Un'altra eccezionale dimostrazione di forza e di eleganza da parte di Nadia Battocletti. L'azzurra ritocca ulteriormente il primato italiano dei 3000 metri (8'26"27) e lo fa nel palcoscenico globale della Wanda Diamond League, tra le migliori al mondo, confermando, se necessario, di aver raggiunto i vertici mondiali del mezzofondo e del fondo. L'argento olimpico dei 10.000 di Parigi è semplicemente regale: superato il suo 8'30"82 indoor e l'8'35"65 di Roberta Brunet all'aperto del 1996. Nadia, che teneva molto a fare bene nel paese natale della mamma, deve lasciare strada soltanto alla due volte campionessa olimpica Beatrice Chebet, del Kenya, che firma la seconda prestazione della storia in 8'11"56. Sceglie un avvio cauto, la trentina delle Fiamme Azzurre, quattro ori europei al collo, mentre davanti 'picchiano' duro sin da subito (primo chilometro 2'44"47 per la pacer Nanyondo). Nadia perde qualche metro dal gruppo già sfilacciato ma poi cambia marcia, comincia a risalire posizione dopo posizione, e si porta al terzo posto poco dopo metà gara. Chebet ormai è lontana, ma l'etiope Ejgayehu Taye no: la mette nel mirino, la riprende, a mille dal termine si forma un tandem che diventa un trio quando rientra pure l'irlandese Sarah Healy. E se lì davanti la regina del fondo mondiale fa fuoco e fiamme riscrivendo il record africano (meglio soltanto il record del mondo della cinese Wang Junxia targato 1993, 8'06"11), nella volata per il secondo posto Battocletti sfoggia tutta la propria abilità.
di Napoli Magazine
25/05/2025 - 22:07
Un'altra eccezionale dimostrazione di forza e di eleganza da parte di Nadia Battocletti. L'azzurra ritocca ulteriormente il primato italiano dei 3000 metri (8'26"27) e lo fa nel palcoscenico globale della Wanda Diamond League, tra le migliori al mondo, confermando, se necessario, di aver raggiunto i vertici mondiali del mezzofondo e del fondo. L'argento olimpico dei 10.000 di Parigi è semplicemente regale: superato il suo 8'30"82 indoor e l'8'35"65 di Roberta Brunet all'aperto del 1996. Nadia, che teneva molto a fare bene nel paese natale della mamma, deve lasciare strada soltanto alla due volte campionessa olimpica Beatrice Chebet, del Kenya, che firma la seconda prestazione della storia in 8'11"56. Sceglie un avvio cauto, la trentina delle Fiamme Azzurre, quattro ori europei al collo, mentre davanti 'picchiano' duro sin da subito (primo chilometro 2'44"47 per la pacer Nanyondo). Nadia perde qualche metro dal gruppo già sfilacciato ma poi cambia marcia, comincia a risalire posizione dopo posizione, e si porta al terzo posto poco dopo metà gara. Chebet ormai è lontana, ma l'etiope Ejgayehu Taye no: la mette nel mirino, la riprende, a mille dal termine si forma un tandem che diventa un trio quando rientra pure l'irlandese Sarah Healy. E se lì davanti la regina del fondo mondiale fa fuoco e fiamme riscrivendo il record africano (meglio soltanto il record del mondo della cinese Wang Junxia targato 1993, 8'06"11), nella volata per il secondo posto Battocletti sfoggia tutta la propria abilità.