"C'è un problema di fragilità nel tennis? Direi proprio di sì. Ma riguarda tutti, non solo Sinner, e non è un problema fisico. Piuttosto, dell'intero sistema. Fateci caso, in una stagione straordinaria come lo sono tutte quelle in cui si vincono due tornei del Grand Slam, e uno dei due è il più antico e celebrato del nostro sport, Wimbledon, Jannik ha perso due occasioni che hanno finito per deludere le proprie ambizioni e obbligarlo a compiere scelte diverse. La prima a Cincinnati, l'altra a Shanghai. Due tornei giocati in condizioni estreme, quasi fossero prove di sopravvivenza. Finiti con due ritiri evitabili, e dolorosi". Così Adriano Panatta in un intervento sul Corriera della Sera torna sui calendari del tennis troppo intasati e tornei giocati in condizioni climatiche spesso estreme, come accaduto a Shanghai, dove non solo Jannik Sinner ma anche altri giocatori hanno avuto seri problemi. "Oggi magari è meno facile, non lo so, ma si può dire no preventivamente. Alcaraz l'ha fatto prima di Shanghai. Sinner ha giocato a Pechino, poi a Shanghai. Ora è atteso dai milioni di Riad, poi Vienna, l'indoor a Parigi, le Finals e la Davis. Tutto in un mese e mezzo. Mi chiedo - ha aggiunto - ma è proprio necessario questo tour de force? C'era proprio bisogno di andare a Pechino? Conosco la replica: i punti, la classifica, il numero uno… E chissenefrega di tutto questo non ce lo mettete?".
di Napoli Magazine
07/10/2025 - 20:33
"C'è un problema di fragilità nel tennis? Direi proprio di sì. Ma riguarda tutti, non solo Sinner, e non è un problema fisico. Piuttosto, dell'intero sistema. Fateci caso, in una stagione straordinaria come lo sono tutte quelle in cui si vincono due tornei del Grand Slam, e uno dei due è il più antico e celebrato del nostro sport, Wimbledon, Jannik ha perso due occasioni che hanno finito per deludere le proprie ambizioni e obbligarlo a compiere scelte diverse. La prima a Cincinnati, l'altra a Shanghai. Due tornei giocati in condizioni estreme, quasi fossero prove di sopravvivenza. Finiti con due ritiri evitabili, e dolorosi". Così Adriano Panatta in un intervento sul Corriera della Sera torna sui calendari del tennis troppo intasati e tornei giocati in condizioni climatiche spesso estreme, come accaduto a Shanghai, dove non solo Jannik Sinner ma anche altri giocatori hanno avuto seri problemi. "Oggi magari è meno facile, non lo so, ma si può dire no preventivamente. Alcaraz l'ha fatto prima di Shanghai. Sinner ha giocato a Pechino, poi a Shanghai. Ora è atteso dai milioni di Riad, poi Vienna, l'indoor a Parigi, le Finals e la Davis. Tutto in un mese e mezzo. Mi chiedo - ha aggiunto - ma è proprio necessario questo tour de force? C'era proprio bisogno di andare a Pechino? Conosco la replica: i punti, la classifica, il numero uno… E chissenefrega di tutto questo non ce lo mettete?".