l'andamento a dir poco altalenante avuto in questa stagione dai campioni d'Italia in carica. Chiaramente questo pari non eviterà quello che tutti si aspettano, ovvero il passaggio di consegne al termine del campionato da Partenope alla Madonnina, ma almeno c'è stata una risposta dignitosa da parte della squadra. Partiamo però con ordine. Da schiaffi gli affondi concessi all'Inter nei primi 20 minuti, è parsa quasi una replica di quello che si era visto in Spagna contro il Barcellona, con la differenza che a Milano il reattivo Meret si è reso protagonista di alcune respinte ravvicinate degne di nota, con Lautaro e Thuram tutto sommato limitati. Resto invece a dir poco perplesso sulla dinamica che ha portato al gol Darmian: prima l'uscita errata di Lobotka, poi la diagonale sbagliata di Olivera con Juan Jesus (ovviamente) distante nella scalata, ed infine Meret (stavolta) per nulla pronto a mettere una pezza su quella conclusione centrale (seppur leggermente deviata) del rudedifensore interista. Insomma sembrava l'ennesima sconfitta di un Napoli in bambola in questa stagione tutt'altro che da conservare nei cassetti della memoria. Ed invece, col passare dei minuti, complice il calo dell'Inter, e le sostituzioni operate per mettere una pezza alla poca operosità di Raspadori e Anguissa, c'è stata una minuscola svolta. Grazie ad un Bastoni non lucidissimo, il Napoli ne ha saputo approfittare per trovare la via del gol con Juan Jesus. Certo, chiedere in seguito la rete della vittoria sarebbe stato troppo, ma almeno una piccola rivalsa per l'1-1 raggiunto è stata conseguita. Magra consolazione, mentre resto qui a chiedermi come mai Calzona abbia preferito un falso nueve che di fatto ha girato a vuoto al centro dell'attacco, offuscato in pieno da Acerbi, mentre in panchina oltre al tifoso eccellente Osimhen (che si è preferito tutelare, probabilmente per eccesso di zelo, per evitare di perderlo per altre partite del tutto alla portata degli azzurri) c'era Simeone che non vede la titolarità da un bel pò, il tutto mentre il solito volenteroso Kvara veniva riempito di calci. Intantosi fanno calcoli per capire quanti punti occorrono per centrare la qualificazione alla prossima Champions, almeno un mezzo sorriso resta stampato sul volto dei delusissimi tifosi partenopei. D'altronde mentre si intonava sugli spalti "la capolista se ne va", quel golletto ha bloccato un pò gli entusiasmi dei padroni di casa. Piccole soddisfazioni, per carità, niente in confronto alle gioie del Napoli di Spalletti, ma questo passa attualmente il convento. Ancora 9 partite da provare a vincere, con gli scontri diretti contro Atalanta e Bologna, e la musichetta più celebre d'Europa potrebbe non svanire nel tempio di Maradona. Potrebbe essere un ottimo punto da cui ripartire, con un nuovo progetto tecnico e nuovi volti,nella prossima stagione. Penso che su questo siamo tutti d'accordo. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-18T21:00:00ZNAPOLI - Un pareggio a San Siro non è mai un punto banale, o qualcosa da buttare via. Se poi si considera che si era sotto di un gol, ecco che il guizzo di Juan Jesus, propiziato col goniometro da Politano,assume i contorni di una mezza impresa, considerando l'andamento a dir poco altalenante avuto in questa stagione dai campioni d'Italia in carica. Chiaramente questo pari non eviterà quello che tutti si aspettano, ovvero il passaggio di consegne al termine del campionato da Partenope alla Madonnina, ma almeno c'è stata una risposta dignitosa da parte della squadra. Partiamo però con ordine. Da schiaffi gli affondi concessi all'Inter nei primi 20 minuti, è parsa quasi una replica di quello che si era visto in Spagna contro il Barcellona, con la differenza che a Milano il reattivo Meret si è reso protagonista di alcune respinte ravvicinate degne di nota, con Lautaro e Thuram tutto sommato limitati. Resto invece a dir poco perplesso sulla dinamica che ha portato al gol Darmian: prima l'uscita errata di Lobotka, poi la diagonale sbagliata di Olivera con Juan Jesus (ovviamente) distante nella scalata, ed infine Meret (stavolta) per nulla pronto a mettere una pezza su quella conclusione centrale (seppur leggermente deviata) del rudedifensore interista. Insomma sembrava l'ennesima sconfitta di un Napoli in bambola in questa stagione tutt'altro che da conservare nei cassetti della memoria. Ed invece, col passare dei minuti, complice il calo dell'Inter, e le sostituzioni operate per mettere una pezza alla poca operosità di Raspadori e Anguissa, c'è stata una minuscola svolta. Grazie ad un Bastoni non lucidissimo, il Napoli ne ha saputo approfittare per trovare la via del gol con Juan Jesus. Certo, chiedere in seguito la rete della vittoria sarebbe stato troppo, ma almeno una piccola rivalsa per l'1-1 raggiunto è stata conseguita. Magra consolazione, mentre resto qui a chiedermi come mai Calzona abbia preferito un falso nueve che di fatto ha girato a vuoto al centro dell'attacco, offuscato in pieno da Acerbi, mentre in panchina oltre al tifoso eccellente Osimhen (che si è preferito tutelare, probabilmente per eccesso di zelo, per evitare di perderlo per altre partite del tutto alla portata degli azzurri) c'era Simeone che non vede la titolarità da un bel pò, il tutto mentre il solito volenteroso Kvara veniva riempito di calci. Intantosi fanno calcoli per capire quanti punti occorrono per centrare la qualificazione alla prossima Champions, almeno un mezzo sorriso resta stampato sul volto dei delusissimi tifosi partenopei. D'altronde mentre si intonava sugli spalti "la capolista se ne va", quel golletto ha bloccato un pò gli entusiasmi dei padroni di casa. Piccole soddisfazioni, per carità, niente in confronto alle gioie del Napoli di Spalletti, ma questo passa attualmente il convento. Ancora 9 partite da provare a vincere, con gli scontri diretti contro Atalanta e Bologna, e la musichetta più celebre d'Europa potrebbe non svanire nel tempio di Maradona. Potrebbe essere un ottimo punto da cui ripartire, con un nuovo progetto tecnico e nuovi volti,nella prossima stagione. Penso che su questo siamo tutti d'accordo. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390479PRESS CONFERENCE - Napoli, Calzona: "Giochiamo tanto, ci vuole tempo per sistemare tutto, il futuro? Ho un contratto con la Slovacchia"MILANO - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo il pari contro l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Per risolvere tutti i problemi ci vuole un mago. Giochiamo tanto, ci alleniamo poco: si va per priorità e si cerca di mettere a posto la fase difensiva, curiamo un po' meno la fase difensiva perché è questione di tempo. Siamo arrivati vicino alla porta, abbiamo concretizzato male ma sono contento della prestazione della squadra. Credo abbiamo fatto 6-7 allenamenti tattici in 20 giorni. Sono pochi. Per me il tempo non è un alibi ma è oggettivo: ci vuole tempo per sistemare tutto. Il dialogo tra Juan Jesus e l'arbitro in riferimeno a delle frasi razziste di Acerbi? Non so nulla, gli ho fatto i complimenti per la prestazione, ma non abbiamo parlato di ciò che è successo. Questi ragazzi, in questi mesi, hanno sentito talmente tanto che ho voluto dirgli il minimo possibile. Li ho voluti liberare dalle problematiche e gli ho detto che mi sarei preso io la responsabilità. Sono il terzo allenatore e immagino ci siano già stati tanti discorsi fatti in passato. Il futuro? C'è talmente tanto da fare che non ho tempo nemmeno di parlare con la mia famiglia! In questo momento non penso ad altro e oltretutto ho un contratto con la Slovacchia fino al 2025, sono stati i primi a credere in me e voglio portare rispetto a loro come hanno fatto con me".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T22:37:00ZMILANO - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo il pari contro l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Per risolvere tutti i problemi ci vuole un mago. Giochiamo tanto, ci alleniamo poco: si va per priorità e si cerca di mettere a posto la fase difensiva, curiamo un po' meno la fase difensiva perché è questione di tempo. Siamo arrivati vicino alla porta, abbiamo concretizzato male ma sono contento della prestazione della squadra. Credo abbiamo fatto 6-7 allenamenti tattici in 20 giorni. Sono pochi. Per me il tempo non è un alibi ma è oggettivo: ci vuole tempo per sistemare tutto. Il dialogo tra Juan Jesus e l'arbitro in riferimeno a delle frasi razziste di Acerbi? Non so nulla, gli ho fatto i complimenti per la prestazione, ma non abbiamo parlato di ciò che è successo. Questi ragazzi, in questi mesi, hanno sentito talmente tanto che ho voluto dirgli il minimo possibile. Li ho voluti liberare dalle problematiche e gli ho detto che mi sarei preso io la responsabilità. Sono il terzo allenatore e immagino ci siano già stati tanti discorsi fatti in passato. Il futuro? C'è talmente tanto da fare che non ho tempo nemmeno di parlare con la mia famiglia! In questo momento non penso ad altro e oltretutto ho un contratto con la Slovacchia fino al 2025, sono stati i primi a credere in me e voglio portare rispetto a loro come hanno fatto con me".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390483PRESS CONFERENCE - Inter, Inzaghi: "I ragazzi sono stati bravi ma c'è delusione, avremmo voluto vincere"MILANO - Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo il pari contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "C'è un po di delusione perché avremmo voluto vincere, ma siamo comunque contenti di aver concesso poco al Napoli oltre a delle disattenzioni come quella che ha portato al gol degli azzurri. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, hanno fatto una grandissima partita senza concedere nulla nonostante 120 minuti contro l'Atletico Madrid. C'è un pochino di delusione, ma questo è il calcio, volevamo regalare una bella serata ai nostri tifosi. Pavard? L'ho fatto uscire perché era ammonito e stava sfidando Kvaratskhelia, quindi era a rischio per un cartellino rosso, mentre Thuram per me ha fatto una bella partita, ha avuto varie occasioni e sono contento. Non stiamo facendo nessun calcolo, cerchiamo di lavorare sugli errori che commettiamo e non facciamo nessuna tabella. Bisogna solo stare molto concentrati perchè ogni partita nasconde delle insidie".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T22:36:00ZMILANO - Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo il pari contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "C'è un po di delusione perché avremmo voluto vincere, ma siamo comunque contenti di aver concesso poco al Napoli oltre a delle disattenzioni come quella che ha portato al gol degli azzurri. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, hanno fatto una grandissima partita senza concedere nulla nonostante 120 minuti contro l'Atletico Madrid. C'è un pochino di delusione, ma questo è il calcio, volevamo regalare una bella serata ai nostri tifosi. Pavard? L'ho fatto uscire perché era ammonito e stava sfidando Kvaratskhelia, quindi era a rischio per un cartellino rosso, mentre Thuram per me ha fatto una bella partita, ha avuto varie occasioni e sono contento. Non stiamo facendo nessun calcolo, cerchiamo di lavorare sugli errori che commettiamo e non facciamo nessuna tabella. Bisogna solo stare molto concentrati perchè ogni partita nasconde delle insidie".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390480DAZN - Inter, Inzaghi: "Siamo stati bravi, un po' di delusione per il pari"MILANO - Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il pareggio contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “C’è un po’ di delusione per come è stata fatta la partita dai ragazzi, siamo stati bravi, abbiamo fatto un primo tempo e inizio secondo tempo molto buoni, poi c’è stata una leggerezza sul gol del pareggio che ci è costata la vittoria, ma nel girone di ritorno abbiamo fatto 9 vittorie e pareggiato col Napoli, abbiamo un po’ perso le distanze ma siamo stati ordinati, il Napoli ha avuto più possesso ma è stato inoperoso. Darmian dice di non aver toccato il pallone? L’arbitro ha fatto una buona gara in una partita non semplicissima, c’è stata buona educazione in campo. Veniamo fuori da una settimana con Bologna, Atletico Madrid e Napoli, sapevamo di un cerchio rosso su questa settimana del calendario ma ho fatto i complimenti ai miei ragazzi. Dispiace anche per i nostri tifosi, l’arrivo allo stadio è stato da brividi, ci sarebbe piaciuto dedicare loro una vittoria, ma ogni settimana ci sono delle cose da imparare, sull’azione in cui abbiamo concesso il corner, all’82esimo potevamo marcare meglio, purtroppo Juan Jesus sulla spizzata di Bastoni ha avuto il pallone, anche quello è un insegnamento. Troppa foga? Sono d’accordo, potevamo fare meglio, ma non dimentichiamo che contro l’Inter ci sono sempre gli avversari. Al di là di qualche demerito nostro bisogna capire che ci sono squadre organizzate e pien di talento. Sono stati tre giorni di analisi coi ragazzi, perché nelle sconfitte si possono prendere cose positive, la delusione era forte perché volevamo proseguire il nostro percorso, ma avevamo di fronte l’Atletico Madrid, si è finiti alla lotteria dei rigori e alla fine hanno vinto loro. Cosa mi è piaciuto di più? La concentrazione, l’attenzione, nel calcio ci sono le sconfitte e l’unica amarezza di stasera è non avere dedicato la vittoria ai tifosi perchè ci hanno fatto un’accoglienza da brividi, siamo andati a ringraziarli e vedo che sono contenti di quello che stiamo mettendo in campo. Scudetto? C’è speranza però ci sono 9 partite, 27 punti, uno scontro diretto, dobbiamo ancora lavorare per bene, mancano due mesi, non dovremo mollare e avere ancora l’attenzione avuta in questi 8 mesi. Acerbi? Me lo sta va dicendo l’ufficio stampa, non ho materiale per poter dire qualcosa, lo spiegherà il ragazzo senza problemi”.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T22:30:00ZMILANO - Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il pareggio contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “C’è un po’ di delusione per come è stata fatta la partita dai ragazzi, siamo stati bravi, abbiamo fatto un primo tempo e inizio secondo tempo molto buoni, poi c’è stata una leggerezza sul gol del pareggio che ci è costata la vittoria, ma nel girone di ritorno abbiamo fatto 9 vittorie e pareggiato col Napoli, abbiamo un po’ perso le distanze ma siamo stati ordinati, il Napoli ha avuto più possesso ma è stato inoperoso. Darmian dice di non aver toccato il pallone? L’arbitro ha fatto una buona gara in una partita non semplicissima, c’è stata buona educazione in campo. Veniamo fuori da una settimana con Bologna, Atletico Madrid e Napoli, sapevamo di un cerchio rosso su questa settimana del calendario ma ho fatto i complimenti ai miei ragazzi. Dispiace anche per i nostri tifosi, l’arrivo allo stadio è stato da brividi, ci sarebbe piaciuto dedicare loro una vittoria, ma ogni settimana ci sono delle cose da imparare, sull’azione in cui abbiamo concesso il corner, all’82esimo potevamo marcare meglio, purtroppo Juan Jesus sulla spizzata di Bastoni ha avuto il pallone, anche quello è un insegnamento. Troppa foga? Sono d’accordo, potevamo fare meglio, ma non dimentichiamo che contro l’Inter ci sono sempre gli avversari. Al di là di qualche demerito nostro bisogna capire che ci sono squadre organizzate e pien di talento. Sono stati tre giorni di analisi coi ragazzi, perché nelle sconfitte si possono prendere cose positive, la delusione era forte perché volevamo proseguire il nostro percorso, ma avevamo di fronte l’Atletico Madrid, si è finiti alla lotteria dei rigori e alla fine hanno vinto loro. Cosa mi è piaciuto di più? La concentrazione, l’attenzione, nel calcio ci sono le sconfitte e l’unica amarezza di stasera è non avere dedicato la vittoria ai tifosi perchè ci hanno fatto un’accoglienza da brividi, siamo andati a ringraziarli e vedo che sono contenti di quello che stiamo mettendo in campo. Scudetto? C’è speranza però ci sono 9 partite, 27 punti, uno scontro diretto, dobbiamo ancora lavorare per bene, mancano due mesi, non dovremo mollare e avere ancora l’attenzione avuta in questi 8 mesi. Acerbi? Me lo sta va dicendo l’ufficio stampa, non ho materiale per poter dire qualcosa, lo spiegherà il ragazzo senza problemi”.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390476DAZN - Napoli, Calzona: "Ottima gara, questa squadra si è ritrovata"MILANO - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo pareggio contro l’Inter. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Abbiamo messo in campo non solo orgoglio, anche qualità, siamo stati in partita fino all’ultimo, abbiamo concesso solo 10 minuti all’Inter, è una grande cosa, siamo ancora distanti, a Milano è difficile, questa squadra vince da 10 partite consecutive, sono contento perché penso che la mia squadra abbia fatto un’ottima gara. Cosa è mancato negli ultimi metri? Ci abbiamo provato fino all’ultimo, è stata una partita dura, l’Inter ti mette alle corde, fanno combinazioni nello stretto, forse è mancata un po’ di lucidità sotto porta, ma sono contento della prestazione, penso che questa squadra si sia ritrovata. Nuovi acquisti? Le vicissitudini di quest’anno hanno influito sulla crescita dei ragazzi, venendo da campionati stranieri il cambio di 3 allenatori non li ha favoriti, ma da quando ci sono io vedo una crescita giornaliera e penso che da qui alla fine ci torneranno utili. Cosa manca per avere continuità? Alla fine abbiamo fatto solo 7 allenamenti di squadra fra preparazione alla partita, recupero, abbiamo giocato 7 gare in pochi giorni, avremmo bisogno di allenarci di più per andare a limare il gap che ancora c’è, ma il tempo non c’è, magari dalla ripresa avremo qualche giorno in più, cercheremo di mettere dentro qualcos’altro, ma è solo una questione di tempo. Nazionale Slovacca e come gestirò la preparazione del Napoli? A Napoli rimane uno staff di cui ho piena fiducia, abbiamo un preparatore e collaboratori tecnici molto bravi, sono molto tranquillo, rimangono pochi giocatori e gli allenamenti sono solo fisici per tenere nella giusta forma chi rimane lì, poi ho tanta fiducia nei ragazzi e non sono preoccupato sotto questo aspetto, posso seguire gli allenamenti a distanza. Gianluca? Lo conosco da tanto, è un ragazzo fantastico, ci sta dando una grossa mano, ma sotto questo aspetto non avevo dubbi. Juan Jesus lamentava un insulto ricevuto da un avversario? Non so, Juan Jesus l’ho visto 30 secondo e poi sono venuto qui all’intervista, non ho avuto modo di parlare, magari glielo chiederò dopo”.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T22:11:00ZMILANO - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo pareggio contro l’Inter. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Abbiamo messo in campo non solo orgoglio, anche qualità, siamo stati in partita fino all’ultimo, abbiamo concesso solo 10 minuti all’Inter, è una grande cosa, siamo ancora distanti, a Milano è difficile, questa squadra vince da 10 partite consecutive, sono contento perché penso che la mia squadra abbia fatto un’ottima gara. Cosa è mancato negli ultimi metri? Ci abbiamo provato fino all’ultimo, è stata una partita dura, l’Inter ti mette alle corde, fanno combinazioni nello stretto, forse è mancata un po’ di lucidità sotto porta, ma sono contento della prestazione, penso che questa squadra si sia ritrovata. Nuovi acquisti? Le vicissitudini di quest’anno hanno influito sulla crescita dei ragazzi, venendo da campionati stranieri il cambio di 3 allenatori non li ha favoriti, ma da quando ci sono io vedo una crescita giornaliera e penso che da qui alla fine ci torneranno utili. Cosa manca per avere continuità? Alla fine abbiamo fatto solo 7 allenamenti di squadra fra preparazione alla partita, recupero, abbiamo giocato 7 gare in pochi giorni, avremmo bisogno di allenarci di più per andare a limare il gap che ancora c’è, ma il tempo non c’è, magari dalla ripresa avremo qualche giorno in più, cercheremo di mettere dentro qualcos’altro, ma è solo una questione di tempo. Nazionale Slovacca e come gestirò la preparazione del Napoli? A Napoli rimane uno staff di cui ho piena fiducia, abbiamo un preparatore e collaboratori tecnici molto bravi, sono molto tranquillo, rimangono pochi giocatori e gli allenamenti sono solo fisici per tenere nella giusta forma chi rimane lì, poi ho tanta fiducia nei ragazzi e non sono preoccupato sotto questo aspetto, posso seguire gli allenamenti a distanza. Gianluca? Lo conosco da tanto, è un ragazzo fantastico, ci sta dando una grossa mano, ma sotto questo aspetto non avevo dubbi. Juan Jesus lamentava un insulto ricevuto da un avversario? Non so, Juan Jesus l’ho visto 30 secondo e poi sono venuto qui all’intervista, non ho avuto modo di parlare, magari glielo chiederò dopo”.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390472L'EPISODIO - Frase razzista di Acerbi a Juan Jesus, l'azzurro denuncia all'arbitro La PennaBrutto gesto registratosi in Inter-Napoli: durante la partitail difensore nerazzurro Francesco Acerbi ha rivolto frasi razziste nei confronti di Juan Jesus, difensore del Napoli: "Mi ha detto 'negro', a me non sta bene questo", ha detto l'azzurro all'arbitro La Penna indicandogli anche la scritta Keep Racism Out sulla maglia, sotto il logo della Serie A.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T21:54:00ZBrutto gesto registratosi in Inter-Napoli: durante la partitail difensore nerazzurro Francesco Acerbi ha rivolto frasi razziste nei confronti di Juan Jesus, difensore del Napoli: "Mi ha detto 'negro', a me non sta bene questo", ha detto l'azzurro all'arbitro La Penna indicandogli anche la scritta Keep Racism Out sulla maglia, sotto il logo della Serie A.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390468DAZN - Napoli, Juan Jesus: "Potevamo anche vincere, dobbiamo dare tutto per entrare in Champions, con Acerbi tutto chiarito, ha chiesto scusa"MILANO - Juan Jesus, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il match pareggiato contro l’Inter. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Prova di orgoglio? Abbiamo fatto una buona partita, il secondo tempo l’abbiamo fatto solo noi, potevamo anche vincere, questo dimostra la forza del gruppo, siamo ancora i campioni d’Italia in carica e dobbiamo difendere fino all’ultima partita. La matematica ci dà la possibilità di sognare, abbiamo scontri diretti in casa, dobbiamo dare tutto per entrare in Champions League. Quello che succede in campo là rimane, Acerbi si è scusato, lui è un bravo ragazzo, siamo andati avanti, quando l’arbitro fischia, finisce lì, tutto a posto. In campo ci sta di tutto, ma Acerbi ha chiesto scusa, ha visto che è andato più oltre con le parole, spero non accada più perché lui è un ragazzo intelligente”.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T21:45:00ZMILANO - Juan Jesus, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il match pareggiato contro l’Inter. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Prova di orgoglio? Abbiamo fatto una buona partita, il secondo tempo l’abbiamo fatto solo noi, potevamo anche vincere, questo dimostra la forza del gruppo, siamo ancora i campioni d’Italia in carica e dobbiamo difendere fino all’ultima partita. La matematica ci dà la possibilità di sognare, abbiamo scontri diretti in casa, dobbiamo dare tutto per entrare in Champions League. Quello che succede in campo là rimane, Acerbi si è scusato, lui è un bravo ragazzo, siamo andati avanti, quando l’arbitro fischia, finisce lì, tutto a posto. In campo ci sta di tutto, ma Acerbi ha chiesto scusa, ha visto che è andato più oltre con le parole, spero non accada più perché lui è un ragazzo intelligente”.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390191G-FACTOR - Lucariello su "NM": "Napoli, un nuovo punto di partenza"NAPOLI – E’ anche una questione d’onore, un passaggio di consegne tra i campioni ancora in carica e con lo scudetto sul petto, e la Beneamata che il nuovo scudetto in realtà lo ha già vinto, pur se mancano ancora dieci partite. Dieci partite, quelle della disperazione che al Napoli serviranno per lanciare l’ultimo assalto al quinto posto-Champions, tale per incassare una irrinunciabile pioggia d’oro necessaria per salvaguardare il futuro immediato. Un futuro per ritornare in sella attraverso la ricostruzione della squadra azzurra. Inter e Napoli al momento soffrono terribilmente con il cuore infranto per altrettante due ferite sul petto: entrambe eliminate dalla massima rassegna europea, con doloroso rammarico, l’Inter che puntava alla finale della Champions, il Napoli a sua volta si rosicchia ancora le dita delle mani, anche perché strapazzato in parte ed eliminato da quattro terribili giovanotti in blaugrana. Qualcosa di buono però gli azzurri punti sul vivo l’hanno fatta vedere sul piano del gioco e delle costruzioni delle manovre, difesa a parte. Non si sono visti invece gli attaccanti, soprattutto Osimhen inghiottito dall’ultima linea spagnola e mai in grado di fornire una prestazione decente e apprezzabile, in ordine comunque alla sua soffertissima tribolata stagione pagata dal club a peso d’oro. Neanche si sa se stasera a Milano sarà in campo nel tandem con Kvara, viceversa toccherà a Simeone, si pensa, o a Raspadori. Fatto sta ci vogliono i gol per salvare la stagione e per tenere a freno l’irrequietezza e le intemperanze del patron che – per accostamento cinematografico e con dovuta proporzione - talvolta sfoggia la furia del Sylverster Stallone. Ebbene, la testimonianza è necessaria e dovuta: don Aurelio lo abbiamo conosciuto ben diversamente, ben rappresentando il suo ruolo da presidente, elegante nei modi, gentile e garbatissimo nei rapporti con chicchessia. Super anche nelle iniziative a sostegno della squadra e della tifoseria: ridusse al cinquanta per cento il costo degli abbonamenti, ad esempio. Oggi come oggi è un personaggio piuttosto diverso. Forse dentro di sè rifletterà anche lui per i cambiamenti caratteriali dovuti magari dal peso di responsabilità che rivestono il suo ruolo, cambiamenti ed errori per sua stessa ammissione. Va da sé che ad Aurelio non va giù di uscire sconfitto da questa situazione che riguarda la squadra e il club, per lui è una questione di principio. C’è da dire ancora che le dieci partite che mancano alla fine della stagione e che potrebbero servire per salvare il salvabile, nel bene e nel male rappresentano una sintesi di tutto quanto non era immaginabile. E’ invece immaginabile che oggi come oggi la partita tra i vecchi e i nuovi campioni d’Italia rappresenta per il Napoli e per De Laurentiis un nuovo punto di partenza, per il momento del tutto sconosciuto. Gli interrogativi sono d’altronde tutti sul tappeto e toccherà chiarirli dal patron, così come sarà necessario chiarire punto per punto tutte le altre problematiche – quelle reali - e non le utopie legate al piano Bagnoli. C’è da ricordare ancora a don Aurelio che la città vuole vincere. E che tra le tante sfide vuole vincere innanzitutto attraverso la squadra di calcio. Gianfranco Lucariello Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-17T18:00:00ZNAPOLI – E’ anche una questione d’onore, un passaggio di consegne tra i campioni ancora in carica e con lo scudetto sul petto, e la Beneamata che il nuovo scudetto in realtà lo ha già vinto, pur se mancano ancora dieci partite. Dieci partite, quelle della disperazione che al Napoli serviranno per lanciare l’ultimo assalto al quinto posto-Champions, tale per incassare una irrinunciabile pioggia d’oro necessaria per salvaguardare il futuro immediato. Un futuro per ritornare in sella attraverso la ricostruzione della squadra azzurra. Inter e Napoli al momento soffrono terribilmente con il cuore infranto per altrettante due ferite sul petto: entrambe eliminate dalla massima rassegna europea, con doloroso rammarico, l’Inter che puntava alla finale della Champions, il Napoli a sua volta si rosicchia ancora le dita delle mani, anche perché strapazzato in parte ed eliminato da quattro terribili giovanotti in blaugrana. Qualcosa di buono però gli azzurri punti sul vivo l’hanno fatta vedere sul piano del gioco e delle costruzioni delle manovre, difesa a parte. Non si sono visti invece gli attaccanti, soprattutto Osimhen inghiottito dall’ultima linea spagnola e mai in grado di fornire una prestazione decente e apprezzabile, in ordine comunque alla sua soffertissima tribolata stagione pagata dal club a peso d’oro. Neanche si sa se stasera a Milano sarà in campo nel tandem con Kvara, viceversa toccherà a Simeone, si pensa, o a Raspadori. Fatto sta ci vogliono i gol per salvare la stagione e per tenere a freno l’irrequietezza e le intemperanze del patron che – per accostamento cinematografico e con dovuta proporzione - talvolta sfoggia la furia del Sylverster Stallone. Ebbene, la testimonianza è necessaria e dovuta: don Aurelio lo abbiamo conosciuto ben diversamente, ben rappresentando il suo ruolo da presidente, elegante nei modi, gentile e garbatissimo nei rapporti con chicchessia. Super anche nelle iniziative a sostegno della squadra e della tifoseria: ridusse al cinquanta per cento il costo degli abbonamenti, ad esempio. Oggi come oggi è un personaggio piuttosto diverso. Forse dentro di sè rifletterà anche lui per i cambiamenti caratteriali dovuti magari dal peso di responsabilità che rivestono il suo ruolo, cambiamenti ed errori per sua stessa ammissione. Va da sé che ad Aurelio non va giù di uscire sconfitto da questa situazione che riguarda la squadra e il club, per lui è una questione di principio. C’è da dire ancora che le dieci partite che mancano alla fine della stagione e che potrebbero servire per salvare il salvabile, nel bene e nel male rappresentano una sintesi di tutto quanto non era immaginabile. E’ invece immaginabile che oggi come oggi la partita tra i vecchi e i nuovi campioni d’Italia rappresenta per il Napoli e per De Laurentiis un nuovo punto di partenza, per il momento del tutto sconosciuto. Gli interrogativi sono d’altronde tutti sul tappeto e toccherà chiarirli dal patron, così come sarà necessario chiarire punto per punto tutte le altre problematiche – quelle reali - e non le utopie legate al piano Bagnoli. C’è da ricordare ancora a don Aurelio che la città vuole vincere. E che tra le tante sfide vuole vincere innanzitutto attraverso la squadra di calcio. Gianfranco Lucariello Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390030MERCATO - Cammaroto svela a "NM": "Napoli, per la panchina resta in corsa Conte, ecco le alternative, in difesa piace Hancko e nel mirino c'è pure Calafiori, in attacco obiettivo Zirkzee, monitorato Scamacca"NAPOLI - Repulisti e rifondazione è la doppia parola d'ordine che scatterà fra tre mesi esatti in casa Napoli a conclusione della disastrosa stagione post-scudetto. Per certi versi si rivivrà la stessa rivoluzione che avvenne due estati fa e che poi portò proprio nell'annata più inattesa alla conquista dello scudetto. In tempi di delusione e scetticismo totale come questo è difficile pensare ad un bis però è anche vero che a volte la storia si ripete. Capitolo tecnico: Calzona proverà l'impresa del quarto o quinto posto ma ad oggi l'idea, in ogni caso, è quella di avviare un nuovo progetto con un altro allenatore. L'elenco dei papabili stavolta è ristretto e stanno uscendo dal gioco i primi pretendenti: su Farioli lo avevamo detto che non era una priorità e il suo Nizza è crollato da un paio di settimane a questa parte, quindi è da considerarsi fuori dai giochi. Palladino viene considerato anche inesperto ad alti livelli. E allora restano in corsa il grande sogno Antonio Conte, Stefano Pioli e poi Gianpiero Gasperini e Vincenzo Italiano. Pioli pare destinato a restare al Milan, sta blindando la panchina rossonera e ci riuscirà se arriverà in finale di Europa League e se manterrà il secondo posto, il suo nome è da depennare. Il Milan era la prima scelta di Conte, che in un solo colpo ha perso l'opzione Roma (dove rimarrà De Rossi) e ha quasi visto svanire proprio la pista Milan. Uno scenario che può favorire un nuovo assalto di De Laurentiis, anche perché all'estero rimane l'opzione Bayern Monaco, che però pare avere altre idee e punta su Xabi Alonso. Da seguire anche Gasperini, che non brilla per simpatia ma sta facendo grandi cose con l'Atalanta e Italiano se non rinnoverà con la Fiorentina. Infine, c'è sempre l'idea Roberto De Zerbi: se non dovesse arrivare la chiamata di una big straniera, ADL potrebbe provarci. Sul mercato, al netto dei milioni persi con il Mondiale e di quelli che probabilmente si perderanno con la mancata conquista della Champions League, il Napoli avrà a disposizione almeno 150 milioni che potrebbero anche essere di più per mettere mano alla squadra e rilanciare la sfida. In attesa di dirimere il rebus della panchina, De Laurentiis ha messo in agenda almeno 10-11 partenze e altri due-tre elementi si giocheranno la conferma in questo finale di stagione. Gli unici certi di restare, ad oggi, sono Gollini che verrà riscattato dall'Atalanta, Olivera, Di Lorenzo, Mazzocchi, Lobotka, Anguissa, Politano, ai quali si aggiungono Kvara, che rinnoverà e a meno di offerte indecenti rimarrà almeno per un'altra annata, così come sarà riscattato Traorè. A questi nomi si aggiunge Natan, che si spera possa rilanciarsi, mentre sono in corso valutazioni sul destino di Cajuste e Lindstrom. Lasceranno Napoli i vari Meret, Juan Jesus, Ostigard, Rui, Demme, Zielinski, Dendoncker, e con loro loro anche Raspadori e Simeone verranno messi sul mercato, aspettando ovviamente l'assegno da 130 milioni per Osimhen. Si aggiungerà a questo elenco Zerbin, che non ha trovato spazio a Monza. E' una rivoluzione totale o quasi quella all'orizzonte. In difesa arriveranno due nuovi centrali forti e in questo momento il Napoli è entrato nell'ordine di idee di prendere David Hancko del Feyenoord, centrale della Slovacchia ben conosciuto da Calzona e Hamsik. Valutazioni positive dello scouting, il Napoli lo aveva già seguito per il dopo-Kim e aveva poi mollato la presa. Hancko ora è un obiettivo concreto. Si valutano anche altri profili ma stavolta non si vuole replicare l'inutile casting della scorsa estate. Nel mirino c'è poi anche Riccardo Calafiori del Bologna, con il Napoli che prova ad anticipare Juventus e Milan e vorrebbe chiudere in tempi stretti se si arriverà all'intesa con il giocatore. Del nuovo Napoli faranno parte anche tre calciatori di proprietà dei partenopei e che rientreranno alla base: in porta Caprile è la grande scommessa e avrà Gollini come chioccia, ma torneranno per restare anche Gaetano, che si sta consacrando al Cagliari e Folorunsho, molto positivo in maglia Verona. Attenzione anche al quarto nome anche lui rientrante: è Coli Saco, giovane centrocampista che sta impressionando con l'Ancona e andrà in ritiro a Dimaro e si giocherà buone possibilità di entrare in rosa. I riflettori sono puntati anche e soprattutto sull'attacco, per il dopo Osimhen. I profili seguiti sono quelli di bomber che giocano all'estero, ad eccezione del grande obiettivo che gioca in Italia ed è Zirkzee del Bologna, obiettivo dichiarato sul quale il Napoli e adesso viene monitorata anche la situazione di Scamacca, che sta esplodendo con l'Atalanta. Per adesso è soltanto una idea ma l'ex Sassuolo e West Ham ha mezzi e qualità importanti, i partenopei lo apprezzano. Emanuele Cammaroto Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-16T22:57:00ZNAPOLI - Repulisti e rifondazione è la doppia parola d'ordine che scatterà fra tre mesi esatti in casa Napoli a conclusione della disastrosa stagione post-scudetto. Per certi versi si rivivrà la stessa rivoluzione che avvenne due estati fa e che poi portò proprio nell'annata più inattesa alla conquista dello scudetto. In tempi di delusione e scetticismo totale come questo è difficile pensare ad un bis però è anche vero che a volte la storia si ripete. Capitolo tecnico: Calzona proverà l'impresa del quarto o quinto posto ma ad oggi l'idea, in ogni caso, è quella di avviare un nuovo progetto con un altro allenatore. L'elenco dei papabili stavolta è ristretto e stanno uscendo dal gioco i primi pretendenti: su Farioli lo avevamo detto che non era una priorità e il suo Nizza è crollato da un paio di settimane a questa parte, quindi è da considerarsi fuori dai giochi. Palladino viene considerato anche inesperto ad alti livelli. E allora restano in corsa il grande sogno Antonio Conte, Stefano Pioli e poi Gianpiero Gasperini e Vincenzo Italiano. Pioli pare destinato a restare al Milan, sta blindando la panchina rossonera e ci riuscirà se arriverà in finale di Europa League e se manterrà il secondo posto, il suo nome è da depennare. Il Milan era la prima scelta di Conte, che in un solo colpo ha perso l'opzione Roma (dove rimarrà De Rossi) e ha quasi visto svanire proprio la pista Milan. Uno scenario che può favorire un nuovo assalto di De Laurentiis, anche perché all'estero rimane l'opzione Bayern Monaco, che però pare avere altre idee e punta su Xabi Alonso. Da seguire anche Gasperini, che non brilla per simpatia ma sta facendo grandi cose con l'Atalanta e Italiano se non rinnoverà con la Fiorentina. Infine, c'è sempre l'idea Roberto De Zerbi: se non dovesse arrivare la chiamata di una big straniera, ADL potrebbe provarci. Sul mercato, al netto dei milioni persi con il Mondiale e di quelli che probabilmente si perderanno con la mancata conquista della Champions League, il Napoli avrà a disposizione almeno 150 milioni che potrebbero anche essere di più per mettere mano alla squadra e rilanciare la sfida. In attesa di dirimere il rebus della panchina, De Laurentiis ha messo in agenda almeno 10-11 partenze e altri due-tre elementi si giocheranno la conferma in questo finale di stagione. Gli unici certi di restare, ad oggi, sono Gollini che verrà riscattato dall'Atalanta, Olivera, Di Lorenzo, Mazzocchi, Lobotka, Anguissa, Politano, ai quali si aggiungono Kvara, che rinnoverà e a meno di offerte indecenti rimarrà almeno per un'altra annata, così come sarà riscattato Traorè. A questi nomi si aggiunge Natan, che si spera possa rilanciarsi, mentre sono in corso valutazioni sul destino di Cajuste e Lindstrom. Lasceranno Napoli i vari Meret, Juan Jesus, Ostigard, Rui, Demme, Zielinski, Dendoncker, e con loro loro anche Raspadori e Simeone verranno messi sul mercato, aspettando ovviamente l'assegno da 130 milioni per Osimhen. Si aggiungerà a questo elenco Zerbin, che non ha trovato spazio a Monza. E' una rivoluzione totale o quasi quella all'orizzonte. In difesa arriveranno due nuovi centrali forti e in questo momento il Napoli è entrato nell'ordine di idee di prendere David Hancko del Feyenoord, centrale della Slovacchia ben conosciuto da Calzona e Hamsik. Valutazioni positive dello scouting, il Napoli lo aveva già seguito per il dopo-Kim e aveva poi mollato la presa. Hancko ora è un obiettivo concreto. Si valutano anche altri profili ma stavolta non si vuole replicare l'inutile casting della scorsa estate. Nel mirino c'è poi anche Riccardo Calafiori del Bologna, con il Napoli che prova ad anticipare Juventus e Milan e vorrebbe chiudere in tempi stretti se si arriverà all'intesa con il giocatore. Del nuovo Napoli faranno parte anche tre calciatori di proprietà dei partenopei e che rientreranno alla base: in porta Caprile è la grande scommessa e avrà Gollini come chioccia, ma torneranno per restare anche Gaetano, che si sta consacrando al Cagliari e Folorunsho, molto positivo in maglia Verona. Attenzione anche al quarto nome anche lui rientrante: è Coli Saco, giovane centrocampista che sta impressionando con l'Ancona e andrà in ritiro a Dimaro e si giocherà buone possibilità di entrare in rosa. I riflettori sono puntati anche e soprattutto sull'attacco, per il dopo Osimhen. I profili seguiti sono quelli di bomber che giocano all'estero, ad eccezione del grande obiettivo che gioca in Italia ed è Zirkzee del Bologna, obiettivo dichiarato sul quale il Napoli e adesso viene monitorata anche la situazione di Scamacca, che sta esplodendo con l'Atalanta. Per adesso è soltanto una idea ma l'ex Sassuolo e West Ham ha mezzi e qualità importanti, i partenopei lo apprezzano. Emanuele Cammaroto Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171390014ITALIA - Alex Meret, Di Lorenzo e Raspadori tra i convocati di Spalletti per le amichevoli con Venezuela ed Ecuador, novità Folorunsho Amichevoli con vista su EURO 2024 per la Nazionale, che trent’anni dopo USA ’94 e a 19 anni di distanza dall’ultima volta torna negli Stati Uniti per le sfide con Venezuela ed Ecuador. Due test probanti, i primi del 2024, con due nazionali sudamericane in piena corsa per il prossimo Mondiale: giovedì 21 marzo (ore 22 italiane, 17 locali – diretta su Rai 1) al DRV PNK Stadium di Fort Lauderdale, casa dell’Inter Miami, gli Azzurri affronteranno il Venezuela, mentre domenica 24 marzo (ore 21 italiane, 16 locali – diretta su Rai 1) se la vedranno con l’Ecuador alla Red Bull Arena, nell’area di New York, a Harrison in New Jersey. Sono 28 i calciatori convocati dal Ct Luciano Spalletti, tre dei quali alla prima chiamata con la Nazionale maggiore: si tratta del difensore del Torino Raoul Bellanova, del centrocampista del Verona Michael Folorunsho e dell’attaccante dell’Udinese Lorenzo Lucca. Tutti e tre erano stati già chiamati in occasione dei raduni dedicati ai calciatori di interesse nazionale, con Folorunsho che non aveva potuto rispondere alla convocazione a causa di una sindrome influenzale. NEGLI USA CON ITA AIRWAYS. Gli Azzurri si raduneranno nella serata di domenica 17 marzo a Roma e lunedì sosterranno la prima seduta di allenamento al CPO Giulio Onesti all’Acqua Acetosa. La partenza per Miami è fissata per martedì alle 10.20 a bordo di un Airbus A330neo ITA Airways, un aeromobile di nuova generazione leggero, silenzioso ed efficiente che vanta consumi di carburante ed emissioni di CO2 per posto offerto inferiori del 25% rispetto agli aerei di precedente generazione. Il volo durerà 11 ore e 45 minuti, con arrivo a Miami previsto alle 17.05 ora locale. L’ELENCO DEI CONVOCATI Portieri: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham); Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Torino), Alessandro Buongiorno (Torino), Andrea Cambiaso (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Giorgio Scalvini (Atalanta), Destiny Udogie (Udinese); Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Giacomo Bonaventura (Fiorentina), Michael Folorunsho (Verona) Davide Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal), Manuel Locatelli (Juventus), Lorenzo Pellegrini (Roma); Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Lorenzo Lucca (Udinese), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Mattia Zaccagni (Lazio), Nicolò Zaniolo (Aston Villa). ?????????????????? ???? La lista dei 2??8?? convocati del Ct Luciano #Spalletti per le amichevoli negli Stati Uniti contro Venezuela ed Ecuador ????#Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/MDmH4k36ft — Nazionale Italiana ???????? (@Azzurri) March 15, 20242024-03-28T22:59:09Z2024-03-15T17:50:00ZAmichevoli con vista su EURO 2024 per la Nazionale, che trent’anni dopo USA ’94 e a 19 anni di distanza dall’ultima volta torna negli Stati Uniti per le sfide con Venezuela ed Ecuador. Due test probanti, i primi del 2024, con due nazionali sudamericane in piena corsa per il prossimo Mondiale: giovedì 21 marzo (ore 22 italiane, 17 locali – diretta su Rai 1) al DRV PNK Stadium di Fort Lauderdale, casa dell’Inter Miami, gli Azzurri affronteranno il Venezuela, mentre domenica 24 marzo (ore 21 italiane, 16 locali – diretta su Rai 1) se la vedranno con l’Ecuador alla Red Bull Arena, nell’area di New York, a Harrison in New Jersey. Sono 28 i calciatori convocati dal Ct Luciano Spalletti, tre dei quali alla prima chiamata con la Nazionale maggiore: si tratta del difensore del Torino Raoul Bellanova, del centrocampista del Verona Michael Folorunsho e dell’attaccante dell’Udinese Lorenzo Lucca. Tutti e tre erano stati già chiamati in occasione dei raduni dedicati ai calciatori di interesse nazionale, con Folorunsho che non aveva potuto rispondere alla convocazione a causa di una sindrome influenzale. NEGLI USA CON ITA AIRWAYS. Gli Azzurri si raduneranno nella serata di domenica 17 marzo a Roma e lunedì sosterranno la prima seduta di allenamento al CPO Giulio Onesti all’Acqua Acetosa. La partenza per Miami è fissata per martedì alle 10.20 a bordo di un Airbus A330neo ITA Airways, un aeromobile di nuova generazione leggero, silenzioso ed efficiente che vanta consumi di carburante ed emissioni di CO2 per posto offerto inferiori del 25% rispetto agli aerei di precedente generazione. Il volo durerà 11 ore e 45 minuti, con arrivo a Miami previsto alle 17.05 ora locale. L’ELENCO DEI CONVOCATI Portieri: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham); Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Torino), Alessandro Buongiorno (Torino), Andrea Cambiaso (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Giorgio Scalvini (Atalanta), Destiny Udogie (Udinese); Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Giacomo Bonaventura (Fiorentina), Michael Folorunsho (Verona) Davide Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal), Manuel Locatelli (Juventus), Lorenzo Pellegrini (Roma); Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Lorenzo Lucca (Udinese), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Mattia Zaccagni (Lazio), Nicolò Zaniolo (Aston Villa). ?????????????????? ???? La lista dei 2??8?? convocati del Ct Luciano #Spalletti per le amichevoli negli Stati Uniti contro Venezuela ed Ecuador ????#Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/MDmH4k36ft — Nazionale Italiana ???????? (@Azzurri) March 15, 2024Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389924ALLENAMENTO - Napoli, lavoro personalizzato per Osimhen dopo un affaticamento muscolare accusato nel match contro il BarcellonaCASTEL VOLTURNO (CE)- Il Napoli si è allenato questa mattina all'SSCN Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match di San Siro contro l'Inter per la 29esima giornata di Serie A in programma domenica alle ore 20.45. La squadra si è allenata sul campo 1 iniziando la sessione con una fase di attivazione. Successivamente il gruppo è stato impegnato in lavoro tecnico tattico e partitina a campo ridotto. Osimhen ha svolto lavoro personalizzato in campo per un affaticamento muscolare accusato nel finale di gara a Barcellona.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-15T12:24:00ZCASTEL VOLTURNO (CE)- Il Napoli si è allenato questa mattina all'SSCN Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match di San Siro contro l'Inter per la 29esima giornata di Serie A in programma domenica alle ore 20.45. La squadra si è allenata sul campo 1 iniziando la sessione con una fase di attivazione. Successivamente il gruppo è stato impegnato in lavoro tecnico tattico e partitina a campo ridotto. Osimhen ha svolto lavoro personalizzato in campo per un affaticamento muscolare accusato nel finale di gara a Barcellona.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389867CDS - Napoli, Calzona si gioca il suo futuro sulla panchina azzurra in queste ultime 10 gare della stagioneNAPOLI - Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Francesco Calzona, allenatore del Napoli, si gioca il suo futuro sulla panchina azzurra in questa ultima parte di stagione: "Si gioca il futuro il Napoli e anche Calzona sulla panchina degli azzurri ad oggi ancora Campioni d'Italia. Perché passa tutto per le prossime partite di campionato, quello che resta al Napoli in questa stagione dopo essere stato già eliminato in Coppa Italia e ora anche dalla Champions. Dalla trasferta con l’Inter al Lecce, inizierà domenica un altro mini campionatoper il Napoli di Calzona che vuole restare e prendersi la conferma anche per la prossima stagione. La distanza ora è 7 punti dal 4° posto, ma ci si potrebbe qualificare anche con il quinto posto in campionato in base a quella che sarà alla fine la classifica Ranking. Intanto, restano 10 partite al Napoli e a Calzona per continuare insieme anche il prossimo anno. Il Napoli al momento è fuori da tutto, anche dalla Conference League, ma sono tutte li a 4 o 3 punti. Si inizierà con l'Inter capolista a San Siro domenica sera. Settanta giorni precisi, tondi tondi, in cui farà di tutto per rimodellare la delusione e i paradossi con un’opera che assumerebbe i contorni dell’impresa (per non scomodare i miracoli) e trasformarli in una specie di fuga per la vittoria. L’allenatore-c.t. potrà essere confermato con la conquista dell'Europa, la Champions, i segnali iniziali da quando è arrivato sembrano essere positivi e ADL ha già parlato di lui. Il suo futuro è legato dai risultati".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-15T07:30:00ZNAPOLI - Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Francesco Calzona, allenatore del Napoli, si gioca il suo futuro sulla panchina azzurra in questa ultima parte di stagione: "Si gioca il futuro il Napoli e anche Calzona sulla panchina degli azzurri ad oggi ancora Campioni d'Italia. Perché passa tutto per le prossime partite di campionato, quello che resta al Napoli in questa stagione dopo essere stato già eliminato in Coppa Italia e ora anche dalla Champions. Dalla trasferta con l’Inter al Lecce, inizierà domenica un altro mini campionatoper il Napoli di Calzona che vuole restare e prendersi la conferma anche per la prossima stagione. La distanza ora è 7 punti dal 4° posto, ma ci si potrebbe qualificare anche con il quinto posto in campionato in base a quella che sarà alla fine la classifica Ranking. Intanto, restano 10 partite al Napoli e a Calzona per continuare insieme anche il prossimo anno. Il Napoli al momento è fuori da tutto, anche dalla Conference League, ma sono tutte li a 4 o 3 punti. Si inizierà con l'Inter capolista a San Siro domenica sera. Settanta giorni precisi, tondi tondi, in cui farà di tutto per rimodellare la delusione e i paradossi con un’opera che assumerebbe i contorni dell’impresa (per non scomodare i miracoli) e trasformarli in una specie di fuga per la vittoria. L’allenatore-c.t. potrà essere confermato con la conquista dell'Europa, la Champions, i segnali iniziali da quando è arrivato sembrano essere positivi e ADL ha già parlato di lui. Il suo futuro è legato dai risultati".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389557MISTER Z - Napoli, nudi alla meta?NAPOLI - Che dire? Che per ricordare un’annata peggiore di questa dobbiamo fare un grande sforzo di memoria? Che la Società non ne ha indovinata una, a partire dall’allenatore scelto a luglio, per continuare con l’individuazione di chi lo ha poi sostituito, per finire al Direttore Sportivo al quale sarebbe stata affidata la campagna di compravendita? E vogliamo parlare della mancata sostituzione di Kim e della conseguente promozione a titolare di Juan Jesus? E del benservito dato senza alcun giustificato motivo a Lozano? E dell’allontanamento di Gaetano, sostituito da Dendoncker che non ha praticamente mai messo piede sul prato del ‘Maradona’? Oppure vogliamo parlare dell’ostracismo praticato nei confronti di Demme, ‘reo’ di non aver accettato trasferimenti che avrebbero costituito per lui un vero e proprio bagno di sangue dal punto di vista economico? O forse vogliamo discutere delle continue prese di posizione contro i potentati del calcio nazionale e internazionale, tanto per farseli amici? O di quelle contro le tv commerciali, finanziatrici dell’intero movimento del calcio, senza che se ne riescano a capire i motivi? Dando le risposte a tutte queste domande si capisce perché il Napoli abbia fatto la fine che ha fatto. E’ vero, quel tal Makkelie non ha visto il rigore e (quel che è peggio) il Var non l’ha mandato a viva forza al video a controllare il fallo che aveva subito Osimhen. Forse, e sottolineo forse vista la mancanza in squadra di un rigorista (e anche di qualcuno che sappia calciare le punizioni dal limite), sarebbe arrivato il pareggio. Ma non vi è certezza alcuna che il Napoli sarebbe stato poi in grado di resistere allo scontato rush finale del Barcellona. In fondo era scritto che sarebbe andata a finire così. La difesa è un colabrodo, fa acqua da tutte le parti. E non sono per niente convinto che da ora e fino alla fine del campionato la situazione, con il lavoro di Calzona, possa migliorare. Non vedo l’ora che arrivi il mese di maggio e che venga messa la parola fine a questo strazio. Ci eravamo tutti illusi che la straordinaria performance dello scorso anno avesse aperto un ciclo destinato a durare a lungo, durante il quale il Napoli avrebbe conquistato trofei a raffica, continuando a esaltare i propri tifosi. E’ finita invece nel peggiore dei modi. Speriamo soltanto che chi di dovere abbia in estate la forza, la lucidità, il coraggio e… il capitale necessario per ricominciare tutto daccapo. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-14T22:57:00ZNAPOLI - Che dire? Che per ricordare un’annata peggiore di questa dobbiamo fare un grande sforzo di memoria? Che la Società non ne ha indovinata una, a partire dall’allenatore scelto a luglio, per continuare con l’individuazione di chi lo ha poi sostituito, per finire al Direttore Sportivo al quale sarebbe stata affidata la campagna di compravendita? E vogliamo parlare della mancata sostituzione di Kim e della conseguente promozione a titolare di Juan Jesus? E del benservito dato senza alcun giustificato motivo a Lozano? E dell’allontanamento di Gaetano, sostituito da Dendoncker che non ha praticamente mai messo piede sul prato del ‘Maradona’? Oppure vogliamo parlare dell’ostracismo praticato nei confronti di Demme, ‘reo’ di non aver accettato trasferimenti che avrebbero costituito per lui un vero e proprio bagno di sangue dal punto di vista economico? O forse vogliamo discutere delle continue prese di posizione contro i potentati del calcio nazionale e internazionale, tanto per farseli amici? O di quelle contro le tv commerciali, finanziatrici dell’intero movimento del calcio, senza che se ne riescano a capire i motivi? Dando le risposte a tutte queste domande si capisce perché il Napoli abbia fatto la fine che ha fatto. E’ vero, quel tal Makkelie non ha visto il rigore e (quel che è peggio) il Var non l’ha mandato a viva forza al video a controllare il fallo che aveva subito Osimhen. Forse, e sottolineo forse vista la mancanza in squadra di un rigorista (e anche di qualcuno che sappia calciare le punizioni dal limite), sarebbe arrivato il pareggio. Ma non vi è certezza alcuna che il Napoli sarebbe stato poi in grado di resistere allo scontato rush finale del Barcellona. In fondo era scritto che sarebbe andata a finire così. La difesa è un colabrodo, fa acqua da tutte le parti. E non sono per niente convinto che da ora e fino alla fine del campionato la situazione, con il lavoro di Calzona, possa migliorare. Non vedo l’ora che arrivi il mese di maggio e che venga messa la parola fine a questo strazio. Ci eravamo tutti illusi che la straordinaria performance dello scorso anno avesse aperto un ciclo destinato a durare a lungo, durante il quale il Napoli avrebbe conquistato trofei a raffica, continuando a esaltare i propri tifosi. E’ finita invece nel peggiore dei modi. Speriamo soltanto che chi di dovere abbia in estate la forza, la lucidità, il coraggio e… il capitale necessario per ricominciare tutto daccapo. Mario Zaccaria Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389381L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, che vuoi fare da grande?"NAPOLI - Napoli fuori dalla Champions e dal Mondiale per Club. La sentenza è dura come un pugno dritto allo stomaco, per cui senza troppi giri di parole viene da chiedersi cosa voglia fare questa squadra da qui al termine della stagione. Dopo aver cambiato tre allenatori, si spera in un sussulto d'orgoglio, provando ad onorare quel tricolore cucito ancora sulle maglieper l'ultima manciata di gare. Anche perchè non c'è molto da salvare in quest'annata post scudetto, basti pensare ai 31 punti di ritardo che separano gli azzurri dall'Inter, prossima avversaria in campionato. Cosa vuol fare da grande questo Napoli? Bella domanda. Di sicuro, per decollare positivamente occorre un progetto tecnico, con un allenatore ed uno staff affiatato, con idee di gioco ben precise, in perfetta sintonia con il direttore sportivo e, perchè no, anche con un direttore generale. Dopodichè, ringraziando sentitamente coloro i quali hanno vinto lo scudetto e sono apparsi letteralmente svuotatisia nell'anima che nel lavoro quotidiano, diventa sempre più opportuno procedere ad un reset. Via gli scontenti, dentro gli entusiasti, coloro i quali sognano di poter vincere, lottando centimetro dopo centimetroper la maglia azzurra ed i propri tifosi. Già proprio loro, i supporters, l'unico punto fermo di Partenope, quelli che soffrono per ogni gol sbagliato e sono sempre lì, sul pezzo, pronti a seguire e sostenere i propri colori "al di là del risultato". Ciò che conta è sudare la maglia, solo così si guadagna la stima e il rispetto della gente. Detto questo, se pure si vuole ammettere che a Barcellona c'era un rigore netto su Osimhen, che Di Lorenzo e Lindstrom hanno avuto occasioni ghiotte per riequilibrare le sorti dell'incontro, che manca un rosso a Christensen, io personalmente non riesco a spiegarmi ancora i primi 20 minuti del Napoli. Resta del tutto inconcepibile aver concesso campo aperto ai giovanotti blaugrana (tecnicamente fortissimi, tra l'altro, e per nulla scarsi come molti sostengono), con un centrocampo assente, una difesa sempre più orfana di un leader vero ed un portiere che (seppur con la buona volontà) non riesce a compiere il miracolo che si chiede all'ultimo baluardo(ma non è questo l'unico problema). Se poi gli esterni d'attacco non rientrano, con Kvara e Osimhen che non riescono a pungere, ecco che il gol di Rrahmani va consegnato ai posteri come l'unico sussulto positivo di una ordinaria serata da dimenticare. Ormai i giochi sono fatti, restal'ultima speranzella di conquistare un posto in Champions nel caso in cui Bologna, Roma ed Atalanta (ma anche Fiorentina e Lazio) dovessero presentare qualche battuta d'arresto. Per riuscire in questa magra consolazione, che inizia ad assumere però i contorni dell'impresa (quasi) impossibile (sempre principalmente per demeriti del Napoli), la soluzione potrebbe essere lasciare squadra e tecnico a confrontarsi da soli sui campi e nelle stanze di Castel Volturno, con ADL, i cui nervi sono già platealmente saltati varie volte negli ultimi mesi, unicamente concentrato a studiare per conto proprio la rifondazione. Solo così si può tornare a sorridere un pò. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-13T22:55:00ZNAPOLI - Napoli fuori dalla Champions e dal Mondiale per Club. La sentenza è dura come un pugno dritto allo stomaco, per cui senza troppi giri di parole viene da chiedersi cosa voglia fare questa squadra da qui al termine della stagione. Dopo aver cambiato tre allenatori, si spera in un sussulto d'orgoglio, provando ad onorare quel tricolore cucito ancora sulle maglieper l'ultima manciata di gare. Anche perchè non c'è molto da salvare in quest'annata post scudetto, basti pensare ai 31 punti di ritardo che separano gli azzurri dall'Inter, prossima avversaria in campionato. Cosa vuol fare da grande questo Napoli? Bella domanda. Di sicuro, per decollare positivamente occorre un progetto tecnico, con un allenatore ed uno staff affiatato, con idee di gioco ben precise, in perfetta sintonia con il direttore sportivo e, perchè no, anche con un direttore generale. Dopodichè, ringraziando sentitamente coloro i quali hanno vinto lo scudetto e sono apparsi letteralmente svuotatisia nell'anima che nel lavoro quotidiano, diventa sempre più opportuno procedere ad un reset. Via gli scontenti, dentro gli entusiasti, coloro i quali sognano di poter vincere, lottando centimetro dopo centimetroper la maglia azzurra ed i propri tifosi. Già proprio loro, i supporters, l'unico punto fermo di Partenope, quelli che soffrono per ogni gol sbagliato e sono sempre lì, sul pezzo, pronti a seguire e sostenere i propri colori "al di là del risultato". Ciò che conta è sudare la maglia, solo così si guadagna la stima e il rispetto della gente. Detto questo, se pure si vuole ammettere che a Barcellona c'era un rigore netto su Osimhen, che Di Lorenzo e Lindstrom hanno avuto occasioni ghiotte per riequilibrare le sorti dell'incontro, che manca un rosso a Christensen, io personalmente non riesco a spiegarmi ancora i primi 20 minuti del Napoli. Resta del tutto inconcepibile aver concesso campo aperto ai giovanotti blaugrana (tecnicamente fortissimi, tra l'altro, e per nulla scarsi come molti sostengono), con un centrocampo assente, una difesa sempre più orfana di un leader vero ed un portiere che (seppur con la buona volontà) non riesce a compiere il miracolo che si chiede all'ultimo baluardo(ma non è questo l'unico problema). Se poi gli esterni d'attacco non rientrano, con Kvara e Osimhen che non riescono a pungere, ecco che il gol di Rrahmani va consegnato ai posteri come l'unico sussulto positivo di una ordinaria serata da dimenticare. Ormai i giochi sono fatti, restal'ultima speranzella di conquistare un posto in Champions nel caso in cui Bologna, Roma ed Atalanta (ma anche Fiorentina e Lazio) dovessero presentare qualche battuta d'arresto. Per riuscire in questa magra consolazione, che inizia ad assumere però i contorni dell'impresa (quasi) impossibile (sempre principalmente per demeriti del Napoli), la soluzione potrebbe essere lasciare squadra e tecnico a confrontarsi da soli sui campi e nelle stanze di Castel Volturno, con ADL, i cui nervi sono già platealmente saltati varie volte negli ultimi mesi, unicamente concentrato a studiare per conto proprio la rifondazione. Solo così si può tornare a sorridere un pò. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389348PRESS CONFERENCE - Napoli, Calzona: "Abbiamo tenuto testa al Barcellona, ma bisogna migliorare la fase difensiva e la tattica, manca un rigore su Osimhen, dobbiamo lavorare e avere il tempo di farlo"BARCELLONA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dobbiamo lavorare e avere il tempo per farlo. E' chiaro che questo è un difetto, anche grosso, ma le distanze le abbiamo perse a tratti, non per tutto l'arco della partita. L'errore chiave sono state le troppe palle perse, poi siamo riusciti a aggiustare alcune cose soprattutto nel secondo tempo. Oltre al rigore che non è stato concesso, abbiamo avuto anche una grande opportunità con Lindstrom, ma in generale abbiamo concesso troppo al Barcellona. I gol che sono mancati in attacco? Non mi preoccupano. Questi ragazzi trovano sempre la via per fare gol, ma dobbiamo aggiustare la fase difensiva preventiva perché come pressing siamo riusciti anche a recuperare palla nella metà campo del Barcellona. Non è un problema di linea difensiva, ma di squadra e siamo riusciti a pressare solo a intermittenza, è uno degli aspetti che dobbiamo migliorare. Cosa resta a questo Napoli? La matematica non ci condanna per la qualificazione in Champions League, dobbiamo fare punti e cullare questo sogno di fare cose importanti, vincere le partite e fare buone prestazioni. Se ho rimpianti?Ci sta di perdere a Barcellona, ma a tratti abbiamo sbagliato troppo e questo non mi piace. Siamo delusi, ma il calcio è questo e dobbiamo ripartire perché ci aspetta una partita importante a Milano. Se c'era rigore su Osimhen?L'ho rivisto e secondo anche le tv italiane sembra fosse rigore, l'hanno detto tutti. Mi sarebbe piaciuto un minimo di attenzione in più su questo episodio. Sono felice perché abbiamo tenuto testa al Barcellona, ma dovevamo fare meglio varie cose. I cambi fatti? Volevo alzare la pressione e ho messo dentro gente da cui mi aspettavo proprio questo. Magari non è andata benissimo, ma io ho un parco giocatori che devo sfruttare in tutti i modi e per competere contro queste squadre va allungato il minutaggio di tutti. In mezzo al campo, numericamente, siamo limitati. E' chiaro che tutti hanno caratteristiche diverse e a volte può essere un bene, altre un male. Lobotka e Anguissa sono certezze e provo a tenerli sempre in campo, ma come detto bisogna allungare il minutaggio dei ragazzi e del nostro possesso palla. Le nostre stelle non hanno brillato? Ho visto impegno da parte di tutti in realtà, sicuramente ci sono stati errori tattici pagati cari contro una squadra forte. C'è delusione, ma ho detto ai ragazzi che abbiamo ancora un po' di partite da giocare. Siamo abbastanza indietro, ma c'è speranza".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T23:09:00ZBARCELLONA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dobbiamo lavorare e avere il tempo per farlo. E' chiaro che questo è un difetto, anche grosso, ma le distanze le abbiamo perse a tratti, non per tutto l'arco della partita. L'errore chiave sono state le troppe palle perse, poi siamo riusciti a aggiustare alcune cose soprattutto nel secondo tempo. Oltre al rigore che non è stato concesso, abbiamo avuto anche una grande opportunità con Lindstrom, ma in generale abbiamo concesso troppo al Barcellona. I gol che sono mancati in attacco? Non mi preoccupano. Questi ragazzi trovano sempre la via per fare gol, ma dobbiamo aggiustare la fase difensiva preventiva perché come pressing siamo riusciti anche a recuperare palla nella metà campo del Barcellona. Non è un problema di linea difensiva, ma di squadra e siamo riusciti a pressare solo a intermittenza, è uno degli aspetti che dobbiamo migliorare. Cosa resta a questo Napoli? La matematica non ci condanna per la qualificazione in Champions League, dobbiamo fare punti e cullare questo sogno di fare cose importanti, vincere le partite e fare buone prestazioni. Se ho rimpianti?Ci sta di perdere a Barcellona, ma a tratti abbiamo sbagliato troppo e questo non mi piace. Siamo delusi, ma il calcio è questo e dobbiamo ripartire perché ci aspetta una partita importante a Milano. Se c'era rigore su Osimhen?L'ho rivisto e secondo anche le tv italiane sembra fosse rigore, l'hanno detto tutti. Mi sarebbe piaciuto un minimo di attenzione in più su questo episodio. Sono felice perché abbiamo tenuto testa al Barcellona, ma dovevamo fare meglio varie cose. I cambi fatti? Volevo alzare la pressione e ho messo dentro gente da cui mi aspettavo proprio questo. Magari non è andata benissimo, ma io ho un parco giocatori che devo sfruttare in tutti i modi e per competere contro queste squadre va allungato il minutaggio di tutti. In mezzo al campo, numericamente, siamo limitati. E' chiaro che tutti hanno caratteristiche diverse e a volte può essere un bene, altre un male. Lobotka e Anguissa sono certezze e provo a tenerli sempre in campo, ma come detto bisogna allungare il minutaggio dei ragazzi e del nostro possesso palla. Le nostre stelle non hanno brillato? Ho visto impegno da parte di tutti in realtà, sicuramente ci sono stati errori tattici pagati cari contro una squadra forte. C'è delusione, ma ho detto ai ragazzi che abbiamo ancora un po' di partite da giocare. Siamo abbastanza indietro, ma c'è speranza".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389352PRESS CONFERENCE - Barcellona, Xavi: "Siamo stati migliori del Napoli, sia all'andata che al ritorno, serve calma attorno a questo ambiente"BARCELLONA - Xavi, allenatore del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Napoli in Champions League. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine":"Fermin era molto stanco e la partita non ha avuto molte pause. Noi abbiamo cercato di prendere il controllo dell'azione, cercando di saltare Anguissa o Traorè. Poi, quando hanno previsto i movimenti di Fermin, ho cambiato mettendo Oriol e Sergi Roberto. Credo che questa sia stata una delle migliori partite della stagione per il Barcellona e siamo tra le 8 migliori squadre della Champions. Possiamo essere orgogliosi di noi. E' un giorno importante per il Barcellona. I giocatori ricevono troppa pressione, sembrava che stessimo giocando tra "la vita e la morte" invece dobbiamo stare tranquilli. Alcuni hanno addirittura detto che eravamo dei pagliacci di questa competizione. Bisogna avere calma. E ora? Dopo questa partita siamo ancora dei pagliacci? Non vinceremo la Champions stasera e bisogna avere calma. La pressione è su di me, non sui miei calciatori. Ho detto ai miei che dovevano solo scendere in campo e meritare la qualificazione rispetto al Napoli e lo hanno fatto, adesso aspettiamo il prossimo sorteggio con entusiasmo. Molti tifosi mi hanno chiesto di rimanere? Siamo ai quarti di finale, se avessimo perso avreste detto che dovevo andare via. Ci vuole calma! Ora pensiamo all'Atletico Madrid. La partita di Sergi Roberto e Oriol Romeu? Ci hanno dato moltissimo, sia in attacco, che in difesa, sono stati ottimi ingressi. Sono contento, non abbiamo utilizzato Sergi Roberto perché aveva dei disturbi ma per me è un giocatore importantissimo che capisce perfettamente come vogliamo giocare. Il Napoli è una grandissima squadra e sono felice che siamo riusciti a dimostrare il nostro valore e di essere ancora vivi in questa competizione. Sono felice. Abbiamo giocato molto bene, è stata una delle nostre migliori partite e anche in questo modo gli azzurri potevano segnare il 2-2, questo è il calcio. Abbiamo generato molte palle da gol ma eravamo sempre in bilico. Il rigore non concesso a Osimhen? Non l'ho visto sinceramente, la sintesi per me è che siamo stati migliori sia all'andata, che al ritorno. I nostri giovani? Siamo felici del lavoro che stiamo facendo con i nostri Primavera. Chi non vorrei ai quarti? Vedremo tutti insieme il sorteggio, tutte le squadre sono forti e non ci aspettiamo nulla di particolare. Il prossimo anno mi godrò questi momenti da tifoso. Cubarsi? Mi ha dato tranquillità e questa è una cosa che apprezzo molto. Il Napoli ha spinto per 90 minuti, ma il 17enne non si è scomposto e ha buon senso. Abbiamo migliorato molto nella fase difensiva e siamo orgogliosi del risultato. E' stata una notte magica anche perché abbiamo migliorato il nostro gioco, stiamo gareggiando bene in Europa e non solo. Contro il Napoli abbiamo dimostrato la nostra superiorità e ora è il momento di lavorare e affrontare tutto con il massimo entusiasmo. Siamo a 5 partite dalla finale di Champions League? Non mi chiedete di restare! La risposta è sempre la stessa, non cambia nulla. Cosa ha fatto la differenza a favore del Barcellona? Probabilmente in difesa, abbiamo dovuto mostrare la nostra personalità, il Napoli è una grande squadre e ha avuto una grande possibilità con Lindstrom di pareggiare".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T23:08:00ZBARCELLONA - Xavi, allenatore del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Napoli in Champions League. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine":"Fermin era molto stanco e la partita non ha avuto molte pause. Noi abbiamo cercato di prendere il controllo dell'azione, cercando di saltare Anguissa o Traorè. Poi, quando hanno previsto i movimenti di Fermin, ho cambiato mettendo Oriol e Sergi Roberto. Credo che questa sia stata una delle migliori partite della stagione per il Barcellona e siamo tra le 8 migliori squadre della Champions. Possiamo essere orgogliosi di noi. E' un giorno importante per il Barcellona. I giocatori ricevono troppa pressione, sembrava che stessimo giocando tra "la vita e la morte" invece dobbiamo stare tranquilli. Alcuni hanno addirittura detto che eravamo dei pagliacci di questa competizione. Bisogna avere calma. E ora? Dopo questa partita siamo ancora dei pagliacci? Non vinceremo la Champions stasera e bisogna avere calma. La pressione è su di me, non sui miei calciatori. Ho detto ai miei che dovevano solo scendere in campo e meritare la qualificazione rispetto al Napoli e lo hanno fatto, adesso aspettiamo il prossimo sorteggio con entusiasmo. Molti tifosi mi hanno chiesto di rimanere? Siamo ai quarti di finale, se avessimo perso avreste detto che dovevo andare via. Ci vuole calma! Ora pensiamo all'Atletico Madrid. La partita di Sergi Roberto e Oriol Romeu? Ci hanno dato moltissimo, sia in attacco, che in difesa, sono stati ottimi ingressi. Sono contento, non abbiamo utilizzato Sergi Roberto perché aveva dei disturbi ma per me è un giocatore importantissimo che capisce perfettamente come vogliamo giocare. Il Napoli è una grandissima squadra e sono felice che siamo riusciti a dimostrare il nostro valore e di essere ancora vivi in questa competizione. Sono felice. Abbiamo giocato molto bene, è stata una delle nostre migliori partite e anche in questo modo gli azzurri potevano segnare il 2-2, questo è il calcio. Abbiamo generato molte palle da gol ma eravamo sempre in bilico. Il rigore non concesso a Osimhen? Non l'ho visto sinceramente, la sintesi per me è che siamo stati migliori sia all'andata, che al ritorno. I nostri giovani? Siamo felici del lavoro che stiamo facendo con i nostri Primavera. Chi non vorrei ai quarti? Vedremo tutti insieme il sorteggio, tutte le squadre sono forti e non ci aspettiamo nulla di particolare. Il prossimo anno mi godrò questi momenti da tifoso. Cubarsi? Mi ha dato tranquillità e questa è una cosa che apprezzo molto. Il Napoli ha spinto per 90 minuti, ma il 17enne non si è scomposto e ha buon senso. Abbiamo migliorato molto nella fase difensiva e siamo orgogliosi del risultato. E' stata una notte magica anche perché abbiamo migliorato il nostro gioco, stiamo gareggiando bene in Europa e non solo. Contro il Napoli abbiamo dimostrato la nostra superiorità e ora è il momento di lavorare e affrontare tutto con il massimo entusiasmo. Siamo a 5 partite dalla finale di Champions League? Non mi chiedete di restare! La risposta è sempre la stessa, non cambia nulla. Cosa ha fatto la differenza a favore del Barcellona? Probabilmente in difesa, abbiamo dovuto mostrare la nostra personalità, il Napoli è una grande squadre e ha avuto una grande possibilità con Lindstrom di pareggiare".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389341SKY - Napoli, Calzona: "Abbiamo concesso troppo al Barcellona, demerito nostro, ora testa al campionato, devo cercare di fare bene con questi ragazzi"BARCELLONA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la sconfitta in Champions contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Abbiamo concesso troppo al Barcellona, per demerito nostro, abbiamo perso troppi palloni, siamo stati male in campo, siamo stati larghi, con queste squadre non te lo puoi permettere. E' stata una partita a fase alterne, c'i sono stati momenti n cui abbiamo anche fatto benino e rischiato il pareggio, poi in altri non abbiamo fatto bene, se perdi partite così qualcosa non ha funzionato, quello che mi dispiace è che eravamo preparati ad un avversario difficile, sapevamo di non dover concedere più di tanto e invece l'abbiamo concesso, sbagliando tanti passaggi facili. Rigore non concesso? Mi sembrava rigore netto, non capisco perchè a questi livelli il Var non si prenda il tempo sufficiente per prendere una decisione, velocemente hanno deciso che non c'era niente e mi dispiace perchè poteva cambiare le sorti della partita. Di solito quando hai la palla, parlo di fase difensiva preventiva che oggi non abbiamo fatto perchè eravamo sparsi per il campo ed è una cosa che non mi piace, ogni volta che perdevamo palla partivano a campo aperto e su questo dobbiamo lavorare tanto, è una cosa da mettere a posto nel minor tempo possibile. Quando Lobotka esce in rpessioen dobbiamo tenere le mezzali in copertura, con le mezzali altissime è un movimento sbagliato, è un probema di questo genere, quando il play va in pressione le mezzali sono sopra la palla e non va bene. Non rischiamo il passaggio, cerchiamo il passaggio molto più sicuro, anche oggi in riusnione tecnica ho spinto sul fatto di rischiare la palla, è un aspetto che va migliorato, ci stiamo lavorando in allenamento, lo fanno troppo poco, dovremmo rischiare di più ilpassaggio. Le volte che Osimhen è andato in fuorigioco spesso non è stata colpa sua. Abbiamo il campionato, ci sono tante partite, dobbiamo cullare questo sogno di riagganciare le squadre che abbiamo davanti a noi, è difficile, ma la matematica non ci condanna e la dobbiamo fare. Devo cercare di fare bene con questi ragazzi che mi stanno dando tanto e si stanno impegnando, un psassettino avanti lo hanno già fatto".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T22:34:00ZBARCELLONA - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la sconfitta in Champions contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Abbiamo concesso troppo al Barcellona, per demerito nostro, abbiamo perso troppi palloni, siamo stati male in campo, siamo stati larghi, con queste squadre non te lo puoi permettere. E' stata una partita a fase alterne, c'i sono stati momenti n cui abbiamo anche fatto benino e rischiato il pareggio, poi in altri non abbiamo fatto bene, se perdi partite così qualcosa non ha funzionato, quello che mi dispiace è che eravamo preparati ad un avversario difficile, sapevamo di non dover concedere più di tanto e invece l'abbiamo concesso, sbagliando tanti passaggi facili. Rigore non concesso? Mi sembrava rigore netto, non capisco perchè a questi livelli il Var non si prenda il tempo sufficiente per prendere una decisione, velocemente hanno deciso che non c'era niente e mi dispiace perchè poteva cambiare le sorti della partita. Di solito quando hai la palla, parlo di fase difensiva preventiva che oggi non abbiamo fatto perchè eravamo sparsi per il campo ed è una cosa che non mi piace, ogni volta che perdevamo palla partivano a campo aperto e su questo dobbiamo lavorare tanto, è una cosa da mettere a posto nel minor tempo possibile. Quando Lobotka esce in rpessioen dobbiamo tenere le mezzali in copertura, con le mezzali altissime è un movimento sbagliato, è un probema di questo genere, quando il play va in pressione le mezzali sono sopra la palla e non va bene. Non rischiamo il passaggio, cerchiamo il passaggio molto più sicuro, anche oggi in riusnione tecnica ho spinto sul fatto di rischiare la palla, è un aspetto che va migliorato, ci stiamo lavorando in allenamento, lo fanno troppo poco, dovremmo rischiare di più ilpassaggio. Le volte che Osimhen è andato in fuorigioco spesso non è stata colpa sua. Abbiamo il campionato, ci sono tante partite, dobbiamo cullare questo sogno di riagganciare le squadre che abbiamo davanti a noi, è difficile, ma la matematica non ci condanna e la dobbiamo fare. Devo cercare di fare bene con questi ragazzi che mi stanno dando tanto e si stanno impegnando, un psassettino avanti lo hanno già fatto".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389343SKY - Napoli, Lobotka: "Abbiamo dato il massimo, ora testa al campionato"BARCELLONA - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la sconfitta in Champions contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "I primi 15 minuti non sono stati positivi, abbiamo perso tanti palloni facili, poi il Barcellona con la qualità che ha, se concedi occasioni del genere, è stato un inizio difficile. Poi abbiamo iniziato a giocare il nostro calcio, abbiamo pressato meglio, se hai occasioni devi fare almeno due-3 gol. Sicuramente ora testa al campionato, ma abbiamo la sensazione di avere le qualità per poter andare avanti in Champions, ma serve anche un pizzico di fortuna contro il Barcellona, penso che tutti abbiano dato il massimo, abbiamo fatto il meglio di quello che potevamo, ora testa al campionato e cercare di vincere quante più partite. Episodio con Osimhen in area di rigore? A caldo pensavo fosse rigore, l'arbitro ha detto che non lo era, è difficile dire, sono contatti che in alcuni casi vengono fischiati, in altri no, forse è meglio non dire nulla".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T22:33:00ZBARCELLONA - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la sconfitta in Champions contro il Barcellona. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "I primi 15 minuti non sono stati positivi, abbiamo perso tanti palloni facili, poi il Barcellona con la qualità che ha, se concedi occasioni del genere, è stato un inizio difficile. Poi abbiamo iniziato a giocare il nostro calcio, abbiamo pressato meglio, se hai occasioni devi fare almeno due-3 gol. Sicuramente ora testa al campionato, ma abbiamo la sensazione di avere le qualità per poter andare avanti in Champions, ma serve anche un pizzico di fortuna contro il Barcellona, penso che tutti abbiano dato il massimo, abbiamo fatto il meglio di quello che potevamo, ora testa al campionato e cercare di vincere quante più partite. Episodio con Osimhen in area di rigore? A caldo pensavo fosse rigore, l'arbitro ha detto che non lo era, è difficile dire, sono contatti che in alcuni casi vengono fischiati, in altri no, forse è meglio non dire nulla".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389338SKY - Barcellona, Cancelo: "Il Napoli ha calciatori forti, abbiamo vinto con merito, è la strada da seguire"BARCELLONA - Joao Cancelo, esterno del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la vittoria contro il Napoli in Champions e l'approdo ai quarti di finale. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "E' tornato il Barcellona? Penso di sì, abbiamo fatto tutti una grande partita, ho compagni straordinari è straordinaria la gente che è venuta alla stadio, questo è il cammino da seguire. Il Napoli ha giocatori tecnicamente fortissimi, non stanno facendo una grande stagione ma hanno vinto lo scudetto, hanno giocatori fortissimi come Lobotka, Kvara, Traorè, è una squadra difficile da fermare ma abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo corso molto e vinto meritatamente. Pensiamo al sorteggio, sono le 8 migliori squadre di Europa, il Barcellona sta dove merita. Sto migliorando dopo l'infortunio che ho avuto al ginocchio, ma poco a poco sto tornando".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T22:20:00ZBARCELLONA - Joao Cancelo, esterno del Barcellona, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky dopo la vittoria contro il Napoli in Champions e l'approdo ai quarti di finale. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "E' tornato il Barcellona? Penso di sì, abbiamo fatto tutti una grande partita, ho compagni straordinari è straordinaria la gente che è venuta alla stadio, questo è il cammino da seguire. Il Napoli ha giocatori tecnicamente fortissimi, non stanno facendo una grande stagione ma hanno vinto lo scudetto, hanno giocatori fortissimi come Lobotka, Kvara, Traorè, è una squadra difficile da fermare ma abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo corso molto e vinto meritatamente. Pensiamo al sorteggio, sono le 8 migliori squadre di Europa, il Barcellona sta dove merita. Sto migliorando dopo l'infortunio che ho avuto al ginocchio, ma poco a poco sto tornando".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171373622DIRETTA ONLINE - Champions, Barcellona-Napoli 3-1: live report, formazioni e dettagliBARCELLONA - Barcellona-Napoli (3-1), ritorno degli Ottavi di finale di Champions League. Ecco report, formazioni, statistiche, precedenti, dettagli, cronaca e curiosità.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-12T21:53:00ZBARCELLONA - Barcellona-Napoli (3-1), ritorno degli Ottavi di finale di Champions League. Ecco report, formazioni, statistiche, precedenti, dettagli, cronaca e curiosità.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171389024VIDEO CONFERENCE - Champions, Napoli, Calzona: "Partita dell'anno, possiamo recuperare anche in campionato", Politano: "Motivati!"BARCELLONA - L'allenatore Francesco Calzona e l'attaccante Matteo Politano hanno parlato in Press Conference alla vigilia della sfida di Champions tra Barcellona e Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine". Francesco Calzona, allenatore del Napoli: "Mi piacciono tantissimo i calciatori del Barcellona, ma sono felice di allenare i miei. Il nuovo Messi? Puo' diventare un top player, ha grandi qualità. Contro il Torino e' mancata solo la vittoria. Kvara ha giocato benissimo. Io sono contento perche' siamo migliorati tantissimo. La partita col Barcellona e' la partita dell'anno. In campionato possiamo recuperare ancora tanto e migliorare la nostra posizione. Passare il turno significherebbe tanto anche in termini di entusiasmo. Siamo forti, dobbiamo giocare alla pari, su qualsiasi campo. Una partita del genere si carica da sola, l'ha detto pure Politano. Difendiamo in avanti, e' merito dei ragazzi che si sono messi a disposizione e in tre settimane hanno fatto passi in avanti da gigante. Il percorso non e' finito, abbiamo ancora tanto da fare per diventare come vorrei. Dobbiamo essere squadra per 120 minuti. Sono contento di dove siamo arrivati, ma non basta. Solo migliorando possiamo arrivare dove speriamo. Lobotka ho la fortuna di allenarlo anche con la Nazionale slovacca. E' un anno e mezzo che lo alleno, ha sempre avuto un rendimento altissimo, e' una certezza, sono felicissimo di allenarlo. De Jong e' un giocatore che mi entusiasma, ha tecnica, e' forte, e' vero che manca al Barcellona ma hanno una rosa ampia e troveranno le giuste misure". Matteo Politano, attaccante del Napoli: "Siamo venuti a Barcellona per provare a chiudere l'avversario in area di rigore. La nostra forza è il palleggio. Abbiamo studiato questi due giorni i nostri avversari e cercheremo di dare il massimo. I rigori? Speriamo di vincere prima. Partite del genere si preparano da sole. L'obiettivo è passare il turno. Non occorre motivare nessuno. Tutti vogliamo dare il 110% in campo. Il Napoli deve giocare da Napoli, bisogna mantenere il baricentro alto, conosciamo la forza degli attaccanti. Avremo delle occasioni e le dovremo sfruttare. Siamo prontissimi". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T18:16:00ZBARCELLONA - L'allenatore Francesco Calzona e l'attaccante Matteo Politano hanno parlato in Press Conference alla vigilia della sfida di Champions tra Barcellona e Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine". Francesco Calzona, allenatore del Napoli: "Mi piacciono tantissimo i calciatori del Barcellona, ma sono felice di allenare i miei. Il nuovo Messi? Puo' diventare un top player, ha grandi qualità. Contro il Torino e' mancata solo la vittoria. Kvara ha giocato benissimo. Io sono contento perche' siamo migliorati tantissimo. La partita col Barcellona e' la partita dell'anno. In campionato possiamo recuperare ancora tanto e migliorare la nostra posizione. Passare il turno significherebbe tanto anche in termini di entusiasmo. Siamo forti, dobbiamo giocare alla pari, su qualsiasi campo. Una partita del genere si carica da sola, l'ha detto pure Politano. Difendiamo in avanti, e' merito dei ragazzi che si sono messi a disposizione e in tre settimane hanno fatto passi in avanti da gigante. Il percorso non e' finito, abbiamo ancora tanto da fare per diventare come vorrei. Dobbiamo essere squadra per 120 minuti. Sono contento di dove siamo arrivati, ma non basta. Solo migliorando possiamo arrivare dove speriamo. Lobotka ho la fortuna di allenarlo anche con la Nazionale slovacca. E' un anno e mezzo che lo alleno, ha sempre avuto un rendimento altissimo, e' una certezza, sono felicissimo di allenarlo. De Jong e' un giocatore che mi entusiasma, ha tecnica, e' forte, e' vero che manca al Barcellona ma hanno una rosa ampia e troveranno le giuste misure". Matteo Politano, attaccante del Napoli: "Siamo venuti a Barcellona per provare a chiudere l'avversario in area di rigore. La nostra forza è il palleggio. Abbiamo studiato questi due giorni i nostri avversari e cercheremo di dare il massimo. I rigori? Speriamo di vincere prima. Partite del genere si preparano da sole. L'obiettivo è passare il turno. Non occorre motivare nessuno. Tutti vogliamo dare il 110% in campo. Il Napoli deve giocare da Napoli, bisogna mantenere il baricentro alto, conosciamo la forza degli attaccanti. Avremo delle occasioni e le dovremo sfruttare. Siamo prontissimi". Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388902VIDEO DIRETTA NM - Champions, Barcellona-Napoli: l’allenamento degli azzurri a Castel VolturnoCASTEL VOLTURNO (CE) - Allenamento nel centro sportivo a Castel Volturno per il Napoli alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona in programma martedì 12 marzo allo Stadio Lluis Companys. Ecco le video dirette di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T13:00:00ZCASTEL VOLTURNO (CE) - Allenamento nel centro sportivo a Castel Volturno per il Napoli alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona in programma martedì 12 marzo allo Stadio Lluis Companys. Ecco le video dirette di "Napoli Magazine". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Napoli Magazine (@napolimagazine)Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 06439881217138895023 FOTO NM IN HD - Napoli, i primi piani e i sorrisi di Osimhen e degli azzurri alla rifinitura pre BarcellonaCASTEL VOLTURNO (CE) - "Napoli Magazine" ha realizzato 23 Foto in HD occasione dell'allenamento del Napoli a Castel Volturno, alla vigilia del match di Champions contro il Barcellona, ritorno degli ottavi. Ecco gli scatti di Felice De Martino.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T12:58:00ZCASTEL VOLTURNO (CE) - "Napoli Magazine" ha realizzato 23 Foto in HD occasione dell'allenamento del Napoli a Castel Volturno, alla vigilia del match di Champions contro il Barcellona, ritorno degli ottavi. Ecco gli scatti di Felice De Martino.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388946PRESS CONFERENCE – Champions, Barcellona, Xavi: “Siamo pronti, è la gara più importante della stagione, Lobotka fa la differenza, mi piacerebbe vederlo nel Barca”, ter Stegen: “Daremo il massimo”BARCELLONA – Xavi Hernandez, allenatore del Barcellona, ed il portiere Marc-André ter Stegen hanno rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”. Xavi Hernandez: “E’ la partita più importante della stagione, siamo pronti, motivati, siamo nella Champions, è da 4 anni che non entriamo nei quarti di finale ed è una opportunità, arriviamo con voglia ed entusiasmo, siamo contro un rivale che non è nel migliore periodo ma resta campione d’Italia, giochiamo sul nostro campo e vogliamo vivere una notte magica. Il Napoli è migliorato col nuovo allenatore, gareggiano meglio, sono più dinamici, anche noi arriviamo bene malgrado le gravi indisponibilità. Detto questo bisogna competere, dimostrare quello che sappiamo, giochiamo in casa, dobbiamo cercare di essere migliori per vincere la partita. E’ una opportunità poter arrivare ai quarti della Champions, è una chance di capovolgere la tendenza degli ultimi anni, è una partita che si gioca davanti ai nostri tifosi, dobbiamo dimostrare il nostro calcio ed essere coraggiosi, non abbiamo paura di fallire, dobbiamo dimostrare di poter gareggiare in questa competizione Non sono importante io, ho una scadenza, è la squadra, la società, la tifoseria, è una opportunità per tutti, non metto davanti io la mia persona. Si deve competere, nella Champions i piccoli particolari sono importantissimi, bisogna competere e controllare le emozioni. Che Napoli mi aspetto? Il Napoli sarà coraggioso, eserciterà pressione, sarà una partita aperta, bella come spettacolo perché loro vanno all’attacco, hanno un grande livello individuale, soprattutto in attacco, siamo di fronte ai Campioni d’Italia, siamo di fronte ad una grande squadra. Sento l’appoggio dello spogliatoio e del club, dobbiamo essere uniti, la squadra non deve avere paura, dobbiamo provare ad essere una delle otto squadre migliori d’Europa.Come si gestiscono i giovani? Con fiducia, che se la godano, a 16-17 anni è fantastico essere lì, è una opportunità immensa di essere tra le migliori 8 squadre d’Europa, bisogna essere positivi e gareggiare. Credo che non ci sono favoriti, è al 50%, il peso della tifoseria ci dà un vantaggio in più, i tifosi devono appoggiare al massimo la squadra, domani deve essere una pentola a pressione lo stadio. Abbiamo lavorato su qualsiasi possibile scenario, siamo pronti a poter gareggiare nel miglior modo possibile, Ferran Torres? La sensazione è che non sia al 100% e abbiamo bisogno di giocatori al 100%, se va tutto bene sarà lì per l’Atletico Madrid. Non abbiamo potuto ingaggiare tutti quelli che avremmo voluto per difficoltà economiche e dobbiamo adattarci, da quando sono qui è stato fatto uno sforzo straordinario, ma ora le circostanze sono queste, però possiamo gareggiare alla pari con qualsiasi squadra. Christensen? Va in profondità, sta contribuendo e molto più di quello che pensavamo, domani dovrà essere importante nella fase di difesa, è un elemento positivo il cambio di posizione di Andreas. I giocatori hanno fatto un passo avanti, il nostro rapporto è stato sempre molto onesto e sapevo che non mi avrebbero tradito, non ci sono state situazioni tese o conflittuali, hanno dimostrato di essere con noi sin dall’inizio e hanno fatto un passo avanti anche per noi, per lo staff e non avevo dubbi che così sarebbe stato. Cosa temo e cosa mi piace del Napoli? Mi piacciono molte cose, ha giocatori individuali di grande livello, ha tre punte di livello top, mi piace come gioca in fase difensiva, è simile a come giochiamo noi, Calzona ha migliorato la squadra secondo me. Montjuic deve somigliare al Camp Nou, domani abbiamo bisogno dei nostri tifosi che devono venire a darci forza, i calciatori devono sentire il calore della gente e i tifosi devono essere il 12esimo uomo in campo. Chi è il giocatore che mi piace di più del Napoli? Direi Lobotka che è un calciatore che mi piace come costruzione di gioco, non perde il pallone, mi piacerebbe vederlo in una squadra come il Barcellona, ha il livello per poter giocare in una squadra come il Barcellona, fa la differenza per la sua squadra, in questo caso per il Napoli. Cosa mi ha detto il presidente? Non è venuto oggi ma è presente in ogni partita, siamo in contatto, è molto motivato, è entusiasta delle cose che faremo domani, non manca nulla nel rapporto col presidente, siamo pronti per gareggiare e speriamo in una notte magica domani. Abbiamo fatto belle partite anche contro squadre grandi, anche a Napoli abbiamo giocato molto bene, giochi contro una squadra che ha fatto una grande partita a casa sua, dobbiamo fare una gara simile a quella fatta a Napoli ed essere più efficaci. Non c’è l’idea di cambiare sistema di gioco, il modulo e la filosofia di gioco, dobbiamo dimostrare la nostra identità e personalità, non credo che domani cambino troppo le cose rispetto a quello che abbiamo fatto finora”. Marc-André ter Stegen: "Cerchiamo sempre di mantenere la porta inviolata e poter marcare e con un gol magari fare la differenza, ultimamente lo stiamo facendo bene, con più continuità. Il Napoli? All’andata c’era già il nuovo allenatore, aveva avuto pochi giorni ma si è rivelata una squadra competitiva che vuol tenere la palla ed è migliorata moltissimo in queste settimane. Noi facciamo la nostra strada, non ci riguarda che abbiano cambiato allenatore, dobbiamo giocare bene a calcio e non dipendere da circostanze su cui non possiamo influire. Più ci concentriamo sul calcio meglio per noi, così non sbagliamo, quello che conta alla fine è il risultato, tutti noi vogliamo passare ai quarti e quindi ci occupiamo del nostro obiettivo, daremo il massimo per passare il turno. Siamo in un buon momento, vogliamo passare il turno, abbiamo voglia con allegria di giocare questa partita così brillante in Champions, tutti i calciatori vogliono sentire quest’inno e siamo entusiasti di giocare questa partita e vogliamo che sia un successo alla fine. Non abbiamo raggiunto nessuna altra finale, siamo sempre arrivati vicino, ma per errori nostri non siamo arrivati a questa fase, cerco sempre di provarci di nuovo, domani può essere una buona opportunità per cambiare le cose, è più importante la gara di domani che portare al resto. Meret? E’ lì da qualche stagione, si è alternato con Ospina, poi ha giocato molte partite, sono contento per lui, ci rispettiamo molto e gli auguro di continuare così, ma domani spero che finisca il loro sogno in Champions. Cubarsi? Sta facendo un lavoro spettacolare, è molto disponibile, è sempre pronto a migliorarsi. È all'inizio della sua carriera, può crescere ancora. Vive un momento di forma spettacolare e noi dobbiamo sfruttarlo. Kvara e Osimhen? All’andata abbiamo saputo difenderci molto bene soprattutto dalle tre punte e cerchiamo sempre che abbiano opportunità di gol, all’andata ne hanno avuto una e l’hanno realizzata, domani cercheremo di rendergli le cose ardue, di non concedergli opportunità. Se ci sentiamo favoriti in questa eliminatoria? Nella situazione in cui ci troviamo, per aver perso giocatori importanti a centrocampo, credo che la cosa sia equilibrata, ma faremo la nostra partita, possiamo fare la differenza, giochiamo in casa, veniamo dalle ultime tre partite in cui non abbiamo incassato gol, vediamo da una buona serie di risultati e speriamo di continuare così e di arrivare alla fase successiva. 400 partite col Barcellona per me? Spero di farne molte altre, vediamo cosa succede in futuro, sono orgoglioso di aver indossato questa maglia tante volte, 10 anni fa sono stato ingaggiato, sono contentissimo e voglio difendere questa maglia e questi colori. Cosa temiamo di più del Napoli che ha cambiato volto negli ultimi 20 giorni? La sua forza è il possesso palla, abbiamo la stessa impostazione, la cosa importante sarà non fargli mantenere troppo tempo la palla e se ci riescono che lo facciano sotto pressione, dobbiamo complicare le loro fasi di gioco e cercare di non fargli creare occasioni di gol, all’andata abbiamo giocato bene e vogliamo continuare su questa linea. Christensen in difesa? Decisione presa da Xavi, ci dà buon equilibrio, siamo un po’ più equilibrati sia in difesa che in attacco, perché arriviamo con facilità ad esercitare pressione, sono contento, lo vedo tranquillo, fiducioso in sé e molto contento della sua resa, per lui e per noi come squadra. Soprattutto negli spogliatoi credo di essere importante per la mia esperienza, per le partite che ho giocato e per quello che ho vissuto finora, voglio dare il meglio per la squadra, ultimamente le cose stanno bene, sono contento del ritorno dopo un periodo non così bello. La partita è molto importante, ogni gara lo è per noi. Abbiamo ancora il campionato da finire e la Champions da fare, daremo il massimo, lotteremo per tutto, ho tantissima voglia che arrivi domani per godermi la partita. Ogni infortunio ha un risvolto depressivo, sensazioni negative, ogni decisione da prendere sapendo le conseguenze fanno sì che sia un periodo difficile, ma impari molto e torni con sensazioni positive. Si tratta di una squadra che quest’anno ha avuto diversi infortuni e Pena ha compensato molto la mia indisponibilità. Xavi andrà via? Mi è dispiaciuto, anche noi siamo responsabili di questa decisione, ma bisogna pensare solo a dare il massimo di noi stessi e soprattutto adesso anche per lui, perché è un grande allenatore che ci ha portato di nuovo fin qui e sta lavorando molto bene perché possiamo gareggiare sempre, purtroppo se ne va ed è difficile assimilarlo come giocatore e come amico. Cosa penso di Flick come possibile sostituto di Xavi nella prossima stagione? Non è il momento di parlare del futuro allenatore,è una grande persona, lo rispettiamo tutti molto, soprattutto noi giocatori della Nazionale tedesca, ma domani giochiamo la partita più importante della stagione". Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T12:38:00ZBARCELLONA – Xavi Hernandez, allenatore del Barcellona, ed il portiere Marc-André ter Stegen hanno rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”. Xavi Hernandez: “E’ la partita più importante della stagione, siamo pronti, motivati, siamo nella Champions, è da 4 anni che non entriamo nei quarti di finale ed è una opportunità, arriviamo con voglia ed entusiasmo, siamo contro un rivale che non è nel migliore periodo ma resta campione d’Italia, giochiamo sul nostro campo e vogliamo vivere una notte magica. Il Napoli è migliorato col nuovo allenatore, gareggiano meglio, sono più dinamici, anche noi arriviamo bene malgrado le gravi indisponibilità. Detto questo bisogna competere, dimostrare quello che sappiamo, giochiamo in casa, dobbiamo cercare di essere migliori per vincere la partita. E’ una opportunità poter arrivare ai quarti della Champions, è una chance di capovolgere la tendenza degli ultimi anni, è una partita che si gioca davanti ai nostri tifosi, dobbiamo dimostrare il nostro calcio ed essere coraggiosi, non abbiamo paura di fallire, dobbiamo dimostrare di poter gareggiare in questa competizione Non sono importante io, ho una scadenza, è la squadra, la società, la tifoseria, è una opportunità per tutti, non metto davanti io la mia persona. Si deve competere, nella Champions i piccoli particolari sono importantissimi, bisogna competere e controllare le emozioni. Che Napoli mi aspetto? Il Napoli sarà coraggioso, eserciterà pressione, sarà una partita aperta, bella come spettacolo perché loro vanno all’attacco, hanno un grande livello individuale, soprattutto in attacco, siamo di fronte ai Campioni d’Italia, siamo di fronte ad una grande squadra. Sento l’appoggio dello spogliatoio e del club, dobbiamo essere uniti, la squadra non deve avere paura, dobbiamo provare ad essere una delle otto squadre migliori d’Europa.Come si gestiscono i giovani? Con fiducia, che se la godano, a 16-17 anni è fantastico essere lì, è una opportunità immensa di essere tra le migliori 8 squadre d’Europa, bisogna essere positivi e gareggiare. Credo che non ci sono favoriti, è al 50%, il peso della tifoseria ci dà un vantaggio in più, i tifosi devono appoggiare al massimo la squadra, domani deve essere una pentola a pressione lo stadio. Abbiamo lavorato su qualsiasi possibile scenario, siamo pronti a poter gareggiare nel miglior modo possibile, Ferran Torres? La sensazione è che non sia al 100% e abbiamo bisogno di giocatori al 100%, se va tutto bene sarà lì per l’Atletico Madrid. Non abbiamo potuto ingaggiare tutti quelli che avremmo voluto per difficoltà economiche e dobbiamo adattarci, da quando sono qui è stato fatto uno sforzo straordinario, ma ora le circostanze sono queste, però possiamo gareggiare alla pari con qualsiasi squadra. Christensen? Va in profondità, sta contribuendo e molto più di quello che pensavamo, domani dovrà essere importante nella fase di difesa, è un elemento positivo il cambio di posizione di Andreas. I giocatori hanno fatto un passo avanti, il nostro rapporto è stato sempre molto onesto e sapevo che non mi avrebbero tradito, non ci sono state situazioni tese o conflittuali, hanno dimostrato di essere con noi sin dall’inizio e hanno fatto un passo avanti anche per noi, per lo staff e non avevo dubbi che così sarebbe stato. Cosa temo e cosa mi piace del Napoli? Mi piacciono molte cose, ha giocatori individuali di grande livello, ha tre punte di livello top, mi piace come gioca in fase difensiva, è simile a come giochiamo noi, Calzona ha migliorato la squadra secondo me. Montjuic deve somigliare al Camp Nou, domani abbiamo bisogno dei nostri tifosi che devono venire a darci forza, i calciatori devono sentire il calore della gente e i tifosi devono essere il 12esimo uomo in campo. Chi è il giocatore che mi piace di più del Napoli? Direi Lobotka che è un calciatore che mi piace come costruzione di gioco, non perde il pallone, mi piacerebbe vederlo in una squadra come il Barcellona, ha il livello per poter giocare in una squadra come il Barcellona, fa la differenza per la sua squadra, in questo caso per il Napoli. Cosa mi ha detto il presidente? Non è venuto oggi ma è presente in ogni partita, siamo in contatto, è molto motivato, è entusiasta delle cose che faremo domani, non manca nulla nel rapporto col presidente, siamo pronti per gareggiare e speriamo in una notte magica domani. Abbiamo fatto belle partite anche contro squadre grandi, anche a Napoli abbiamo giocato molto bene, giochi contro una squadra che ha fatto una grande partita a casa sua, dobbiamo fare una gara simile a quella fatta a Napoli ed essere più efficaci. Non c’è l’idea di cambiare sistema di gioco, il modulo e la filosofia di gioco, dobbiamo dimostrare la nostra identità e personalità, non credo che domani cambino troppo le cose rispetto a quello che abbiamo fatto finora”. Marc-André ter Stegen: "Cerchiamo sempre di mantenere la porta inviolata e poter marcare e con un gol magari fare la differenza, ultimamente lo stiamo facendo bene, con più continuità. Il Napoli? All’andata c’era già il nuovo allenatore, aveva avuto pochi giorni ma si è rivelata una squadra competitiva che vuol tenere la palla ed è migliorata moltissimo in queste settimane. Noi facciamo la nostra strada, non ci riguarda che abbiano cambiato allenatore, dobbiamo giocare bene a calcio e non dipendere da circostanze su cui non possiamo influire. Più ci concentriamo sul calcio meglio per noi, così non sbagliamo, quello che conta alla fine è il risultato, tutti noi vogliamo passare ai quarti e quindi ci occupiamo del nostro obiettivo, daremo il massimo per passare il turno. Siamo in un buon momento, vogliamo passare il turno, abbiamo voglia con allegria di giocare questa partita così brillante in Champions, tutti i calciatori vogliono sentire quest’inno e siamo entusiasti di giocare questa partita e vogliamo che sia un successo alla fine. Non abbiamo raggiunto nessuna altra finale, siamo sempre arrivati vicino, ma per errori nostri non siamo arrivati a questa fase, cerco sempre di provarci di nuovo, domani può essere una buona opportunità per cambiare le cose, è più importante la gara di domani che portare al resto. Meret? E’ lì da qualche stagione, si è alternato con Ospina, poi ha giocato molte partite, sono contento per lui, ci rispettiamo molto e gli auguro di continuare così, ma domani spero che finisca il loro sogno in Champions. Cubarsi? Sta facendo un lavoro spettacolare, è molto disponibile, è sempre pronto a migliorarsi. È all'inizio della sua carriera, può crescere ancora. Vive un momento di forma spettacolare e noi dobbiamo sfruttarlo. Kvara e Osimhen? All’andata abbiamo saputo difenderci molto bene soprattutto dalle tre punte e cerchiamo sempre che abbiano opportunità di gol, all’andata ne hanno avuto una e l’hanno realizzata, domani cercheremo di rendergli le cose ardue, di non concedergli opportunità. Se ci sentiamo favoriti in questa eliminatoria? Nella situazione in cui ci troviamo, per aver perso giocatori importanti a centrocampo, credo che la cosa sia equilibrata, ma faremo la nostra partita, possiamo fare la differenza, giochiamo in casa, veniamo dalle ultime tre partite in cui non abbiamo incassato gol, vediamo da una buona serie di risultati e speriamo di continuare così e di arrivare alla fase successiva. 400 partite col Barcellona per me? Spero di farne molte altre, vediamo cosa succede in futuro, sono orgoglioso di aver indossato questa maglia tante volte, 10 anni fa sono stato ingaggiato, sono contentissimo e voglio difendere questa maglia e questi colori. Cosa temiamo di più del Napoli che ha cambiato volto negli ultimi 20 giorni? La sua forza è il possesso palla, abbiamo la stessa impostazione, la cosa importante sarà non fargli mantenere troppo tempo la palla e se ci riescono che lo facciano sotto pressione, dobbiamo complicare le loro fasi di gioco e cercare di non fargli creare occasioni di gol, all’andata abbiamo giocato bene e vogliamo continuare su questa linea. Christensen in difesa? Decisione presa da Xavi, ci dà buon equilibrio, siamo un po’ più equilibrati sia in difesa che in attacco, perché arriviamo con facilità ad esercitare pressione, sono contento, lo vedo tranquillo, fiducioso in sé e molto contento della sua resa, per lui e per noi come squadra. Soprattutto negli spogliatoi credo di essere importante per la mia esperienza, per le partite che ho giocato e per quello che ho vissuto finora, voglio dare il meglio per la squadra, ultimamente le cose stanno bene, sono contento del ritorno dopo un periodo non così bello. La partita è molto importante, ogni gara lo è per noi. Abbiamo ancora il campionato da finire e la Champions da fare, daremo il massimo, lotteremo per tutto, ho tantissima voglia che arrivi domani per godermi la partita. Ogni infortunio ha un risvolto depressivo, sensazioni negative, ogni decisione da prendere sapendo le conseguenze fanno sì che sia un periodo difficile, ma impari molto e torni con sensazioni positive. Si tratta di una squadra che quest’anno ha avuto diversi infortuni e Pena ha compensato molto la mia indisponibilità. Xavi andrà via? Mi è dispiaciuto, anche noi siamo responsabili di questa decisione, ma bisogna pensare solo a dare il massimo di noi stessi e soprattutto adesso anche per lui, perché è un grande allenatore che ci ha portato di nuovo fin qui e sta lavorando molto bene perché possiamo gareggiare sempre, purtroppo se ne va ed è difficile assimilarlo come giocatore e come amico. Cosa penso di Flick come possibile sostituto di Xavi nella prossima stagione? Non è il momento di parlare del futuro allenatore,è una grande persona, lo rispettiamo tutti molto, soprattutto noi giocatori della Nazionale tedesca, ma domani giochiamo la partita più importante della stagione". Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388926CRONACHE DI SPOGLIATOIO - Calzona: "Ho dato un urlo per la gioia di essere al Napoli, quando il Napoli mi ha chiamato stavo comprando del pesce, Sinatti grande professionista, Kvara è cresciuto tanto, con Hamsik c'è stima reciproca, Sarri? Faceva il promotore finanziario quando l'ho conosciuto, gara col Barcellona? Giocheremo a viso aperto per raggiungere l'obiettivo, non dobbiamo avere rimpianti"NAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dov'ero quando mi ha chiamato De Laurentiis? Sul lungomare, aspettavo un peschereccio che rientrava per il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce ed ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli. Chiaramente non ho comprato il pesce. Non ho mai avuto il minimo dubbio, la comfort zone non fa per me. Il Napoli fa parte della mia vita, tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio, ho tirato giù il finestrino e ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina per la gioia di essere al Napoli. Se essere già conosciuto da gran parte dello spogliatoio mi ha aiutato ad avere subitofiducia e rispetto? Può aiutare senza dubbio, ma poi per ottenere rispetto devi dare rispetto, indipendentemente se sei il 'capo'. La mia filosofia è questa, io ho iniziato a dare dal primo giorno rispetto a loro e loro hanno risposto allo stesso modo dal primo allenamento che abbiamo fatto. Sinatti? E' un grandissimo professionista, penso che sia uno dei migliori in circolazione in questo momento, oltretutto lui ha battezzato mia figlia, siamo amici di vecchia data, abbiamo un'amicizia che va al di fuori dell'ambito calcistico. E' chiaro chequando l'ho chiamato si è sentito in obbligo di accompagnarmi, però lui ama talmente tanto questa piazza che stare lontano da Napoli già da 3-4 mesi per lui era troppo. Lui ha un ottimo rapporto con i calciatori, è attrezzato professionalmente, umanamente, per cui è stato un grande ritorno di un'utilità unica. Il possesso palla? Lo reputo un elemento chiave perchè avere la palla vuol dire che ci sono meno possibilità di prendere gol. Non mi piace il possesso palla sterile, io chiedo ai calciatori di verticalizzare appena c'è la possibilità. Abbiamo le qualità per fare questo tipo di gioco. Gli ho detto che qualunque errore è colpa mia, però gli dico di non preoccuparsi, di perseverare perchè è la strada giusta e ne abbiamo le qualità per farlo. Dov'ero la prima volta che mi ha chiamato De Laurentiis e che effetto mi ha fatto? Mi trovavo in Calabria perchè i miei genitori vivono lì, ho un fratello che vive lì, dovevo stare 4 giorni con loro perchè stiamo ristrutturando anche un appartamento e in quel momento mi trovavo sul lungomare, perchè ho l'abitudine di andare a camminare quasi tutte le mattine, aspettavo un peschereccio che rientrava con il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce e ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce. La telefonata è durata all'incirca 40 minuti, ascoltavo ma pensavo e non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare, anche perchè la comfort zone non fa per me. Io sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo, per cui le sfide mi piacciono e poi il Napoli fa parte della mia vita,tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Chi è la prima persona alla quale ho detto che sarei andato al Napoli? C'era mio fratello, stavo camminando con lui perchè siamo tutti e due sovrappeso. Ai miei genitori non ho detto niente fino alla sera perchè hanno una certa età, non volevo che si agitassero, il mio papà guarda il Napoli indipendentemente dalla mia presenza, ormai dal lontano 2014. Come li ho trovati? A livello mentale non era l'ideale, ma onestamente a me non interessa quello che è successo prima, abbiamo un Maradona sempre pieno, un Maradona che ci dà una mano e noi siamo in debito con loro in questa stagione, per cui ho detto che dobbiamo fare di tutto per fare un finale di stagione di grandissimo livello, dare soddisfazione in parte a questa città che se lo merita. Passaggio da secondo a primo allenatore? Non mi piace passare per il generale della situazione, nemmeno ora che sono primo allenatore. Cerco di instaurare un rapporto con i calciatori di onestà, chiaramente nel rispetto dei ruoli, però non voglio che percepiscano che in una stanza c'è un generale che li comanda. Devo portarli a capire che è importante anche per loro, perchè poi alla fine c'è un discorso egoistico che è quello che se facciamo bene tutti insieme, raggiungiamo l'obiettivo personale. e per fare bene tutti insieme c'è bisogno di sacrificio, di mettersi sotto, di star bene insieme, di curare l'alimentazione, i minimi particolari e poi io sono il primo che quando c'è bisogno di staccare lo concedo perchè secondo me è molto importante. Kvara? Parlando con Sinatti mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica, leggermente introverso, ma non più di tanto perchè dopo due-tre giorni l'ho visto scherzare e ridere con i compagni. E' un ragazzo che se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto, è cresciuto tantissimo anche sotto l'aspetto tattico, sicuramente le prime prestazioni fatte da lui nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prestazione non positiva è colpa mia, perchè gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente, tipo lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io gliene chiedevo una preventiva in modo da fargli risparmiare anche energie. E' chiaro che sono concetti diversi, lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista quali sono le sue qualità principali. Come è stata la prima volta che sono entrato al Maradona contro il Barcellona da allenatore? Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio e sono entrato in tangenziale e ho tirato giù il finestrino, ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina in mezzo al traffico per la gioia di essere a Napoli. Riesco ad essere abbastanza misurato quando entro allo stadio, però questa volta non è stata come sempre perchèso di avere una grande responsabilità di rappresentare una Regione e con me la mia famiglia che si rendeva conto che è una cosa importante per me. Nazionale slovacca? La fortuna è stata anche che abbiamo uno staff molto ampio, per cui i calciatori riusciamo a seguirli tranquillamente. Abbiamo 4-5 dubbi per quanto riguarda le convocazioni, ci stiamo concentrando sui giocatori che sono probabili. Per quanto riguarda le amichevoli, avevamo già preparato tutto, perchè da novembre abbiamo avuto il tempo di preparare gli avversari di marzo per le amichevoli, per cui siamo stati anche fortunati che è capitata in un periodo questa occasione. Hamsik? Abbiamo creato un rapporto di stima reciproca perchè Marek è un introverso, parla poco ma comunica tanto con le gesta, con la postura. Io quei tipi di giocatori li ho sempre amati perchè non mi piacciono i giocatori che parlano tanto e lui è stato un leader nel silenzio. L'ho sempre stimato, lui ha sempre stimato me. La Slovacchia veniva da un periodo molto difficile e lui ha ottimi rapporti col presidente della Federazione, ricordo che ero a un distributore a fare benzina, ho ricevuto la sua chiamata, gli ho detto che ci avrei pensato e che l'avrei richiamato in serata. Finito di fare benzina sono montato in macchina e dopo cinque minuti l'ho richiamato e gli ho dato l'ok e gli ho chiesto di fissarmi un appuntamento, non ho aspettato la sera. Quanto mi ha aiutato avere Lobotka e Skriniar, due giocatori che già parlavano l'italiano? Mi hanno aiutato tantissimo, non tanto per la lingua ma per il comportamento, si sono messi subito a disposizione, hanno dato l'esempio e la nazionale slovacca è composta da giocatori di grandissimo spessore umano. Consiglierei sicuramente di andare a visitare la Slovacchia, sia agli sportivi ma anche a chi non piace lo sport. Mi manca il mare ma io vivo ad Arezzo e anche lì siamo lontani dal mare, a me piace la campagna, mi piace potare gli ulivi, curare il giardino e faccio una vita molto riservata. Non ho animali perchè ho una bambina piccola che ha paura, volevamo prendere un cane e poi non c'è mai nessuno a casa, sarebbe un impegno che non potremmo mantenere costantemente e non è giusto trascurare un animale. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune, faceva il promotore finanziario. Avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, però finivamo sempre a parlare di calcio e mai di interessi, mai di business, era l'ultimo anno che giocavo a calcio, ero in una squadra di Eccellenza, lui quell'anno era senza squadra, è stato allontanato il nostro allenatore, hanno dato la squadra a me per due-tre partite, ma io volevo giocare e basta. E' stato contattato, è stato preso lui, abbiamo fatto un ottimo campionato, abbiamo finito molto bene la stagione, dalì è rimasto un rapporto ancora più saldo e poi qualche anno dopo mi ha chiesto di seguirlo e da lì è nato tutto il resto. Il Napoli? Ci pensa mia figlia a ricordarmi tutto questo, perchè mi dice che anche se siamo lontani almeno riesce a vedermi in tv, sui giornali tutti i giorni perchè sono l'allenatore del Napoli. Mia figlia me lo ricorda e mi fa capire la grandezza di essere l'allenatore di questa città. Vivo in albergo, nella zona di Pozzuoli per una questione di comodità, mi accorcia i tempi per arrivare al centro sportivo, ho tanti amici ristoratori dove sono molto abitudinario per cui faccio le solite cose che ho già fatto nei 4 anni passati: centro sportivo, albergo- casa e poi a cena da questi ristoratori amici miei. Se è più soddisfacente fare il primo allenatore? Ho fatto per 15 anni l'assitente equel lavoro mi gratificava tanto, penso che se sono arivato ora, il destino ha voluto così, ma non rimpiango di non esserci arrivato prima, perchè quello che facevo prima mi dava tanta soddisfazione. Sogno di andare avanti in Champions? E' chiaro che andare avanti in Champions è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci,andiamo lì a giocarcela a viso aperto perchè è nella nostra e nella mia mentalità. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l'obiettivo, dobbiamo uscire dal campo senza avere rimpianti. Iniziali "CC"sulla mia tuta? Ho sempre avuto "FC" a Napoli, ma c'è un mio collaboratore, secondo preparatore, che si chiama Francesco Cacciapuoti ed è "FC" anche lui per cui i magazzinieri hanno deciso Ciccio Calzona. A me va bene, mi chiamano tutti Ciccio, non è un problema".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T12:30:00ZNAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Dov'ero quando mi ha chiamato De Laurentiis? Sul lungomare, aspettavo un peschereccio che rientrava per il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce ed ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli. Chiaramente non ho comprato il pesce. Non ho mai avuto il minimo dubbio, la comfort zone non fa per me. Il Napoli fa parte della mia vita, tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio, ho tirato giù il finestrino e ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina per la gioia di essere al Napoli. Se essere già conosciuto da gran parte dello spogliatoio mi ha aiutato ad avere subitofiducia e rispetto? Può aiutare senza dubbio, ma poi per ottenere rispetto devi dare rispetto, indipendentemente se sei il 'capo'. La mia filosofia è questa, io ho iniziato a dare dal primo giorno rispetto a loro e loro hanno risposto allo stesso modo dal primo allenamento che abbiamo fatto. Sinatti? E' un grandissimo professionista, penso che sia uno dei migliori in circolazione in questo momento, oltretutto lui ha battezzato mia figlia, siamo amici di vecchia data, abbiamo un'amicizia che va al di fuori dell'ambito calcistico. E' chiaro chequando l'ho chiamato si è sentito in obbligo di accompagnarmi, però lui ama talmente tanto questa piazza che stare lontano da Napoli già da 3-4 mesi per lui era troppo. Lui ha un ottimo rapporto con i calciatori, è attrezzato professionalmente, umanamente, per cui è stato un grande ritorno di un'utilità unica. Il possesso palla? Lo reputo un elemento chiave perchè avere la palla vuol dire che ci sono meno possibilità di prendere gol. Non mi piace il possesso palla sterile, io chiedo ai calciatori di verticalizzare appena c'è la possibilità. Abbiamo le qualità per fare questo tipo di gioco. Gli ho detto che qualunque errore è colpa mia, però gli dico di non preoccuparsi, di perseverare perchè è la strada giusta e ne abbiamo le qualità per farlo. Dov'ero la prima volta che mi ha chiamato De Laurentiis e che effetto mi ha fatto? Mi trovavo in Calabria perchè i miei genitori vivono lì, ho un fratello che vive lì, dovevo stare 4 giorni con loro perchè stiamo ristrutturando anche un appartamento e in quel momento mi trovavo sul lungomare, perchè ho l'abitudine di andare a camminare quasi tutte le mattine, aspettavo un peschereccio che rientrava con il pesce fresco, volevo comprare un po' di pesce e ho ricevuto la telefonata di un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce. La telefonata è durata all'incirca 40 minuti, ascoltavo ma pensavo e non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare, anche perchè la comfort zone non fa per me. Io sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo, per cui le sfide mi piacciono e poi il Napoli fa parte della mia vita,tornare a Napoli e provare a dare una mano al Napoli in questo momento per me era una grande cosa. Chi è la prima persona alla quale ho detto che sarei andato al Napoli? C'era mio fratello, stavo camminando con lui perchè siamo tutti e due sovrappeso. Ai miei genitori non ho detto niente fino alla sera perchè hanno una certa età, non volevo che si agitassero, il mio papà guarda il Napoli indipendentemente dalla mia presenza, ormai dal lontano 2014. Come li ho trovati? A livello mentale non era l'ideale, ma onestamente a me non interessa quello che è successo prima, abbiamo un Maradona sempre pieno, un Maradona che ci dà una mano e noi siamo in debito con loro in questa stagione, per cui ho detto che dobbiamo fare di tutto per fare un finale di stagione di grandissimo livello, dare soddisfazione in parte a questa città che se lo merita. Passaggio da secondo a primo allenatore? Non mi piace passare per il generale della situazione, nemmeno ora che sono primo allenatore. Cerco di instaurare un rapporto con i calciatori di onestà, chiaramente nel rispetto dei ruoli, però non voglio che percepiscano che in una stanza c'è un generale che li comanda. Devo portarli a capire che è importante anche per loro, perchè poi alla fine c'è un discorso egoistico che è quello che se facciamo bene tutti insieme, raggiungiamo l'obiettivo personale. e per fare bene tutti insieme c'è bisogno di sacrificio, di mettersi sotto, di star bene insieme, di curare l'alimentazione, i minimi particolari e poi io sono il primo che quando c'è bisogno di staccare lo concedo perchè secondo me è molto importante. Kvara? Parlando con Sinatti mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica, leggermente introverso, ma non più di tanto perchè dopo due-tre giorni l'ho visto scherzare e ridere con i compagni. E' un ragazzo che se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto, è cresciuto tantissimo anche sotto l'aspetto tattico, sicuramente le prime prestazioni fatte da lui nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prestazione non positiva è colpa mia, perchè gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente, tipo lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io gliene chiedevo una preventiva in modo da fargli risparmiare anche energie. E' chiaro che sono concetti diversi, lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista quali sono le sue qualità principali. Come è stata la prima volta che sono entrato al Maradona contro il Barcellona da allenatore? Venivo su dalla Calabria con la macchina a noleggio e sono entrato in tangenziale e ho tirato giù il finestrino, ho tirato un urlo perchè mi era salita talmente tanta adrenalina in mezzo al traffico per la gioia di essere a Napoli. Riesco ad essere abbastanza misurato quando entro allo stadio, però questa volta non è stata come sempre perchèso di avere una grande responsabilità di rappresentare una Regione e con me la mia famiglia che si rendeva conto che è una cosa importante per me. Nazionale slovacca? La fortuna è stata anche che abbiamo uno staff molto ampio, per cui i calciatori riusciamo a seguirli tranquillamente. Abbiamo 4-5 dubbi per quanto riguarda le convocazioni, ci stiamo concentrando sui giocatori che sono probabili. Per quanto riguarda le amichevoli, avevamo già preparato tutto, perchè da novembre abbiamo avuto il tempo di preparare gli avversari di marzo per le amichevoli, per cui siamo stati anche fortunati che è capitata in un periodo questa occasione. Hamsik? Abbiamo creato un rapporto di stima reciproca perchè Marek è un introverso, parla poco ma comunica tanto con le gesta, con la postura. Io quei tipi di giocatori li ho sempre amati perchè non mi piacciono i giocatori che parlano tanto e lui è stato un leader nel silenzio. L'ho sempre stimato, lui ha sempre stimato me. La Slovacchia veniva da un periodo molto difficile e lui ha ottimi rapporti col presidente della Federazione, ricordo che ero a un distributore a fare benzina, ho ricevuto la sua chiamata, gli ho detto che ci avrei pensato e che l'avrei richiamato in serata. Finito di fare benzina sono montato in macchina e dopo cinque minuti l'ho richiamato e gli ho dato l'ok e gli ho chiesto di fissarmi un appuntamento, non ho aspettato la sera. Quanto mi ha aiutato avere Lobotka e Skriniar, due giocatori che già parlavano l'italiano? Mi hanno aiutato tantissimo, non tanto per la lingua ma per il comportamento, si sono messi subito a disposizione, hanno dato l'esempio e la nazionale slovacca è composta da giocatori di grandissimo spessore umano. Consiglierei sicuramente di andare a visitare la Slovacchia, sia agli sportivi ma anche a chi non piace lo sport. Mi manca il mare ma io vivo ad Arezzo e anche lì siamo lontani dal mare, a me piace la campagna, mi piace potare gli ulivi, curare il giardino e faccio una vita molto riservata. Non ho animali perchè ho una bambina piccola che ha paura, volevamo prendere un cane e poi non c'è mai nessuno a casa, sarebbe un impegno che non potremmo mantenere costantemente e non è giusto trascurare un animale. Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune, faceva il promotore finanziario. Avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, però finivamo sempre a parlare di calcio e mai di interessi, mai di business, era l'ultimo anno che giocavo a calcio, ero in una squadra di Eccellenza, lui quell'anno era senza squadra, è stato allontanato il nostro allenatore, hanno dato la squadra a me per due-tre partite, ma io volevo giocare e basta. E' stato contattato, è stato preso lui, abbiamo fatto un ottimo campionato, abbiamo finito molto bene la stagione, dalì è rimasto un rapporto ancora più saldo e poi qualche anno dopo mi ha chiesto di seguirlo e da lì è nato tutto il resto. Il Napoli? Ci pensa mia figlia a ricordarmi tutto questo, perchè mi dice che anche se siamo lontani almeno riesce a vedermi in tv, sui giornali tutti i giorni perchè sono l'allenatore del Napoli. Mia figlia me lo ricorda e mi fa capire la grandezza di essere l'allenatore di questa città. Vivo in albergo, nella zona di Pozzuoli per una questione di comodità, mi accorcia i tempi per arrivare al centro sportivo, ho tanti amici ristoratori dove sono molto abitudinario per cui faccio le solite cose che ho già fatto nei 4 anni passati: centro sportivo, albergo- casa e poi a cena da questi ristoratori amici miei. Se è più soddisfacente fare il primo allenatore? Ho fatto per 15 anni l'assitente equel lavoro mi gratificava tanto, penso che se sono arivato ora, il destino ha voluto così, ma non rimpiango di non esserci arrivato prima, perchè quello che facevo prima mi dava tanta soddisfazione. Sogno di andare avanti in Champions? E' chiaro che andare avanti in Champions è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci,andiamo lì a giocarcela a viso aperto perchè è nella nostra e nella mia mentalità. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l'obiettivo, dobbiamo uscire dal campo senza avere rimpianti. Iniziali "CC"sulla mia tuta? Ho sempre avuto "FC" a Napoli, ma c'è un mio collaboratore, secondo preparatore, che si chiama Francesco Cacciapuoti ed è "FC" anche lui per cui i magazzinieri hanno deciso Ciccio Calzona. A me va bene, mi chiamano tutti Ciccio, non è un problema".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388910162 FOTO NM - Napoli, l'allenamento a Castel Volturno pre BarcellonaCASTEL VOLTURNO (CE) - "Napoli Magazine" ha realizzato 162 Foto in occasione dell'allenamento del Napoli a Castel Volturno, alla vigilia del match di Champions contro il Barcellona, ritorno degli ottavi.2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T10:40:00ZCASTEL VOLTURNO (CE) - "Napoli Magazine" ha realizzato 162 Foto in occasione dell'allenamento del Napoli a Castel Volturno, alla vigilia del match di Champions contro il Barcellona, ritorno degli ottavi.Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388862BARCELLONA - Cancelo: "Con il Napoli sarà dura, loro sono in fiducia, Osimhen e Kvara sono dei grandi talenti, ma a me piacciono anche Zielinski, Politano e Lobotka"NAPOLI - Joao Cancelo, difensore del Barcellona, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport alla vigilia del match di Champions League contro il Napoli: Non è stato un anno facile. "No, proprio no. Il Barcellona è un club molto particolare. Il Mister ha detto che se ne va, la squadra ha avuto alti e bassi per tutta la stagione, una dinamica difficile da spiegare ma il calcio ti dà sempre la possibilità di redimerti e una vittoria contro il Napoli sarebbe questo, una rivendicazione, la nostra stagione prenderebbe un altro aspetto. Nel calcio ci sono momenti buoni e momenti meno buoni come nella vita e noi dobbiamo restare positivi e uniti. Sa una cosa?". Prego. "Rispondendo alla domanda su di noi mi viene in mente il Napoli. Il calcio è uno sport strano. Anche il loro è un anno difficile. Vincono lo scudetto giocando in maniera spettacolare, devono cambiare allenatore, scelgono, e non va bene. Cambiano, e non va bene, così cambiano ancora. Succede. Ci provi, in buona fede, e non funziona. E al Napoli la pressione della vittoria è uguale alla nostra del Barcellona". E ora come lo vede il Napoli? "Premessa: a me il Napoli è sempre piaciuto tanto, per Maradona, e perché è una squadra di ‘barrio’, popolare e con radici profonde nella città. Quando sono arrivato in Italia c’era Sarri e giocavano un gran calcio, un aspetto che hanno sempre curato. All’andata li abbiamo lasciati vivi, abbiamo fatto un gran primo tempo e dovevamo segnare di più. Siamo stati superiori, loro hanno combinato poco, ma ora partiamo alla pari". Kvara-Osimhen fanno paura? "E Politano? Sono talenti eccezionali, Osimhen all’andata con mezzo pallone ci ha fatto gol, è uno dei migliori attaccanti del mondo. Ma c’è di più: a me piace Zielinski che non può giocare perché non è in lista, e Lobotka, l’ho affrontato col Portogallo ed è un gran giocatore". La Slovacchia di Calzona. "Sì, che ha fatto una grande qualificazione per l’Europeo, perdendo solo contro di noi. Lo conosco poco ma mi sembra un ottimo tecnico, il Napoli sta giocando meglio, dovremo fare attenzione. Anche perché, sempre per insistere sulla stranezza del calcio, noi rispetto all’andata abbiamo perso due giocatori importanti come Pedri e De Jong e loro hanno acquistato fiducia e morale. Sarà durissima ma il Barça è una delle più grandi istituzioni del calcio mondiale e abbiamo una rosa ampia e qualificata per passare il turno". Che ne pensa della stagione dell'Inter? "So che i tifosi dell'Inter non hanno gradito il mio passaggio alla Juventus, e mi dispiaceperché a Milano ho fatto tanti amici. L'Inter sta vincendo sempre e ha in mano lo scudetto. In questo momentoè al top, seconda solo al Manchester City".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-11T07:40:00ZNAPOLI - Joao Cancelo, difensore del Barcellona, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport alla vigilia del match di Champions League contro il Napoli: Non è stato un anno facile. "No, proprio no. Il Barcellona è un club molto particolare. Il Mister ha detto che se ne va, la squadra ha avuto alti e bassi per tutta la stagione, una dinamica difficile da spiegare ma il calcio ti dà sempre la possibilità di redimerti e una vittoria contro il Napoli sarebbe questo, una rivendicazione, la nostra stagione prenderebbe un altro aspetto. Nel calcio ci sono momenti buoni e momenti meno buoni come nella vita e noi dobbiamo restare positivi e uniti. Sa una cosa?". Prego. "Rispondendo alla domanda su di noi mi viene in mente il Napoli. Il calcio è uno sport strano. Anche il loro è un anno difficile. Vincono lo scudetto giocando in maniera spettacolare, devono cambiare allenatore, scelgono, e non va bene. Cambiano, e non va bene, così cambiano ancora. Succede. Ci provi, in buona fede, e non funziona. E al Napoli la pressione della vittoria è uguale alla nostra del Barcellona". E ora come lo vede il Napoli? "Premessa: a me il Napoli è sempre piaciuto tanto, per Maradona, e perché è una squadra di ‘barrio’, popolare e con radici profonde nella città. Quando sono arrivato in Italia c’era Sarri e giocavano un gran calcio, un aspetto che hanno sempre curato. All’andata li abbiamo lasciati vivi, abbiamo fatto un gran primo tempo e dovevamo segnare di più. Siamo stati superiori, loro hanno combinato poco, ma ora partiamo alla pari". Kvara-Osimhen fanno paura? "E Politano? Sono talenti eccezionali, Osimhen all’andata con mezzo pallone ci ha fatto gol, è uno dei migliori attaccanti del mondo. Ma c’è di più: a me piace Zielinski che non può giocare perché non è in lista, e Lobotka, l’ho affrontato col Portogallo ed è un gran giocatore". La Slovacchia di Calzona. "Sì, che ha fatto una grande qualificazione per l’Europeo, perdendo solo contro di noi. Lo conosco poco ma mi sembra un ottimo tecnico, il Napoli sta giocando meglio, dovremo fare attenzione. Anche perché, sempre per insistere sulla stranezza del calcio, noi rispetto all’andata abbiamo perso due giocatori importanti come Pedri e De Jong e loro hanno acquistato fiducia e morale. Sarà durissima ma il Barça è una delle più grandi istituzioni del calcio mondiale e abbiamo una rosa ampia e qualificata per passare il turno". Che ne pensa della stagione dell'Inter? "So che i tifosi dell'Inter non hanno gradito il mio passaggio alla Juventus, e mi dispiaceperché a Milano ho fatto tanti amici. L'Inter sta vincendo sempre e ha in mano lo scudetto. In questo momentoè al top, seconda solo al Manchester City".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388593IL FLASH - Rosa Petrazzuolo su "NM": "Napoli, riaffiorano squarci di bellezza con le giocate di Kvara"NAPOLI – Il gol di Kvara su assist di Mario Rui al Maradona contro il Torino è stato uno squarcio di bellezza in una serata fredda e piovosa. L’attaccante georgiano è tornato a farsi ammirare nei suoi dribbling e in quelle sue strepitose giocate in cui sembra guidare l’attacco partenopeo con la potente forza di movimenti fluidi e leggeri che solcano il terreno di gioco a fare da apripista verso la porta avversaria. Della partita finita con un pareggio che non soddisfa appieno nessuno, rimane il ricordo in particolare della eccezionale quantità di interruzioni che hanno spezzettato il ritmo di gioco della partita arbitrata da Orsato, soprattutto nel secondo tempo quando i minuti effettivi in cui si è giocato sono stati appena 24. Troppo poco per costruire e concretizzare con lucidità e freddezza le occasioni create. La squadra partenopea dovrà continuare a lavorare sulla fase difensiva, cercando di filtrare più palloni a partire dal centrocampo per evitare di venir puniti alla prima sbavatura. Dopo pochi minuti dal gol segnato da Kvaratskhelia, infatti, il Torino è riuscito a tornare in pareggio con una bella rete di Sanabria, poi la partita si è fatta sempre più nervosa e per quanto gli azzurri abbiano cercato nuove manovre offensive per portare a casa i tre punti, non ci sono riusciti. Ad ogni modo lascia ben sperare l’approccio propositivo e costruttivo della squadra di Calzona che sembra non perdersi d’animo di fronte alle difficoltà che emergono durante la partita. Con un piglio combattivo e determinato ci sarà ora da affrontare l’importante gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona. Calzona ha tante frecce al suo arco, la squadra lo segue ed il palcoscenico internazionale ha un fascino speciale che di per sé dà una carica maggiore nel perseguimento dei propri obiettivi. Il Napoli deve focalizzarsi sulla risalita della classifica in campionato, ma una eventuale qualificazione ai quarti di finale di Champions sarebbe una spinta importante soprattutto a livello mentale. Non resta che provarci fino in fondo per tentare l'impresa e non avere altri rimpianti. Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-10T22:00:00ZNAPOLI – Il gol di Kvara su assist di Mario Rui al Maradona contro il Torino è stato uno squarcio di bellezza in una serata fredda e piovosa. L’attaccante georgiano è tornato a farsi ammirare nei suoi dribbling e in quelle sue strepitose giocate in cui sembra guidare l’attacco partenopeo con la potente forza di movimenti fluidi e leggeri che solcano il terreno di gioco a fare da apripista verso la porta avversaria. Della partita finita con un pareggio che non soddisfa appieno nessuno, rimane il ricordo in particolare della eccezionale quantità di interruzioni che hanno spezzettato il ritmo di gioco della partita arbitrata da Orsato, soprattutto nel secondo tempo quando i minuti effettivi in cui si è giocato sono stati appena 24. Troppo poco per costruire e concretizzare con lucidità e freddezza le occasioni create. La squadra partenopea dovrà continuare a lavorare sulla fase difensiva, cercando di filtrare più palloni a partire dal centrocampo per evitare di venir puniti alla prima sbavatura. Dopo pochi minuti dal gol segnato da Kvaratskhelia, infatti, il Torino è riuscito a tornare in pareggio con una bella rete di Sanabria, poi la partita si è fatta sempre più nervosa e per quanto gli azzurri abbiano cercato nuove manovre offensive per portare a casa i tre punti, non ci sono riusciti. Ad ogni modo lascia ben sperare l’approccio propositivo e costruttivo della squadra di Calzona che sembra non perdersi d’animo di fronte alle difficoltà che emergono durante la partita. Con un piglio combattivo e determinato ci sarà ora da affrontare l’importante gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona. Calzona ha tante frecce al suo arco, la squadra lo segue ed il palcoscenico internazionale ha un fascino speciale che di per sé dà una carica maggiore nel perseguimento dei propri obiettivi. Il Napoli deve focalizzarsi sulla risalita della classifica in campionato, ma una eventuale qualificazione ai quarti di finale di Champions sarebbe una spinta importante soprattutto a livello mentale. Non resta che provarci fino in fondo per tentare l'impresa e non avere altri rimpianti. Rosa Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388444L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, Kvara gol frenato un pò dal Toro ed un bel pò da Orsato"NAPOLI - Fosse stata una gara d'inizio stagione, probabilmente l'amarezza nell'accogliere il pari interno col Torino sarebbe stata minore. Più o meno è questo il problema di Calzona, essere il terzo allenatore di una stagione deludente, il che implica che non può sbagliare praticamente quasi nulla ed accontentarsi della prestazione (per certi versi positiva) serve a poco. Ecco allora che gli si chiede come mai non ha anticipato le sostituzioni, su tutte quelle di Zielinski e Politano, fermo restando che è mancata anche un pò di fortuna. Nel primo tempo, comunque, le occasioni ci sono state, con Meret e Milinkovic-Savic super protagonisti su Zapata e Kvara. Poi il georgiano è salito in cattedra: da applausi a scena aperta il duetto con Mario Rui, con successivo gol del 77. Poi però resta inconcepibile, anche se dettata da un rimpallo, la rete di Sanabria giunta poco dopo il momentaneo vantaggio partenopeo, senza nemmeno avere il tempo di assaporare il gol realizzato. Tanta manovra, tanto possesso palla, contro un Torino super abbottonato ed imbrigliato, da Paro in panchina, in stretto collegamento telefonico con Juric e le sue mille sigarette nel digiribile posto sopra la Tribuna Stampa. Eppure il Napoli ci stava provando, ma si è visto negare un rigore, se non due, dall'arbitro Orsato, "magistralmente" salito in cattedra, con le sue non sanzioni dei falli da rugby, oltre che dei cartellini dimenticati nel taschino. Un disastro, perchè va bene il gioco maschio ma non quello che rischia di farti saltare i legamenti, ignorando del tutto qualsiasi revisione al VAR. Il quarto e il quinto posto restano lontani, purtroppo. Bisognerebbe solo vincere e sperare in passi falsi degli altri, ma se le interruzioni arrivano ancora dal Napoli, e per di più in casa, la strada resta in salita. Discorso a parte la Champions, dove si può sognare una notte da leoni. Vediamo come finirà questo doppio viaggio nei meandri di una stagione a dir pocooscura. Intanto, da semi spettatori delle gesta altrui verso sogni di gloria,non ci resta che godere le piccole gioie che arrivano, sporadicamente, come la vittoria contro la Juventus di Allegri, poi se ne riparlerà nel prossimo campionato. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com2024-03-28T22:59:09Z2024-03-09T22:55:00ZNAPOLI - Fosse stata una gara d'inizio stagione, probabilmente l'amarezza nell'accogliere il pari interno col Torino sarebbe stata minore. Più o meno è questo il problema di Calzona, essere il terzo allenatore di una stagione deludente, il che implica che non può sbagliare praticamente quasi nulla ed accontentarsi della prestazione (per certi versi positiva) serve a poco. Ecco allora che gli si chiede come mai non ha anticipato le sostituzioni, su tutte quelle di Zielinski e Politano, fermo restando che è mancata anche un pò di fortuna. Nel primo tempo, comunque, le occasioni ci sono state, con Meret e Milinkovic-Savic super protagonisti su Zapata e Kvara. Poi il georgiano è salito in cattedra: da applausi a scena aperta il duetto con Mario Rui, con successivo gol del 77. Poi però resta inconcepibile, anche se dettata da un rimpallo, la rete di Sanabria giunta poco dopo il momentaneo vantaggio partenopeo, senza nemmeno avere il tempo di assaporare il gol realizzato. Tanta manovra, tanto possesso palla, contro un Torino super abbottonato ed imbrigliato, da Paro in panchina, in stretto collegamento telefonico con Juric e le sue mille sigarette nel digiribile posto sopra la Tribuna Stampa. Eppure il Napoli ci stava provando, ma si è visto negare un rigore, se non due, dall'arbitro Orsato, "magistralmente" salito in cattedra, con le sue non sanzioni dei falli da rugby, oltre che dei cartellini dimenticati nel taschino. Un disastro, perchè va bene il gioco maschio ma non quello che rischia di farti saltare i legamenti, ignorando del tutto qualsiasi revisione al VAR. Il quarto e il quinto posto restano lontani, purtroppo. Bisognerebbe solo vincere e sperare in passi falsi degli altri, ma se le interruzioni arrivano ancora dal Napoli, e per di più in casa, la strada resta in salita. Discorso a parte la Champions, dove si può sognare una notte da leoni. Vediamo come finirà questo doppio viaggio nei meandri di una stagione a dir pocooscura. Intanto, da semi spettatori delle gesta altrui verso sogni di gloria,non ci resta che godere le piccole gioie che arrivano, sporadicamente, come la vittoria contro la Juventus di Allegri, poi se ne riparlerà nel prossimo campionato. Antonio Petrazzuolo Napoli Magazine Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.comCopyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 064398812171388420PRESS CONFERENCE - Napoli, Calzona: "Soddisfatto della prestazione della squadra, Osimhen è sempre utile"NAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference dopo il pareggio con il Torino. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Simeone? Non volevo intasare l'area, volevo arrivare pulito alla conclusione. Siamo stati bravi, sono soddisfatto del rendimento della squadra. C'è poco tempo per preparare la partita. Stiamo concedendo meno. Un pizzico di buona sorte non guasta, Anguissa ha toccato con la spalla e ha segnato Sanabria. Abbiamo creato tantissimo. Ai ragazzi nello spogliatoio ho detto che e' la strada giusta. Ci metterei la firma a creare sette occasioni gol. Zielinski? Ha fatto una buona partita. Questo avversario ti viene a prendere a uomo. Sono felice di aver ritrovato Piotr. Lindstrom? Potrebbe avere le caratteristiche per dare una mano. Vogliamo dare solidita' alla squadra. Cambiare modulo creerebbe confusione. Lo si puo' fare alla fine. Alla squadra servono certezze. Il piano B deve esserci, andiamo in emergenza a Barcellona. Osimhen in calo fisiologico? Con la Juventus ha giocato bene, una gara gagliarda. L'unico dato a sfavore sono state le occasioni da rete. E' normale che un giocatore che e' stato piu' di un mese in Coppa d'Africa puo' avere un leggero calo, ma sono soddisfattissimo di lui. Osimhen ti puo' risolvere la partita anche al 100%".2024-03-28T22:59:09Z2024-03-08T22:51:00ZNAPOLI - Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference dopo il pareggio con il Torino. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Simeone? Non volevo intasare l'area, volevo arrivare pulito alla conclusione. Siamo stati bravi, sono soddisfatto del rendimento della squadra. C'è poco tempo per preparare la partita. Stiamo concedendo meno. Un pizzico di buona sorte non guasta, Anguissa ha toccato con la spalla e ha segnato Sanabria. Abbiamo creato tantissimo. Ai ragazzi nello spogliatoio ho detto che e' la strada giusta. Ci metterei la firma a creare sette occasioni gol. Zielinski? Ha fatto una buona partita. Questo avversario ti viene a prendere a uomo. Sono felice di aver ritrovato Piotr. Lindstrom? Potrebbe avere le caratteristiche per dare una mano. Vogliamo dare solidita' alla squadra. Cambiare modulo creerebbe confusione. Lo si puo' fare alla fine. Alla squadra servono certezze. Il piano B deve esserci, andiamo in emergenza a Barcellona. Osimhen in calo fisiologico? Con la Juventus ha giocato bene, una gara gagliarda. L'unico dato a sfavore sono state le occasioni da rete. E' normale che un giocatore che e' stato piu' di un mese in Coppa d'Africa puo' avere un leggero calo, ma sono soddisfattissimo di lui. Osimhen ti puo' risolvere la partita anche al 100%".Copyright - Napoli Magazine 1998-2016. Tutti i diritti riservati. Napoli Magazine S.r.l. - P.I. 06439881217