TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, tanti punti su cui riflettere"
02.09.2019 18:18 di Napoli Magazine

NAPOLI - Con prudenza, molta diffidenza e una forzata rapidità si puo delineare un Napoli meno improbabile di quello visto con la Juventus. Eliminiamo subito dal tavolo della discussione la prosa che più ci piace: partita al cardiopalmo (lo è stata), la rimonta, i giovani leoni etc. Tutto vero. Tutto oggettivo. Però come negare l'amarezza che ti prende nel considerare la gara (la prima dei cosiddetti scontri diretti) con i troppi limiti e i pochi pregi che essa si porta con se. I punti di riflessione vengono da lontano. Elenchiamoli: dal posto più alto svetta il solito primo tempo, parte del secondo, trascorsi in balia degli avversari. S’è trattata di una lezione di calcio con grandi meriti della Juve, subita da un Napoli che non ha un'organizzazione difensiva (sette gol in due partite rappresentano un eccesso). Prendere, poi, l’1-0 su contropiede da calcio d'angolo e un’altro con l'attaccante che si gira in area in mezzo ai difensori non è da calcio di Ancelotti. Altri temi dominanti: Juve implacabile quando ha corso, poi crollo fisico. Napoli da risistemare dietro. E poi: sfida arrivata troppo presto, l'altalena anche fisica lo ha confermato. E poi ancora il futuro prossimo venturo. Resta l’interrogativo sulla genesi della brutta prestazione. Ancelotti sostiene che si è trattato di una prova insufficiente. Che può capitare a tutti. Anche, come visto, con la rimontina azzurra, alla mostruosa Juve. Analisi onesta, tuttavia incompleta. La sconfitta non ha solo questo sapore. Bensì s’è trattato di una sommatoria di errori: partita preparata male (improbabile un centrocampo a due senza chi sa cantare e portare la croce) e organizzata peggio, scelte tattiche discutibili (leggi Fabian trequartista), utilizzazione di giocatori fuori condizione (Ghoulam). Qualcuno dei quali ha forse imboccato la china discendente. La lenta e approssimativa manovra ha fornito campo libero alla Juve. Ciò è dipeso dall'assenza di densità sulla mediana e di qualità in attacco negli ultimi quindici metri. È così, caro Ancelotti. E lei, della cui importanza se ne sarà già accorto, visto che non ce li ha. Nonostante il voto“10” che sempre lei ha donato alla campagna acquisti.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli, tanti punti su cui riflettere"

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02/09/2024 - 18:18

NAPOLI - Con prudenza, molta diffidenza e una forzata rapidità si puo delineare un Napoli meno improbabile di quello visto con la Juventus. Eliminiamo subito dal tavolo della discussione la prosa che più ci piace: partita al cardiopalmo (lo è stata), la rimonta, i giovani leoni etc. Tutto vero. Tutto oggettivo. Però come negare l'amarezza che ti prende nel considerare la gara (la prima dei cosiddetti scontri diretti) con i troppi limiti e i pochi pregi che essa si porta con se. I punti di riflessione vengono da lontano. Elenchiamoli: dal posto più alto svetta il solito primo tempo, parte del secondo, trascorsi in balia degli avversari. S’è trattata di una lezione di calcio con grandi meriti della Juve, subita da un Napoli che non ha un'organizzazione difensiva (sette gol in due partite rappresentano un eccesso). Prendere, poi, l’1-0 su contropiede da calcio d'angolo e un’altro con l'attaccante che si gira in area in mezzo ai difensori non è da calcio di Ancelotti. Altri temi dominanti: Juve implacabile quando ha corso, poi crollo fisico. Napoli da risistemare dietro. E poi: sfida arrivata troppo presto, l'altalena anche fisica lo ha confermato. E poi ancora il futuro prossimo venturo. Resta l’interrogativo sulla genesi della brutta prestazione. Ancelotti sostiene che si è trattato di una prova insufficiente. Che può capitare a tutti. Anche, come visto, con la rimontina azzurra, alla mostruosa Juve. Analisi onesta, tuttavia incompleta. La sconfitta non ha solo questo sapore. Bensì s’è trattato di una sommatoria di errori: partita preparata male (improbabile un centrocampo a due senza chi sa cantare e portare la croce) e organizzata peggio, scelte tattiche discutibili (leggi Fabian trequartista), utilizzazione di giocatori fuori condizione (Ghoulam). Qualcuno dei quali ha forse imboccato la china discendente. La lenta e approssimativa manovra ha fornito campo libero alla Juve. Ciò è dipeso dall'assenza di densità sulla mediana e di qualità in attacco negli ultimi quindici metri. È così, caro Ancelotti. E lei, della cui importanza se ne sarà già accorto, visto che non ce li ha. Nonostante il voto“10” che sempre lei ha donato alla campagna acquisti.

 

 
 
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