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CUNEO - L'ex azzurro Santacroce spiega: "Contro il Pro Piacenza potevamo fermarci, ma volevamo dare clamore alla vicenda"
18.02.2019 13:32 di Napoli Magazine

NAPOLI - A Radio Marte nel corso della trasmissione Marte Sport Live è intervenuto Fabiano Santacroce, difensore del Cuneo: “Abbiamo voluto dare un segnale a tutto il movimento calcistico e volevamo far parlare tanto di Cuneo-Pro Piacenza. Certo, potevamo fermarci, ma non abbiamo voluto farlo per dare clamore alla vicenda. Una squadra che non paga gli stipendi agli addetti ai lavori e ai giocatori non può esistere e tutti i giocatori tesserati della Pro Piacenza ora sono a casa. Era una partita di calcio professionistico e se si ha il coraggio di presentarsi in 7, un massaggiatore e dei ragazzini che non fanno neanche parte del settore giovanile mi rode”.

 

Il difensore del Cuneo ed ex calciatore del Napoli Fabiano Santacroce ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Ieri è stata una pagina triste per il calcio italiano, l’abbiamo vissuta male, però secondo me abbiamo fatto la cosa giusta. Non si può giocare con una squadra composta da sei ragazzini e un magazziniere. Il Pro Piacenza aveva dei giocatori e dei dipendenti che non sono mai stati pagati e ora sono senza lavoro e con una famiglia. Hanno mandato loro per evitare la squalifica. Scendendo di categoria ho incontrato delle dinamiche davvero assurde, perché ogni bambino sogna di diventare calciatore, però quando trovi sulla tua strada le raccomandazioni o i genitori che pagano per far giocare i figli è ingiusto. Abbiamo ricevuto tanti messaggi, siamo stati anche attaccati perché dovevamo fermarci sul 5-0, però se non fosse finita 20-0 non se ne sarebbe mai parlato. Non mi vergognavo del fatto che avessimo fatto 20 gol, mi sono vergognato perché abbiamo giocato contro sei ragazzini e un magazziniere, ho chiesto il cambio perché non ce la facevo più a partecipare a questa cosa. Il Napoli non è in crisi, ma bisogna migliorare di più sotto porta. Questo è un anno di transizione, si passa dal giocare con un sergente come Sarri (ride, ndr) ad Ancelotti che deve portare i suoi metodi e il suo gioco. Penso che non si può pretendere di più da questa squadra in questo momento. L’anno prossimo ci si inizierà a divertire“.

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CUNEO - L'ex azzurro Santacroce spiega: "Contro il Pro Piacenza potevamo fermarci, ma volevamo dare clamore alla vicenda"

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18/02/2024 - 13:32

NAPOLI - A Radio Marte nel corso della trasmissione Marte Sport Live è intervenuto Fabiano Santacroce, difensore del Cuneo: “Abbiamo voluto dare un segnale a tutto il movimento calcistico e volevamo far parlare tanto di Cuneo-Pro Piacenza. Certo, potevamo fermarci, ma non abbiamo voluto farlo per dare clamore alla vicenda. Una squadra che non paga gli stipendi agli addetti ai lavori e ai giocatori non può esistere e tutti i giocatori tesserati della Pro Piacenza ora sono a casa. Era una partita di calcio professionistico e se si ha il coraggio di presentarsi in 7, un massaggiatore e dei ragazzini che non fanno neanche parte del settore giovanile mi rode”.

 

Il difensore del Cuneo ed ex calciatore del Napoli Fabiano Santacroce ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Ieri è stata una pagina triste per il calcio italiano, l’abbiamo vissuta male, però secondo me abbiamo fatto la cosa giusta. Non si può giocare con una squadra composta da sei ragazzini e un magazziniere. Il Pro Piacenza aveva dei giocatori e dei dipendenti che non sono mai stati pagati e ora sono senza lavoro e con una famiglia. Hanno mandato loro per evitare la squalifica. Scendendo di categoria ho incontrato delle dinamiche davvero assurde, perché ogni bambino sogna di diventare calciatore, però quando trovi sulla tua strada le raccomandazioni o i genitori che pagano per far giocare i figli è ingiusto. Abbiamo ricevuto tanti messaggi, siamo stati anche attaccati perché dovevamo fermarci sul 5-0, però se non fosse finita 20-0 non se ne sarebbe mai parlato. Non mi vergognavo del fatto che avessimo fatto 20 gol, mi sono vergognato perché abbiamo giocato contro sei ragazzini e un magazziniere, ho chiesto il cambio perché non ce la facevo più a partecipare a questa cosa. Il Napoli non è in crisi, ma bisogna migliorare di più sotto porta. Questo è un anno di transizione, si passa dal giocare con un sergente come Sarri (ride, ndr) ad Ancelotti che deve portare i suoi metodi e il suo gioco. Penso che non si può pretendere di più da questa squadra in questo momento. L’anno prossimo ci si inizierà a divertire“.