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POKER STARS - Dal poker a Lasagnam: la storia di Dario Nittolo, napoletano vincente a 360°, ecco tutti i dettagli
04.12.2014 00:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il napoletano Dario Nittolo è un ventinovenne intraprendente che, grazie alle sue molteplici doti e alla grande voglia di fare, ha studiato Economia, ha aperto un innovativo locale a Roma, Lasagnam, è stato un giocatore professionista di poker e ha raggiunto il suo migliore risultato giocando per puro piacere.



Se chiedeste a Dario chi sia, sicuramente risponderebbe “un tifoso del Napoli”. La sua fede calcistica è talmente forte da aver rappresentato l’unica distrazione nei confronti del poker, sport in cui Nittolo si è distinto fin da ventenne. In attivo al tavolo verde dal 2007, nel luglio 2014 Dario ha raggiunto il suo best live cash nell’Italian Poker Tour di PokerStars a Saint Vincent: arrivando terzo al main event ha vinto 48 mila euro.



Il poker è entrato nella vita di Dario quando questo era solo un adolescente. A 14 anni, col soprannome di “Bonzo”, Nittolo giocava al cosiddetto “vecchio poker”, quello con cinque carte in mano, più passivo e attendista rispetto al Texas Hold’em odierno. Bonzo giocava mille lire, i soldi della merenda, e le vincite non potevano che essere basse. Appassionatosi alla disciplina, però, Dario iniziò a dedicarvisi seriamente passando al Texas Hold’em nel 2006 e, studiando e facendo molta pratica, i risultati non si fecero attendere.



Il poker ha rappresentato per Dario una passione che ha dato una chance ad un’altra passione, quella per l’economia. Con i soldi che vinceva al tavolo verde, il ragazzo napoletano si è pagato gli studi universitari, intrapresi a Roma. Bonzo non ha mai nascosto la sua propensione per la finanza e l’ha spesso ricollegata alle doti pokeristiche: «A Wall Street apprezzano molto la nostra capacità di prendere le decisioni di fronte al rischio, di sapere gestire il denaro e di intuire come potrebbe mettersi la situazione» ha dichiarato in un’intervista a Repubblica.it.



Nel 2011, al tempo di questa intervista, Dario aveva 26 anni, studiava economia, viveva di poker e tifava Napoli. Poi nel 2012 una novità è entrata nella sua vita e, sebbene tifasse sempre Napoli, aveva iniziato a giocare a poker solo per divertimento. La novità si chiamava Lasagnam ed era un locale che Dario Bonzo Nittolo aveva aperto a Roma insieme ad un amico. I turni stressanti, che arrivavano anche a 12 ore lavorative in un giorno, lo avevano costretto ad allontanarsi dal poker professionistico e giocare solo per diletto, scelta che non gli ha impedito di prendere il bronzo nell’IPT di PokerStars sopra citato.



Vivere di poker, d’altra parte, è un privilegio che non tutti possono permettersi. Non tutti giungono alla vetta, non tutti accettano il fatto che dietro a un grande pokerista ci siano ore quotidiane di studio, di pratica, di confronto con i maestri. All’impegno poi va sommata la stoffa, e Dario ha dimostrato di avere quella giusta. Nittoli è un tipo che non si accontenta e va fiero della sua qualifica di imprenditore, garantitagli non solo dall’apertura del locale, ma anche dal modo in cui è riuscito a dargli vita. Dario ha infatti investito vantaggiosamente le vincite collezionate al tavolo verde nel corso degli anni e la sua storia dimostra come questo ragazzo napoletano sia l’emblema dell’uomo faber suae fortunae. 




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POKER STARS - Dal poker a Lasagnam: la storia di Dario Nittolo, napoletano vincente a 360°, ecco tutti i dettagli

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04/12/2014 - 00:44

NAPOLI - Il napoletano Dario Nittolo è un ventinovenne intraprendente che, grazie alle sue molteplici doti e alla grande voglia di fare, ha studiato Economia, ha aperto un innovativo locale a Roma, Lasagnam, è stato un giocatore professionista di poker e ha raggiunto il suo migliore risultato giocando per puro piacere.



Se chiedeste a Dario chi sia, sicuramente risponderebbe “un tifoso del Napoli”. La sua fede calcistica è talmente forte da aver rappresentato l’unica distrazione nei confronti del poker, sport in cui Nittolo si è distinto fin da ventenne. In attivo al tavolo verde dal 2007, nel luglio 2014 Dario ha raggiunto il suo best live cash nell’Italian Poker Tour di PokerStars a Saint Vincent: arrivando terzo al main event ha vinto 48 mila euro.



Il poker è entrato nella vita di Dario quando questo era solo un adolescente. A 14 anni, col soprannome di “Bonzo”, Nittolo giocava al cosiddetto “vecchio poker”, quello con cinque carte in mano, più passivo e attendista rispetto al Texas Hold’em odierno. Bonzo giocava mille lire, i soldi della merenda, e le vincite non potevano che essere basse. Appassionatosi alla disciplina, però, Dario iniziò a dedicarvisi seriamente passando al Texas Hold’em nel 2006 e, studiando e facendo molta pratica, i risultati non si fecero attendere.



Il poker ha rappresentato per Dario una passione che ha dato una chance ad un’altra passione, quella per l’economia. Con i soldi che vinceva al tavolo verde, il ragazzo napoletano si è pagato gli studi universitari, intrapresi a Roma. Bonzo non ha mai nascosto la sua propensione per la finanza e l’ha spesso ricollegata alle doti pokeristiche: «A Wall Street apprezzano molto la nostra capacità di prendere le decisioni di fronte al rischio, di sapere gestire il denaro e di intuire come potrebbe mettersi la situazione» ha dichiarato in un’intervista a Repubblica.it.



Nel 2011, al tempo di questa intervista, Dario aveva 26 anni, studiava economia, viveva di poker e tifava Napoli. Poi nel 2012 una novità è entrata nella sua vita e, sebbene tifasse sempre Napoli, aveva iniziato a giocare a poker solo per divertimento. La novità si chiamava Lasagnam ed era un locale che Dario Bonzo Nittolo aveva aperto a Roma insieme ad un amico. I turni stressanti, che arrivavano anche a 12 ore lavorative in un giorno, lo avevano costretto ad allontanarsi dal poker professionistico e giocare solo per diletto, scelta che non gli ha impedito di prendere il bronzo nell’IPT di PokerStars sopra citato.



Vivere di poker, d’altra parte, è un privilegio che non tutti possono permettersi. Non tutti giungono alla vetta, non tutti accettano il fatto che dietro a un grande pokerista ci siano ore quotidiane di studio, di pratica, di confronto con i maestri. All’impegno poi va sommata la stoffa, e Dario ha dimostrato di avere quella giusta. Nittoli è un tipo che non si accontenta e va fiero della sua qualifica di imprenditore, garantitagli non solo dall’apertura del locale, ma anche dal modo in cui è riuscito a dargli vita. Dario ha infatti investito vantaggiosamente le vincite collezionate al tavolo verde nel corso degli anni e la sua storia dimostra come questo ragazzo napoletano sia l’emblema dell’uomo faber suae fortunae.