L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Roba che solo il Napoli può!"
26.08.2018 17:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Come in un cerchio concentrico dove si inizia dall’anello più esterno sino ad arrivare al centro, per Napoli-Milan si inizia dal tifo assente e pesante delle Curve, che lascia spazio ai cori beceri della tifoseria ospite, per i primi 45’ di una gara in cui il primo tempo andrebbe volentieri scordato a favore di un secondo invece che rianima le speranze, le emozioni e la fede. Prima di toccare il campo, la parola è per la miriade degli ex, primo fra tutti quello che cambia maglia ma per lui non cambiano gli oramai fuori luogo fischi: è passato il tempo, e persino l’ex che sposa una cugina per poi lasciarla va ignorato. Ma tant’è. Sulla panchina siede Peppino, accanto al Gattuso ben noto ad Ancelotti. Insomma, ex a gogó che nemmeno nelle pellicole di Brizzi se ne vedono. Ma stringendo il cerchio, anzi, il rettangolo, per restare in tema geometrico, il Napoli affonda sotto il primo gol rossonero, e il secondo dopo la pausa, per poi riemergere come il migliore dei Tritoni riemerge dal mare per conquistare il suo posto, un posto che per il Napoli è quello regalato dal doppio gol di Zielinski che riporta la parità in partita sotto i cori bentornati delle Curve di un gran bel San Paolo, che ricordano quel sogno nel cuore. E poi arriva lui, arriva Dries, a completare il quadro di una vittoria in rimonta, che partiva da un triste 0-2 e arriva ad un meraviglioso 3-2. Roba che solo il Napoli può, solo questo Napoli può. Un Napoli che nel secondo tempo ritrova le sue Curve a spingere fino in fondo, e oltre, dove oltre è dove arriva il Napoli.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Roba che solo il Napoli può!"

di Napoli Magazine

26/08/2024 - 17:50

NAPOLI - Come in un cerchio concentrico dove si inizia dall’anello più esterno sino ad arrivare al centro, per Napoli-Milan si inizia dal tifo assente e pesante delle Curve, che lascia spazio ai cori beceri della tifoseria ospite, per i primi 45’ di una gara in cui il primo tempo andrebbe volentieri scordato a favore di un secondo invece che rianima le speranze, le emozioni e la fede. Prima di toccare il campo, la parola è per la miriade degli ex, primo fra tutti quello che cambia maglia ma per lui non cambiano gli oramai fuori luogo fischi: è passato il tempo, e persino l’ex che sposa una cugina per poi lasciarla va ignorato. Ma tant’è. Sulla panchina siede Peppino, accanto al Gattuso ben noto ad Ancelotti. Insomma, ex a gogó che nemmeno nelle pellicole di Brizzi se ne vedono. Ma stringendo il cerchio, anzi, il rettangolo, per restare in tema geometrico, il Napoli affonda sotto il primo gol rossonero, e il secondo dopo la pausa, per poi riemergere come il migliore dei Tritoni riemerge dal mare per conquistare il suo posto, un posto che per il Napoli è quello regalato dal doppio gol di Zielinski che riporta la parità in partita sotto i cori bentornati delle Curve di un gran bel San Paolo, che ricordano quel sogno nel cuore. E poi arriva lui, arriva Dries, a completare il quadro di una vittoria in rimonta, che partiva da un triste 0-2 e arriva ad un meraviglioso 3-2. Roba che solo il Napoli può, solo questo Napoli può. Un Napoli che nel secondo tempo ritrova le sue Curve a spingere fino in fondo, e oltre, dove oltre è dove arriva il Napoli.

 

 

Nunzia Marciano

 

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