NAPOLI - Napoli 3.0, comincia da qui l’ultima versione della squadra più cangiante che ci sia. Il senso di questo Napoli, che ora tutto può, é in quel gol del 3-0: il martelletto di Hamsik che ha fatto schizzare il pallone nella porta del Cagliari. In quel tocco corale degli undici del Napoli, prima che il capitano si concedesse la meraviglia di quelle rete, c’è l’attrazione per questa squadra. Le sue vittorie sono le emozioni e lo spettacolo che i suoi ragazzi elargiscono a piene mani. Il suo calcio è uno show che gratifica i propri interpreti, dandogli sicurezze che la propria ridotta esperienza non potrebbe consentire. Nessuno si scordi come erano due anni fa i vari Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Hamsik e Insigne. Considerati poco e male. La metrica tra giocatori juventini e i napoletani non darebbe possibilità alcuna, ma per la fortuna di questi ultimi il calcio non è solo la somma dei valori individuali, ma l’unicità del totale. La dove la coralità prende il sopravvento su quanti campioni hai in formazione. Ora non resta che stringersi nelle nostre attese e assistere a questa fuga +4 del Napoli troppo forte e superiore. Il distacco è virtuale, ma la forza e il bel gioco della squadra di Sarri una splendida e innegabile realtà.
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
27/02/2024 - 17:22
NAPOLI - Napoli 3.0, comincia da qui l’ultima versione della squadra più cangiante che ci sia. Il senso di questo Napoli, che ora tutto può, é in quel gol del 3-0: il martelletto di Hamsik che ha fatto schizzare il pallone nella porta del Cagliari. In quel tocco corale degli undici del Napoli, prima che il capitano si concedesse la meraviglia di quelle rete, c’è l’attrazione per questa squadra. Le sue vittorie sono le emozioni e lo spettacolo che i suoi ragazzi elargiscono a piene mani. Il suo calcio è uno show che gratifica i propri interpreti, dandogli sicurezze che la propria ridotta esperienza non potrebbe consentire. Nessuno si scordi come erano due anni fa i vari Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Hamsik e Insigne. Considerati poco e male. La metrica tra giocatori juventini e i napoletani non darebbe possibilità alcuna, ma per la fortuna di questi ultimi il calcio non è solo la somma dei valori individuali, ma l’unicità del totale. La dove la coralità prende il sopravvento su quanti campioni hai in formazione. Ora non resta che stringersi nelle nostre attese e assistere a questa fuga +4 del Napoli troppo forte e superiore. Il distacco è virtuale, ma la forza e il bel gioco della squadra di Sarri una splendida e innegabile realtà.
Toni Iavarone
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