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Pallavolo, Mondiali: rientro da star per le azzurre, cori e applausi
08.09.2025 20:05 di Napoli Magazine
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Rientro da star per la nazionale femminile di volley atterrata a Malpensa dopo il trionfo ai campionati mondiali che hanno visto le 14 "invincibili" azzurre alzare la coppa dopo una tesissima finale con la Turchia. Dalle 13.30 i tifosi hanno iniziato a raggiungere il Gate 8 degli arrivi B dell'aeroporto milanese, con tantissime ragazzine, giovani pallavoliste, arrivate con la divisa della squadra in cui giocano e sognano "un giorno di essere come loro", oltre a ragazzi con il Tricolore arrivati da tutta la Lombardia e non solo. E qualcuno indossa la stessa maglietta, già autografata, che aveva mentre attendeva le atlete al ritorno dai Giochi olimpici l'estate scorsa. "Ci hanno fatto sognare e soffrire sino all'ultimo punto", raccontano con il vociare che si trasforma nel grido "Italia, Italia" ripetuto da molti dei quattro milioni e mezzo che ieri hanno seguito il match in tv. Sono in oltre 200 con fiori e palloni da farsi autografare quando alle 15 le porte si aprono e il boato esplode: la prima ad uscire e la capitana Anna Danesi, nominata miglior giocatrice del Mondiale, che sorride e alza la coppa. Con lei tutte le compagne di "un percorso che ci ha permesso di incoronare tutti i nostri sogni. Siamo state sempre squadra. Soprattutto nei momenti più difficili", spiega Danesi che aggiunge: "Alcune di queste ragazze le conosco dal 2018. La forza mentale è forse ciò che ci mancava, ed è stato lo step più grande che abbiamo compiuto nel percorso fatto in questi ultimi due anni". Con lei Myriam Sylla che ieri contro la Turchia è stata ancora una volta fondamentale: "Siamo state insieme, abbiamo riposato, siamo state squadra sempre. Ancora non realizzo quel momento, quando l'ultimo pallone è caduto a terra e abbiamo vinto - commenta Sylla - E' come se mi si fosse spenta la luce. Come se abbia spento le emozioni dopo la tensione che si era creata nell'ultimo set e non le abbia ancora riaccese. Avrò tempo per riguardare tutto e rivivere questo sogno". "Queste ragazze sono speciali - ha detto Julio Velasco - In alcuni momenti sia il Brasile sia la Turchia hanno giocato meglio, però noi non abbiamo mai mollato. Le ragazze ci hanno creduto sino alla fine e abbiamo ottenuto una vittoria storica. Un'Olimpiade, due Nations League, un Mondiale: le quattro manifestazioni importanti che abbiamo giocato le abbiamo vinte. Siamo molto orgogliosi". "Voglio fare in bocca al lupo a Rino Gattuso che questa sera ha una partita importante con la Nazionale di calcio", ha aggiunto il tecnico azzurro, ricordando che "noi tendiamo ad esaltarci quando vinciamo, mentre quando perdiamo tutto va male. Non è così, siamo sempre gli stessi. E vorrei ricordare che l'Italia ha vinto due Mondiali quando per tutti sembrava impossibile". Velasco ha quindi avuto un battibecco con i cronisti che gli chiedevano paragoni tra la nazionale femminile e quella maschile: "Ma perché mi vuole far dire cose che ha capito che non voglio dire? Insiste, insiste, insiste - ha detto al giornalista - per farmi dire quello che io non voglio dire" e ha aggiunto, ""Non credo proprio che mi chiederanno di tornare ad allenare la nazionale maschile. Penso che l'intenzione della Federazione sia quella di andare avanti con la femminile, con il contratto che abbiamo fatto. Non vedo perché ci dovrebbe essere quella possibilità".

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08/09/2025 - 20:05

Rientro da star per la nazionale femminile di volley atterrata a Malpensa dopo il trionfo ai campionati mondiali che hanno visto le 14 "invincibili" azzurre alzare la coppa dopo una tesissima finale con la Turchia. Dalle 13.30 i tifosi hanno iniziato a raggiungere il Gate 8 degli arrivi B dell'aeroporto milanese, con tantissime ragazzine, giovani pallavoliste, arrivate con la divisa della squadra in cui giocano e sognano "un giorno di essere come loro", oltre a ragazzi con il Tricolore arrivati da tutta la Lombardia e non solo. E qualcuno indossa la stessa maglietta, già autografata, che aveva mentre attendeva le atlete al ritorno dai Giochi olimpici l'estate scorsa. "Ci hanno fatto sognare e soffrire sino all'ultimo punto", raccontano con il vociare che si trasforma nel grido "Italia, Italia" ripetuto da molti dei quattro milioni e mezzo che ieri hanno seguito il match in tv. Sono in oltre 200 con fiori e palloni da farsi autografare quando alle 15 le porte si aprono e il boato esplode: la prima ad uscire e la capitana Anna Danesi, nominata miglior giocatrice del Mondiale, che sorride e alza la coppa. Con lei tutte le compagne di "un percorso che ci ha permesso di incoronare tutti i nostri sogni. Siamo state sempre squadra. Soprattutto nei momenti più difficili", spiega Danesi che aggiunge: "Alcune di queste ragazze le conosco dal 2018. La forza mentale è forse ciò che ci mancava, ed è stato lo step più grande che abbiamo compiuto nel percorso fatto in questi ultimi due anni". Con lei Myriam Sylla che ieri contro la Turchia è stata ancora una volta fondamentale: "Siamo state insieme, abbiamo riposato, siamo state squadra sempre. Ancora non realizzo quel momento, quando l'ultimo pallone è caduto a terra e abbiamo vinto - commenta Sylla - E' come se mi si fosse spenta la luce. Come se abbia spento le emozioni dopo la tensione che si era creata nell'ultimo set e non le abbia ancora riaccese. Avrò tempo per riguardare tutto e rivivere questo sogno". "Queste ragazze sono speciali - ha detto Julio Velasco - In alcuni momenti sia il Brasile sia la Turchia hanno giocato meglio, però noi non abbiamo mai mollato. Le ragazze ci hanno creduto sino alla fine e abbiamo ottenuto una vittoria storica. Un'Olimpiade, due Nations League, un Mondiale: le quattro manifestazioni importanti che abbiamo giocato le abbiamo vinte. Siamo molto orgogliosi". "Voglio fare in bocca al lupo a Rino Gattuso che questa sera ha una partita importante con la Nazionale di calcio", ha aggiunto il tecnico azzurro, ricordando che "noi tendiamo ad esaltarci quando vinciamo, mentre quando perdiamo tutto va male. Non è così, siamo sempre gli stessi. E vorrei ricordare che l'Italia ha vinto due Mondiali quando per tutti sembrava impossibile". Velasco ha quindi avuto un battibecco con i cronisti che gli chiedevano paragoni tra la nazionale femminile e quella maschile: "Ma perché mi vuole far dire cose che ha capito che non voglio dire? Insiste, insiste, insiste - ha detto al giornalista - per farmi dire quello che io non voglio dire" e ha aggiunto, ""Non credo proprio che mi chiederanno di tornare ad allenare la nazionale maschile. Penso che l'intenzione della Federazione sia quella di andare avanti con la femminile, con il contratto che abbiamo fatto. Non vedo perché ci dovrebbe essere quella possibilità".