NAPOLI - Non mettere e non togliere anzi perdere qualcosa, non la partita chiariamo, quella è finita in parità: 0-0, tra il Napoli così diverso da ciò che ha abituato il suo pubblico a vedere e il Torino dell’ex Mazzarri. Nel primo tempo in un San Paolo inesorabilmente pieno solo a metà, il Napoli tenta, ci prova, la tira la palla in porta ma niente, non entra. Manca qualcosa. E nel secondo tempo la mancanza si sente ancora di più, si avverte lì al centrocampo dove invece il gioco dovrebbe essere concentrato, vivo, filtrato e alla fine, finalizzato. Lo fa Allan, come al solito, poco, pochissimo gli altri. Manca qualcosa. Che sia un giocatore per 12 anni capitano o che sia la motivazione di chi sa che arrivare secondo o terzo, in fondo le cose davvero non le cambia ma quel qualcosa invece cambia questo Napoli che segna bene in Europa, affatto in campionato e che pare oggi rincorrere solo il sogno europeo appunto. Giovedì si torna al San Paolo, l’orario è complicato, lo stadio chissà quanto sarà pieno. Quel che è certo è che questo non è il Napoli, non è quello che ci si aspetta da una squadra di questo livello che perde punti senza perdere partite, che esce fuori dalle competizioni e ad oggi anche fuori dalla scia della capolista, il che non va affatto bene, al di là delle storture di un ampio sto ambivalente dove una cosa è la prima in classifica, un’altra tutte le altre squadre. Tant’è. Il Napoli resta a secco, Ancelotti studierà per bene nuove strategie, Napoli ancora a fatica dice addio a Marek, che forse non aveva più la verve di un tempo ma la presenza e il carattere, quelli sì, e forse è proprio questo ciò che è mancato davvero.