"Quest'anno festeggiamo due fenomeni. Abbiamo un campione che non avevamo mai nemmeno sognato come Jannik Sinner. Ma dall'inizio dell'anno, dall'Australian Open, la nostra è una vittoria di sistema. Jasmine Paolini ha giocato due finali Slam in singolare, ha vinto a Roma e le Olimpiadi con Sara Errani, Musetti ha vinto una medaglia alle Olimpiadi. Al Roland Garros abbiamo giocato tre finali. Sul primo fenomeno non c'entriamo, sul secondo magari qualcosa di buono l'abbiamo fatta anche noi": così il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, a SuperTennis dopo la vittoria di Sinner nella semifinale degli US Open contro Draper. "Jannik ha vinto senza giocare benissimo, ha trasformato due delle prime nove palle break e molte le ha giocate sulla seconda palla dell'avversario. Ha giocato un gran tie-break, è lì che ha cambiato marcia: i primi sei punti li ha giocati alla grande. E' quello che succede ai grandi campioni, che riescono a portare a casa il match in tre set pur non giocano benissimo - ha aggiunto -. Sinner è un campione e fa queste cose qua, continuiamo a fare il tifo per lui". Allo US Open l'Italia ha festeggiato anche il trionfo in doppio misto di Sara Errani e Andrea Vavassori, il primo di sempre per una coppia tutta italiana in questa specialità in un major. "Sara è una leggenda, se lo merita tutto per la passione, le vicissitudini negative che ha dovuto subire - ha proseguito Binaghi - Vavassori ha vinto il primo Slam della sua vita, sono convinto che ne vincerà altri. Avere un doppista forte come lui insieme a Bolelli sarà importante in chiave Davis a Bologna dove dobbiamo cercare di qualificarci per la fase finale". Nella sfida per il titolo Sinner, destinato a superare i 10 mila punti lunedì nel ranking. "Jannik ha iniziato il torneo avendo il mondo addosso, ora giocheremo contro gli americani a casa loro - ha detto Binaghi -. Bella atmosfera. Fritz è più pericoloso ma emotivamente più fragile. Ma Jannik ha la stoffa dei campioni, se gioca bene non ce n'è per nessuno".
di Napoli Magazine
07/09/2024 - 12:40
"Quest'anno festeggiamo due fenomeni. Abbiamo un campione che non avevamo mai nemmeno sognato come Jannik Sinner. Ma dall'inizio dell'anno, dall'Australian Open, la nostra è una vittoria di sistema. Jasmine Paolini ha giocato due finali Slam in singolare, ha vinto a Roma e le Olimpiadi con Sara Errani, Musetti ha vinto una medaglia alle Olimpiadi. Al Roland Garros abbiamo giocato tre finali. Sul primo fenomeno non c'entriamo, sul secondo magari qualcosa di buono l'abbiamo fatta anche noi": così il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, a SuperTennis dopo la vittoria di Sinner nella semifinale degli US Open contro Draper. "Jannik ha vinto senza giocare benissimo, ha trasformato due delle prime nove palle break e molte le ha giocate sulla seconda palla dell'avversario. Ha giocato un gran tie-break, è lì che ha cambiato marcia: i primi sei punti li ha giocati alla grande. E' quello che succede ai grandi campioni, che riescono a portare a casa il match in tre set pur non giocano benissimo - ha aggiunto -. Sinner è un campione e fa queste cose qua, continuiamo a fare il tifo per lui". Allo US Open l'Italia ha festeggiato anche il trionfo in doppio misto di Sara Errani e Andrea Vavassori, il primo di sempre per una coppia tutta italiana in questa specialità in un major. "Sara è una leggenda, se lo merita tutto per la passione, le vicissitudini negative che ha dovuto subire - ha proseguito Binaghi - Vavassori ha vinto il primo Slam della sua vita, sono convinto che ne vincerà altri. Avere un doppista forte come lui insieme a Bolelli sarà importante in chiave Davis a Bologna dove dobbiamo cercare di qualificarci per la fase finale". Nella sfida per il titolo Sinner, destinato a superare i 10 mila punti lunedì nel ranking. "Jannik ha iniziato il torneo avendo il mondo addosso, ora giocheremo contro gli americani a casa loro - ha detto Binaghi -. Bella atmosfera. Fritz è più pericoloso ma emotivamente più fragile. Ma Jannik ha la stoffa dei campioni, se gioca bene non ce n'è per nessuno".