Tutti In Rete
UNDICI - Di Lorenzo: "Se lasci Napoli finisci per rimpiangerla, non mi aspettavo di essere scelto come capitano, addii vissuti male, ma in estate ho sentito che stava nascendo un grande gruppo, sapevo che avremmo fatto bene"
15.03.2023 12:05 di Napoli Magazine

NAPOLI - Giovanni Di Lorenzo, terzino e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Undici, rivista sportiva: “Era difficile immaginare un percorso del genere, visto da dove sono partito: oggi la maggior parte dei giocatori comincia nelle prime squadre, a un livello già alto. Non cambierei niente, tutto ciò che ho fatto mi ha reso la persona e il calciatore che sono. E poi, quando raggiungi certi risultati partendo dalle categorie inferiori, la soddisfazione è doppia. La mia forza più grande è stata la capacità di non mollare mai. E adesso gioco in una grande squadra che disputa le coppe europee e anche nell’Italia, sento l’inno nazionale e quello della Champions prima delle partite: sono cose che uno sogna da bambino, sono cose che a me toccano molto visto quello che ho fatto per arrivare fino a qui. Sono emozioni forti, e me le sto godendo tutte. Capitano? Non mi aspettavo di essere scelto, non pensavo che potesse toccare a me. Insigne e Mertens erano già andati via, Koulibaly è stato ceduto durante il ritiro. A quel punto il mister doveva scegliere, e credo che abbia scelto me per il modo in cui mi comporto, non solo in partita ma anche in allenamento, per il fatto che vado sempre al massimo. Nessuno si aspettava una stagione così. L'ambiente di Napoli ha vissuto male l'ultima estate e gli addii di alcuni giocatori. Io però vedevo che stava nascendo un grande gruppo, così dissi a uno dei collaboratori del mister che avremmo potuto fare molto bene. Nessuno si aspettava una stagione del genere ma sta andando…Il merito è anche del club, infatti chi va via finisce per rimpiangere tutto quello che si è lasciato alle spalle: la società, la bellezza della città, il calore dei tifosi e delle persone in generale. Sono cose che possono venire a mancare, e infatti sono in tanti a voler tornare qui. Eravamo reduci da un’estate particolare. L’ambiente di Napoli aveva vissuto con dispiacere le partenze di tanti giocatori simbolo, alcune anche inaspettate. Però io vedevo e sentivo che stava nascendo un bel gruppo, che stavano arrivando giocatori molto bravi anche se non famosissimi, ma soprattutto disponibili: io credo che gli allenatori debbano adattarsi ai calciatori, ma pure i calciatori devono mettersi a disposizione del mister. Anche i ragazzi tornati dai prestiti volevano dimostrare di essere all’altezza, di poter stare nel Napoli, e si sono inseriti subito nel gruppo. Mi ricordo che, dopo alcune amichevoli in ritiro, dissi a uno dei collaboratori di Spalletti che quest’anno potevamo fare molto bene. Ecco, sta andando proprio così".

ULTIMISSIME TUTTI IN RETE
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
UNDICI - Di Lorenzo: "Se lasci Napoli finisci per rimpiangerla, non mi aspettavo di essere scelto come capitano, addii vissuti male, ma in estate ho sentito che stava nascendo un grande gruppo, sapevo che avremmo fatto bene"

di Napoli Magazine

15/03/2024 - 12:05

NAPOLI - Giovanni Di Lorenzo, terzino e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Undici, rivista sportiva: “Era difficile immaginare un percorso del genere, visto da dove sono partito: oggi la maggior parte dei giocatori comincia nelle prime squadre, a un livello già alto. Non cambierei niente, tutto ciò che ho fatto mi ha reso la persona e il calciatore che sono. E poi, quando raggiungi certi risultati partendo dalle categorie inferiori, la soddisfazione è doppia. La mia forza più grande è stata la capacità di non mollare mai. E adesso gioco in una grande squadra che disputa le coppe europee e anche nell’Italia, sento l’inno nazionale e quello della Champions prima delle partite: sono cose che uno sogna da bambino, sono cose che a me toccano molto visto quello che ho fatto per arrivare fino a qui. Sono emozioni forti, e me le sto godendo tutte. Capitano? Non mi aspettavo di essere scelto, non pensavo che potesse toccare a me. Insigne e Mertens erano già andati via, Koulibaly è stato ceduto durante il ritiro. A quel punto il mister doveva scegliere, e credo che abbia scelto me per il modo in cui mi comporto, non solo in partita ma anche in allenamento, per il fatto che vado sempre al massimo. Nessuno si aspettava una stagione così. L'ambiente di Napoli ha vissuto male l'ultima estate e gli addii di alcuni giocatori. Io però vedevo che stava nascendo un grande gruppo, così dissi a uno dei collaboratori del mister che avremmo potuto fare molto bene. Nessuno si aspettava una stagione del genere ma sta andando…Il merito è anche del club, infatti chi va via finisce per rimpiangere tutto quello che si è lasciato alle spalle: la società, la bellezza della città, il calore dei tifosi e delle persone in generale. Sono cose che possono venire a mancare, e infatti sono in tanti a voler tornare qui. Eravamo reduci da un’estate particolare. L’ambiente di Napoli aveva vissuto con dispiacere le partenze di tanti giocatori simbolo, alcune anche inaspettate. Però io vedevo e sentivo che stava nascendo un bel gruppo, che stavano arrivando giocatori molto bravi anche se non famosissimi, ma soprattutto disponibili: io credo che gli allenatori debbano adattarsi ai calciatori, ma pure i calciatori devono mettersi a disposizione del mister. Anche i ragazzi tornati dai prestiti volevano dimostrare di essere all’altezza, di poter stare nel Napoli, e si sono inseriti subito nel gruppo. Mi ricordo che, dopo alcune amichevoli in ritiro, dissi a uno dei collaboratori di Spalletti che quest’anno potevamo fare molto bene. Ecco, sta andando proprio così".