NAPOLI - É possibile essere cialtroni una settimana prima e poi campioni di serietà e correttezza una settimana dopo? É pensabile chiudere l’ultima porta in faccia all’Europa e pentirsi di averlo fatto? E, sopratutto, sfiorare la più clamorosa rimonta delle rimonte ? Ebbene, il Napoli - che tutto può in meglio e/o lpeggio - arriva alla soglia di uno sconvolgimento logico e vince 2-0 a Lipsia, avvicinandosi terribilmente alla soglia del meno un gol per la qualificazione. Poi ricorda il passato recente e quasi si pente di non averci provato prima. Insomma, il principio che la migliore formazione porta al miglior risultato, nel caso di Lipsia, diventa lampante. Perché se il Napoli ha scatenato il suo inferno con l’attacco insolito (Insigne e Zielinski), la forza l’ha trovata dentro di se, dal centrocampo, primo protettore del risultato, in giù. Paradosso Napoli, giudicato in coppa poco brillante e non al massimo, è tornato a produrre una mole di gioco consistente. Ritorna la catena di sinistra 53% degli affondi, con Hamsik ispirato e Rui più a suo agio. 62% per possesso - 88% per precisione. Davvero un bel Napoli: solido, rapido, di qualità. Sarri sta facendo vedere un gran calcio, ce ne era bisogno ribadirlo in Europa. Là, dove una squadra d’attacco e d’avventura, cosi celebrata oltre confine, era stata presa a ceffoni dal Lipsia. E questo accadde nemmeno sette giorni fa. In definitiva, all'andata una partita da cialtroni al ritorno la prova da campioni, sfiorando la risalita inattesa. Cuore e orgoglio mostrati da una squadra che forse da ieri si é scopera più grande. Ben al di là della proroga quota estetica.

Toni Iavarone

Napoli Magazine

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