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VIDEO - Inglese: "Il San Paolo stadio speciale, non vengo a Napoli a fare proclami, entro in punta di piedi, cercherò di capire se sarò all'altezza con massimo impegno!"
26.07.2018 17:36 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'attaccante azzurro Roberto Inglese ha rilasciato alcune dichiarazioni in un video pubblicato su Facebook dalla SSC Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Il mio primo gol contro il Napoli! Era il 31 agosto 2017, io ero a casa, ero sul divano dopo che avevo finito l'allenamento e mi chiama il mio procuratore alle 19:00 dicendomi che dovevo correre in sede perchè dovevo andare a firmare col Napoli. Quindi non ho avuto nemmeno il tempo di realizzare. Ho detto a mia mamma che mi aveva chiamato il mio procuratore e che era fatta col Napoli e che stavo andando in sede a firmare. Vivevo in un piccolo paesino vicino Foggia. Poi all'età di 6 anni i miei genitori si sono trasferiti a Vasto vicino Pescara e da lì ho iniziato a giocare sotto casa. Passò un addetto ai lavori, un mister che mi vide giocare sotto casa e mi chiese se volevo provare a fare allenamento con loro. Così un giorno andai, feci allenamento e lui come finì l'allenamento mi accompagnò a casa, presentò a mia mamma il cartellino rosa da firmare per tesserarmi. Da lì partì tutto. Sinceramente non pensavo di arrivare in Serie A e soprattutto non pensavo di arrivare al Napoli. Quindi, quando ho vinto il campionato di Serie B ho detto credo di fare questo per tutta la vita e ci sto riuscendo bene. Abbiamo giocato a marzo al San Paolo e credo che già il tragitto per arrivare allo stadio, anche se da avversario, ti trasmette qualcosa di diverso, qualcosa di speciale, perchè passi per le strade di Napoli, nei bar, nei quartieri, vedi tutte le persone in mezzo alla strada che aspettano di andare allo stadio. Quindi quello già ti trasmette carica, anche se sei l'avversario. Poi una volta messo piede all'interno dello stadio, già al riscaldamento lo stadio era quasi pieno. Una delle emozioni più belle che ho mai visto è quando ha segnato Diawara contro di noi all'ultimo minuto. Credo che quel gol più che lui, l'abbiano fatto i tifosi, perchè una volta che hanno pareggiato, gli ultimi 3 minuti li hanno incitati come non ho mai visto prima. Credo che per ogni squadra che ho girato, ne sono state 3 o 4, ho legato sempre con una persona. Al Chievo con Cacciatore, per esempio, al Carpi con Di Gaudio e Letizia e al Lumezzane con Federico Sevieri. Credo che il sogno più grande era quello di diventare giocatore, quindi posso ritenermi più che fortunato di averlo realizzato. E' un grande salto. Sicuramente non vengo qui a fare proclami o quant'altro perchè è una dimensione totalmente diversa da dove vivevo io, quindi ci entrerò in punta di piedi, cercherò di capire i meccanismi, cercherò di capire se sarò all'altezza, però lo farò con massima serenità e soprattutto con massimo impegno. In qualsiasi posto, in qualsiasi ora, i tifosi stanno sempre qui a sostenerci e la cosa bella che ho capito è che quando fai qualcosa di buono anche in un allenamento, impazziscono, e quello dà tanta carica ad un giocatore".

 

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VIDEO - Inglese: "Il San Paolo stadio speciale, non vengo a Napoli a fare proclami, entro in punta di piedi, cercherò di capire se sarò all'altezza con massimo impegno!"

di Napoli Magazine

26/07/2024 - 17:36

NAPOLI - L'attaccante azzurro Roberto Inglese ha rilasciato alcune dichiarazioni in un video pubblicato su Facebook dalla SSC Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Il mio primo gol contro il Napoli! Era il 31 agosto 2017, io ero a casa, ero sul divano dopo che avevo finito l'allenamento e mi chiama il mio procuratore alle 19:00 dicendomi che dovevo correre in sede perchè dovevo andare a firmare col Napoli. Quindi non ho avuto nemmeno il tempo di realizzare. Ho detto a mia mamma che mi aveva chiamato il mio procuratore e che era fatta col Napoli e che stavo andando in sede a firmare. Vivevo in un piccolo paesino vicino Foggia. Poi all'età di 6 anni i miei genitori si sono trasferiti a Vasto vicino Pescara e da lì ho iniziato a giocare sotto casa. Passò un addetto ai lavori, un mister che mi vide giocare sotto casa e mi chiese se volevo provare a fare allenamento con loro. Così un giorno andai, feci allenamento e lui come finì l'allenamento mi accompagnò a casa, presentò a mia mamma il cartellino rosa da firmare per tesserarmi. Da lì partì tutto. Sinceramente non pensavo di arrivare in Serie A e soprattutto non pensavo di arrivare al Napoli. Quindi, quando ho vinto il campionato di Serie B ho detto credo di fare questo per tutta la vita e ci sto riuscendo bene. Abbiamo giocato a marzo al San Paolo e credo che già il tragitto per arrivare allo stadio, anche se da avversario, ti trasmette qualcosa di diverso, qualcosa di speciale, perchè passi per le strade di Napoli, nei bar, nei quartieri, vedi tutte le persone in mezzo alla strada che aspettano di andare allo stadio. Quindi quello già ti trasmette carica, anche se sei l'avversario. Poi una volta messo piede all'interno dello stadio, già al riscaldamento lo stadio era quasi pieno. Una delle emozioni più belle che ho mai visto è quando ha segnato Diawara contro di noi all'ultimo minuto. Credo che quel gol più che lui, l'abbiano fatto i tifosi, perchè una volta che hanno pareggiato, gli ultimi 3 minuti li hanno incitati come non ho mai visto prima. Credo che per ogni squadra che ho girato, ne sono state 3 o 4, ho legato sempre con una persona. Al Chievo con Cacciatore, per esempio, al Carpi con Di Gaudio e Letizia e al Lumezzane con Federico Sevieri. Credo che il sogno più grande era quello di diventare giocatore, quindi posso ritenermi più che fortunato di averlo realizzato. E' un grande salto. Sicuramente non vengo qui a fare proclami o quant'altro perchè è una dimensione totalmente diversa da dove vivevo io, quindi ci entrerò in punta di piedi, cercherò di capire i meccanismi, cercherò di capire se sarò all'altezza, però lo farò con massima serenità e soprattutto con massimo impegno. In qualsiasi posto, in qualsiasi ora, i tifosi stanno sempre qui a sostenerci e la cosa bella che ho capito è che quando fai qualcosa di buono anche in un allenamento, impazziscono, e quello dà tanta carica ad un giocatore".