NAPOLI - C'è una linea sottile tra il giorno e la notte, quando il cielo si incupisce e si scivola in pochi istanti dalla luce, via via più fioca, al buio. A pensare all'andamento della gara del Napoli contro la Sampdoria allo stadio San Paolo, resta impressa un'immagine in chiaroscuro, in cui segnali di netta ripresa si alternano a fasi di apparente disorientamento. Bene il primo tempo del match con gli azzurri organizzati in campo ed in pressing costante sugli avversari, la squadra pareva radiosa, trascinata dal Pipita Higuain e dai guizzi di Insigne. Poi, alla ripresa, sono raffiorate le solite disfunzioni soprattutto difensive e si è sfilacciata la tenuta del centrocampo, che con Allan mostra di avere una marcia in più. In pochi minuti si è passati dal vantaggio di 2-0 al pareggio grazie ad una doppietta di Eder. A quel punto tra il contraccolpo per il rigore concesso agli avversari e la condizione fisica non ancora al top, la prestazione degli azzurri è diventata più opaca col trascorrere dei minuti finali, quando, forse, con l'ingresso in campo di pedine preziose in attacco, quali Gabbiadini e Mertens, si sarebbe potuta dare nuova linfa al reparto avanzato per provare a segnare il gol della vittoria, ma ormai altri cambi erano già stati fatti. Bisogna continuare a lavorare, con determinazione ed impegno, per assimilare quanto prima il gioco richiesto da mister Sarri, sperando di sorridere presto alle luci di un'alba foriera di vittorie tanto attese.

Rosa Petrazzuolo

Napoli Magazine

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