Andrea Vavassori fa il bilancio del suo 2025. In un'intervista rilasciata a Fanpage.it, il tennista azzurro ha parlato anche del successo in Coppa Davis, ottenuto dall'Italia per il terzo anno di fila, la seconda per lui: "Il messaggio bello che si è lanciato è che siamo una squadra molto unita. Chiunque scendeva in campo dava l’anima, ma anche quelli che stavano fuori erano sempre super partecipi a fare il tifo. Se devo dirti, la prima ha avuto un effetto particolare, perché c'è anche il ricordo dei pochi minuti dell’ultimo game di Jannik contro Griekspoor, con il fatto che ti rendi conto che stai per vincere una Davis da protagonista. Poi avevamo giocato anche la fase precedente a Bologna, quindi era stata una Davis anche più lunga, con due sedi diverse".
In casa azzurra, i grandi assenti sono stati Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Una decisione che, però, è stata ampiamente compresa da tutti i membri del team: "La Coppa Davis è talmente qualcosa di più grande di noi, con il fatto di giocare per la propria nazione. Secondo me non pensiamo neanche troppo a chi c’è e a chi non c’è. Noi giochiamo per la maglia, per la nazione, siamo un gruppo molto affiatato in generale. C’è molta stima tra tutti quanti. Il fatto comunque che Darderi, che è il numero 26 del mondo, non sia potuto essere titolare nella squadra dimostra il fatto che siamo una squadra fortissima. Ci è sicuramente piaciuto, come ci hanno detto, anche gli elogi di Muso e Sinner prima di entrare nella competizione. Ho seguito anche un sacco di video".
Ed è stato proprio lo stesso Jannik ad "arrabbiarsi" a causa delle troppe attenzioni date alla sua assenza, togliendole alla squadra presente in a Bologna: "Dice alla fine che siamo una squadra fortissima, anche senza di lui. Questo fa comunque molto piacere, perché sei il numero due del mondo e dici una cosa del genere. È una cosa gratificante, però penso che abbia ragione lui su questo. Siamo veramente una squadra molto forte, molto compatta. Il fatto che ci possiamo permettere di fare anche delle scelte è sintomo di potenza". E sui festeggiamenti, aggiunge: "Sai cos’è? Lì sono delle esplosioni talmente grandi di gioia, anche condivise tra amici, tra il team. Quando siamo rientrati, tra l’altro io anche leggermente dopo gli altri ragazzi, tutti hanno iniziato a sbocciare bottiglie. E lì avevamo da recuperare la cosa di Malaga, dove non avevamo festeggiato a dovere subito dopo la vittoria. Ci siamo detti: cavolo, siamo in casa. Quindi hanno preparato tutte le bottiglie, hanno stappato non so quanti champagne, e quando stappavamo poi un pochino bevevamo anche. Il fatto è che non avevamo neanche mangiato, quindi a stomaco vuoto. Poi fai conto che non siamo gente che beve, quindi ci mettiamo veramente poco a diventare un po’ brilli".
di Napoli Magazine
25/12/2025 - 13:16
Andrea Vavassori fa il bilancio del suo 2025. In un'intervista rilasciata a Fanpage.it, il tennista azzurro ha parlato anche del successo in Coppa Davis, ottenuto dall'Italia per il terzo anno di fila, la seconda per lui: "Il messaggio bello che si è lanciato è che siamo una squadra molto unita. Chiunque scendeva in campo dava l’anima, ma anche quelli che stavano fuori erano sempre super partecipi a fare il tifo. Se devo dirti, la prima ha avuto un effetto particolare, perché c'è anche il ricordo dei pochi minuti dell’ultimo game di Jannik contro Griekspoor, con il fatto che ti rendi conto che stai per vincere una Davis da protagonista. Poi avevamo giocato anche la fase precedente a Bologna, quindi era stata una Davis anche più lunga, con due sedi diverse".
In casa azzurra, i grandi assenti sono stati Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Una decisione che, però, è stata ampiamente compresa da tutti i membri del team: "La Coppa Davis è talmente qualcosa di più grande di noi, con il fatto di giocare per la propria nazione. Secondo me non pensiamo neanche troppo a chi c’è e a chi non c’è. Noi giochiamo per la maglia, per la nazione, siamo un gruppo molto affiatato in generale. C’è molta stima tra tutti quanti. Il fatto comunque che Darderi, che è il numero 26 del mondo, non sia potuto essere titolare nella squadra dimostra il fatto che siamo una squadra fortissima. Ci è sicuramente piaciuto, come ci hanno detto, anche gli elogi di Muso e Sinner prima di entrare nella competizione. Ho seguito anche un sacco di video".
Ed è stato proprio lo stesso Jannik ad "arrabbiarsi" a causa delle troppe attenzioni date alla sua assenza, togliendole alla squadra presente in a Bologna: "Dice alla fine che siamo una squadra fortissima, anche senza di lui. Questo fa comunque molto piacere, perché sei il numero due del mondo e dici una cosa del genere. È una cosa gratificante, però penso che abbia ragione lui su questo. Siamo veramente una squadra molto forte, molto compatta. Il fatto che ci possiamo permettere di fare anche delle scelte è sintomo di potenza". E sui festeggiamenti, aggiunge: "Sai cos’è? Lì sono delle esplosioni talmente grandi di gioia, anche condivise tra amici, tra il team. Quando siamo rientrati, tra l’altro io anche leggermente dopo gli altri ragazzi, tutti hanno iniziato a sbocciare bottiglie. E lì avevamo da recuperare la cosa di Malaga, dove non avevamo festeggiato a dovere subito dopo la vittoria. Ci siamo detti: cavolo, siamo in casa. Quindi hanno preparato tutte le bottiglie, hanno stappato non so quanti champagne, e quando stappavamo poi un pochino bevevamo anche. Il fatto è che non avevamo neanche mangiato, quindi a stomaco vuoto. Poi fai conto che non siamo gente che beve, quindi ci mettiamo veramente poco a diventare un po’ brilli".