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VIDEO SSCN - Koulibaly: "Non dimenticherò mai il sostegno ricevuto in questi 20 giorni, Napoli città bellissima, in Francia non ho mai avuto problemi, il calcio può aiutare nella lotta al razzismo e alle discriminazioni"
24.01.2019 11:36 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il difensore azzurro Kalidou Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni in un video pubblicato sul canale Youtube della SSC Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Ci sono state molte cose positive, la mia famiglia mi è stata molto vicina e questo mi ha fatto molto piacere, anche se per tutti è una cosa normale, io direi che è davvero una cosa importante, perchè la mia famiglia è veramente la cosa più importante in questo mondo, quindi che loro mi sostengano è una cosa che mi fa piacere, poi ho avuto tanti messaggi di amici, anche delle persone che non conoscevo personalmente e mi hanno scritto sui social, anche messaggi sul telefono, quindi veramente sono trascorsi 20 giorni di sostegno molto importanti e questa è una cosa per me molto positiva, perchè sono successe delle cose negative ma alla fine tutto il sostegno che ho avuto non lo dimenticherò mai. Ho acquisito molta maturità in questi giorni perchè penso che prima non avrei risposto così. Se mi fa piacere essere diventato un simbolo nella lotta alle discriminazioni? Si e no, perchè oggi che abbiamo bisogno di lottare contro le discriminazioni è una cosa che mi dispiace, perchè penso che siamo tutti uguali, da quando ero bambino ho avuto questi valori e oggi li trasmetto alla mia famiglia e a tutti quelli che mi conoscono. Essere un simbolo di questa lotta mi dispiace ma è anche una bella cosa perchè significa che i valori ce li ho dentro e li posso far vedere a tutti, per me è una lotta molto importante. Non è una cosa di oggi, anche prima quando abbiamo fatto questo intervento a scuola a Milano un anno fa mi ha fatto molto piacere e quella penso sia la strada giusta: dalle scuole primarie dobbiamo insegnare questi valori e poi applicarli nella vita. Io a mio figlio non ho neanche bisogno di dirglielo, lui già va in una scuola italiana, parla italiano a scuola e anche a casa, parla pure francese e senegalese, quindi penso che lui oggi non ha tanto bisogno di questo, ma alla fine è difficile, quando hai un bambino devi spiegare cos'è il razzismo, meno male che lui è ancora piccolo per capire. Quando vado a portarlo a scuola anche gli altri bambini mi sostengono e mi fa piacere ma anche un po' ridere perchè loro non capiscono ma per loro è normale che le persone di tutti i colori sono tutte uguali e quando vedo i bambini a scuola, penso che nel mondo dobbiamo essere tutti così, consapevoli che siamo differenti ma siamo tutti uguali. Siamo in un mondo che ha fatto grandi passi avanti e oggi se dobbiamo ancora lottare contro queste discriminazioni significa che facciamo tanti passi indietro e mi dispiace. Differenze tra Francia ed Italia nel modo di approcciare questi problemi? Penso di sì, in Francia io ci sono nato, non ho mai avuto problemi di quel genere anche sui campi di calcio e nella mia vita, sono cresciuto con tanti stranieri, sono cresciuto con amici turchi, nord africani, francesi, senegalesi, ma non c'erano mai problemi. Per me la Francia da questo punto di vista è un Paese differente, anche nella nazionale francese ci sono tanti giocatori di colore e non è mai stato un problema. Per me la Francia è un Paese a parte perchè ha avuto tante influenze, si vede anche nella popolazione francese, credo siano avanti sotto quel punto di vista. In Italia quando sono arrivato non l'ho sentito tanto perchè ero più forse concentrato sul calcio, poi quando cominciavo a capire un po' di più l'italiano, quello che dicevano gli altri, la prima volta che ho sentito erano cori contro i napoletani e io quando sono arrivato in Italia non li capivo tanto questi cori, ma alla fine mi dispiaceva molto perchè Napoli per me è una bellissima città e quando vedi giocatori che giocano per la maglia del Napoli che possono giocare pure per la Nazionale, mi dispiace che questo possa succedere qua. Alla fine è una lotta che è giusta, la gente deve capire che un giocatore che può giocare per il Napoli può giocare pure per la sua Nazionale, quindi puoi tifare contro ma anche per lui, quando penso ad Insigne che quando gioca per la nazionale italiana tutti lo sostengono e quello è molto importante, quindi penso che quella gente che è poca, ma fa parlare molto di loro oggi, debba pensare due volte prima di fare questi cori e questa discriminazione. Il calcio è uno sport molto popolare nel mondo, ci può aiutare tantissimo (nella lotta alle discriminazioni, ndr) tocca a noi, a tutti i giocatori di fare quel passo avanti per combattere questa discriminazione. Penso che possiamo farcela, ci sono già tante iniziative che abbiamo fatto e penso che in futuro possiamo fare ancora di più per combattere il razzismo ma anche tutte le altre forme di discriminazione".

 

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VIDEO SSCN - Koulibaly: "Non dimenticherò mai il sostegno ricevuto in questi 20 giorni, Napoli città bellissima, in Francia non ho mai avuto problemi, il calcio può aiutare nella lotta al razzismo e alle discriminazioni"

di Napoli Magazine

24/01/2024 - 11:36

NAPOLI - Il difensore azzurro Kalidou Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni in un video pubblicato sul canale Youtube della SSC Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Ci sono state molte cose positive, la mia famiglia mi è stata molto vicina e questo mi ha fatto molto piacere, anche se per tutti è una cosa normale, io direi che è davvero una cosa importante, perchè la mia famiglia è veramente la cosa più importante in questo mondo, quindi che loro mi sostengano è una cosa che mi fa piacere, poi ho avuto tanti messaggi di amici, anche delle persone che non conoscevo personalmente e mi hanno scritto sui social, anche messaggi sul telefono, quindi veramente sono trascorsi 20 giorni di sostegno molto importanti e questa è una cosa per me molto positiva, perchè sono successe delle cose negative ma alla fine tutto il sostegno che ho avuto non lo dimenticherò mai. Ho acquisito molta maturità in questi giorni perchè penso che prima non avrei risposto così. Se mi fa piacere essere diventato un simbolo nella lotta alle discriminazioni? Si e no, perchè oggi che abbiamo bisogno di lottare contro le discriminazioni è una cosa che mi dispiace, perchè penso che siamo tutti uguali, da quando ero bambino ho avuto questi valori e oggi li trasmetto alla mia famiglia e a tutti quelli che mi conoscono. Essere un simbolo di questa lotta mi dispiace ma è anche una bella cosa perchè significa che i valori ce li ho dentro e li posso far vedere a tutti, per me è una lotta molto importante. Non è una cosa di oggi, anche prima quando abbiamo fatto questo intervento a scuola a Milano un anno fa mi ha fatto molto piacere e quella penso sia la strada giusta: dalle scuole primarie dobbiamo insegnare questi valori e poi applicarli nella vita. Io a mio figlio non ho neanche bisogno di dirglielo, lui già va in una scuola italiana, parla italiano a scuola e anche a casa, parla pure francese e senegalese, quindi penso che lui oggi non ha tanto bisogno di questo, ma alla fine è difficile, quando hai un bambino devi spiegare cos'è il razzismo, meno male che lui è ancora piccolo per capire. Quando vado a portarlo a scuola anche gli altri bambini mi sostengono e mi fa piacere ma anche un po' ridere perchè loro non capiscono ma per loro è normale che le persone di tutti i colori sono tutte uguali e quando vedo i bambini a scuola, penso che nel mondo dobbiamo essere tutti così, consapevoli che siamo differenti ma siamo tutti uguali. Siamo in un mondo che ha fatto grandi passi avanti e oggi se dobbiamo ancora lottare contro queste discriminazioni significa che facciamo tanti passi indietro e mi dispiace. Differenze tra Francia ed Italia nel modo di approcciare questi problemi? Penso di sì, in Francia io ci sono nato, non ho mai avuto problemi di quel genere anche sui campi di calcio e nella mia vita, sono cresciuto con tanti stranieri, sono cresciuto con amici turchi, nord africani, francesi, senegalesi, ma non c'erano mai problemi. Per me la Francia da questo punto di vista è un Paese differente, anche nella nazionale francese ci sono tanti giocatori di colore e non è mai stato un problema. Per me la Francia è un Paese a parte perchè ha avuto tante influenze, si vede anche nella popolazione francese, credo siano avanti sotto quel punto di vista. In Italia quando sono arrivato non l'ho sentito tanto perchè ero più forse concentrato sul calcio, poi quando cominciavo a capire un po' di più l'italiano, quello che dicevano gli altri, la prima volta che ho sentito erano cori contro i napoletani e io quando sono arrivato in Italia non li capivo tanto questi cori, ma alla fine mi dispiaceva molto perchè Napoli per me è una bellissima città e quando vedi giocatori che giocano per la maglia del Napoli che possono giocare pure per la Nazionale, mi dispiace che questo possa succedere qua. Alla fine è una lotta che è giusta, la gente deve capire che un giocatore che può giocare per il Napoli può giocare pure per la sua Nazionale, quindi puoi tifare contro ma anche per lui, quando penso ad Insigne che quando gioca per la nazionale italiana tutti lo sostengono e quello è molto importante, quindi penso che quella gente che è poca, ma fa parlare molto di loro oggi, debba pensare due volte prima di fare questi cori e questa discriminazione. Il calcio è uno sport molto popolare nel mondo, ci può aiutare tantissimo (nella lotta alle discriminazioni, ndr) tocca a noi, a tutti i giocatori di fare quel passo avanti per combattere questa discriminazione. Penso che possiamo farcela, ci sono già tante iniziative che abbiamo fatto e penso che in futuro possiamo fare ancora di più per combattere il razzismo ma anche tutte le altre forme di discriminazione".