TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, non c’è più nulla da capire"
09.12.2019 12:32 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il rischio é che il Circo Barnum dei luoghi comuni alimenti continuamente se stesso e i mali del Napoli. Già, perché anche questo pareggio a Udine, pur producendo poco o nulla, spinge a interpretazioni di una non meglio positività. Fa bene Ancelotti a spiegare l’insuccesso del suo Napoli, piuttosto che chissà quale scintilla miracolosa prodotta sul campo dell’Udinese. La realtà resta desolatamente amara, il Napoli - che dentro di sè possiede notevoli qualità - ormai subisce tutti i generi di avversari e su qualsiasi latitudine. Certo, a Udine il manipolo di Ancelotti ha fatto un po’ di più e meglio nella ripresa, ma i soliti 45’ giocati e gli altri non vissuti, raccontano ancora la stessa storia. Il gol “regalato” da Mandragora ha fornito al Napoli un pallido analgesico per i propri dolori. Tuttavia resta, pure sul campo friulano, la solita squadra senza spunti di manovra, senza identità. Con un po’ di cuore, questo sí, ma ciò non basta a reggere neppure la retorica più corriva. Purtroppo il bilancio di Ancelotti e del Napoli, da lui ideato e mai corretto, al momento è più che negativo in campionato. La Champions, con un passaggio agli ottavi virtualmente garantito, aiuterà, se non altro a trovare nuovi stimoli. Ma saranno sufficienti a invertire la pericolosa rotta ormai intrapresa? I punti persi in campionato hanno creato una voragine, allo stato incolmabile, tra la zona Champions e gli azzurri. Colpa di tutti, ma toccherebbe ad Ancelotti il compito di fare chiarezza sulle troppe scelte tattiche, tutt’ora incomprensibili. Sullo sfondo restano poi i grandi dilemmi e i tre principali problemi dell’asset Napoli. Ovvero strutturare l'azienda calcio con un management di autonomia e, soprattutto, con profili professionali diversi dal presidente. Punto due, infondere una identità alla squadra, che Ancelotti non è riuscito a dare. Infine, in caso di cessioni eccellenti, dovrebbero già essere pronti taccuino, e contratti, con calciatori che degnamente prenderebbero il posto di chi (purtroppo) dovesse partire.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, non c’è più nulla da capire"

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09/12/2024 - 12:32

NAPOLI - Il rischio é che il Circo Barnum dei luoghi comuni alimenti continuamente se stesso e i mali del Napoli. Già, perché anche questo pareggio a Udine, pur producendo poco o nulla, spinge a interpretazioni di una non meglio positività. Fa bene Ancelotti a spiegare l’insuccesso del suo Napoli, piuttosto che chissà quale scintilla miracolosa prodotta sul campo dell’Udinese. La realtà resta desolatamente amara, il Napoli - che dentro di sè possiede notevoli qualità - ormai subisce tutti i generi di avversari e su qualsiasi latitudine. Certo, a Udine il manipolo di Ancelotti ha fatto un po’ di più e meglio nella ripresa, ma i soliti 45’ giocati e gli altri non vissuti, raccontano ancora la stessa storia. Il gol “regalato” da Mandragora ha fornito al Napoli un pallido analgesico per i propri dolori. Tuttavia resta, pure sul campo friulano, la solita squadra senza spunti di manovra, senza identità. Con un po’ di cuore, questo sí, ma ciò non basta a reggere neppure la retorica più corriva. Purtroppo il bilancio di Ancelotti e del Napoli, da lui ideato e mai corretto, al momento è più che negativo in campionato. La Champions, con un passaggio agli ottavi virtualmente garantito, aiuterà, se non altro a trovare nuovi stimoli. Ma saranno sufficienti a invertire la pericolosa rotta ormai intrapresa? I punti persi in campionato hanno creato una voragine, allo stato incolmabile, tra la zona Champions e gli azzurri. Colpa di tutti, ma toccherebbe ad Ancelotti il compito di fare chiarezza sulle troppe scelte tattiche, tutt’ora incomprensibili. Sullo sfondo restano poi i grandi dilemmi e i tre principali problemi dell’asset Napoli. Ovvero strutturare l'azienda calcio con un management di autonomia e, soprattutto, con profili professionali diversi dal presidente. Punto due, infondere una identità alla squadra, che Ancelotti non è riuscito a dare. Infine, in caso di cessioni eccellenti, dovrebbero già essere pronti taccuino, e contratti, con calciatori che degnamente prenderebbero il posto di chi (purtroppo) dovesse partire.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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