L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "I’ ‘ch' Napoli!"
28.02.2022 22:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - “Sono due le frasi che uno come me che non capisce niente di calcio, può usare all’indomani della partita del Napoli per non sentirsi un escluso dalla società: “I ch’ Napoli” se vince, “I ch’ brutt’ Napoli” se perde”: un sotterfugio tutto napoletano, manco a dirlo elaborato da quel mio amico che appunto di calcio non ne capiva una cippa ma di sentirsi escluso per almeno 3/4 giorni dopo la partita non ci pensava neppure e che adesso di certo potrà usare la prima delle due frasi sulla partita. Perché se è vero che in Lazio-Napoli 1-2, Napoli in vetta assieme al Milan, non si è visto poi sto gioco da fuoriclasse, è pur vero che in fondo in barca al calcio spettacolo proprio di quell’ex oggi sulla panchina dei padroni di casa, l’importante è il risultato, che nella notte dell’Olimpico fa schizzare gli azzurri al vertice della classifica, in una corsa scudetto sempre più aperta. Chiariamo: i 5 minuti di ritardo con cui si è iniziata la gara ricordano bene che le questioni importanti sono ben altre ma che piaccia o no, il calcio non può che essere una legittima distrazione per qualche ora di svago, prima di tornare all’altrettanto legittima angoscia che accompagna la speranza che tutto finisca presto, molto presto, così come tutti auspichiamo. Ciò chiarito, il Napoli gioca al cardiopalma e la sblocca con il primo gol del quasi ex Lorenzo; poi si fa raggiungere da Pedro quando il timer segnava già un numero spaventoso: 84. Ma la partita è finita quando l’arbitro fischia, e infatti ci pensa Fabian (non tra i migliori in campo fino a quel momento) a incarrare la via del gol e portare il risultato incredibilmente sull’1-2 ad una manciata di giro di lancetta dalla fine. In mezzo, anche un gol annullato al di cui sopra capitano. Insomma, il Napoli fa vivere emozioni fortissime specie a classifica ridisegnata, e aspettando adesso al Maradona proprio i rossoneri con cui condivide il podio più alto. Un gioco che sa fare, il Napoli, e che quest’anno punta davvero al campionato con criterio e concentrazione in barba ai detrattori dal fischio facile, soprattutto alla volta di Insigne che presto andrà via, alla volta di Toronto ma che finché è qui, la maglietta la suda fino in fondo, foss’anche solo per tacitare le malelingue che lo volevano già testa al futuro quasi presente o magari per vincere davvero con la maglia azzurra quel trofeo che sarebbe veramente un bellissimo regalo per la squadra e la città soprattutto. Ma di giornate ne mancano ancora undici (come i giocatori che le giocheranno) e la strada è di certo tortuosa: domenica prossima la gara sarà di quelle veramente di cartello, tra le prime due della classifica che se la giocheranno a pari punti per dare un segno forte sull’andazzo del campionato e finanche su cui sarà capace di alzarne il trofeo finale. E magari il cielo d’Italia si tingerà di nuovo dopo decenni di azzurro. Magari…

 
 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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28/02/2024 - 22:45

NAPOLI - “Sono due le frasi che uno come me che non capisce niente di calcio, può usare all’indomani della partita del Napoli per non sentirsi un escluso dalla società: “I ch’ Napoli” se vince, “I ch’ brutt’ Napoli” se perde”: un sotterfugio tutto napoletano, manco a dirlo elaborato da quel mio amico che appunto di calcio non ne capiva una cippa ma di sentirsi escluso per almeno 3/4 giorni dopo la partita non ci pensava neppure e che adesso di certo potrà usare la prima delle due frasi sulla partita. Perché se è vero che in Lazio-Napoli 1-2, Napoli in vetta assieme al Milan, non si è visto poi sto gioco da fuoriclasse, è pur vero che in fondo in barca al calcio spettacolo proprio di quell’ex oggi sulla panchina dei padroni di casa, l’importante è il risultato, che nella notte dell’Olimpico fa schizzare gli azzurri al vertice della classifica, in una corsa scudetto sempre più aperta. Chiariamo: i 5 minuti di ritardo con cui si è iniziata la gara ricordano bene che le questioni importanti sono ben altre ma che piaccia o no, il calcio non può che essere una legittima distrazione per qualche ora di svago, prima di tornare all’altrettanto legittima angoscia che accompagna la speranza che tutto finisca presto, molto presto, così come tutti auspichiamo. Ciò chiarito, il Napoli gioca al cardiopalma e la sblocca con il primo gol del quasi ex Lorenzo; poi si fa raggiungere da Pedro quando il timer segnava già un numero spaventoso: 84. Ma la partita è finita quando l’arbitro fischia, e infatti ci pensa Fabian (non tra i migliori in campo fino a quel momento) a incarrare la via del gol e portare il risultato incredibilmente sull’1-2 ad una manciata di giro di lancetta dalla fine. In mezzo, anche un gol annullato al di cui sopra capitano. Insomma, il Napoli fa vivere emozioni fortissime specie a classifica ridisegnata, e aspettando adesso al Maradona proprio i rossoneri con cui condivide il podio più alto. Un gioco che sa fare, il Napoli, e che quest’anno punta davvero al campionato con criterio e concentrazione in barba ai detrattori dal fischio facile, soprattutto alla volta di Insigne che presto andrà via, alla volta di Toronto ma che finché è qui, la maglietta la suda fino in fondo, foss’anche solo per tacitare le malelingue che lo volevano già testa al futuro quasi presente o magari per vincere davvero con la maglia azzurra quel trofeo che sarebbe veramente un bellissimo regalo per la squadra e la città soprattutto. Ma di giornate ne mancano ancora undici (come i giocatori che le giocheranno) e la strada è di certo tortuosa: domenica prossima la gara sarà di quelle veramente di cartello, tra le prime due della classifica che se la giocheranno a pari punti per dare un segno forte sull’andazzo del campionato e finanche su cui sarà capace di alzarne il trofeo finale. E magari il cielo d’Italia si tingerà di nuovo dopo decenni di azzurro. Magari…

 
 

 

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