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CORTE DI APPELLO DI NAPOLI - La Giornata della Giustizia in Sala Arengario, Covelli: "Palazzo di Giustizia casa aperta al territorio"
18.10.2025 16:04 di Napoli Magazine
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Si è tenuta oggi, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli, Alessandro Criscuolo, la Giornata della Giustizia, un incontro organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati di Napoli, aperto anche alle scolaresche del Distretto, in cui si è discusso di giustizia, pace e violenza di genere e domestica. Nel suo intervento la Presidente della Corte d’Appello ha sottolineato come il Palazzo di Giustizia debba essere “una casa aperta al territorio, alla collettività e soprattutto ai giovani”. La giustizia – ha ricordato – “è un pilastro della nostra democrazia: promuove la pace, tutela i diritti, sanziona le violazioni, ma è anche luogo di rieducazione e rinascita”. La Presidente ha richiamato i principi della Costituzione italiana e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ricordando come la pace si fondi su uguaglianza, dignità e solidarietà. “La Costituzione – ha affermato – non è solo un insieme di norme, ma un patto morale e civile nato dalle macerie della guerra per garantire che nessuno venga più privato della propria libertà e umanità. È una Carta concreta che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza sostanziale dei cittadini”. Un passaggio centrale del discorso è stato dedicato al valore dell’educazione come strumento di pace: “Non esiste pace senza educazione e formazione. Quando investiamo nell’educazione, non seminiamo solo conoscenza — seminiamo pace”. Sono stati citati progetti concreti, come il coinvolgimento di detenuti nei servizi amministrativi del Palazzo di Giustizia e la riapertura del Teatro di Nisida, dedicato a Eduardo De Filippo, esempi di come la cultura e il lavoro possano restituire dignità e speranza, trasformando luoghi di pena in spazi di crescita e rinascita. Ampio spazio è stato dedicato al tema della violenza di genere, definita “una ferita profonda al patto di civiltà che tiene insieme la nostra società”. La Presidente ha ribadito che l’azione giudiziaria è necessaria, ma non sufficiente: serve una risposta collettiva fondata su educazione, prevenzione e cultura del rispetto. Ha poi illustrato le iniziative messe in campo: la nascita dell’Osservatorio Distrettuale sulla violenza di genere, realizzato con la Procura Generale e la Cooperativa sociale EVA; la prossima apertura, entro novembre, dello Sportello di ascolto presso il Palazzo di Giustizia, in collaborazione con la Fondazione Polis e con il supporto dell’Avvocatura napoletana, con il cui Consiglio dell’Ordine è già in essere una proficua collaborazione; la pubblicazione – da parte dell’Osservatorio ministeriale - del volume “Linguaggio e Violenza di Genere nella Giurisdizione: un cantiere aperto”, di recente stampato anche del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, per promuovere un linguaggio giudiziario rispettoso e consapevole. “Le parole non sono mai neutre – ha ricordato la Presidente –. Possono curare o ferire, riconoscere o negare. Una giustizia empatica, che ascolta e restituisce dignità, è una giustizia più giusta”. Nel rivolgersi ai ragazzi presenti, la Presidente ha lanciato un messaggio di fiducia e responsabilità: “Siate costruttori di pace. Non ignorate chi subisce bullismo o violenza, usate i social con rispetto, promuovete inclusione e solidarietà. Il futuro della nostra democrazia cammina sulle vostre gambe”. “Solo unendo le nostre voci, le nostre competenze e la nostra umanità – ha concluso la Presidente – potremo costruire una società più giusta, più rispettosa, più umana», ha concluso Maria Rosaria Covelli.

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18/10/2025 - 16:04

Si è tenuta oggi, presso il Palazzo di Giustizia di Napoli, Alessandro Criscuolo, la Giornata della Giustizia, un incontro organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati di Napoli, aperto anche alle scolaresche del Distretto, in cui si è discusso di giustizia, pace e violenza di genere e domestica. Nel suo intervento la Presidente della Corte d’Appello ha sottolineato come il Palazzo di Giustizia debba essere “una casa aperta al territorio, alla collettività e soprattutto ai giovani”. La giustizia – ha ricordato – “è un pilastro della nostra democrazia: promuove la pace, tutela i diritti, sanziona le violazioni, ma è anche luogo di rieducazione e rinascita”. La Presidente ha richiamato i principi della Costituzione italiana e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ricordando come la pace si fondi su uguaglianza, dignità e solidarietà. “La Costituzione – ha affermato – non è solo un insieme di norme, ma un patto morale e civile nato dalle macerie della guerra per garantire che nessuno venga più privato della propria libertà e umanità. È una Carta concreta che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza sostanziale dei cittadini”. Un passaggio centrale del discorso è stato dedicato al valore dell’educazione come strumento di pace: “Non esiste pace senza educazione e formazione. Quando investiamo nell’educazione, non seminiamo solo conoscenza — seminiamo pace”. Sono stati citati progetti concreti, come il coinvolgimento di detenuti nei servizi amministrativi del Palazzo di Giustizia e la riapertura del Teatro di Nisida, dedicato a Eduardo De Filippo, esempi di come la cultura e il lavoro possano restituire dignità e speranza, trasformando luoghi di pena in spazi di crescita e rinascita. Ampio spazio è stato dedicato al tema della violenza di genere, definita “una ferita profonda al patto di civiltà che tiene insieme la nostra società”. La Presidente ha ribadito che l’azione giudiziaria è necessaria, ma non sufficiente: serve una risposta collettiva fondata su educazione, prevenzione e cultura del rispetto. Ha poi illustrato le iniziative messe in campo: la nascita dell’Osservatorio Distrettuale sulla violenza di genere, realizzato con la Procura Generale e la Cooperativa sociale EVA; la prossima apertura, entro novembre, dello Sportello di ascolto presso il Palazzo di Giustizia, in collaborazione con la Fondazione Polis e con il supporto dell’Avvocatura napoletana, con il cui Consiglio dell’Ordine è già in essere una proficua collaborazione; la pubblicazione – da parte dell’Osservatorio ministeriale - del volume “Linguaggio e Violenza di Genere nella Giurisdizione: un cantiere aperto”, di recente stampato anche del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, per promuovere un linguaggio giudiziario rispettoso e consapevole. “Le parole non sono mai neutre – ha ricordato la Presidente –. Possono curare o ferire, riconoscere o negare. Una giustizia empatica, che ascolta e restituisce dignità, è una giustizia più giusta”. Nel rivolgersi ai ragazzi presenti, la Presidente ha lanciato un messaggio di fiducia e responsabilità: “Siate costruttori di pace. Non ignorate chi subisce bullismo o violenza, usate i social con rispetto, promuovete inclusione e solidarietà. Il futuro della nostra democrazia cammina sulle vostre gambe”. “Solo unendo le nostre voci, le nostre competenze e la nostra umanità – ha concluso la Presidente – potremo costruire una società più giusta, più rispettosa, più umana», ha concluso Maria Rosaria Covelli.