"Un fenomeno completamente nuovo" per il mondo del ciclismo. Così il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme, ha definito le proteste pro-Palestina, che hanno portato all'interruzione di diverse tappe della Vuelta. La frazione finale, domenica a Madrid, è stata fermata a più di 50 chilometri dal traguardo, con circa 100.000 persone scese in piazza nella capitale per protestare contro le azioni di Israele a Gaza e la partecipazione di un team israeliano alla corsa. Le gare ciclistiche su strada sono sempre state soggette agli "alti e bassi" della vita, ha proseguito. "I briganti attaccavano i corridori del Tour negli anni '20 e quando andiamo da qualche parte dove le fabbriche chiudono - ha ricordato - bisogna trattare. Conosciamo questa problematica ma la forza di queste corse sta proprio nel fatto che le persone preferiscono che non vengano interrotte. Quanto avvenuto in Spagna è un fenomeno nuovo", ha concluso.
di Napoli Magazine
16/09/2025 - 22:30
"Un fenomeno completamente nuovo" per il mondo del ciclismo. Così il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme, ha definito le proteste pro-Palestina, che hanno portato all'interruzione di diverse tappe della Vuelta. La frazione finale, domenica a Madrid, è stata fermata a più di 50 chilometri dal traguardo, con circa 100.000 persone scese in piazza nella capitale per protestare contro le azioni di Israele a Gaza e la partecipazione di un team israeliano alla corsa. Le gare ciclistiche su strada sono sempre state soggette agli "alti e bassi" della vita, ha proseguito. "I briganti attaccavano i corridori del Tour negli anni '20 e quando andiamo da qualche parte dove le fabbriche chiudono - ha ricordato - bisogna trattare. Conosciamo questa problematica ma la forza di queste corse sta proprio nel fatto che le persone preferiscono che non vengano interrotte. Quanto avvenuto in Spagna è un fenomeno nuovo", ha concluso.