Social Network
L'APPUNTO - N. Marciano su "NM": "Napoli, siete forti: ne siamo sicuri!"
01.09.2019 18:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - È dura, è dura quando ci arrivi così vicino, quanto dopo un’ora di rabbia ti assale la gioia e ti carichi di adrenalina e la sfoghi ad ognuno di quei gol, guardi incredulo la palla entrare in una rete torinese fino ad allora inviolata, mentre quella azzurra era già stata profanata tre volte. Guardi il risultato da un divano di famiglia e mentalizzi la sequenza: 3-0/3-1/3-2/3-3. Pensi: “È incredibile! È la Juve ma questo è il Napoli!”, nonostante non abbia messo in scena la migliore delle prestazioni di cui è capace. Succede tutto in poco più di una manciata di minuti: il Napoli rimonta contro la Juventus dopo aver subìto alla seconda di campionato anche il gol di uno di quei due ex, quello in campo, mentre l’altro era in tribuna. Il Napoli rimonta: una, due, tre palle in rete. E segnano tutti i nuovi acquisiti. Prim’ancora che il calciomercato sia chiuso, tra l’altro. Segna questo Napoli, dopo la prima vinta a Firenze infilandone quattro. Ed è nel quarto che si spera all’ombra di un Vesuvio ai cui figli è stato impedito di vedere il tutto da vicino. Ma va bene anche così. In fondo, poi, si firmerebbe col sangue perché finisse così, con una rimonta a reti pari. Vincere sarebbe incredibile, quasi quanto incredibile sarà il risultato. Ora, ri-citando la partita contro la Fiorentina, che il Napoli sarebbe stato uno spettacolo al cardiopalma si poteva anche capire. Ma che fosse davvero una gara così tanto adrenalinica era davvero inimmaginabile, specie quando su quel pareggio 3-3 la sfortuna è scesa in campo assieme al Napoli, e ci ha giocato accanto, favorendo i bianconeri. Altrimenti è certo che non si spiegherebbe che a segnare il 4-3 per i padroni di casa sia stato niente poco di meno che Koulibaly. Lui, che fu colui che sempre lì a Torino in quegli stessi minuti finali regalò ovviamente volontariamente al Napoli una vittoria che allo Stadium ha adesso invece involontariamente regalato alla Juve: autogol di Kolidou. Autogol. E la gara finisce 4-3. È la seconda di campionato, solo la seconda, segnano tutti i nuovi arrivati e il Napoli riesce a recuperare alla grande ma l’epilogo fa rabbia. Tanta rabbia, nonostante sia stata la sfortuna a giocare in quegli ultimissimi minuti: “È un autogol che mi fa male perché è arrivato dopo una rimonta incredibile. Mi dispiace ma devo, dobbiamo accettarlo: siamo forti. L’abbiamo dimostrato. Lo dimostreremo”. Lo scrive lui, KK, lo sostiene il Napoli, dopo il sostegno in campo persino degli avversari, lo sostiene Napoli intera, perché lui è KK, il miglior difensore del campionato, e sbagliare si può. Capita. Fa così rabbia ma allo stesso momento, capita. Va accettato l’errore. Non va ripetuto mai, manco per tutto l’oro del Mondo. Ma va accettato. “Siamo forti”, ha scritto Kalidou. Lo sono. E Napoli, il cuore dei napoletani soprattutto, lo sarà allo stesso identico modo, perché un errore è tale, capita, lo si accetta, lo si metabolizza e lo si supera. “Siamo forti. Lo abbiamo dimostrato. Lo dimostreremo”. Ne siamo sicuri. Che siete ne siamo tutti sicuri.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
ULTIMISSIME SOCIAL NETWORK
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'APPUNTO - N. Marciano su "NM": "Napoli, siete forti: ne siamo sicuri!"

di Napoli Magazine

01/09/2024 - 18:25

NAPOLI - È dura, è dura quando ci arrivi così vicino, quanto dopo un’ora di rabbia ti assale la gioia e ti carichi di adrenalina e la sfoghi ad ognuno di quei gol, guardi incredulo la palla entrare in una rete torinese fino ad allora inviolata, mentre quella azzurra era già stata profanata tre volte. Guardi il risultato da un divano di famiglia e mentalizzi la sequenza: 3-0/3-1/3-2/3-3. Pensi: “È incredibile! È la Juve ma questo è il Napoli!”, nonostante non abbia messo in scena la migliore delle prestazioni di cui è capace. Succede tutto in poco più di una manciata di minuti: il Napoli rimonta contro la Juventus dopo aver subìto alla seconda di campionato anche il gol di uno di quei due ex, quello in campo, mentre l’altro era in tribuna. Il Napoli rimonta: una, due, tre palle in rete. E segnano tutti i nuovi acquisiti. Prim’ancora che il calciomercato sia chiuso, tra l’altro. Segna questo Napoli, dopo la prima vinta a Firenze infilandone quattro. Ed è nel quarto che si spera all’ombra di un Vesuvio ai cui figli è stato impedito di vedere il tutto da vicino. Ma va bene anche così. In fondo, poi, si firmerebbe col sangue perché finisse così, con una rimonta a reti pari. Vincere sarebbe incredibile, quasi quanto incredibile sarà il risultato. Ora, ri-citando la partita contro la Fiorentina, che il Napoli sarebbe stato uno spettacolo al cardiopalma si poteva anche capire. Ma che fosse davvero una gara così tanto adrenalinica era davvero inimmaginabile, specie quando su quel pareggio 3-3 la sfortuna è scesa in campo assieme al Napoli, e ci ha giocato accanto, favorendo i bianconeri. Altrimenti è certo che non si spiegherebbe che a segnare il 4-3 per i padroni di casa sia stato niente poco di meno che Koulibaly. Lui, che fu colui che sempre lì a Torino in quegli stessi minuti finali regalò ovviamente volontariamente al Napoli una vittoria che allo Stadium ha adesso invece involontariamente regalato alla Juve: autogol di Kolidou. Autogol. E la gara finisce 4-3. È la seconda di campionato, solo la seconda, segnano tutti i nuovi arrivati e il Napoli riesce a recuperare alla grande ma l’epilogo fa rabbia. Tanta rabbia, nonostante sia stata la sfortuna a giocare in quegli ultimissimi minuti: “È un autogol che mi fa male perché è arrivato dopo una rimonta incredibile. Mi dispiace ma devo, dobbiamo accettarlo: siamo forti. L’abbiamo dimostrato. Lo dimostreremo”. Lo scrive lui, KK, lo sostiene il Napoli, dopo il sostegno in campo persino degli avversari, lo sostiene Napoli intera, perché lui è KK, il miglior difensore del campionato, e sbagliare si può. Capita. Fa così rabbia ma allo stesso momento, capita. Va accettato l’errore. Non va ripetuto mai, manco per tutto l’oro del Mondo. Ma va accettato. “Siamo forti”, ha scritto Kalidou. Lo sono. E Napoli, il cuore dei napoletani soprattutto, lo sarà allo stesso identico modo, perché un errore è tale, capita, lo si accetta, lo si metabolizza e lo si supera. “Siamo forti. Lo abbiamo dimostrato. Lo dimostreremo”. Ne siamo sicuri. Che siete ne siamo tutti sicuri.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com