NAPOLI - Fuori tutti. Fuori Fabian, fuori Ancelotti, fuori per il Napoli la portata della rincorsa scudetto. Chiariamo: quella giocata nella fredda Milano contro i rossoneri è solo la seconda di ritorno ma è facile pensare che due punti persi poi facciano il paio con qualche altro lasciato per strada e che a fine campionato tutto peserà come e più di un macigno. Il Napoli di un San Siro strapieno se la gioca ad armi troppo pari con un Milan di un ex indisponibile in maglia avversaria e di uno ben accolto con striscioni in cappotto scuro a sedere, si fa per dire, sulla panchina azzurra. I partenopei ritrovano Kalidou e Lorenzo ma perdono il piglio che sarebbe stato decisivo per vincere. Occasioni da gol da ambo le formazioni ma tra il Donnarumma paratutto e un paio di tiri avversari pericolosi, alla fine le reti restano inviolate. Bravo Koulibaly, bravo Malcuit e bravo Fauzi, non c’è che dire ma difendere bene non basta a vincerla. Che il discorso campionato fosse già quasi archiviato tra i cuori partenopei, complice una squadra, quella troppo abituata a non perdere, con o senza merito, in fondo lo si sapeva e lo si era di fatto anche già accettato. Ci sono altri due fronti su cui combattere, uno dei quali tra una mancata piccola di giorni, ancora a Milano, ancora contro i rossoneri in Coppa Italia per mettere qualche trofeo in bacheca omaggiando già al primo giro la grandezza di Mister Carlo. E chissà se dalla prossima stagione il Napoli sarà ancora quello di oggi o se mancheranno “pezzi” alla volta di Parigi. Le voci narrano di un Napoli in vendita tutto... Ma sono solo voci. Il Calcio giocato è un’altra storia ed è quelli che Napoli da troppi anni aspetta di vedere riscritta, per bene, però, con una penna indelebile.