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GOLAZO - Mollichelli su "NM": "Napoli, basta crederci! E, se possibile, qualche palo in meno non guasterebbe"
06.03.2019 10:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - Rien ne va plus. E' andato com'è andato l'appuntamento con la madama. Col solito strascico di arsenico e vecchi merletti. Due partite in una. Quella giocata in inferiorità numerica - e pure in tale circostanza quel palo di Zielinski - e quella ad armi pari in cui gli azzurri hanno triturato i bianconeri, incapaci di uscire dal ristretto recinto della disperazione. Chiellini ed i suoi come Custer a Little Big Horn. La superiorità nella manovra e la forza nei garretti hanno riscritto la storia triste della solitudine del centravanti: Cristiano Ronaldo abbandonato a se stesso. Testimone ed illustratore dell'impotenza vergognosa espressa dalla sua squadra, fino al punto di rivolgersi ad Allegri e dirgli sconsolato: mister, ma così non si gioca! Sarà stato in quel momento di estrema depressione che CR7 avrà rimpianto i tempi vissuti insieme con Ancelotti nella casa Real. Molto spesso sono gli episodi ad indirizzare andamento e risultato di una partita di calcio. Ed anche gli errori, come quello sventato retropassaggio di Malcuit a Meret che ha provocato il fattaccio dell'espulsione del portierino. E quell'ingenuità in barriera sulla punizione di Pjanic, E la libertà totale concessa ad Emre Can. Fa da contraltare, il rigore concesso da Alex Sandro. E qui si arriva all'errore fatale, quello commesso da Insigne dal dischetto: gli occhi fissi sul pallone, il tiro, il flop. Un rigore calciato senza convinzione, più che male. Che ha segnato il risultato in maniera definitiva. Sono convinto che sul due a due, gli azzurri avrebbero trovato la forza e l'entusiasmo per fare anche il terzo gol ad un avversario groggy. Mi va di fare l'elogio di Callejòn, autore del gol che aveva rimesso in corsa il match: un capolavoro di intelligenza ed astuzia a fregare Chiellini che non è l'ultimo arrivato. Lo spagnolo ex madrileno resta uno dei punti fermi della squadra, un campione autentico che, tra l'altro, è arrivato a quota settantasette gol, non pochi per il ruolo in cui disbriga la sua arte pallonara che è fatta anche di sacrificio estremo in copertura. Resta blindato il secondo posto, sicura la partecipazione diretta alla prossima coppa dalle grandi orecchie. L'esibizione fornita contro la Juve è stata come un passaporto di qualità superiore. E resta l'Europa due che è comunque una manifestazione di livello. Far fuori il Salisburgo non sarà semplice, ma un Napoli come quello visto contro la madama non può non superare l'ostacolo mozartiano. Puntare alla finale di Baku, gemellata con Napoli, non è un'utopia bensì un obbligo oltreché concreta possibilità. Incoraggiano la verve e la qualità degli azzurri. Basta crederci. Ah e per favore, qualche legno in meno. Okay?

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Mollichelli su "NM": "Napoli, basta crederci! E, se possibile, qualche palo in meno non guasterebbe"

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06/03/2024 - 10:26

NAPOLI - Rien ne va plus. E' andato com'è andato l'appuntamento con la madama. Col solito strascico di arsenico e vecchi merletti. Due partite in una. Quella giocata in inferiorità numerica - e pure in tale circostanza quel palo di Zielinski - e quella ad armi pari in cui gli azzurri hanno triturato i bianconeri, incapaci di uscire dal ristretto recinto della disperazione. Chiellini ed i suoi come Custer a Little Big Horn. La superiorità nella manovra e la forza nei garretti hanno riscritto la storia triste della solitudine del centravanti: Cristiano Ronaldo abbandonato a se stesso. Testimone ed illustratore dell'impotenza vergognosa espressa dalla sua squadra, fino al punto di rivolgersi ad Allegri e dirgli sconsolato: mister, ma così non si gioca! Sarà stato in quel momento di estrema depressione che CR7 avrà rimpianto i tempi vissuti insieme con Ancelotti nella casa Real. Molto spesso sono gli episodi ad indirizzare andamento e risultato di una partita di calcio. Ed anche gli errori, come quello sventato retropassaggio di Malcuit a Meret che ha provocato il fattaccio dell'espulsione del portierino. E quell'ingenuità in barriera sulla punizione di Pjanic, E la libertà totale concessa ad Emre Can. Fa da contraltare, il rigore concesso da Alex Sandro. E qui si arriva all'errore fatale, quello commesso da Insigne dal dischetto: gli occhi fissi sul pallone, il tiro, il flop. Un rigore calciato senza convinzione, più che male. Che ha segnato il risultato in maniera definitiva. Sono convinto che sul due a due, gli azzurri avrebbero trovato la forza e l'entusiasmo per fare anche il terzo gol ad un avversario groggy. Mi va di fare l'elogio di Callejòn, autore del gol che aveva rimesso in corsa il match: un capolavoro di intelligenza ed astuzia a fregare Chiellini che non è l'ultimo arrivato. Lo spagnolo ex madrileno resta uno dei punti fermi della squadra, un campione autentico che, tra l'altro, è arrivato a quota settantasette gol, non pochi per il ruolo in cui disbriga la sua arte pallonara che è fatta anche di sacrificio estremo in copertura. Resta blindato il secondo posto, sicura la partecipazione diretta alla prossima coppa dalle grandi orecchie. L'esibizione fornita contro la Juve è stata come un passaporto di qualità superiore. E resta l'Europa due che è comunque una manifestazione di livello. Far fuori il Salisburgo non sarà semplice, ma un Napoli come quello visto contro la madama non può non superare l'ostacolo mozartiano. Puntare alla finale di Baku, gemellata con Napoli, non è un'utopia bensì un obbligo oltreché concreta possibilità. Incoraggiano la verve e la qualità degli azzurri. Basta crederci. Ah e per favore, qualche legno in meno. Okay?

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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