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BUONI & CATTIVI - Napoli-Sampdoria, voto 8 a Higuain e Insigne
28.04.2015 17:12 di Napoli Magazine

NAPOLI - Delle due l’una: per splendere come non mai, per annichilire il campionato che, dopo il poker alla Samp s’inchina e si domanda che cosa voglia fare di sé e delle altre, la Benitez Band chiede spazio lassù dove volano le aquile e brilla, brilla, brilla. Delle due l’una, si diceva: il poker alla Samp è stato frutto della voglia del gruppo di ricompattarsi intorno al suo allenatore in bilico e dimostrare che sta con lui, oppure il fatto è che è così forte e in salute che proprio non riesce a nascondere muscoli ed entusiasmo.

Certo è che ora come ora il Napoli è sembrata la squadra più bella, quella più in salute di tutte; frutto di una preparazione mirata a dare il meglio a lungo termine. Le contendenti ai posti-Champions (le romane soprattutto) affannano, giallorossi in primis: da qui alla fine non si vede come possano resistere alla remuntada lanciata da Benitez.  Dopo lo sventurato autogol dello 0-1, personalmente il vostro cronista ha avuto solo un fremito che era un misto di disorientamento e delusione: ma come, il Napoli gioca e l’avversaria segna? Ma com’è strano e talvolta ingiusto il calcio… Ma il disorientamento è durato poco: la squadra aveva mostrato fino a quel punto una tale padronanza di sé, che quello 0-1 era talmente falso e ingiusto che non poteva durare, come non è durato.

Il Napoli più bello, fresco, voglioso di giocare e di dar mostra del suo calcio scugnizzo. Non per niente ispirato dal capobanda Insigne, irriverente, spavaldo, occhi alti e petto in fuori, ci è parso domenica bello come quello di Wolfsburg. Avrà voluto, come detto, dimostrare che sta con Benitez? Che non vuole ribaltoni in panca? Domande lecite, per carità, restiamo volentieri senza risposta, la città si gode la squadra, e i tifosi con lei. Se continua così restiamo volentieri alla finestra, solo per stavolta… A seguire così ecco Buoni e Cattivi certo ispirati al dopo-Samp, ma che anche e soprattutto guardano oltre: insomma Buoni e Cattivi prima del rush finale.

 

BUONI

 

Insigne 8 – Capitano, oh capitano… Gli sta da Papa quella fascia sul braccio. Lo gratifica, s’inorgorglisce nel ruolo del simbolo, se la gode tanto che dopo, quando ha fatto gol con quella giocata di classe purissima e da specchiarsi gli occhi, l’emozione per il ‘fuoco’ amico che aveva dentro gli è eruttata dagli occhi: era lava convertita in lacrime. Ha preso il cuore di tutti quella scena, a noi che siamo vecchi romantici e a Napoli tutta, anch’essa dal cuore tenero. Fino a quel prodigio non aveva fatto solo il solito finisseur ispiratore, era andato a far scorribande tra le linee arretrando e ripartendo. Abbiamo scritto del Napoli scugnizzo: beh, pensavamo proprio a Lorenzinho che lo rappresentava sul prato; che lo aveva fatto suo.

 

Higuain 8 -  Gonzalo dietro lo scugniziello del nostro cuore solo perché Insigne chiama a sé umori e amori napoletani per la volata finale. Sul campo, sennò, il grande leader era stato come sempre il superbomber che fa reparto da solo. Lo guardiamo e, al solo pensiero che l’anno prossimo possa non essere più lui là davanti, ci viene il magone. Beh, meglio non pensarci, magari resta…

 

Gabbiadini 7,5 -  Dove lo metti lui sta. E non cambia di una virgola il suo rendimento, tanto che ogni volta alla fine pensi: ma come cavolo si fa a tenerlo fuori? La spalla ideale per Gonzalone, parlano la stessa lingua, quella dei campioni. Lui lo è d’istinto, puro istinto, lo stesso che mostra quando scambia palla con l’argentino: un tocco e via. Il dai-e-vai del primo gol, quella palla data col tacco, è l’emblema del suo calcio senza pensieri, dove comanda sempre solo l’intuito e l’istinto. Che spettacolo.

 

Britos 7 – La citazione a sancire i meriti suoi e della linea difensiva che troppo spesso anche in questa rubrica abbiamo trattato e visto come Oggi le Comiche. La Samp non chiedeva chissà che sforzo per contrastarla? Sì, forse sì, ma intanto lui ha dato una sensazione di rapidità e di solidità che era talmente strana che per questo ci ha sorpreso. E’ vero,  certo, la forza del Napoli è dalla cintola in su, ma di sicuro senza scarpe grosse e cervello fino della retroguardia finisci per terra, e ti fai male…

 

 

Paolo Prestisimone


 

Napoli Magazine


 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Napoli-Sampdoria, voto 8 a Higuain e Insigne

di Napoli Magazine

28/04/2024 - 17:12

NAPOLI - Delle due l’una: per splendere come non mai, per annichilire il campionato che, dopo il poker alla Samp s’inchina e si domanda che cosa voglia fare di sé e delle altre, la Benitez Band chiede spazio lassù dove volano le aquile e brilla, brilla, brilla. Delle due l’una, si diceva: il poker alla Samp è stato frutto della voglia del gruppo di ricompattarsi intorno al suo allenatore in bilico e dimostrare che sta con lui, oppure il fatto è che è così forte e in salute che proprio non riesce a nascondere muscoli ed entusiasmo.

Certo è che ora come ora il Napoli è sembrata la squadra più bella, quella più in salute di tutte; frutto di una preparazione mirata a dare il meglio a lungo termine. Le contendenti ai posti-Champions (le romane soprattutto) affannano, giallorossi in primis: da qui alla fine non si vede come possano resistere alla remuntada lanciata da Benitez.  Dopo lo sventurato autogol dello 0-1, personalmente il vostro cronista ha avuto solo un fremito che era un misto di disorientamento e delusione: ma come, il Napoli gioca e l’avversaria segna? Ma com’è strano e talvolta ingiusto il calcio… Ma il disorientamento è durato poco: la squadra aveva mostrato fino a quel punto una tale padronanza di sé, che quello 0-1 era talmente falso e ingiusto che non poteva durare, come non è durato.

Il Napoli più bello, fresco, voglioso di giocare e di dar mostra del suo calcio scugnizzo. Non per niente ispirato dal capobanda Insigne, irriverente, spavaldo, occhi alti e petto in fuori, ci è parso domenica bello come quello di Wolfsburg. Avrà voluto, come detto, dimostrare che sta con Benitez? Che non vuole ribaltoni in panca? Domande lecite, per carità, restiamo volentieri senza risposta, la città si gode la squadra, e i tifosi con lei. Se continua così restiamo volentieri alla finestra, solo per stavolta… A seguire così ecco Buoni e Cattivi certo ispirati al dopo-Samp, ma che anche e soprattutto guardano oltre: insomma Buoni e Cattivi prima del rush finale.

 

BUONI

 

Insigne 8 – Capitano, oh capitano… Gli sta da Papa quella fascia sul braccio. Lo gratifica, s’inorgorglisce nel ruolo del simbolo, se la gode tanto che dopo, quando ha fatto gol con quella giocata di classe purissima e da specchiarsi gli occhi, l’emozione per il ‘fuoco’ amico che aveva dentro gli è eruttata dagli occhi: era lava convertita in lacrime. Ha preso il cuore di tutti quella scena, a noi che siamo vecchi romantici e a Napoli tutta, anch’essa dal cuore tenero. Fino a quel prodigio non aveva fatto solo il solito finisseur ispiratore, era andato a far scorribande tra le linee arretrando e ripartendo. Abbiamo scritto del Napoli scugnizzo: beh, pensavamo proprio a Lorenzinho che lo rappresentava sul prato; che lo aveva fatto suo.

 

Higuain 8 -  Gonzalo dietro lo scugniziello del nostro cuore solo perché Insigne chiama a sé umori e amori napoletani per la volata finale. Sul campo, sennò, il grande leader era stato come sempre il superbomber che fa reparto da solo. Lo guardiamo e, al solo pensiero che l’anno prossimo possa non essere più lui là davanti, ci viene il magone. Beh, meglio non pensarci, magari resta…

 

Gabbiadini 7,5 -  Dove lo metti lui sta. E non cambia di una virgola il suo rendimento, tanto che ogni volta alla fine pensi: ma come cavolo si fa a tenerlo fuori? La spalla ideale per Gonzalone, parlano la stessa lingua, quella dei campioni. Lui lo è d’istinto, puro istinto, lo stesso che mostra quando scambia palla con l’argentino: un tocco e via. Il dai-e-vai del primo gol, quella palla data col tacco, è l’emblema del suo calcio senza pensieri, dove comanda sempre solo l’intuito e l’istinto. Che spettacolo.

 

Britos 7 – La citazione a sancire i meriti suoi e della linea difensiva che troppo spesso anche in questa rubrica abbiamo trattato e visto come Oggi le Comiche. La Samp non chiedeva chissà che sforzo per contrastarla? Sì, forse sì, ma intanto lui ha dato una sensazione di rapidità e di solidità che era talmente strana che per questo ci ha sorpreso. E’ vero,  certo, la forza del Napoli è dalla cintola in su, ma di sicuro senza scarpe grosse e cervello fino della retroguardia finisci per terra, e ti fai male…

 

 

Paolo Prestisimone


 

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