L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "A San Valentino, Napoli festeggia San Lorenzo"
14.02.2021 20:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Oggi è San Lorenzo. Pure se è San Valentino. Oggi è San Lorenzo prima Martire poi Beato. Eh, sì perché NapoliJuventus 1-0 rigore messo a segno da Insigne, in una partita di recupero dopo un’immeritata sconfitta a tavolino, richiama Santi e Martiri e beati da ogni dove, specie nello stadio di Dios, tanto per restare in tema. Perché, chi di rigore fallito perisce (in una certa SuperCoppa) di rigore incarrato poi ferisce. Stesse squadre, stessi giocatori, stesse menate avversarie che una volta è l’Asl, un’altra l’arbitro (contro di loro) e mai che fosse responsabilità propria ma tant’è, diversissimo io risultato, sia ad un certo tavolino sia nella coppa di cui sopra. La strada resta poi che in salita ma da mondo è mondo, la partita di calcio tra l’azzurro e il bianconero, al di là delle implicazioni cromatiche, è una sfida al di sopra di ogni sfida, indipendentemente dalla classifica, dai rischi esoneri, dai risultati pre e anche post: è un fatto a sé che seppur non mette o non toglie (eccetto i tre punti è chiaro) fa letteralmente impazzire i tifosi e non solo loro, riscoprendo l’amore puro di un San Valentino che è poi tutt’un’altra storia, con una voglia ancora più intensa di viverlo e dedicarlo, parafrasando Lorenzo che si alza la maglietta e la sua dedica la fa a moglie e (lo dirà nel post partita) squadra, tifosi e Gattuso. A lui, a quel Rino in bilico su una panchina troppo calda nonostante il gelo notturno e che adesso ha vinto, proprio contro la Juventus di quel Pirlo da pochi punti in troppe gare. Per essere la Juve, per giunta. Ci sarà e sarà tempo anche per sommare risultati e ritracciare obiettivi e solchi, perché vincere così va anche più che bene (con un Ospina rimpiazzato da quel bravo Salvatore di Meret) ma poi ad un certo punto le mensole si devono pur riempire oltre che impolverare, e se Coppa Italia no, Super Coppa ma no, Scudetto, eh, non si sa ma chi lo sa, allora ecco che la calcolatrice a ripresa e le somme con addendi e tutto il resto poi vanno tirare. Non adesso, è fin troppo chiaro: adesso la soddisfazione di essersi tolti un macigno (altro che sassolino) da 22 scarpette, è troppo grande per far posto a tutto ciò che non sia goduria. Sarà tempo di capire ma stanotte è però tempo di Amare.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "A San Valentino, Napoli festeggia San Lorenzo"

di Napoli Magazine

14/02/2024 - 20:30

NAPOLI - Oggi è San Lorenzo. Pure se è San Valentino. Oggi è San Lorenzo prima Martire poi Beato. Eh, sì perché NapoliJuventus 1-0 rigore messo a segno da Insigne, in una partita di recupero dopo un’immeritata sconfitta a tavolino, richiama Santi e Martiri e beati da ogni dove, specie nello stadio di Dios, tanto per restare in tema. Perché, chi di rigore fallito perisce (in una certa SuperCoppa) di rigore incarrato poi ferisce. Stesse squadre, stessi giocatori, stesse menate avversarie che una volta è l’Asl, un’altra l’arbitro (contro di loro) e mai che fosse responsabilità propria ma tant’è, diversissimo io risultato, sia ad un certo tavolino sia nella coppa di cui sopra. La strada resta poi che in salita ma da mondo è mondo, la partita di calcio tra l’azzurro e il bianconero, al di là delle implicazioni cromatiche, è una sfida al di sopra di ogni sfida, indipendentemente dalla classifica, dai rischi esoneri, dai risultati pre e anche post: è un fatto a sé che seppur non mette o non toglie (eccetto i tre punti è chiaro) fa letteralmente impazzire i tifosi e non solo loro, riscoprendo l’amore puro di un San Valentino che è poi tutt’un’altra storia, con una voglia ancora più intensa di viverlo e dedicarlo, parafrasando Lorenzo che si alza la maglietta e la sua dedica la fa a moglie e (lo dirà nel post partita) squadra, tifosi e Gattuso. A lui, a quel Rino in bilico su una panchina troppo calda nonostante il gelo notturno e che adesso ha vinto, proprio contro la Juventus di quel Pirlo da pochi punti in troppe gare. Per essere la Juve, per giunta. Ci sarà e sarà tempo anche per sommare risultati e ritracciare obiettivi e solchi, perché vincere così va anche più che bene (con un Ospina rimpiazzato da quel bravo Salvatore di Meret) ma poi ad un certo punto le mensole si devono pur riempire oltre che impolverare, e se Coppa Italia no, Super Coppa ma no, Scudetto, eh, non si sa ma chi lo sa, allora ecco che la calcolatrice a ripresa e le somme con addendi e tutto il resto poi vanno tirare. Non adesso, è fin troppo chiaro: adesso la soddisfazione di essersi tolti un macigno (altro che sassolino) da 22 scarpette, è troppo grande per far posto a tutto ciò che non sia goduria. Sarà tempo di capire ma stanotte è però tempo di Amare.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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