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IL FLASH - Rosa Petrazzuolo: "Napoli, due domande si infrangono contro il muro bianconero di una sconfitta amara, nell'E. League la linfa vitale per nuovi stimoli"
05.03.2019 19:02 di Napoli Magazine

NAPOLI - Napoli-Juventus è il big match per eccellenza, la sfida tra le due maggiori forze del campionato, una partita che si carica di tanti contenuti che scavalcano il rettangolo di gioco per abbracciare un ambito più vasto che va dalla storica rivalità tra le due tifoserie alla eterna contrapposizione tra Nord e Sud, toccando temi che di strettamente calcistico hanno ben poco, ma che rendono tale sfida sempre speciale, a prescindere dalla posizione in classifica delle due contendenti. Un Napoli in forma e ben consapevole delle sue qualità ha affrontato la Juventus al San Paolo in un match che al 24° minuto del primo tempo è stato caratterizzato da un episodio che ha inevitabilmente inciso sul suo successivo andamento visto che è culminato nell’espulsione del portiere azzurro Meret per un presunto contatto con Cristiano Ronaldo al limite dell’area. Garbatamente Meret ha fatto presente di non aver affatto toccato CR7, ma l’arbitro Rocchi, irremovibile nella sua decisione, non ha rivisto al Var l’azione che ha portato all’espulsione. Ci si chiede per quale motivo non l’abbia fatto. La perplessità riguarda tale libera scelta, perché in un match tanto sentito ed importante, al di là di quello che possa recitare il regolamento, avvalersi della tecnologia per dissipare i dubbi avrebbe consentito di rasserenare gli animi e di procedere in tranquillità. D’altro canto, a monte, viene da chiedere, in nome del fair play, se quel tocco non c’è stato, un grande campione, esempio per milioni di bambini nel mondo, non dovrebbe dirlo? Ci può stare la caduta o “tuffo” come dir si voglia, anche senza alcuna simulazione, solo per evitare un potenziale ed ipotetico paventato colpo e preservare così la propria incolumità fisica, ma perché non dire all’arbitro di non essere stati colpiti dall’avversario? Tali domande e perplessità si infrangono contro il muro di una sconfitta amara per il Napoli che ha provato a ribaltare il risultato fino alla fine. Dopo l’espulsione di Meret, Pjanic su punizione ha segnato portando in vantaggio i bianconeri che poi in seguito con Emre Can hanno consolidato il risultato, con una rete segnata di testa. Lo scenario però sembrava potesse cambiare nel secondo tempo, quando in campo si è ristabilita la parità numerica con l’espulsione proprio di Pjanic per doppia ammonizione. Il Napoli ha accorciato le distanze con una rete di Callejon e poi ha cominciato un vero e proprio assedio nell’area di rigore avversaria, mostrando brillantezza ed una caparbia volontà di agguantare quanto meno il pareggio. L'occasione si è presentata con un rigore concesso agli azzurri, ma in questa partita stregata, il Magnifico Insigne ha tirato e centrato il palo. Purtroppo gli sforzi non sono stati sufficienti e alla fine, proprio perché immeritata per la mole di gioco prodotta dagli azzurri, la sconfitta è stata ancora più amara. Il distacco dalla Juventus capolista si è espanso a 16 punti e pertanto il campionato non sembra aver molto altro da dire riguardo la vetta della classifica, ma per il Napoli resta alla portata l’obiettivo Europa League, competizione che può essere onorata fino in fondo e che è linfa vitale, a partire dalla prossima gara degli ottavi di finale contro il Salisburgo, per trovare nuovi stimoli e mettercela tutta alla conquista di un tanto sospirato trofeo.

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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05/03/2024 - 19:02

NAPOLI - Napoli-Juventus è il big match per eccellenza, la sfida tra le due maggiori forze del campionato, una partita che si carica di tanti contenuti che scavalcano il rettangolo di gioco per abbracciare un ambito più vasto che va dalla storica rivalità tra le due tifoserie alla eterna contrapposizione tra Nord e Sud, toccando temi che di strettamente calcistico hanno ben poco, ma che rendono tale sfida sempre speciale, a prescindere dalla posizione in classifica delle due contendenti. Un Napoli in forma e ben consapevole delle sue qualità ha affrontato la Juventus al San Paolo in un match che al 24° minuto del primo tempo è stato caratterizzato da un episodio che ha inevitabilmente inciso sul suo successivo andamento visto che è culminato nell’espulsione del portiere azzurro Meret per un presunto contatto con Cristiano Ronaldo al limite dell’area. Garbatamente Meret ha fatto presente di non aver affatto toccato CR7, ma l’arbitro Rocchi, irremovibile nella sua decisione, non ha rivisto al Var l’azione che ha portato all’espulsione. Ci si chiede per quale motivo non l’abbia fatto. La perplessità riguarda tale libera scelta, perché in un match tanto sentito ed importante, al di là di quello che possa recitare il regolamento, avvalersi della tecnologia per dissipare i dubbi avrebbe consentito di rasserenare gli animi e di procedere in tranquillità. D’altro canto, a monte, viene da chiedere, in nome del fair play, se quel tocco non c’è stato, un grande campione, esempio per milioni di bambini nel mondo, non dovrebbe dirlo? Ci può stare la caduta o “tuffo” come dir si voglia, anche senza alcuna simulazione, solo per evitare un potenziale ed ipotetico paventato colpo e preservare così la propria incolumità fisica, ma perché non dire all’arbitro di non essere stati colpiti dall’avversario? Tali domande e perplessità si infrangono contro il muro di una sconfitta amara per il Napoli che ha provato a ribaltare il risultato fino alla fine. Dopo l’espulsione di Meret, Pjanic su punizione ha segnato portando in vantaggio i bianconeri che poi in seguito con Emre Can hanno consolidato il risultato, con una rete segnata di testa. Lo scenario però sembrava potesse cambiare nel secondo tempo, quando in campo si è ristabilita la parità numerica con l’espulsione proprio di Pjanic per doppia ammonizione. Il Napoli ha accorciato le distanze con una rete di Callejon e poi ha cominciato un vero e proprio assedio nell’area di rigore avversaria, mostrando brillantezza ed una caparbia volontà di agguantare quanto meno il pareggio. L'occasione si è presentata con un rigore concesso agli azzurri, ma in questa partita stregata, il Magnifico Insigne ha tirato e centrato il palo. Purtroppo gli sforzi non sono stati sufficienti e alla fine, proprio perché immeritata per la mole di gioco prodotta dagli azzurri, la sconfitta è stata ancora più amara. Il distacco dalla Juventus capolista si è espanso a 16 punti e pertanto il campionato non sembra aver molto altro da dire riguardo la vetta della classifica, ma per il Napoli resta alla portata l’obiettivo Europa League, competizione che può essere onorata fino in fondo e che è linfa vitale, a partire dalla prossima gara degli ottavi di finale contro il Salisburgo, per trovare nuovi stimoli e mettercela tutta alla conquista di un tanto sospirato trofeo.

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

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