RIAD (ARABIA SAUDITA) - Kalidou Koulibaly, ex difensore del Napoli, attualmente all'Al Hilal, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica:
I soldi fanno davvero la felicità, Koulibaly?
"Potrò aiutare tutta la mia famiglia a vivere bene, dai miei genitori ai miei cugini, e anche sostenere le attività sociali della mia associazione in Senegal, “Capitaine du Coeur”: abbiamo cominciato la settimana scorsa con la costruzione di una clinica pediatrica nel villaggio dei miei genitori, a Ngano. Lì l’ospedale più vicino è lontano un’ora di viaggio, adesso. Troppo. Ne serviva un altro. Ma è solo l’inizio e ho tanti progetti nella testa, soprattutto per aiutare i più giovani. Ci espanderemo con la solidarietà anche alle nazioni confinanti. Il mio legame con l'Africa è fortissimo e lo sarà ancora di più quando smetterò di giocare".
A Napoli lo è stato per nove anni...
"In tanti mi dicono che sono andato via al momento sbagliato, perché avrei potuto vincere lo scudetto. Ma credo molto nel destino e si vede che doveva andare così. Sono stato felicissimo per i miei ex tifosi, la società, i giocatori: vittoria meritatissima. Ho un solo rimpianto: non aver giocato con Kvaratskhelia".
È contento pure per Kim? Ha preso il suo posto e si è fatto bastare una stagione...
"Nessuna invidia, Kim è stato super. Mi dispiace di più sentire di tanti possibili addii, a cominciare da quello dell’allenatore. Garcia è bravo e dovrà ricominciare il lavoro. Ma il Napoli ha vinto con parecchi punti di distacco il campionato e può ripartire come squadra da battere, con l’obiettivo di ripetersi. Intanto sono felice che gli azzurri abbiano scritto la storia".
Andrà in vacanza?
"Ora vado a Ischia per qualche giorno, così vedrò anche Napoli imbandierata".
Cosa ne pensa di Osimhen?
"Si vedeva che era un giocatore top. lo ho cercato di aiutarlo e non ho più consigli da dargli, anche se al telefono ci sentiamo, Decida lui da solo se restare in maglia azzurra: spero che non abbia mai rimorsi. Victor è africano come me e i suoi successi mi rendono ancora più orgoglioso”.
di Napoli Magazine
27/06/2023 - 08:53
RIAD (ARABIA SAUDITA) - Kalidou Koulibaly, ex difensore del Napoli, attualmente all'Al Hilal, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica:
I soldi fanno davvero la felicità, Koulibaly?
"Potrò aiutare tutta la mia famiglia a vivere bene, dai miei genitori ai miei cugini, e anche sostenere le attività sociali della mia associazione in Senegal, “Capitaine du Coeur”: abbiamo cominciato la settimana scorsa con la costruzione di una clinica pediatrica nel villaggio dei miei genitori, a Ngano. Lì l’ospedale più vicino è lontano un’ora di viaggio, adesso. Troppo. Ne serviva un altro. Ma è solo l’inizio e ho tanti progetti nella testa, soprattutto per aiutare i più giovani. Ci espanderemo con la solidarietà anche alle nazioni confinanti. Il mio legame con l'Africa è fortissimo e lo sarà ancora di più quando smetterò di giocare".
A Napoli lo è stato per nove anni...
"In tanti mi dicono che sono andato via al momento sbagliato, perché avrei potuto vincere lo scudetto. Ma credo molto nel destino e si vede che doveva andare così. Sono stato felicissimo per i miei ex tifosi, la società, i giocatori: vittoria meritatissima. Ho un solo rimpianto: non aver giocato con Kvaratskhelia".
È contento pure per Kim? Ha preso il suo posto e si è fatto bastare una stagione...
"Nessuna invidia, Kim è stato super. Mi dispiace di più sentire di tanti possibili addii, a cominciare da quello dell’allenatore. Garcia è bravo e dovrà ricominciare il lavoro. Ma il Napoli ha vinto con parecchi punti di distacco il campionato e può ripartire come squadra da battere, con l’obiettivo di ripetersi. Intanto sono felice che gli azzurri abbiano scritto la storia".
Andrà in vacanza?
"Ora vado a Ischia per qualche giorno, così vedrò anche Napoli imbandierata".
Cosa ne pensa di Osimhen?
"Si vedeva che era un giocatore top. lo ho cercato di aiutarlo e non ho più consigli da dargli, anche se al telefono ci sentiamo, Decida lui da solo se restare in maglia azzurra: spero che non abbia mai rimorsi. Victor è africano come me e i suoi successi mi rendono ancora più orgoglioso”.