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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, Dea Bendata batte San Gennaro 1-0"
13.12.2021 20:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - E che se giochi contro un’altra squadra te la giochi, appunto, la puoi perdere, certo, la puoi pareggiare, sicuramente e la puoi anche vincere, ovviamente; ma se giochi contro la Dea Bendata, che a Napoli è da sempre conosciuta come la ciorta, niente, non la puoi mai vincere. Come a dire, Dea batte San Gennaro,  1-0. Chiariamo: gli errori il Napoli nella gara interna al Maradona, contro l’Empoli, 0-1, li ha fatti. Ma la sconfitta è sul serio beffarda, oltre che bugiarda. È questo va detto. Le assenze pure ci stanno. E pesano. Eccome se pesano. Una squadra decimata paga il pegno dei giocatori mancanti e soprattutto di un numero di infortuni spropositato, che messo assieme al numero di chi gioca in Coppa D’Africa fa, purtroppo, la differenza. E va pure peggio, con due usciti per infortunio appunto, proprio durante la gara contro l’Empoli. Il Napoli ci prova, la tira in porta, prende il palo e clamorosamente incassa un gol che a rigiocarla 1.000 volte ‘sta partita, niente, Cutrone non lo incarra mai più un gol del genere, di nuca, spalle alla porta. E non basta il resto della gara per cercare almeno di pareggiarla. Ed è così che a pochi giorni dal Natale, il Napoli scivola e, complice la seconda sconfitta consecutiva al Maradona, scende al quarto posto in classifica, superato da una sempre più agguerrita Atalanta. Spalletti forse sbaglia qualche cambio ma a conti fatti, se si guardano i numeri, sarebbe stato difficile chiedere di più: 26 i tiri in porta, 6 quelli nello specchio, 2 i pali. Insomma, se la matematica è azzurra, tutto il resto è nero, e rema amaramente e pesantemente contro gli undici partenopei che devono fare i conti con una sconfitta adesso particolarmente pesante, soprattutto dopo la scia di risultati positivi a cui avevano abitato la piazza napoletana. Ma è chiaro che così come non può piovere per sempre (e infatti finalmente a Napoli è uscito il sole…), non si può nemmeno vincere (per) sempre (e infatti, purtroppo, il Napoli ha perso…): l’inciampo ci sta, la caduta pure, la capriola anche ma magari il doppio carpiato sarebbe meglio evitarlo, perché poi a rialzarsi la fatica si sente e il Napoli deve per forza rialzarsi. E in fretta, anche: domenica prossima si vola a Milano, per la sfida contro i rossoneri che sono solo un punto dietro l’Inter, e che lotteranno con le unghie e con i denti per superare i nerazzurri. Quegli stessi artigli e zanne che pure il Napoli dovrà assolutamente sfoderare. Sperando che la Dea si tolga la benda e guardi benevola al Napoli. O che perlomeno, si faccia i fatti suoi.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, Dea Bendata batte San Gennaro 1-0"

di Napoli Magazine

13/12/2024 - 20:00

NAPOLI - E che se giochi contro un’altra squadra te la giochi, appunto, la puoi perdere, certo, la puoi pareggiare, sicuramente e la puoi anche vincere, ovviamente; ma se giochi contro la Dea Bendata, che a Napoli è da sempre conosciuta come la ciorta, niente, non la puoi mai vincere. Come a dire, Dea batte San Gennaro,  1-0. Chiariamo: gli errori il Napoli nella gara interna al Maradona, contro l’Empoli, 0-1, li ha fatti. Ma la sconfitta è sul serio beffarda, oltre che bugiarda. È questo va detto. Le assenze pure ci stanno. E pesano. Eccome se pesano. Una squadra decimata paga il pegno dei giocatori mancanti e soprattutto di un numero di infortuni spropositato, che messo assieme al numero di chi gioca in Coppa D’Africa fa, purtroppo, la differenza. E va pure peggio, con due usciti per infortunio appunto, proprio durante la gara contro l’Empoli. Il Napoli ci prova, la tira in porta, prende il palo e clamorosamente incassa un gol che a rigiocarla 1.000 volte ‘sta partita, niente, Cutrone non lo incarra mai più un gol del genere, di nuca, spalle alla porta. E non basta il resto della gara per cercare almeno di pareggiarla. Ed è così che a pochi giorni dal Natale, il Napoli scivola e, complice la seconda sconfitta consecutiva al Maradona, scende al quarto posto in classifica, superato da una sempre più agguerrita Atalanta. Spalletti forse sbaglia qualche cambio ma a conti fatti, se si guardano i numeri, sarebbe stato difficile chiedere di più: 26 i tiri in porta, 6 quelli nello specchio, 2 i pali. Insomma, se la matematica è azzurra, tutto il resto è nero, e rema amaramente e pesantemente contro gli undici partenopei che devono fare i conti con una sconfitta adesso particolarmente pesante, soprattutto dopo la scia di risultati positivi a cui avevano abitato la piazza napoletana. Ma è chiaro che così come non può piovere per sempre (e infatti finalmente a Napoli è uscito il sole…), non si può nemmeno vincere (per) sempre (e infatti, purtroppo, il Napoli ha perso…): l’inciampo ci sta, la caduta pure, la capriola anche ma magari il doppio carpiato sarebbe meglio evitarlo, perché poi a rialzarsi la fatica si sente e il Napoli deve per forza rialzarsi. E in fretta, anche: domenica prossima si vola a Milano, per la sfida contro i rossoneri che sono solo un punto dietro l’Inter, e che lotteranno con le unghie e con i denti per superare i nerazzurri. Quegli stessi artigli e zanne che pure il Napoli dovrà assolutamente sfoderare. Sperando che la Dea si tolga la benda e guardi benevola al Napoli. O che perlomeno, si faccia i fatti suoi.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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