NAPOLI - Il calcio ascolta solo la verità del campo. Molto Napoli, poca Roma, addirittura sull’orlo dell’imbarazzo. La partita svela due verità: Verdi che ha i titoli per l'organico azzurro, una rosa a sua volta più forte dell’annata passata e molto più variegata, tanto da tamponare, almeno per stavolta, gli infortuni. E poi c’è Mertens. Non si segnano dieci gol in venti partite di campionato con apparizioni o ingressi nella “Line Up” e non si raggiunge Cavani, nella classifica marcatori, partendo spesso dalla panchina, se dentro non hai almeno il Dna del campione. Sempre lì al momento giusto, con quella corsa intrigante e potente. Magari un po’ di interrogativi per l’immediato suo futuro e della Ancelotti band farebbero un gran bene al club e alla squadra . Il Napoli, a Roma, ha vissuto di accelerazioni, per il resto è rimasto molto sotto ritmo, sprecando un po’, tanto da dare la stura della rimonta agli avversari, in occasione del provvisorio pari. Un calo di intensità indicizzato dal progressivo crollo della Roma. Quasi paradigmatico l’episodio del rigore: un calo di attenzione in difesa ha generato l’imbambolamento generale. Ovviamente stiamo sfiorando i rari momenti dolenti, ancorché pericolosi, di una partita, che al di là di queste considerazioni, ha visto la prepotenza del Napoli nella fase più attiva del match, lì dove le occasioni da gol hanno sovrastato lo stesso punteggio finale di 4-1. Insomma, una passeggiata inaspettatamente tranquilla sui resti di una Roma impresentabile.
di Napoli Magazine
01/04/2024 - 14:48
NAPOLI - Il calcio ascolta solo la verità del campo. Molto Napoli, poca Roma, addirittura sull’orlo dell’imbarazzo. La partita svela due verità: Verdi che ha i titoli per l'organico azzurro, una rosa a sua volta più forte dell’annata passata e molto più variegata, tanto da tamponare, almeno per stavolta, gli infortuni. E poi c’è Mertens. Non si segnano dieci gol in venti partite di campionato con apparizioni o ingressi nella “Line Up” e non si raggiunge Cavani, nella classifica marcatori, partendo spesso dalla panchina, se dentro non hai almeno il Dna del campione. Sempre lì al momento giusto, con quella corsa intrigante e potente. Magari un po’ di interrogativi per l’immediato suo futuro e della Ancelotti band farebbero un gran bene al club e alla squadra . Il Napoli, a Roma, ha vissuto di accelerazioni, per il resto è rimasto molto sotto ritmo, sprecando un po’, tanto da dare la stura della rimonta agli avversari, in occasione del provvisorio pari. Un calo di intensità indicizzato dal progressivo crollo della Roma. Quasi paradigmatico l’episodio del rigore: un calo di attenzione in difesa ha generato l’imbambolamento generale. Ovviamente stiamo sfiorando i rari momenti dolenti, ancorché pericolosi, di una partita, che al di là di queste considerazioni, ha visto la prepotenza del Napoli nella fase più attiva del match, lì dove le occasioni da gol hanno sovrastato lo stesso punteggio finale di 4-1. Insomma, una passeggiata inaspettatamente tranquilla sui resti di una Roma impresentabile.