NAPOLI - Il risveglio dalla Champions e dal Manchester City diventa questa domenica opaca. Il pareggio senza senso col Chievo che segue ne é la conseguenza. Allora cosa colpisce oggi del gioco del Napoli? Due i fattori negativi. 1) La momentanea incapacità di recuperare palla appena persa. In quei pochi secondi non è quasi mai scattato un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi della Sarri band. 2) Poi, certo, hanno inciso sulla prova tutt’altro che brillante, la lenta frequenza e la scarsa velocità dei passaggi. La squadra di Maran, rintanata nella propria area, ha messo su la prevedibile barricata con pressing e chiusure delle linee di passaggio. Un’arma in meno il Napoli ce l’aveva già in partenza. L’infortunio di Ghoulam è una botta dolorosissima e l’incertezza che Sarri ha dimostrato nell’impiego di Mario Rui, volenteroso ma che fornisce scarsa profondità, fa sorgere qualche dubbio sulla programmazione estiva. Vedergli preferito un Hysaj fuori ruolo a Verona non é un bel segnale per la programmazione estiva. Partito Strinic, s’é perso l’esterno adatto per tamponare, sulla catena di sinistra, l’assenza di Goulham. Difetti di fisicità, vero. Di giocatori con qualità e rapidità di esecuzione; di quelli, cioè, che al contempo abbiano una struttura fisica importante, probabilmente De Laurentiis, per motivi di budget, mai acquisterà. Ecco perché diventa difficile pensare che si possa vincere solo dominando e nascondendo sempre il pallone agli avversari. Lo si può fare per mezzora, sprigionando il massimo dell’intensità. Ma è difficile immaginare che quel ritmo lo si possa tenere per 90 minuti, forse è umanamente impossibile. E allora vengono fuori i limiti, specie della rosa: morto un Ghoulam non se ne fa un altro, i meccanismi sono talmente consolidati che togliere a freddo un anello in quella micidiale catena di sinistra può inceppare tutto l'ingranaggio. Il Napoli contro il Chievo più compassato del solito, nasce proprio da lì. La sosta, stavolta per fortuna, arriva propizia. Certo, partiranno in tredici, tuttavia pur con solo quelli che rimarranno, bisognerà trovare la via giusta per mantenere la leadership in campionato. Il resto é l’attesa per rivedere la vera “capolista”, quella, come cantano i tifosi, “che se ne va” anche in domeniche opache, come questa.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
06/11/2024 - 19:46
NAPOLI - Il risveglio dalla Champions e dal Manchester City diventa questa domenica opaca. Il pareggio senza senso col Chievo che segue ne é la conseguenza. Allora cosa colpisce oggi del gioco del Napoli? Due i fattori negativi. 1) La momentanea incapacità di recuperare palla appena persa. In quei pochi secondi non è quasi mai scattato un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi della Sarri band. 2) Poi, certo, hanno inciso sulla prova tutt’altro che brillante, la lenta frequenza e la scarsa velocità dei passaggi. La squadra di Maran, rintanata nella propria area, ha messo su la prevedibile barricata con pressing e chiusure delle linee di passaggio. Un’arma in meno il Napoli ce l’aveva già in partenza. L’infortunio di Ghoulam è una botta dolorosissima e l’incertezza che Sarri ha dimostrato nell’impiego di Mario Rui, volenteroso ma che fornisce scarsa profondità, fa sorgere qualche dubbio sulla programmazione estiva. Vedergli preferito un Hysaj fuori ruolo a Verona non é un bel segnale per la programmazione estiva. Partito Strinic, s’é perso l’esterno adatto per tamponare, sulla catena di sinistra, l’assenza di Goulham. Difetti di fisicità, vero. Di giocatori con qualità e rapidità di esecuzione; di quelli, cioè, che al contempo abbiano una struttura fisica importante, probabilmente De Laurentiis, per motivi di budget, mai acquisterà. Ecco perché diventa difficile pensare che si possa vincere solo dominando e nascondendo sempre il pallone agli avversari. Lo si può fare per mezzora, sprigionando il massimo dell’intensità. Ma è difficile immaginare che quel ritmo lo si possa tenere per 90 minuti, forse è umanamente impossibile. E allora vengono fuori i limiti, specie della rosa: morto un Ghoulam non se ne fa un altro, i meccanismi sono talmente consolidati che togliere a freddo un anello in quella micidiale catena di sinistra può inceppare tutto l'ingranaggio. Il Napoli contro il Chievo più compassato del solito, nasce proprio da lì. La sosta, stavolta per fortuna, arriva propizia. Certo, partiranno in tredici, tuttavia pur con solo quelli che rimarranno, bisognerà trovare la via giusta per mantenere la leadership in campionato. Il resto é l’attesa per rivedere la vera “capolista”, quella, come cantano i tifosi, “che se ne va” anche in domeniche opache, come questa.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com