L'APPUNTO
L’APPUNTO - Nunzia Marciano su “NM”: “Caro Napoli, fatti una domanda e datti una risposta”
25.01.2021 18:21 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli ha perso. Il Napoli perde. Napoli perde e nello specifico, perde proprio il Napoli, la sua squadra. Napoli città perde, suo malgrado, l’ennesima occasione di vedere un Napoli così come lo aveva visto giocare nei tempi suoi più fasti ma lontani anni, anzi secoli, luce. Il Napoli gioca malissimo che non si fa manco in tempo a dimenticare il rigore di un capitano sbagliato niente poco di meno che nella SuperCoppa contro la Juventus, che già ci si deve intossicare il fegato per la partita dove per il Napoli che abbusca (perdere sarebbe un eufemismo) a Verona, contro l’Hellas, non c’è proprio stata la partita. Al Bentegodi finisce 3-1 per i padroni di casa che non contenti giustamente di vincerla, godono nell’umiliare quel che resta di una formazione da gioco spettacolo un tempo e che adesso, a guardare i 90 e qualcosa minuti di una domenica alle 3, è l’ombra sbiadita di se stessa. Un guizzo, uno solo, ecco cosa è stato il Napoli: un’improvvisa magia saltata fuori da un cilindro senza più conigli, quel gol al primo minuto che ha dato la certezza che sembrare vuol non essere. E sembrare di poterla vincere e chiudere in fretta, vuole dire in realtà uscire a dir poco a testa bassa da quel che è stato il teatro di una brutta messa in scena. Era certo che il peso della SuperCoppa facesse fatica ad essere scrollato di dosso ma altro giro altra corsa è la regola per una squadra che sia capace di voltare pagina più veloce di quanto lo sia un politico di voltare casacca e colore. Ma nel Napoli di oggi capacità non se ne sono viste, tra ciò che si è sbagliato e ciò che non si è impedito. E adesso? Perché ora è ad adesso che bisogna pensare, voltando lo sguardo altrove dal campo da cui il Napoli è malamente uscito, dopo esserci normalmente entrato. Eccola qui la domanda che ora vale quel famoso milione di americana coniatura: ora che cosa succede? Ora che pur non volendo fare tutti gli allenatori, certi errori sono talmente palesi che anche un bimbetto d’asilo due domande due se le farebbe. Pensa una squadra intera e un’intera città quante de ne dovrebbero fare. La questione però forse è proprio questa, e cioè la questione non è quale sia la domanda e quale, all’occorrenza la risposta. No, la questione è chi debba farsi quella domanda e soprattutto, chi debba darvi una risposta, perché quella, la risposta ci vuole, a prescindere. Ecco, a conti fatti Hellas Verona-Napoli 3-1 è il luogo dove nascono le domande. Dalle parti di Castel Volturno dovrà essere il luogo dove quelle stesse domande trovano risposta. E speriamo bene.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L’APPUNTO - Nunzia Marciano su “NM”: “Caro Napoli, fatti una domanda e datti una risposta”

di Napoli Magazine

25/01/2024 - 18:21

NAPOLI - Il Napoli ha perso. Il Napoli perde. Napoli perde e nello specifico, perde proprio il Napoli, la sua squadra. Napoli città perde, suo malgrado, l’ennesima occasione di vedere un Napoli così come lo aveva visto giocare nei tempi suoi più fasti ma lontani anni, anzi secoli, luce. Il Napoli gioca malissimo che non si fa manco in tempo a dimenticare il rigore di un capitano sbagliato niente poco di meno che nella SuperCoppa contro la Juventus, che già ci si deve intossicare il fegato per la partita dove per il Napoli che abbusca (perdere sarebbe un eufemismo) a Verona, contro l’Hellas, non c’è proprio stata la partita. Al Bentegodi finisce 3-1 per i padroni di casa che non contenti giustamente di vincerla, godono nell’umiliare quel che resta di una formazione da gioco spettacolo un tempo e che adesso, a guardare i 90 e qualcosa minuti di una domenica alle 3, è l’ombra sbiadita di se stessa. Un guizzo, uno solo, ecco cosa è stato il Napoli: un’improvvisa magia saltata fuori da un cilindro senza più conigli, quel gol al primo minuto che ha dato la certezza che sembrare vuol non essere. E sembrare di poterla vincere e chiudere in fretta, vuole dire in realtà uscire a dir poco a testa bassa da quel che è stato il teatro di una brutta messa in scena. Era certo che il peso della SuperCoppa facesse fatica ad essere scrollato di dosso ma altro giro altra corsa è la regola per una squadra che sia capace di voltare pagina più veloce di quanto lo sia un politico di voltare casacca e colore. Ma nel Napoli di oggi capacità non se ne sono viste, tra ciò che si è sbagliato e ciò che non si è impedito. E adesso? Perché ora è ad adesso che bisogna pensare, voltando lo sguardo altrove dal campo da cui il Napoli è malamente uscito, dopo esserci normalmente entrato. Eccola qui la domanda che ora vale quel famoso milione di americana coniatura: ora che cosa succede? Ora che pur non volendo fare tutti gli allenatori, certi errori sono talmente palesi che anche un bimbetto d’asilo due domande due se le farebbe. Pensa una squadra intera e un’intera città quante de ne dovrebbero fare. La questione però forse è proprio questa, e cioè la questione non è quale sia la domanda e quale, all’occorrenza la risposta. No, la questione è chi debba farsi quella domanda e soprattutto, chi debba darvi una risposta, perché quella, la risposta ci vuole, a prescindere. Ecco, a conti fatti Hellas Verona-Napoli 3-1 è il luogo dove nascono le domande. Dalle parti di Castel Volturno dovrà essere il luogo dove quelle stesse domande trovano risposta. E speriamo bene.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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